RESPONSABILITÀ PERSONALE PERCHÉ LA CONGREGAZIONE SIA FEDELE AI PROGETTI DI DIO
MO3 [30-05-1964]
30 maggio 1964
MO3,1 [30-05-1964]
1.Tornando da Crotone, quando l'aereo s'è alzato da Roma (come
già in altra circostanza a piccoli gruppi mi sono espresso) è successo che
improvvisamente ci siamo trovati in mezzo alle nuvole, in mezzo a forti correnti di
vento. L'aereo s'è alzato molto di più, ed è apparsa la scritta: "Allacciare le
cinghie". Ha cominciato un po' a ballare; visto che il pilota scherzava e rideva con
un suo amico... "Dunque il pericolo - ho detto - non c'è".Però ho pensato un pochino a Giona, in quel momento; ho pensato alla
famosa nave, e ho detto: "Se fossimo veramente in pericolo, e se in questo momento
si dovesse trarre la sorte per gettare giù uno, sarebbe un salto piuttosto... "Ho
guardato giù... un salto piuttosto alto... toccasse proprio a me?Ho cercato un pochino di pensare allora, fino a Forlì, a me stesso, e ho
detto: "Non meriterei forse un pochino di essere gettato dalla nave?". Avevo fatto
veramente fino a questo momento quello che voleva il Signore, giorno per giorno, ora
per ora? Mi sono sforzato realmente di predicare quello che voleva Dio, di dire,
dire ai Confratelli quello che il Signore mi manifestava?Vedete, cari fratelli, questa sera, io voglio proprio raffigurare, come
abbiamo detto tante volte, la nostra Famiglia religiosa a un aereo, a una nave. E
bisogna stasera, un pochino che facciamo un po' di esame di coscienza assieme e ci
domandiamo: "Veramente, va bene la nave? E se non va bene, forse è causa mia per cui
non va bene?".Ecco, la risposta alla prima domanda ve la do io.
MO3,2 [30-05-1964]
2.Veramente la Congregazione, cioè questo gruppo di Religiosi che
il Signore ha scelto, ai quali il Signore ha affidato una missione che deve poi
continuare; questo gruppo di anime, che oggi è un piccolo manipolo, e che domani
dovrà divenire un esercito, questo gruppo di eroi, di apostoli, hanno veramente il
colore voluto da Dio? Io e voi, abbiamo veramente quel colore spirituale che Dio
desidera da me e da voi? In altre parole, stiamo veramente navigando come Dio, Dio,
fin dall'eternità ha sognato, desiderato, voluto che navigasse questa Congregazione?Vedete, la responsabilità è grande, eh? In noi individui, è grande per
le anime che noi dovremo avvicinare, è grande per quelli che saranno domani i
continuatori dell'opera nostra nella Congregazione.Se Ignazio di Loyola, se Francesco Saverio e i loro compagni, non
avessero corrisposto alla chiamata di Dio, voi capite chiaramente, cari fratelli,
che sarebbe successo questo, che non avremmo avuto nei Gesuiti quel timbro che Dio
desiderava dalla Compagnia di Gesù.Ora, se io devo dire una parola così, da papà, mi pare che forse non
siamo arrivati ancora, non siamo arrivati a quella tonalità spirituale dove il
Signore desidera che arrivino i membri della Pia Società.E cominciamo con un piccolo esame.
MO3,3 [30-05-1964]
3.Vedete, tante volte vi ho detto che dovremmo essere uomini di
duemila anni fa e del duemila: è chiaro che dobbiamo essere del duemila, ma è
altrettanto "conditio sine qua non" che dobbiamo essere di duemila anni fa.Non dobbiamo, fratelli, ecco qui l'errore, l'errore nostro, non dobbiamo
confrontarci con il mondo di oggi! Non possiamo prendere spunti da libri o da
persone! Dobbiamo prendere in mano il Vangelo, dobbiamo prendere in mano Dio, cioè,
in altre parole, metterci in contatto con Dio, per sentire che cosa il Signore vuole
da noi. Non possiamo andare a consultare biblioteche o rovesciare archivi, quello
forse che senza volerlo voi state facendo! Dovete soltanto inginocchiarvi dinanzi
all'Altare e dire al Signore: "Loquere, Domine! Ecco, parla, Signore, il tuo servo
ti ascolta!". Pesate le parole: "Il tuo servo, non il tuo padrone, non il tuo
avversario; il tuo servo ti ascolta! Signore, dimmi cosa vuoi da me, e io lo farò,
qualunque cosa Tu mi abbia da domandare, Signore, con il tuo aiuto, con la tua
forza, io lo farò!".
MO3,4 [30-05-1964]
4.Vedete, la prima cosa che sentirete rivoltavi dal Signore sarà
questa: "Cerca di amarmi con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutte le
forze". Non è possibile che sia voce di Dio, se non sentite prima di tutto queste
parole. Guardate che questo è il Cristianesimo. Io devo sentire dentro di me una
voce che mi dice: "Ama, ama con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutte le
forze".Ogni mattina noi lo recitiamo al Signore: "Mio Dio, io ti amo con tutto
il cuore". Ogni mattina, dopo la santa comunione, lo dite, lo diciamo insieme:
"Dammi, o Signore, il tuo amore e la tua grazia, e sono ricco abbastanza". Perciò, a
parole, lo diciamo noi che amiamo il Signore; a parole, lo esprimiamo, lo sappiamo
dire. Ma realmente, fratelli miei, abbiamo questa preoccupazione di amare il
Signore, ma di amarlo sul serio?E qui mettiamo la mano sulla piaga.Vedete, non chi dirà: "Signore, Signore". Non posso venir dire a voi che
vi voglio bene, se a mezzogiorno non vi preparo da mangiare; non posso dire che vi
voglio bene quando voi venite a domandarmi se per piacere vi dò i soldi per
comprarvi i libri, e io invece vado in gita e consumo i soldi per un capriccio mio
personale.
MO3,5 [30-05-1964]
5. Dio mi ama se faccio del bene a voi, se faccio a voi quello
che posso fare. Io amo il Signore se faccio la volontà del Signore, se cerco di dire
di sì al Signore, se, quando il Signore mi domanda qualche cosa, io sono pronto:
"Signore, eccomi qui!". Se stabilisco tra me e il Signore questo rapporto: mio papà,
io sono suo figlio, io devo fare quello che vuole Lui!
MO3,6 [30-05-1964]
6.Fratelli miei, siamo sinceri: non abbiamo fede! Noi crediamo di
averla la fede, siamo pronti a giurare di avere la fede, ma non abbiamo fede perché
, se avessimo fede, la nostra vita sarebbe imperniata sulla fede e non sul
ragionamento, e non sulle stupidaggini umane.Vedete, i primi cristiani a un dato momento vendevano tutto e seguivano
Cristo. Noi abbiamo abbandonato tutto, almeno sulla carta, abbiamo scritto su quel
pezzo di carta: "Faccio voto di povertà, castità ed obbedienza...", ma forse non
siamo ancora arrivati a capire realmente che cosa significhi essere tutti
interamente del Signore, cosa significhi, quanto grande grazia il Signore ci abbia
fatta chiamandoci dietro a Lui, e che cosa voglia dire realmente essere interamente
del Signore. Vedete, fratelli, io sto constatando questo, un pochino, tra noi: che
forse non siamo capaci di vedere nelle piccole cose la volontà del Signore.
MO3,7 [30-05-1964]
7.Per
esempio, nel Regolamento.Voi, ditemi la verità, quando andate in chiesa, e vi trovate a tu per tu
con Lui, domandate perdono a Lui: "Signore, durante lo studio sono stato cattivo, ho
chiacchierato. Tu desideravi che facessi silenzio e invece ho parlato. Signore; dico
che ti amo, ma poi vedi quanto cattivo che sono!"?Era, per esempio, l'altra sera, l'altra sera, poi ieri sera ho trovato i
due amici qua, li ho trovati alle undici e mezza lì, a basso. "Ehi, come mai?". "Eh,
ci siamo persi via!". Ma come è concepibile in una Famiglia Religiosa una cosa di
questo genere qui? Se è stabilito che alle dieci e mezza bisogna essere a letto,
come, come si può andare a letto alle dieci e trentun minuti?
MO3,8 [30-05-1964]
8.E allora è naturale, è naturale, si sente il peso
dell'obbedienza, si dice che l'obbedienza è una cosa inconcepibile, si arriva
persino a dire quello che logicamente il mondo continua a dire, che l'obbedienza è
una cosa tale che si può rassomigliare al "dare il cervello all'ammasso"! Cose che
sono state dette qui nella Casa dell'Immacolata, cose che mi hanno spinto questa
sera a dire quello che sto per dire.Quando un Religioso arriva a dire queste parole o qualche cosa di
simile, o non ha capito niente di cristianesimo e di vita religiosa, ovvero in quel
momento, per trattarlo bene, era fuori dai sensi, il che vuol dire, o era ubriaco o
aveva qualche ruotina che non girava.Ma se Nostro Signore Gesù Cristo, quando è venuto in terra e si è messo
in mano alla Madonna, e si è messo in mano a San Giuseppe, e si è messo in mano,
vero, agli uomini, persino ai suoi persecutori, quando faceva la volontà di Dio e si
lasciava condurre da una parte e dall'altra, e da un editto e da, so io, da una
circostanza, forse che ha messo il suo cervello all'ammasso?
MO3,9 [30-05-1964]
9.Non capite, fratelli miei, che non abbiamo capito l'essenza
della donazione, della immolazione? Dio mi ha creato libero, io faccio l'immolazione
della mia libertà: "Padre, voglio mettermi nelle tue mani. Da questo momento io
voglio fare tutto quello che vuoi Tu. Da questo momento io muoio, ma dalla mia morte
nascerà un altro uomo, un figlio tuo, un Religioso tuo, un ministro tuo, un
ufficiale tuo. Io agirò nel nome tuo!". Non è perdere la personalità, non è perdere,
fratelli miei, qualche cosa di noi stessi; è aumentare!Quando io al mattino prendo in mano un pezzo di pane e dico: "Hoc est
enim corpus meum", io non perdo la mia personalità perché presto la mia persona al
Cristo; io non perdo me stesso, non lo perdo! In quel momento dico: "Hoc est enim",
e presto me stesso a Lui.
MO3,10 [30-05-1964]
10.Il Religioso ha prestato se stesso a Dio, e quando agisce,
agisce nella sua grandezza, inserito nel Cristo !Figlioli miei, figlioli miei, quanto meschini siamo allora quando ci
perdiamo, ci perdiamo e umanizziamo la nostra vita!Come fa compassione, per esempio, vedere, come diceva bene il nostro
caro don Guido questa sera in chiesa: "Sa, ci si perde per il vestito, per la
politica, per i capelli, per vere stupidaggini".
MO3,11 [30-05-1964]
11.Come si sta male quando dai un ordine, e lo ripeti una o due
volte, e lo fai ripetere poi per altra strada, e lo fai, e soffri perché vedi che
quel giovane non obbedisce, e soffri e patisci e piangi dinanzi all'altare, e dici:
"Ma perché quel giovane non capisce?". Come vedi insomma che non ha capito che
bisogna fare la volontà del Signore, e invece quell'altro si ferma, si ferma a
quell'uomo che ha comandato, e giudica e dice: "Ma insomma, non è giusto, non si
dovrebbe fare così, non ci si prepara più bene alla vita apostolica..." Ma,
insomma... non ha capito niente!".Scusate se sono un po' duro nel dire queste cose, ma, vedete... e allora
ne nasce logicamente che uno si sente autosufficiente.
MO3,12 [30-05-1964]
12.E allora ne nasce di conseguenza che non si frequenta la
direzione spirituale, per esempio. Ma come è possibile che un giovane di
diciassette, diciotto, venti, venticinque anni, si senta autosufficiente, che per
mesi e mesi non segua il Direttore spirituale? E ci sono! E ci sono! Qui dentro, e
ci sono stati!"... La direzione spirituale, tanto so anch'io cosa devo fare!". Ma
come è possibile che tu ti senta sicuro? "Ma sì, son sicuro!"...Noi, dico, siamo cresciuti con la mentalità che sarà del secolo scorso,
ma, anche a cinquant'anni sentiamo il bisogno di andare dal nostro Padre Spirituale,
sentiamo il bisogno di consigliarci, di domandare, di sentire: "Cosa ne dice Padre?
Cosa ne dici tu, confratello?". Anche se matematicamente sappiamo che lui ci dirà
che due più due fa quattro. Ma abbiamo paura che capiti, su cento volte, quell'unica
volta che noi sbagliamo. Ma se non altro, perché, perché, per sottomettere, per non
fare la mia volontà, per fare quella di Dio!Ah, fratelli miei, questi sono gli uomini che il Signore attende. Con
questi uomini si può sconvolgere il mondo. Senza questi uomini, ricordatevi che la
Congregazione è destinata a fallire, e molto presto a fallire!
MO3,13 [30-05-1964]
13.Vedete, a me fa male il cuore vedere che il Signore, per
portare un esempio meccanico, vorrebbe un po' che la Congregazione fosse come una
punta di diamante che deve perforare questo mondo che è attaccato alla materia, che
si è staccato da Dio. Tu vedi fuori, anche giù, a Crotone, da una parte all'altra,
gente che è sitibonda di Dio, come un campo di granoturco che desidera acqua. Tu
vedi qualche volta d'estate "sto granoturco là, se dise in dialetto, el sigola, no?
el sigola, ghe manca acqua", è sitibondo di acqua.E la Congregazione ha avuto questa vocazione dal Dio, di essere come
l'acqua a un campo di granoturco pieno di sete, di essere come una punta di
diamante, come una punta di widia che deve perforare, e invece minacciamo, fratelli
miei, perché si va avanti così un po', scusate, alla carlona, minacciamo di divenire
una punta stemperata, una delle tante punte che fanno un po' di rumore, come il
"travicello" che piove nell'acqua, un po' di bordello e poi tutto è finito.Vedete, vorrei dire che uno dei motivi per cui si è arrivati un pochino
a questo punto, cioè a essere travolti dall'idea esterna del mondo... Oggi, nel
mondo, voi capite: desiderio del piacere, desiderio della soddisfazione, libertà,
chiedete la libertà, no? E siamo un pochino stravolti anche noi. Avete una scusante:
che siete travolti.
MO3,14 [30-05-1964]
14.Beh, uno dei motivi per cui siamo stati travolti, vorrei dire
che è questo: manca lo spirito di sacrificio, manca lo spirito, vero spirito
evangelico.Mi permetto di leggere alcune frasi dell'Imitazione di Cristo. E' vero
che qualcuno va dicendo che sono libri sorpassati, ma io non sarei di questo parere.
"Tieni per certo che tu devi vincere morendo a te stesso, e quanto più uno muore a
se stesso tanto più comincia a vivere per Iddio".Dunque: “tieni per certo che devi vivere morendo a te stesso, e quanto
più uno muore a se stesso, tanto più comincia a vivere per Iddio!”.Dunque io devo cercare di morire a me stesso. Possiamo proprio dire,
quando si sentono certe frasi, che sia la preoccupazione prima, per amore di Dio, di
morire a se stessi? Quando, per esempio, tu senti dire che un insegnante, che un...
si lamenta perché, sa, c'è una mentalità, c'è una mentalità. Si può dire proprio che
nella Casa nostra oggi tutti siete preoccupati di morire? Cosa ne dici, don Guido?
Trovi questa preoccupazione?"Nessuno è atto a comprendere le cose celesti - attenti la parola
'nessuno' - se prima non si sia assoggettato a soffrire per amore di Cristo le
avversità".
MO3,15 [30-05-1964]
15.Sicché se io non mi assoggetto per amore di Cristo a soffrire
le avversità, assolutamente non posso comprendere le cose celesti. Sicché, se voi
non accettate di soffrire per amore di Cristo, è inutile, le cose celesti non le
comprenderete mai. E allora è inutile che io vi parli di certe cose, che vi parli
dell'amore di Dio, che vi parli della necessità di fare la volontà di Dio.
Bisognerebbe ripetere una frase un po' troppo forte del santo Vangelo: "Non licet
proicere margaritas..." Puntini!Guardate che questo è cristianesimo!"Nulla è più accetto a Dio, nulla è per te più salutare in questo mondo
che patire volentieri per Cristo. Se a te spettasse la scelta, dovresti desiderare
di soffrire per Cristo anziché di essere allietato da molte consolazioni, rendendoti
così più simile a Cristo e più conforme a tutti i Santi".
MO3,16 [30-05-1964]
16.Se tu dovessi scegliere, tu dovresti scegliere l'umiliazione.
Se tu dovessi scegliere, la malattia. Se dovessi scegliere, patire, per salvare. Se
dipendesse da te la scelta, quello ti scelgo! Ma, scusate, i nostri fratelli i Santi
hanno salvato così! E non contenti di patire quello che il Signore mandava, andavano
in cerca di patimenti. Ecco li vedi che si flagellano, ecco li vedi che digiunano, e
tu vedi che dormono sulle tavole, tu vedi insomma che vanno in cerca di sofferenza.
O son matti loro, o siamo fuori strada noi."Poiché il merito nostro e il profitto del nostro stato, non consiste
nelle molte dolcezze e consolazioni, bensì piuttosto nel sopportare grandi traversie
e pene. Se per la salvezza degli uomini ci fosse stato qualcosa di meglio e di più
utile della sofferenza, Cristo certamente ce lo avrebbe indicato con la parola e con
l'esempio".
MO3,17 [30-05-1964]
17.E invece il Signore non ha trovato altro di più utile che la
sofferenza e ai suoi Apostoli ha annunciato chiaramente che dovranno soffrire, che
dovranno patire.E allora, sentite, fratelli miei. Perché, perché in una Famiglia
Religiosa dobbiamo avere sempre delle donnicciole che vanno avanti bene finché il
Signore dà qualche cosa di dolce, che vanno avanti bene finché c'è una temperatura
media? Comincia il fresco: "Sono stanco!". Comincia il caldo: non ne possono più!
Cominciano un pochino le difficoltà della scuola, cominciano le tentazioni un po'
più forti in primavera: "Ah, mah mah mah, non mi sento più, sa, non mi sento più".Fratelli miei! Fratelli miei! Quello che manca allora è, qui, una
capacità a soffrire! Beati coloro che sono cresciuti da piccoli in mezzo alle
bufere. Quante volte noi diciamo, quando passando in rassegna i piccoli e diciamo
qualcuno che è o orfano o in mezzo a sofferenze e ha passato i primi anni...
diciamo: "Ah, qui c'è da sperare perché si è abituato a patire!". Ma quanto più
bello sarebbe uno che, anche non essendo stato abituato da piccolo a patire, avesse
cominciato ad abituarsi a patire per amore di Uno che è morto per lui.Lo so, amici miei, può darsi che il Giona sia don Ottorino, caro don
Piero. E allora vi prego, se sono io che impedisco il volo, pregate il Signore che
mi butti giù dall'apparecchio. Ve lo dico sul serio, ve lo dico sinceramente, da
papà, sapete. Può darsi che sia proprio chi vi parla colui che impedisce questo
volo.
MO3,18 [30-05-1964]
18.Io so dove il Signore ci aspetta, io so cosa vorrebbe il
Signore: vi vorrebbe impregnati dello spirito degli Apostoli; vi vorrebbe come quei
tali che rinchiusi là in attesa di essere uccisi per amore del Cristo cantavano
gioiosi; vi vorrebbe come Ignazio che diceva: "Sono frumento e desidero di essere
macinato dai denti dei leoni". Vi vorrebbe, vi vorrebbe come gli Apostoli, gioiosi
dopo di aver preso le bastonate; vi vorrebbe come i missionari, i nostri cari
fratelli che sono andati in Africa, o in altra parte, contenti di patire, di
soffrire pur di salvare le anime.Così vi vuole il Signore! Non posso, fratelli miei, io dirvi cose
diverse da queste, non posso dirvi che nella Congregazione gli elementi devono
essere diversi da questi. Questi uomini, impregnati di questo spirito, viventi per
il Cristo, desiderosi di soffrire, desiderosi solo di fare la volontà del Padre come
Cristo voleva fare la volontà del Padre, inseriti nel mondo moderno, capaci - se
volete - anche di mettersi a cavallo di un missile e di andare attraverso il globo.
Questi sono gli uomini che convertiranno gli uomini di oggi!
MO3,19 [30-05-1964]
19.Non si può togliere lo spirito evangelico. Bisogna che abbiano
assolutamente lo spirito evangelico e che siano preparati per il mondo di oggi.
Mentre c'è la preoccupazione di essere preparati per il mondo di oggi sbagliando
anche forma, perché tra l'altro credete - come dite voi - di essere preparati per il
mondo di oggi, e v'accorgerete domani che non siete per niente preparati per il
mondo di oggi, vi accorgerete che balbetterete nel mondo di oggi.E quello che vi dico allora è questo, che la lingua che si crederebbe
fosse parlata dagli uomini di oggi non è quella che andate dicendo voi che sentite
dire in mezzo ai vostri amici. Voi state parlando ancora della pila di Volta, mentre
abbiamo già la televisione, e vi preoccupate di sapere come funziona la pila.
"Perché, sa, domani, domani..." Ma non vedete che fate compassione! Vi accorgerete
domani che gli altri sono arrivati alla televisione, e voi, e voi sarete ancora alla
pila, soltanto che vi mancherà poi l'essenza, i soldi per comprarla.Scusate, sono un po' duro, sapete, questa sera.
MO3,20 [30-05-1964]
20.Ma tornando a quello che dicevo, può darsi che la colpa, e
senza può darsi, sia di chi vi parla. E allora, pregate per piacere, che se ci vuole
uno buttato fuori, sia il responsabile e non siano gli altri. Guardate, al Signore
l'ho detto tante volte sapete: non buttato fuori per dire: "Parti, e va in
Paradiso"; che mi dia pure le sofferenze che vuole, quello che vuole. Se ci vuole
uno che paghi, il Signore mi darà la forza.Non posso dirvi che cosa ho detto perché c'è questo strumentaccio qui
davanti, e non voglio che resti. Ma vi dico, vi dico sul serio, ho detto delle cose
forse un po' pazzesche al Signore. Ma sono disposto ad accettarle, purché io possa
in qualche modo riparare se per caso casualmente, come può darsi che sia, sono io la
causa per cui non siamo arrivati a questo spirito.Però, io vi raccomanderei: chi è riuscito a capire queste cose, cerchi
di aiutarmi, per piacere. Questa sera non vorrei io che vi gettaste a
scoraggiamenti. No! Sono stati in due a peccare, Giuda e Pietro: l'uno è andato ad
impiccarsi, l'altro è uscito, s'è messo a piangere, ed è rimasto il capo della
Chiesa, ed è santo, e che santo!
MO3,21 [30-05-1964]
21.Ora, vedete, una constatazione fatta così fraternamente, dire
sinceramente: "Io non sono vissuto finora col desiderio unico di amare il Signore,
di fare la sua volontà, col desiderio intimo di soffrire, non ho accettato questo
programma meraviglioso, non mi sono sforzato di viverlo". Questo, dire questo non è
sufficiente. Scoraggiarsi perché si è fatto questo, non si è fatto questo, non è da
cristiani!Siamo stati chiamati, siamo qua perché siamo stati chiamati, cerchiamo
di essere coerenti alla chiamata, cioè alla vocazione nostra, corrispondere alla
vocazione nostra e cerchiamo da questo momento di fare un passo avanti. Vedete, noi
dobbiamo, per conto mio, continuare quella missione grandiosa che Cristo ha svolto
sopra la terra, e cioè...
MO3,22 [30-05-1964]
22.Ho qui due righe... Permettete che ve le legga: "Gesù non
cerca ciarlatani o cantastorie, ma immagini vive riproducenti la sua persona che
continuino la sua opera di lode, di testimonianza, di oblazione e di
evangelizzazione".Questo dovremmo essere noi, queste immagini: Cristo che passa a Crotone,
Cristo che passa domani in Africa, in America Latina, in qualche altra parte. Cristo
primo, Cristo che continua a lodare, che continua a rendere testimonianza col
compiere la volontà del Padre, che continua la sua oblazione col sacrificio e
l'evangelizzazione.
MO3,23 [30-05-1964]
23.Vedete, questo sarà possibile se noi ci getteremo tra le
braccia della Madonna. Siamo alla fine del mese di maggio, siamo nell'anno che per
la Congregazione vogliamo che sia l'anno mariano. Domandiamo alla Mamma che ci
aiuti; chiediamo alla Madonna... Guardate... Mia mamma a Lourdes ha chiesto la
guarigione.Permettete che io chieda la trasformazione alla Madonna, di me e di voi,
proprio questa sera.Domani mattina celebrerò la Messa per questo, perché la Madonna ci
ottenga questa trasformazione, che la Madonna ci ottenga lo Spirito Santo, quello
Spirito Santo che ci dia la grazia di conoscere, di capire queste cose, di sentire
queste cose, di vivere queste cose. Guardate che è necessaria questa cosa.Domani faremo il Consiglio, e al Consiglio io riprenderò questo tema. A
qualunque costo bisogna portare la Congregazione su questa linea, a rischio di fare
una epurazione, a rischio di domandare la sospensione dalla Santa Sede dei voti
perpetui di tutti i presenti, incominciando da me.Vi dico, questa è la linea voluta da Dio.Da questo punto, se questa notte non muoio, io non posso retrocedere.AMEN!