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LA CARITÀ PASTORALE

MO4 [Estate 1964]

Estate 1964 Il tema è questo: LA CARITA' PASTORALE. "Dobbiamo, cari sacerdoti novelli, subito benedire il Signore perché un grande avvenimento il Signore ha compiuto, un grande mistero...". Bisogna che leggiamo: "Magnificat anima mea Dominum - lo dobbiamo dire con la Madon na, lo dobbiamo dire con un sentimento analogo a quello che riempì il suo spirito benedetto, e lo dobbiamo dire tutti insieme, perché se l'avvenimento riguarda essenzialmente ciascuno di voi, tutti, per tante ragioni ci riguarda. Si, celebriamo insieme questo momento decisivo e solenne. Voi sacerdoti, ora ordinati, noi - che già lo siamo - con gli altri, promossi agli Ordini maggiori e con tutti i fedeli qui presenti, che abbiamo carissimi e che sentiamo tanto vicini a questo fatto meraviglioso".

MO4,1 [Estate 1964]

1.Il Signore non parla... el paga de sabo de solito, no?, e non tutti i sabi... Perciò anche se viviamo con la parte di male davan ti, anche se viviamo con la parte che c'è il demonio che lavora tremendamente per poter congiungere le sue forze, abbiamo visto ieri sera durante... questo movimento comunista, insomma non dorme. Non dobbiamo perciò fermarci, sappiamo che siamo con Uno, con Uno che si lascia portare sulla Croce, che si lascia crocifiggere, ma poi fa' tremare la terra! E anche quei tali che lo hanno seguito fino allora, e poi lo hanno abbandonato, diventano degli eroi quando scende lo Spirito Santo.

MO4,2 [Estate 1964]

2.Perciò noi sappiamo che la Chiesa, la Chiesa andrà avanti, sappiamo che la Chiesa sarà perseguitata e che i cristiani saranno perseguitati e che molti cristiani dovranno col sangue testimoniare il loro amore a Cristo. Dovranno pagare insieme col Cristo i peccati che fanno gli altri: questo ricordiamocelo!... In questo momento... in questo momento così brutto, in questo momento dove il male é così orga nizzato.
Pensate, ieri sera coi grandi ho assistito un po' alla televi sione, vedendo un po' il nostro caro compagno Longo con questo esercito organizzato, ateo!, che ha per scopo di impadronirsi del mondo... Par di vedere, ieri sera si parlava, par di vedere un in caricato del demonio, del demonio che ha organizzato quasi un eser cito... tutti gli uomini uniti insieme, senza Dio... Proprio, vorrei dire l'anticristo, ma lasciamo stare l'anticristo, ma diremo una dottrina contro il Cristo.

MO4,3 [Estate 1964]

3.Cristo: “dobbiamo unirci insieme, con Me e andare al Padre!”. Cristo viene per unirli tutti e portarli al Padre. Missione del Cristo, no?, unirli tutti in uno e portarli al Padre. Il demonio, unirli tutti in uno, lontani dal Padre! Ecco i due eserciti, e in mezzo a tanto male ancora Dio confida negli uomini.
Che bello é vedere, anche in questi giorni, movimento di vocazioni.... ci sono anche delle anime belle, veramente belle! Guardate che ci sono tanti santi... da altare, santi viven ti... Anche nel mondo c'è in fondo chi, c’è in fondo chi... Guardate, anche qui nella nostra Casa...... tre solo, poi quattro, poi improvvisamente viene qui un prete che da otto anni é prete!

MO4,4 [Estate 1964]

4.Chissà quanti vi sono già pronti in giro pel mondo e verranno qui, verranno qui - ve l'ho detto tante volte - verranno qui laureati, verranno qui sacerdoti, verranno qui già pronti, preparati... il Signore se li é preparati Lui. E ieri... prima liceo... quando abbiamo cominciato il Noviziato erava mo in sei, due, Zeno e Luigi Tonello qui presente..... sono venuti per chiudere il buco che é stato lasciato vuoto dal Noviziato del primo anno, così abbiamo la "catena regolare"...

MO4,5 [Estate 1964]

5.Figlioli miei, questo movimento di anime, oggi il mondo attrae tanto, e vedere della gente che lascia il mondo per darsi al Signore é una cosa meravigliosa! Vedere gente che viene qua per farsi santi, per mettersi a disposi zione del Signore!
Padre Lombardi dice in una delle sue prediche... Mi pare che al mondo di oggi sconvolto... parlano le anime: vengo qui a che cosa fare? A cercare santità! Quante volte ho detto che il mondo ha bisogno di santità, viene a cercare santità... Sono venuti qui a cogliere santità, ad elemosinare santità. Figlioli, ecco la gioia dei Vescovi, la gioia dei responsabili delle Famiglie religiose: ecco, qui si vedono vocazioni. Fin che c'è vocazioni, fin che il Signore chiama i suoi uomini, non abbiate paura, il mondo non va' alla rovescia anche se dovesse ancora ve rificarsi il ludibrio un po' del Calvario! Anche se dovesse ancora oscurarsi il cielo per qualche ora, ricordatevi che alla fine il Centurione si é battuto il petto! Forse, magari i poveri comunisti che cercheranno di crocifiggere il Signore, e noi li svalutiamo, Gesù ha pregato anche per loro, ha pregato per i suoi...

MO4,6 [Estate 1964]

6.Saresti disposto a riparare anche per Togliatti? Si, Signore sono pronto! Ti si morto in Croce anche per quelli; ti si morto in Croce anca par quelli; te ghe patio, te ghe sofferto anca par quelli, no lassare che i vada all'inferno, son nostri fratelli, convertili Signore! E' un uomo anche Kruscov, dopo te vidi che el fa' un colpetto e el fa la fine de Togliatti! Ha un'anima anche lui, e dobbiamo sentire, vorrei dire, questa paternità spirituale...
Ebbene, ecco la gioia... e perciò la gioia di un'Ordinazione; la gioia, per esempio, che proverò io quando fra qualche giorno ancora, 15-20 faranno i Voti religiosi..... quaranta! Ognuno vale per dieci!... beh, quando sarà questo gruppetto che farà i Voti, poi vi sarà qualche altro che rinnoverà i Voti; poi sarà qualche altro che abbandonerà le vesti secolari per darsi al Signore e vestirsi un pochino della veste della rinuncia, della veste del sacrificio - anche se dopo un po' se rinuncia al sacrificio de metter su la veste, vero?... – “Si, cari sacerdoti, voi siete diventati uomini profon damente nuovi...” Don Ottorino ha detto che quando uno fa i Voti, eccolo qui: uomo profondamente nuovo! Stamattina mi sentivo risuona re una "musichetta" all'orecchio, durante la Messa, distrazioni che capitano durante la Messa, una musichetta di Bartolucci: "Vivo ego, iam non ego; vivo ego, iam non ego", sentivo e avevo il Cristo davanti a me. Sapete, quella musica "vivo ego, iam non ego", ecc..., no son bon cantarvela, vero, però diseva: Signore, quando é che poderò dire "vivo ego, iam non ego"?... Voi siete diventati uomini profondamente nuovi. "In voi si é compiuto un disegno che risale ai segreti amorosi ed eterni di Dio...". Varda ti, ma varda ti che el par che el gabia letto el libret to del quadrattin al so posto, pare, no? "In voi si é compiuto un disegno che risale ai segreti amorosi ed eterni di Dio, e che qui in quest'ora singolare, finalmente si esprime e si realizza".

MO4,7 [Estate 1964]

7.Vìdito, caro Leonzio, se ti tra qualche anno te sì prete, fin dall'eternità risale ai segreti amorosi di Dio, fin dall'eternità Dio ti ha pensato prete, ti ha desiderato prete, ti ha creato perché tu sia prete e ti vuole prete come vuole Lui!... Lo penso mi? Mi ha creato prete per essere prete come vuole Lui, come vuole Lui! Quanto siamo meschini allora quando mettiamo i nostri progetti, quando studiando qua e la facciamo i nostri programmi: bu, bu!
Si, si dobbiamo mettere tutta la nostra forza, tutta la nostra intelli genza, tutta la nostra energia a disposizione di Dio, ma a disposi zione di Dio! Sentitela, figlioli miei, questa vostra grandezza: sentitela!... A me ha fatto impressione grande, proprio grande quello che diceva la lettura stamattina, quella di san Bernardo: "Un Abate va in Paradiso soltanto col bastone dell'Abate, e non può andare in Paradiso col bastone del porcaio"... Un Abate, via le false umiltà, via le false umiltà: va in Paradiso solo col bastone dell'Abate. E se per "umiltà", lu prende in mano il bastone del porcaio, va all'inferno, non é al suo posto! Perciò, Superiore generale: e guai chi me lo tocca! Signori miei, ricordatevelo bene: ognuno al suo posto! Non ritiro "un et", dovete mettercela tutta, mettercela tutta! Se domani qualcuno sarà fatto Papa, mettercela tutta! Picca pure se ghe xe da piccare qualche d'un! Fusse desiderio di Dio de piccare qualche d‘un fa' pure, metticela tutta!......

MO4,8 [Estate 1964]

8.Ognuno al suo posto, dove Dio ti mette, lì metticela tutta. Però, ecco la grande spiritualità che ci deve essere in casa nostra: la ricerca del posto di Dio! Qua, Dio parla... parla, parla, parla tante volte, il Signo re... L'uomo che vuol veramente sviluppare la sua personalità, ecco, dovete sentirlo perché fa parte del vostro bagaglio, é il grande segreto della santità!
"In voi si é compiuto un disegno che risale ai segreti amorosi ed eterni di Dio". Perciò figlioli, quando si tratta di decidere della vocazione, voi... vero, cercate la volontà di Dio, cercate la volontà di Dio non cercate la vostra: mi me piase, mi no me piase, mi no vui più..... No? Cercate la volontà di Dio, cercate la volontà di Dio, capito? cercatela, dove? in che modo? Nella preghiera, nel consiglio, prega te, pregate! Siete diventati ministri di Dio, ministri di Dio!... all'ufficio di ministri di Dio.

MO4,9 [Estate 1964]

9.Ho sentito io che la "Settimana del Clero" da qualche mese continua in quasi ogni numero a parlare dei diaconi... In quasi ogni numero c'è un articolo. Ora, se la Chiesa di Dio lascia passare questi articoli, vuol dire che anche il Santo Uffizio si é rassegna to.

MO4,10 [Estate 1964]

10.Dico il Santo Uffizio, perché quando abbiamo presentato le Costituzioni noi, era un po' azzardato, ti ricordi don Piero? Aveva mo messo nelle Costituzioni: "I nostri Assistenti fanno, svolgono gli uffici dei Diaconi dei primi tempi della Chiesa..." E allora ho detto al Segretario: “La tiremo via, però spero che vegna el tempo che i nostri Assistenti diventeranno Diaconi.... La Famiglia religio sa é formata da Sacerdoti e Diaconi... Dio non voglia che quando noi presenteremo le Costituzioni definitive per il riconoscimento ponti ficio, di essere di diritto pontificio, si possa cambiare: "La Famiglia religiosa é formata da Sacerdoti e da Diaconi".
Figlioli miei, cose sante, cose grandi dovremo trattare... la Parola di Dio, la Parola di Dio! Cose sante figlioli, e voi siete gli incaricati di Dio, i profeti del Signore. Parlate in nome di Dio non soltanto dal pulpito.

MO4,11 [Estate 1964]

11.Abbiamo sentito dal cardinal Montini, incontri con Dio da soli: voi siete i delegati da Dio a parlare a suo nome. Ambasciatori del Signore! Pensate, a un dato momento chiamassero là, don Piero Martinello a Roma, e il Papa gli dicesse: senti, va mio delegato a Torino, dal cardinale di Torino e dì questo e questo e questo: mio delegato. Don Piero, vestito da monsignore con le fasse rosse, el se presenta la: Eminenza, Sua Santità il Papa mi manda da Vostra Eminenza a dire, vero, questo questo e questo! Delegato del Papa!
Voi siete delegati da Cristo a dire, voi solo, solo quello che Dio vi delega a dire! Non può don Piero andare dal Cardinale: el ga dito el Papa che el me daga tre milioni; o: el ga dito el Papa che... inventare, no signori! Avete capito la necessità, figlioli miei, di essere uniti col Signore? Però sentitela la vostra grandez za, sentitela la vostra grandezza, la grandezza della missione che Dio vi ha chiamati... la pagina, gò perso el segno... "Siete rivestiti di una dignità che non ha paragone, assumete impegni di fedeltà e di santità che vi chiamano a un'incessante lavoro di perfezione e di eroismo". Di perfezione e di eroismo: incessante lavoro di perfezione e di eroismo. "Siete compaginati alla Chiesa come suoi figli prediletti, come suoi strumenti insosti tuibili e per sempre, da ora innanzi in esercizio come suoi rappre sentanti di amore". Xela da commentare sta qua? Siccome femo gli Esercizi Spiri tuali, fra qualche giorno se se ferma ancora!... "Quale ricchezza di aspetti, quale tesoro di verità, quale fonte di conseguenze é mai il Sacerdozio! Può mai la nostra compren sione pareggiare simile realtà? Da anni attesa, preparata, presagita: ora é vostra, ora é vissuta! Tale é la somma di doni, di doveri, di relazioni che il sacerdozio porta con sè, che dovete fin da questo primo momento convincervi della necessità e della fortuna di farne oggetto di studio e di ammirazione per tutta la vita".

MO4,12 [Estate 1964]

12.Non abituatevi figlioli, non abituatevi a essere Religiosi, a essere Preti, non abituatevi a essere persone consacrate! La prima volta che si sale l'Altare si trema, la prima volta che si tocca un vaso sacro si trema e si guardano le mani, quasi per vedere se il vaso sacro ha lasciato dei ricordi sacri sulle mani. La prima volta che si tocca l'Eucarestia si trema e si guardano le mani per vedere se son bagnate di sangue divino! Poi ci si abitua. Tremenda abitudi ne!
Quando per la prima volta vi presentate all'Altare per dire: faccio voto di povertà, castità e obbedienza discendete dall'Altare gioiosi: non son più mio, sono di Dio, sono di Dio completamente di Dio! Sentite che siete completamente di Lui, del Signore; non abi tuatevi, non abituatevi! Di giorno in giorno sentitela di più questa vostra consacrazione a Dio! Di giorno in giorno sentite di più che siete totalmente di Dio, che siete sacri, cose sacre! Ah, figlioli miei!... Avanti! "Ma se dall'altezza di questi sovrabbondanti pensieri, la nostra attenzione scende un momento, quasi destandosi da un rapimen to, ai pensieri più piani e più semplici del cui contenuto noi abbiamo migliore conoscenza, ecco che la mente si sofferma agli anni della lunga preparazione, ormai finiti".

MO4,13 [Estate 1964]

13.Anni della lunga preparazione, vero Guerrino? Penseghe e scri vi, se ti si bon, ai lunghi anni passati; cosa scrivere? Dei tempo rali, tempeste, "sisto Domine? non sisto?" no... ah, no me sento più de andar 'vanti! No? beh, beh sì, a vo 'vanti ancora! El giorno dopo, torna: ah, go pensà sora, no posso più 'ndar 'vanti!... Sisto Domine? sisto o non sisto? Sisto o non sisto? no?, eh, va la!... E poi un altro Natale e passato questo, passa Scilla e vien fora Cariddi e allora... bumm! E poi vengono le lotte dell'intelligenza, prima quelle del cuore, prima quelle della mammina, sò io, poi quelle dell'intelligenza, poi la volontà: sa, obbedire!........ Le batta glie dell'intelligenza sono peggiori di quelle della carne! Final mente, ecco: "Introibo ad altare Dei". Ehh, come semo stanchi, non vi ricordate le scalate, figlioli?... Finalmente finito tutto! Uhh, c'é ancora... e parto da li!

MO4,14 [Estate 1964]

14."Alle nuove esperienze incerte, sognate ma pregustate, agli incontri familiari e parrocchiali prossimi (magari a Cassino, ecce tera, Gassino, va ben), e piene di sante commozioni (magari da 7-8 paesi...), ai propositi interiori premeditati per questo gran giorno e per l'avvenire; maturi e forti e quasi smaniosi di far prova di sè".
(Sa, croci!, chissà che vengano le croci, ah!, disea Martinello, perché sa voglio dare testimonianza al Cristo!... Un ragazzetto di prima-seconda media eh... volea prepararlo alle croci, no?, eh va bene, sta 'tento, sta 'tento! Vardé che l'é presente qua adesso, l'é più vecio e forse nol se ricorda gnanca, anca parché nol se ricor da... l'ho avvertito... bisogna che te te prepari... el vignea continuamente: nol me manda crose, don Ottorino, ma perché no le vien 'ste crose, ma perché? Mi vorria che le vignesse sa, perché mi ghe vui ben al Signore... E co le xe capità, allora là avilìo e spaventà, el pianzea: “Sì, ma mi no pensava mia che le fusse forti così! No pensava mia che le fusse forti così! Mi no gh'in posso pì...” “Ma te le ghè tanto desiderà!...” “Ma sì, ma forti così no!” El credea che le fusse caramelle lu! Anche chi che xe vestio da prete o da assistente, che le sia caramelle! I crede che la sia la crocetta d'oro messa qua! Eh, Matteo, te te accorzeré! Eh, che te ghé i trionfi scolastici fora! Quando che magari te lavori, te lavori, e dopo i t'in dise una par colore de drio la schena, magari i te denuncia al Tribunale, per aver corrotto qualche d’un!...)! “Ed ecco che di nuovo il cumulo dei sentimenti e degli eventi sembra soverchiare lo spirito e quasi confonderlo e intimidirlo: quante emozioni da dominare, quante cose da capire, da dire, da fare! Comincia una vita intensa, comincia il ritmo del fervore e del dono di sé (é vita di eroi, questa!), gioia e trepidazione si susseguono e si confondono; in questa giornata che vorremmo lunga quanto la vita, tutto diventa poesia, tutto preghiera, tutto letizia e speranza. Il sacerdote non vive per sé (eh, qui dobbiamo incominciare la meditazione) ma per il suo prossimo. Figli e fratelli miei, volete per un istante fissare la mente sopra uno dei tanti pensieri che circolano a turbine nel vostro spirito, e legare ad esso quasi a particolare ricordo, e speciale proposito la memoria di quest'ora? Ecco, io vi presenterò una realtà che nasce dall'ordinazione sacerdotale, e che deve ormai dominare, e per sempre, la vostra nuova coscienza. Siete sacerdoti, siete destinati alle anime...".

MO4,15 [Estate 1964]

15.Sia sacerdoti... sia assistenti, séto Giorgio! Parché xe inutile, sì destinà alle anime voialtri come noialtri. Saria compagno che 'na torta sia fatta de biscottini e de mostarda, ecco, voialtri sì i biscottini, noialtri saremo la mostarda, preti. Ma tant'é, uno che la taia magna tutta la torta intiera, capito? Xe questa diffe renza soltanto: che la torta, prima la gera solo biscottini o solo mostarda, adesso la xe fatta de vari strati: preti e assistenti, preti e assistenti ma semo della stessa torta. Perciò, eccomi qua: siamo destinati alle anime! Capio? Sentì 'sta parola qua, ma no a esser i paroni delle anime, a dominare le anime, a 'ndar con la borsa a tor su i schei parché i ne mantegna, aver le decime... Si, magneremo parché, se dovemo lavorare, el Signore ne darà un piatto, semo destinati a servire le anime! Nostro ufficio xe a servire e anca, se xe necessario, a morire par le anime.
"Siete destinati alle anime, siete destinati al popolo, all'u manità, al complesso di quei nostri simili che chiamiamo il prossi mo, che chiamiamo la comunità sociale, la parrocchia, la schiera di vite umane che prima d'oggi non avevano alcuna particolare relazione con voi, alcuna parentela, alcuna conoscenza e che diventano vostri con vincoli che tutto pretendono, con rapporti che creano enormi, anche se stupende, responsabilità...".

MO4,16 [Estate 1964]

16.Che creano enormi, anche se stupende, responsabilità. Perciò, ti caro Piero Simonetto, ti caro Reghelin sì qua. Un bel giorno, don Ottorino ve manda in America Latina; con ti ghe xe don Matteo e Vinicio, ecc... e partono. Ve vien consegnà diesemila anime. Fin desso no te le conossivi gnanca, però da quel momento le xe affidà a voialtri. Capìo?, e voialtri sì de quelle anime la, le pole anca magnarve, anca magnarve, le pole, e se no i ve magna luri, ghi da consumarve voialtri par luri... Come nella fossa dei leoni, dove che ghe gera un pochi de leoni, no?, ecco la! e i leoni dovea magnare, no?, anca noialtri, semo delle anime!... Sarà una parentela spiri tuale, ecco la... Quello sarà parroco, e quello é un padre, padre!
Cinque-sei ospiti siciliani: é un padre: don Marcello ha portato... padre! Lu non lo conosceva mia, dieci anni fa non lo pensava neppu re, no?, non sapeva neanche dove fosse Crotone. Eppure, quelli sono suoi figlioli! Eppure deve portarli in Paradiso!

MO4,17 [Estate 1964]

17.Ha ricevuto da Dio l'incarico di portarli in Paradiso, e battezzarli, e istruirli, e insegnare loro ad amare il Signore, e cercare di cambiare la loro vita, e portarli al Signore, e a confortarli sul letto di morte, e aprire le porte del Paradiso, e assolvere i peccati e seppellire i morti. Tutto deve fare, dal bambino, dalla culla, al sepolcro! Padre, padre, bisogna sentire questa paternità di giorno e di notte!
Questo sarà di voi, quando? Presto!... Tu, un bel giorno... ci sarà qualche assistente che é qua in mezzo... io non lo so, qualche studentello che é qui dentro, o sarà prete o non sarà più qui... Capito signori? E sarete là, quattro-cinque arriverete là e alla sera, dopo aver magnà 'na scodella de caffelatte, o un piatto de pasta asciutta, ve sentiré...: “Adesso tusi semo qua, bisogna ca salvemo, bisogna ca salvemo 'ste anime qua! Adesso semo responsabi li, semo responsabili de 'ste anime, dovemo portarle in Paradiso! Il Signore ne ga dà questo, e noialtri dovemo rispondere a Dio! Eccolo qua, semo de queste anime!...”.