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MARIA È MADRE AMOROSA, SEMPRE SOLLECITA PER SOCCORRERE L’UMANITÀ

MO17 [13-05-1965]

13 maggio 1965 Meditazione ai Religiosi e ai Novizi della Casa dell'Immacolata. Don Ottorino prende motivo dalla festa della Madonna di Fatima per illustrare che Maria, come una buona mamma, è intervenuta attraverso i secoli per soccorrere l'umanità in particolari momenti e con uno stile di preferenza per i semplici e gli umili. Il testo originale è registrato e la sua durata è di 32’.

MO17,1 [13-05-1965]

1.Questa giornata ci ricorda l'apparizione della Madonna a Fatima.
Ora, vorrei che questa mattina ci fermassimo un pochino a considerare la nostra Mamma, che é intervenuta, naturalmente per ordine di Dio, nella vita degli uomini per richiamare gli uomini. Abbiamo visto nei giorni scorsi la Madonna nella sua luce, nel suo posto, nel suo - vorrei dire - inserimento nel piano di Dio. Abbiamo visto che di più grande non si poteva creare, no? Nel senso che, dopo le creature senza ragione, no?, é venuto l'uomo che sembrava il capolavoro, poi gli angeli ancora di più, ma poi con un salto ancora molto dagli angeli: la Madonna che ha una grazia tutta speciale, la grazia della maternità.

MO17,2 [13-05-1965]

2.Ora, questa grande Signora che per natura é inferiore agli angeli, ma per grazia é superiore, infinitamente superiore agli angeli, é la mamma di Gesù, é veramente la Mater Dei, ma é anche Mater Ecclesiae, é Mater nostra: mamma nostra, é realmente nostra mamma. E una mamma, quando si dice mamma si é detto tutto.
Una mamma soffre per i figli, un mamma si può dire che soffre specialmente per il figlio che ha perso la strada un pochino. Se una mamma ha 10 figlioli e ce n'è uno un po' scapestrato, ecc, la mamma é inutile sa... e dice: "Cossa vorla, Toni l'é sposà e el ga fioli e in fondo el ga intivà puito, una femeneta de casa, el fa pulito. Mario l'é studiare in seminario e quelo ormai l'é vissin al sacerdozio, ecc. Quell'altra xé suora, quell'altra xé sposà, ma ghe xé quel toso, el me Albertino là... Ah, el me Alberto! La me disperassion! Do-tre volte l'é stà ciamà in tribunale perché l'é andà a robare le sirese, un par de volte perché questo, perché quelo, insomma... studiare, studiare el ga scumissià tante volte e el ga lassà sempre là... e xo, xo. Insomma, l'é sempre via de notte, non se sa che compagni che el gappia... in giro in macchina, dopo che el ga tolto la patente non se capisse più niente... Insomma, quelo l'é perso, quelo l'é perso". Una mamma se ha un figlio che non fila bene, anche se ne avesse non 10, ma se avesse 10 mila figli, state sicuri che il cuore della mamma é là. Ma non per condannare Alberto, per cercare il modo di salvare Alberto. Una mamma non condannerà mai, non condannerà mai. Una mamma cercherà di compatire, di comprendere il figlio: "...Non l'é mia cativo!", troverà sempre che in fondo, vero, in fondo ghe xé qualcossa de bon: "...Sa, nol gera mia così... sì, sì l'é sempre stà un po' differente da quell'altri, un po' più nervoso, un po' più qua, un po' più là, però in fondo in fondo... El me xe sfuggio di mano: xé stà la compagnia, xé stà chissà cosa. Sto mondo de ancò, sto cinema de ancò! Però, però nol gera mia così". In principium non erat sic, no? Ora, la mamma ha il cuore lì: dove cè il figlio che devia, la mamma é lì col suo amore. Ora vedete, figlioli miei, questo é di una mamma terrena. Che cosa deve essere di una mamma che é sopra tutte le mamme, di una mamma che può seguire i suoi figli fino nell'intimo, perché é tanto unita al Signore, che per grazia può seguire ad uno ad uno tutti questi figli. Ora vedete, é certo che la Madonna fa da mamma; non soltanto ha il titolo di mamma della Chiesa, il titolo di mamma nostra, ma fa da mamma. E quando agisce da mamma, agisce proprio con tutte le prerogative della mamma. Quando per esempio, mi pare che i nostri missionari sono andati giù a Crotone a benedire le case, mi pare che la mamma di Creazza avesse un pacchetto da mandarghe a so fiolo: "Se c'è qualcuno che va giù a Crotone a gavaria un pacchetto da mandarghe xò a me fiolo, al me Bepi, al me Bepi", no? Al me Bepi. Ora immaginarse, vero, quando che gli angeli vengono giù per... vengono a raccogliere fiori in terra per portarli su in paradiso. La Madon na: "Speta, go un mazzetto de fiori da mandar xo al me Piero là... Simonetto. Ciò, garia da mandar xo al me Lorenzo... Speta ca go da mandar xo...". Certo che la mamma, la mamma approfitta: "Speta ciò che ghe xé da andare a trovare Venanzio, perché go da mandarghe xo... perché vui che el gappia le calze nete quando che el canta Messa, speta, anca la camisa nova". Chissà che la garà fatto l'esame de coscienza dalle calze in su, no? perché canta Messa uno. "Xé festa par quel toso, festa par quel toso!". Così fa la mamma, no? Varda la mamma de Vinicio, quando che vien qua qualcuno: "Gò na camisa, speta, no: gò el pigiama, speta: un par de braghe un poco più larghe perché el ga bisogno...". Le mamme, la soffega na mamma de piaceri, de grazie, no? la xé così!... la mamma, guai! "Basta! Adesso varda che ghi n'ho anca massa"... la te impiena de gravatte un armaron, vero, de gravate, se la sa che te manca na gravatta; xé così.

MO17,3 [13-05-1965]

3.Ora, se questo fanno le mamme nostre in terra, pensate cosa la Madonna fa e continua a fare per l'umanità. Nonostante questo però, l'umanità ha messo il suo interesse nelle ricchezze, nelle scienze, nelle scoperte, nella tecnica moderna invece che mettere il suo "bonum" nella Grazia; capire che, insomma, il vero valore é la Grazia. Ecco il dolore, ecco il dolore della mamma: quando il figlio ha deviato, l'umanità ha deviato. Perché ha deviato? Ha messo il suo "bonum" dove non c'è il "bonum".
Avete sentito, quando é stato, stamattina mi pare che abbiate detto voi che le ricchezze, ecc, se... xé stà stamattina?... Ah, la Sapienza, che el gà vudo anca quele, ma guidate dalla Sapienza, no? guidate dalla Sapienza. Certo, quando tu hai messo il tuo "bonum", la tua ricchezza nella Grazia, hai capito che l'unica cosa é lì, e la Sapienza questa mattina voleva dire questo, allora tutte le altre cose vengono. Mangé un'anguria? E' aumentare la grazia!... Tutto per aumentare la Grazia; ed é questo che la Madonna desidera dai suoi figlioli e cioè da tutti noi: che noi comprendiamo che il "bonum" é la grazia e solo la grazia, e tutte le altre cose in tanto in quanto servono per aumento della grazia.

MO17,4 [13-05-1965]

4.Oggi, ho detto, é il 13 del mese di maggio: ci ricorda l'apparizione della Madonna. Noi che abbiamo una vocazione dobbiamo ascoltare le parole della Madonna. Dunque, la Madonna é venuta giù in mezzo agli uomini. Pensate un momentino, perché facciamo presto a dirlo. Adesso fanno tanto chiasso perché vanno su un pochi di chilometri sopra la terra: un uomo riesce a girare sopra la terra. Pensate: dal cielo é venuta la Madonna... ma pensate un po': "dal mondo de là non xé vegnù nessun", i ga dito, no? No! Dal cielo é venuta la Madonna, e ha mostrata la sua presenza con un miracolo strepitoso visto da, me pare, 70 mila persone, no? Preannunciato prima e visto da 70 mila persone. E ha annunciato la sua presenza con tanti altri miracoli; e a Lourdes é venuta la Madonna e ha annunciato la sua presenza con una catena di miracoli che si ripetono ancora.
"Aures habent et non audiunt", hanno occhi gli uomini e non vogliono vedere, e non vogliono vedere. Perché? Perché le prove ci sono, senza adesso andare a finire a 2.000 anni fa, le prove del Cristo che voi sapete meglio di me. Fermiamoci solo qui, solo qui: la Madonna é venuta in mezzo agli uomini ed é venuta ai nostri tempi! Toh, io avevo due anni di vita, quando che é venuta in terra. Nel '17, no? Voi non eravate ancora nati. Può darsi che sia venuta in questi giorni, e lo sapremo fra qualche anno, e allora eravate nati anche voi. Può darsi che sia apparsa in Russia per consolare i poveri cristiani che son là... Guardate, non é mica la prima volta che la Madonna va a consolare, come san Francesco Saverio quella volta che era nella barca e anche nella nave, no? Là a consolare quei poveri uomini che erano là su quella barca pericolante e istesso sulla nave: "Dai, speté che i vien! speté che i vien!", vegneva a animare gli uni e animare gli altri. E chissà, un domani sapremo, verremo a sapere che la Madonna é andata... perché ci sono delle apparizioni un po' più private... magari la Madonna é andata a consolare, che so io, Stepinac, no?... la xé 'ndà là alla sera a xugare na partìa de carte in compagnia par consolarlo un pochino. Figlioli, é venuta... guardate, ci rendiamo conto? E' venuta dal cielo Lei, questa creatura resa così grande é stata mandata da Dio, e ha detto il Signore: "Vai tu! Vai tu là in terra, e dì agli uomini che hanno perso la testa, che sono andati fuori di strada, hanno messo centro di interesse quello che non deve essere centro di interesse". Guardate che é una cosa meravigliosa se ci pensiamo un pochino, perché siamo troppo abituati: la Madonna a Fatima... la medaglietta, el santin, porta a casa un ricordo, ecc, ecc. E la Madonna é venuta in mezzo agli uomini e ha chiesto. Primo punto: A chi si é presentata. Secondo punto: Che cosa ha detto.

MO17,5 [13-05-1965]

5.Guardate che a chi si é presentata é una cosa che ci deve far pensare, ma parecchio, ci deve far pensare. Si é presentata a tre bambini. Ma sentite un pochino: non vi sembra un pochino, voi direte che son cose che avete sentite tante volte, forse meditate sul serio non le abbiamo mai... ma non vi sembra un pochino una cosa poco logica che dal cielo parte una Madonna, e cioè la Madonna, parte la creatura più grande fatta da Dio, uscita dalle mani di Dio, il capolavoro di Dio parte dal cielo per venire in terra, e si presenta non al Papa - c'è una Chiesa organizzata eh, e in quel tempo lì Papa, avevamo Benedetto XV mi pare, no? Poco prima avevamo un santo, pochi anni prima papa Pio X era un santo: non si presenta al Papa, non si presenta a qualche vescovo, a qualche sacerdote. Eppure i sacerdoti ogni mattina hanno in mano il Corpo di Cristo, no? qualcosa de più della Madonna, hanno il Creatore della Madonna, e lo stringono in mano, lo maneggiano e lo fanno scendere nelle mani. Eppure non si presenta ad alcuno di questi, non si presenta al superiore generale dei Gesuiti, e neanche a quello della Pia Società San Gaetano, si presenta a tre bambini! Se ghesse presentà almanco a una professoressa, si fosse presentata, un pochino a qualche pezzo grosso del governo... no! A tre bambini!

MO17,6 [13-05-1965]

6.A Guadalupe si presenta a un povero uomo; qua su a Monte Berico a donna Vincenza; e si presenta a Lourdes a una pora ignorantella che si chiama Bernadetta.
Dove si presenta Lei scocca la santità e arriva il fuoco, si incendia di santità, no? Ma si presenta a questa creaturina qui. Ma, amici miei, amici miei, non vi pare che questa potrebbe essere una lezione grande per noi? Non vedete che Dio, Dio non può parlare ai superbi? Non perché la ci sia la superbia, per carità, Dio ce ne guardi! Ma é una lezione, é una lezione che il Signore vuol dare all'umanità. E' nato in una stalla il Signore, ha chiamato i pastori, gli umili, gli umili ha chiamato lì. Guardate figlioli, che la nostra religione é una cosa che va vissuta nell'umiltà e nell'intimità: se non ci facciamo come bambini non potremo entrare nel Regno dei cieli. Perciò é una cosa, é una cosa che io vi ho detto tante volte, e che vi ripeto in nome, proprio, della Madonna questa mattina: se non diventerete come fanciulli, se non prenderete in mano il crocifisso - eccolo qua -, e lo mediterete così, con semplicità: Lui, Lui é morto in croce per me!... E passerete le ore lì, non a far disquisizioni... no, no! Lì, lì, proprio tu e Lui, Lui e te. Se non arriverete a questa semplicità, questa semplicità che vi farà far penitenza, che vi farà star con la testa bassa sopra la terra pensando a Lui e pensando a voi... Guardate che il Signore non vi parlerà. Sarete anche dei bravi, se volete anche, funzionari della chiesa di Dio, dico: dei bravi funzionari della chiesa di Dio, potrete essere domani anche dei vescovi; potrete essere dei professoroni; potrete scrivere libri; potrete far parlare di voi, tutto... ma non sarete santi! E' diverso, é diverso sapete, é diverso costruire una statua e dare la vita a una statua. Potete un domani con la scienza, con l'organizzazione, con l'intelligenza, potete anche costruire una statua come quella, vero, di Michelangelo: il Mosè. Potete fare anche il Mosè, ma potete buttare il martello addosso fin che volete, ma non parlerà; sarà bella, ma non parlerà. Se sarete semplici, se sarete bambini, ma proprio bambini dinanzi a Dio, se balbetterete dinanzi a Dio, e Dio troverà in voi, troverà in voi – pure con lo studio di un teologo, pure con lo studio..., l'anima semplice di un bambino, Dio farà con voi... darà la vita. E allora non farete delle statue meravigliose, farete degli uomini vivi! Apparentemente forse meno belli, ma uomini vivi. La vita viene dall'umiltà.

MO17,7 [13-05-1965]

7.Eh figlioli, é difficile alla vostra età parlare di umiltà, parlare di annientamento del proprio io, parlare della gioia che prova un'anima quando si mette a disposizione di Dio e desidera che il proprio io sia schiacciato, sia triturato; che trova la gioia nell'obbedienza, la gioia nell'obbedire, la gioia nel fare la volontà del Signore che viene espressa attraverso anche il più giovane degli assistenti, che perciò sente la gioia di domandare il permesso, la gioia di domandare il permesso, per accontentare Lui, per fare la volontà di Lui. Ecco la semplicità, ecco l'umiltà; per cui, tu hai anche 50 anni e hai un superiore che ha 30 anni e vai con semplicità e dici: "Senti, don Graziano, per piacere, hai niente in contrario? potrei andare fino a Quinto a trovare mia zia?". E lui dice: "Ma don Ottorino, é andato anche la settimana scorsa!". "Avevo un motivo così e così di andare". "Beh, insomma, veda lei. Mi pare...". Basta! Per me é volontà di... quel suo desiderio espresso in qualche modo, per me é volontà di Dio: "Sì, Signore, sia fatta la tua volontà", più che a discutere, a ragionare.
Lo so, lo so, umanamente parlando questa é una pazzia. E' qui dove non ci troviamo, é una pazzia l'obbedienza, umanamente parlando, é una spersonificazione a prima vista, umanamente parlando. E' un perdere la propria personalità, é un ridursi a dei poveri automi, direbbe qualcuno.

MO17,8 [13-05-1965]

8.Ma guardate figlioli, che se non arriviamo... Dopo che il Signore vi metta in altra condizione, é un'altra storia, ma se non arriviamo spiritualmente a questo abbandono di noi stessi nelle mani di Dio, fino a essere un povero fanciullo nelle mani di Dio, Dio non si servirà di noi per portare la vita. Costruiremo delle belle statue, ci metteranno anche un pezzo, che so io, sul giornale, riporteranno le nostre opere, ma ricordatevi bene, che di Dante é restata soltanto la carità che l'ha spinto ad agire. Vi ricordate l'altra mattina la meditazione che abbiamo fatto: della Divina Commedia restarà solo l'amore, la carità che lui ha messo nello scrivere e nel fare. Del resto, non resterà più niente.
Ora, figlioli miei, su questo punto proprio sento il bisogno di insistere, perché purtroppo, guardate, guardate che oggi il mondo, il mondo di oggi non capisce 'ste cose qui, non le capisce, non le vuol capire il mondo d'oggi. Anche il mondo nostro, sapete, anche i "buoni", i buoni non capiscono, e non le capiscono e allora non avviene quello che dovrebbe avvenire. Perché un gruppo di giovani sacerdoti o di religiosi... Voi capite chiaro: dodici hanno sconvolto il mondo; un santo Curato d'Ars ha sconvolto la Francia e il mondo intero. Ora a me che interessa, che nella Congregazione ci sia il grande... Magari fossero migliaia e migliaia! Ma a me interessa la qualità! A me interessa la qualità! A me interessa che tutti coloro che escono di qui siano dei Curati d'Ars; e se uno ha intelligenza di più, sarà un San Tommaso; e se uno avrà doti di più, sarà domani un san Roberto Bellarmino; se ha doti di più di governo, sarà un San Pio X, tutto quel che volete... Ma prima bisogna che sia come piccolo ragazzetto. Bisogna che abbiate questo spirito e allora, allora questi uomini saranno quelli che sconvolgono il mondo. E allora basterà uno, basterà uno per incendiare, perché questo uno sa capire il Signore, sa comprendere il Signore, sa strappare i miracoli dalle mani di Dio. Non cederà, non cederà: lotterà con Dio. "No, Signore! Tu devi darmele quelle anime, Tu devi darmele quelle anime!". Andrà a Monterotondo: "Signore, Tu devi darmele quelle anime! Sono anime tue". "Ma...". "No! Signore! tu devi darmele quelle anime!". E passerà le ore dinanzi al Signore, e capirà una cosa: che é Lui, é Lui il datore della grazia.

MO17,9 [13-05-1965]

9.Ma se dalla casa nostra non escono questi uomini, che se la intendono con Lui, che sono consci del proprio nulla, pure mettendocela tutta da parte nostra, é qui che ti voglio! Non dopo essere come quel signore: "El Papa fa tutto". Dirai al Signore, griderai al Signore la tua impotenza, la tua miseria e poi ce la metterai tutta, tutta completamente conscio che i doni che hai devi sfruttarli fino all'ultimo.
Ma io non so cosa farne dei doni che avete, dell'intelligenza che avete, delle doti che avete, se alla base non c'è Dio, non c'è questa semplicità, questa donazione completa di voi stessi. Se alla base non ci sono i "fanciulli di Fatima", alla base, mi fanno schifo le vostre doti! Preferisco una santa Bertilla, una santa sguattera piuttosto! Preferisco che siate tutti come il nostro caro Luciano, e lavorare i campi, santificare le anime facendo i bifolchi, piuttosto. Qui nella Congregazione interessa una cosa: prima questa base, e questa ci vuole, "conditio sine qua non", se no non facciamo niente, facciamo niente.

MO17,10 [13-05-1965]

10.Mi diceva uno: "Io non capisco una cosa: come mai lei abbia iniziato una Congregazione. Per conto mio lei ha sbagliato. Scusi sa, dico una parola, così, insomma, ma... ha sbagliato! Forse la parola é troppo forte. Mi pare che ce ne son tante Congregazione nel mondo; c'era bisogno di farne un'altra? Una vale l'altra in fondo, adesso lei potrà dirmi che ha iniziato per aiutare i Vescovi, che hanno bisogno di clero. Anche le altre Congregazioni più o meno hanno... sono fatte per aiutare i vescovi. Infatti questa, quella... Lei mi dirà che la Congregazione ha un carattere particolare nella formazione ma, per conto mio, é sbagliato questo, perché formazione é degli individui, non della collettività, sarebbe un soffocare l'individuo, non lasciare libero l'individuo nella formazione un pochino, perciò tanto vale quanto ci sono gli individui che valgono. E perciò non si può dire: la Congregazione ha una spiritualità! Perché sarebbe imbottigliare tutti nello stesso modulo. E insomma, praticamente abbiamo le parrocchie che passano questo, passano quello... Ma questo non fa altro che confusione, insomma... per conto mio, un seminario organizzato bene, un'organizzazione unica che dà sacerdoti un po' dappertutto, ecc. Mentre i religiosi, io le vedo tanto in quanto queste cose... Scusi, so che la faccio soffrire dicendole questo, però... ho piacere dirlo, tanto per sentire un po'...".
E mi son permesso di rispondere: "Caro amico mio, potrei dire tante cose, se non fossi... se non mi chiamassi don Ottorino e non fossi qui. Ma ti dico una cosa sola: io sono il primo a essere malcontento di essere al posto che sono, perché sarei stato più volentieri nascosto nell'ultimo angolo del mondo. Ora, qui si tratta di una cosa sola: che, o si pensa che é una cosa voluta da Dio, e allora si lascia Lui che faccia, no? e senza pretendere di andare a dire: Signore, noi vogliamo essere i riformatori! No, no per carità! Dio ce ne guardi, perché sennò manchiamo di umiltà. O siamo convinti che quest'opera é uscita dalle mani del Signore, e allora ci lasciamo portare dal Signore... Quantunque, potrei dimostrarti che ci sono delle convenienze più o meno... Non stiamo fermarci in questo: o siamo convinti che é uscita dalle mani di Dio, e allora ci capiamo; se non siamo convinti di questo, sono completamente con te, se vogliamo partire razionalmente. Però, po trei anche dire...". E ho tirato fuori argomenti per schiacciarlo, e l'ho schiacciato ! Ma quelli non posso tirarveli fuori perché altrimenti capite, intuite più o meno chi potrebbe essere, e questo non sarebbe carità, potrebbero dire. Vi dico che l'ho schiacciato. E' stata una cosa che mi ha fatto soffrire parecchio, perché non vorrei che anche in casa nostra a un dato momento si facesse una cosa di razioncino, più che una cosa di fede.

MO17,11 [13-05-1965]

11.Guardate figlioli, guardate figlioli che una Congregazione, ve lo ripeto, é un intervento straordinario di Dio nella storia. Come un'apparizione di Lourdes, di Fatima é un intervento straordinario di Dio nella storia, così una Congregazione. E se il Signore ha guidato questa barca, e se il Signore ci ha voluti qui e ci sta portando avanti, guardate che il Signore ci porta avanti perché ha i suoi fini. Però, come ogni contatto col cielo é vita o morte, perché é vita o morte, non c'è niente da fare... gli Apostoli: o santi o impiccati, no? O vita o morte!
Guardate che i piccoli di Fatima si son fatti santi; Bernadette si é fatta santa. Anche noi, con questo contatto col cielo: o vita o morte. Ve l'ho detto tante volte in chiesa: o vita o morte, o santità straordinaria o meschinità! Non c'è niente da fare, non é data mediocrità per noi, né per me, né per voi. Siamo in una situazione in cui non é possibile la mediocrità: perché o siamo caldi o siamo freddi; la tiepidezza non é permessa. "Quia nec calidus nec frigidus incipiam evomere ex ore meo". Siamo troppo vicini al soprannaturale: o lo vediamo, e allora ci facciamo santi, e allora ci sprofondiamo in adorazione dinanzi a Dio, o non lo vediamo e allora siamo degni di essere riprovati. Guardate che vedere i miracoli di Dio... per esempio: il Signore passa e ti porta 5 milioni, una cosa sola di questo genere qui, una cosa sola dovrebbe essere sufficiente per farci santi.

MO17,12 [13-05-1965]

12.Quando don Bosco ha moltiplicato le castagne, qualcuno, si vede che le castagne erano buone, le ha prese e le ha messe via per conservarle per ricordo e se le é tenute là. Non si potevano conservare i milioni per ricordo: avremmo mancato contro la Provvidenza di Dio. Però, però tutte 'ste case qui sono fatte con i milioni della Provvidenza, e dovremmo più di una volta, guardando i muri, sentire il bisogno di adorare Dio e di baciare i muri, di baciare la terra, di baciare i pavimenti e dire: "Sono stati pagati da Dio, con un atto di volontà di Dio, il Signore ha mosso una persona a portarmi i soldi per...". Come quella volta Abacuc é stato preso par el copìn, no? e portà là, a portarghe da magnare a Daniele, no, che el gaveva fame, poareto no? El ghe ga portà... mangia! Questo atto di volontà di Dio che ci ha portato questo, guardate che siamo continuamente in questa posizione.
Ci sarebbe da dire il secondo punto: il messaggio. Caso mai vediamo se é il caso, domani mattina o in altro momento. Intanto oggi fate un piacere: pensateci sul serio, Dio vi vuole semplici, semplici come i fanciulli di Fatima. Vi vuole a disposizione sua, tutti completamente, perché vi ha creati Lui. Ma vuole essere Lui a disporre di voi, non voi disporre di voi stessi. Vuol essere Lui il Dio. "Ego Dominus", non che vogliate essere voi guidare la mano di Dio. E' tutto qui, tutto qui! Vuol essere Lui a guidare voi, non voi a guidare la mano di Dio con la vostra corta visuale. State attenti figlioli, non mettiamoci al posto di Dio. Tutte le volte che gli uomini hanno tentato di farlo, l'hanno pagata e molto caramente. Fanno la fine di quell'altro che ha preso il carro de Febo, no? e l'è scapà via... Ve ricordé la storia come che la xé...