CRISTO REGNI!

MO29 [31-10-1965]

31 ottobre 1965 Omelia della Santa Messa nella festa di Cristo Re alla Casa dell'Immacolata. Don Ottorino, ricordando un episodio del suo pellegrinaggio in Terra Santa, parla della necessità che Cristo regni in noi, nella Casa dell'Immacolata e nel mondo intero. Il testo originale è registrato e la sua durata è di 19’.

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1.Strada del buon Samaritano: Gerusalemme – Gerico. Quella strada l'ho fatta anch'io, solo che a quel tempo non c'era una bella strada asfaltata, non erano passate le ruspe ad abbattere i monti in modo che non si dovesse salire sopra. Per andare da Gerusalemme a Gerico bisogna passare per il deserto: son cento chilometri, centodieci chilometri, e dicevamo noi andando in macchina: eh, ci sarebbe da aver paura anche adesso, non soltanto in quel tempo. Passare di notte in macchina da solo; ogni tanto ti imbatti in qualche beduino, qualche piccola tenda dispersa; sabbia, deserto!...
Ebbene, andavo anch'io dieci giorni fa, non da Gerusalemme a Gerico, ma da Gerico al Mar Morto, e me n'è capitata una e ve la voglio raccontare. Eravamo una grande comitiva: c'erano 17 macchine, 17 taxi americani dove si può stare in 5 o in 7. Nel mio taxi eravamo in 7; dietro eravamo 3 sacerdoti, due che voi non conoscete, subito davanti a me c'erano le sig.ne Meneghini, e davanti, vicino all'autista c'erano i sigg. Barban. Andavamo a corsa moderata: 100 all'ora, 100-90... La strada era bella, c'era la pesantezza del tempo, dell'atmosfera un po'; eravamo quasi a 500 metri sotto il livello del mare. Mentre stavamo correndo con le macchine distaccate l'una dall'altra un 100, 150 metri e anche di più, improvvisamente una macchina ci ha sorpassati, uno dei taxi della comitiva ci ha sorpassato, e ci ha sorpassato in una forma un po', vorrei dire, poco cavalleresca, perché ci ha sorpassato senza neppure suonare, nè niente, e via! Abbiamo visto l'autista divenire nero, rabbioso, gettare i pugni fuori dal finestrino, agitarsi col volante in mano: ohh, ohh, in questo modo. Le donne che erano sopra la macchina: Gesù Maria, Gesù Maria el ne copa; vuto vedare che no' semo morti in aereo e morimo in macchina; varda dove ca 'ndemo a rimetterghe la pele! E la sig.na Pulcheria: oh, la dise, sa io sono abituata a correre, ma non in questo modo! Intanto l'arabo ha cominciato a correre con la macchina come avesse un cavallo in mano: ha cominciato a correre, a rincorrere l'altra macchina e voleva passare avanti, e l'altra macchina non lo lasciava. E allora lo vedevi come se si andasse adosso. E ad un dato momento, insomma, per farla breve c'era la strada abbastanza dritta e s'era già lanciato a 145 all'ora. E urta, spingi finché é passato davanti. Quando é passato davanti, si é messo, c'erano le due corsie tratteggiate, ma lui si é messo a sinistra e là si é messo ad andar a 60-70 all'ora, e fino al Mar Morto l'ha fatta andare a 60-70 all'ora.

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2.Quando 'sto tale correva con la macchina e noi... la sig.na Adelina é uscita in una frase: "Povero Signore Gesù, se quelli che ti hanno crocefisso erano come questi, come questo!". Per buona sorte che non capiva neanche una parola di italiano e non ha capito cosa dicevamo, perché forse altrimenti ci rimettevamo la pelle in quel giorno.
Fatto stà: povero Gesù se quelli che ti hanno crocefisso erano così... Mi sono fatto l'idea, figlioli, di uno che improvvisamente diviene rabbioso, vi dico... avete mai visto in qualche Istituto, qualche ragazzo che comincia a litigare... si mette a giocare il pallone, improvvisamente, uno che prima aveva il volto sereno, diventa come un temporale... pressapoco una cosa simile! Ora figlioli, pensiamo un momentino alla Passione di Gesù. Con questi uomini, in che condizioni... si sarà trovato il Divino Maestro! Vedete, andando in Palestina, quando ci sarete voi fra 25 anni, avrete l'occasione di "sentire" quasi la passione del Signore. Poi, passando per là, quasi quasi vedrete il sangue di Gesù che ha bagnato tutta la Palestina.

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3.Perché anche la Galilea, anche Nazareth stessa vi parla di passione, perché chissà quante volte il Divino Maestro quando che aveva la vostra età, figli miei, o l'età delle prime difficoltà, là di 15-16 anni, chissà quante volte, camminando su per i monti della Galilea, come fate voi no?, a fare un po' di passeggio, avrà pensato alla sua passione. Il Tabor che é lì, ci parla appunto che Gesù, con potere di Dio ha parlato della sua passione.
Ora, vedete la cosa che fa più impressione, forte impressione é appunto la passione del Signore. Quelli di Gerusalemme, tu vai là al Litòstrotos e vedi quelle pietre dove Gesù ha camminato, dove Gesù é stato schiaffeggiato, incoronato di spine. Tu guardi la casa di Caifa e ti sembra ancora di sentire lo schiaffo di quel soldato che s'è scagliato contro il Divino Maestro. Però, tu quando entri nella grande basilica del Sepolcro, c'è una grande basilica che prende il Calvario e anche il Sepolcro... Per andare al Calvario vi sono tanti gradini perché é alto, ma però nella stessa basilica c'è il Calvario e il Sepolcro. Tu ti metti lì al Calvario, ti siedi e cominci a meditare: "Qui, qui Gesù Cristo é stato crocefisso; qui Gesù Cristo é morto proprio qui, qui é morto". Però c'è una cosa, figlioli, che non vi ho ancora detto: in Palestina si sente tutta, vorrei dire, la gravità della Crocifissione, tutta la cattiveria degli uomini, tutta la pesantezza dei nostri peccati, ti senti proprio che anche tu hai le mani macchiate di sangue, senti che anche tu hai contribuito per uccidere il Divino Maestro; senti che anche tu sei responsabile di quel deicidio.

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4.Però, figlioli, c'è un'altra cosa, un'altra cosa che tu senti fortemente in Palestina. "Regnavit a ligno Deus": il Signore ha cominciato a regnare dal legno, e cioè dalla sua morte é divenuto re! Quando tu vai a celebrare la S. Messa là, nella tomba del sepolcro, tu senti però che é un sepolcro glorioso non é un sepolcro come gli altri, dove i morti si sono decomposti, dove sono rimaste alcune ossa. No, é stato messo Gesù morto, ma é uscito risorto! A un dato momento si sono scosse le pietre del Sepolcro; a un dato momento Lui, Lui é risorto! E celebrando la S. Messa, quando pronunci le parole della consacrazione e hai Gesù fra le mani, proprio sopra la pietra del sepolcro dove le Pie Donne lo avevano deposto, tu senti di dire a Gesù: Signore, Tu, ti hanno messo qui, sopra qui morto, ma sopra qui Tu sei saltato in piedi e hai cominciato la rivoluzione della risurrezione!

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5.Figlioli, oggi la Chiesa ci fa dunque celebrare questa grande risurrezione: Cristo risorto che deve regnare in tutto il mondo; Cristo risorto che deve essere il re universale; Cristo risorto che deve unire tutta l'umanità e portarla al Padre. Lui, Lui si é fatto uomo per unire gli uomini e portarli al Padre.

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6.E allora sentite, figlioli miei, ecco il grande problema: noi siamo stati mandati qui in questa Casa, appunto, per aiutare Gesù ad essere re; per aiutarlo a regnare in mezzo a tutti gli uomini. Noi siamo, si può dire, i soldati di Gesù, gli ufficiali di Gesù che dobbiamo andare con Lui per conquistare il Regno, per prendere gli uomini e portarli in Paradiso. Ora però, prima cosa, bisogna che Cristo regni in noi, bisogna che regni! Bisogna, figlioli miei, se vogliamo essere veramente i suoi collaboratori per questo Regno universale, bisogna prima di tutto che noi, noi siamo interamente suoi.
E allora, ecco, oggi giornata di riparazione; oggi giornata in cui presentiamo le nostre anime; giornata in cui voi vi presenterete col vostro fratello dinanzi al Re per fargli, che so io la guardia, la guardia d'onore. In questo giorno, tutti, sapete, cominciando da me, dobbiamo fare un bel esame di coscienza: Signore, Signore sono veramente tuo, tutto tuo? Ecco l'esame che io vorrei che ciascuno di noi facessimo durante l'adorazione. Cioè, ci domandassimo: Tu, o Signore, sei morto e dalla tua morte hai incominciato il tuo Regno, hai cominciato a regnare. Dimmi, o Signore, io, io sono tuo?, cioè Tu regni su di me?

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7.E per venire un pochino al pratico, passiamo in rassegna durante l'Adorazione un po' tutto il nostro essere. E incominciamo da qua in cima dalla testa, e incominciamo a dire: la mia testa, i miei pensieri, i miei ideali sono ideali di Cristo? Ovvero vanno sognando qualche cosa d'altro? Io sogno Cristo, o sogno i divertimenti del mondo; o rimpiango come gli Ebrei le cipolle d'Egitto? Io ho un cuore: questo cuore ama Lui, desidera di amare Lui, o ama tante e tante altre cose? Questi occhi sono suoi, deve regnare Lui nei miei occhi. Io guardo Lui o guardo tante altre cose; rimpiango forse coi miei occhi le cose del mondo? State atten ti, non spaventatevi perché le tentazioni sono tentazioni! E' chiaro che qualche volta, passando per la strada e vedendo certe cose, certe persone, quegli occhietti imbambolati di ragazzi di 14-15-16 anni potrebbero anche deviare, ma a un dato momento, svegliatevi fuori un pochino e sappiate che questa é una tentazione, non é la caduta!

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8.Figlioli miei, abbiamo le mani, abbiamo i piedi, abbiamo tutto il nostro essere, domandiamoci oggi: io sono veramente tutto, pensieri, affetti, parole, mani, piedi sono veramente tutto di Nostro Signore? Cristo può dire: "in questo giovane io sono l'unico re?". In casa vostra ci sono degli altri re? C'è forse il re della superbia? C'è forse il re dell'impurità, degli affetti impuri? C'è forse il re dell'avarizia? C'è forse il re dell'invidia?... Figlioli, ricordatevi: Cristo vuole regnare prima di tutto in casa nostra, cioè nel nostro essere; dobbiamo essere tutti suoi.

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9.Seconda cosa: Cristo vuole regnare nella Casa dell'Immacolata.
Ricordo ancora, i più vecchi se lo ricordano anche loro, quando il mio venerabile segretario di felice memoria, don Pietro Martinello, un giorno ha chiesto un direttore. Ha detto: don Ottorino, tutti gli Istituti hanno un direttore; tutti gli Istituti hanno uno che governi, tu non vuoi essere chiamato direttore, vuoi essere chiamato don Ottorino, noi vogliamo un direttore! E allora vi ricordate che io ho presentato il direttore; ho, abbiamo scoperto il quadro del Sacro Cuore e abbiamo detto: eccolo qua il direttore, cari figlioli, eccolo é Lui il Direttore! In vita mia ho assistito tante volte a battere le mani: battere le mani quando arrivava mons. Luna, battere le mani quando arrivava don Ottorino dalla Terra Santa, specialmente quando venivano presentate le paste in refettorio, ho sentito battere le mani tante volte. Ma non ho mai sentita un'esplosione di gioia così naturale, così continuata, vorrei dire così sincera come quel giorno quando abbiamo scoperto l'immagine del Sacro Cuore e l'abbiamo nominato nostro Direttore e nostro Re! Figlioli, é questo che io vorrei per la Casa dell'Immacolata: Cristo, Re di ciascuno di noi; Cristo, unico, unico re di questa Casa! E' Lui, é Lui e dev'essere Lui, e lasciatelo Lui!

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10.Ora é un testamento che vi lascio figlioli, ve lo lascio per domani quando non ci sarò più, ricordatevi: nella Casa nostra deve regnare Lui, solo Lui. E' Lui che vi ha chiamati qui dentro, é Lui che vi farà sacerdoti e assistenti, é Lui che vi manderà, é Lui che vi manderà dove vuole Lui; é Lui che vi condurrà a salvare le anime; é Lui che vi sosterrà; é Lui che vi assisterà anche nel martirio se sarà necessario! Ma per carità, lasciamo Lui direttore, non sostituiamoci mai, non sostituiamoci mai! Aiutiamo, collaboriamo per il suo regno! Cerchiamo di essere a sua completa disposizione, ma non sostituiamoci mai!

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11.Quando sarete parroci e avrete in mano parrocchie anche di 10 o 20 mila anime, non sostituitevi mai. Quando avrete in mano la direzione di Istituti, avrete in mano la direzione, che so io... anche avreste in mano la direzione di diocesi, per carità figlioli, non sostituitevi mai a Cristo! Voi, ricordatevi dovete essere i servi del re, i collaboratori del re, dare la vita per il re, ma mai sostituirvi al re! Lui, Lui solo deve regnare, questo é lo spirito che deve regnare nella Casa dell'Immacolata. Lui é il nostro padre, il nostro fratello, il nostro amico, il nostro tutto, nostro re!
Figlioli, quando abbiamo Cristo re nostro, Cristo re della nostra Casa, non resta che, ancora, metterci a disposizione totale, non resta ancora che pregare, che pregare perché tutti gli uomini possano entrare in questo regno! Figlioli miei, ve l'ho già detto altre volte, e insisto questa mattina: voi qui della Casa dell'Immacolata, se date uno sguardo fuori di Casa, vi accorgerete che Cristo non é Re per tanti uomini; forse anche fuori di qualche metro dalla Casa nostra, non tutti gli uomini vogliono Cristo per re.

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12.Tanti dicono ancora: "Non vogliamo che Tu regni sopra di noi!". Noi abbiamo per re, qualcuno dice gli ultimi; qualche altro: noi abbiamo per re il divertimento; noi abbiamo per re lo sport; noi abbiamo per re la soddisfazione carnale. Tanti uomini, se non la maggioranza degli uomini, anche oggi, gridano: "non vogliamo che costui regni sopra di noi!". Ricordatevi: noi possiamo fare qualche cosa! Dopo di essere suoi, dopo di averlo messo Re della nostra Casa, noi possiamo sfondare la potenza del demonio; noi stando qui, stando qui senza cose straordinarie, con l'offerta quotidiana di qualche piccolo sacrificio.
Ecco un'altra cosa che vorrei che ci fosse nella Casa nostra: il desiderio, vorrei dire la sete di offrire sacrifici per la salvezza delle anime. Figlioli, voi potete far regnare Cristo, voi potete abbattere gli imperi; ricordatevelo bene: voi potete, se volete anche abbattere la potenza del comunismo. Dipende dall'immolazione di anime. Ci sono, ci sono tanti che odiano Dio, ci vogliono delle anime che facciano il contrappeso!

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13.E allora, ecco vorrei, e voi assistenti aiutatemi, apportare nella Casa nostra questa infezione, questo desiderio, desiderio, questa, vorrei dire, crociata da parte di tutti, di offrire qualche cosa ogni giorno per il Regno di Dio, per il trionfo del Regno di Dio. Vorrei dire: raccogliete sassi che poi lanceremo contro il demonio; raccogliete munizioni che poi serviranno per abbattere il regno di satana!
Ecco lo spirito della giornata di oggi: Cristo regni su di me, Cristo regni nella Casa, Cristo mi aiuti, mi aiuti la nostra buona Mamma, la Madonna, a fare in modo che in noi, ed é questa la Grazia che chiederò durante la S. Messa per me e per voi, ci aiuti Gesù, ci aiuti Maria perché in noi entri il desiderio ardente di soffrire e di patire perché il Regno di Cristo si estenda nel mondo intero.