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LA SANTITÀ DAVANTI A DIO

MO31 [01-11-1965]

1 novembre 1965 Omelia durante la Santa Messa della festa di Tutti i Santi alla Casa dell'Immacolata. Don Ottorino presenta i santi come coloro che hanno scelta la perla preziosa, anche se non sempre riconosciuti dagli uomini, e come potenti intercessori per le nostre necessità. Il testo originale è registrato e la sua durata è di 20’.

MO31,1 [01-11-1965]

1.Passavano un giorno dinanzi a un grande negozio tre persone, un papà con una figlia e un figlio. Passavano lentamente, parlando tra loro, quando uscì il padrone della bottega e vedendo questa famigliola così, un rapporto così attraente, esce fuori in strada e dice: "Siccome oggi é la festa del mio compleanno, voglio farvi un regalo, un regalo a tutti e tre, uno per ciascuno; scegliete qui dentro quello che volete voi".
La bambina... vide un bambolotto grande, non come Federico, un po' più piccolo... era bello, bastava premere un po' il ventre e diceva anche "mamma". Ah, la bambina non vide più niente, non guardò altro vide il bambolotto e... Il bambino guarda attorno, vede che c'era una pistola, c'era una motoretta - mi pare fosse una Vespa 50 - ah, questa, questa, addirittura la "Vespa 50"... Il papà guarda attorno, é un ottimo uomo... Vuole fare un regalo proprio a me?. Si, si faccia pure!... Il papà comincia a guardare in una piccola vetrina dove c'è un anello; senta, dice, posso prendere quello che voglio? Si, sicuramente, dice. Ma scusi, c'è la cassaforte li, si può mica aprire? Ma naturalmente, apro la cassaforte! Dentro c'è una scatoletta... posso prendere?... quello che vuole, quello che vuole!... Ci sono dentro alcune perle, robetta da niente... le guarda: posso prendere questa? Certamente lei ha occhi buoni, sa? Sa che vale 50 milioni questo tipo di perla? Ma comunque ho detto e non si discute, lei prenda pure quella perla! Ditemi un po': é stata più furba la bambina, il bambino o l'uomo?... L'uomo! Abbiamo notato noi, sopra la terra che noi agiamo non come l'uomo, ma noi agiamo come la bambina o come il bambino? Mi spiego subito. Entriamo in una caserma, non dei carabinieri, lasciamoli stare poveretti, caserma dell'esercito: là vediamo uno vestito, non mica da generale ma vestito da colonnello con tanto di tagliatelle addosso, tanto di medaglie d'argento e d'oro nel petto, al valore militare. Tenente colonnello, quello che comanda tutto, tutta la caserma. Poi, due-tre capitani, poi alcuni... abbiamo un maggiore; abbiamo alcuni tenenti e poi sottotenenti, e poi "tenienti", vero, giù, giù fino che arriviamo ai caporali, eccoli là, eccoli là! Se io domandassi a questo professore qui davanti: dimmi un po', - poi c'è il gruppo dei soldati - ti piacerebbe essere come il tenen te, il maggiore, il capitano, o il caporale, o il soldato, cosa mi risponderesti, sinceramente? Come il te... eh, d'accordo! Che cosa hai fatto? Hai detto anche tu: colgo la moto come il bambino! Hai scelto quello che é vestito meglio, quello che comanda di... Vedete figlioli noi uomini guardiamo sempre la parte esterna, guardiamo sempre la parte che fa luce un pochino, che luccica un pochino; però c'è uno, c'è l'uomo, il padre che guarda in fondo, guarda il valore. Il papà quando va dentro il negozio non sceglie il bambolotto, sa che il bambolotto ha un certo valore, ma non vuole questo, non sceglie la moto perché sa che varrà 120-150 mila lire ma non di più. Va a scegliere là dentro la cassaforte, neanche il pacco di soldi da diecimila, non si lascia prendere neanche da quelli, ma sceglie la perla preziosa che vale 50 milioni!

MO31,2 [01-11-1965]

2.Ora vedete, se Dio, Dio che non si lascia prendere dalla luce di un bambolotto o dallo splendore di alcune "tagliatelle" di caporale, Dio va alla sostanza! Vai tu in caserma, scegli il tenente colonnello; Dio comincerebbe subito a fare un'altra graduatoria. Se Dio lo ricevessero in caserma, guardate facciamo conto che in caserma ci siano 100 soldati e ci siano tutti i graduati, entra Dio e li mette in ordine: primo, forse primo é quello che ogni mattina sta' la a pulire gli zoccoli del mulo. Forse primo é quel povero attendente che dinanzi al tenente colonnello non vale niente, poco o niente.

MO31,3 [01-11-1965]

3.Entrando, entrando dalle Suore Dorotee: prima la generale e poi giù, giù, giù, ultima suor Bertilla!... Dinanzi all'occhio di Dio cambia: prima suor Bertilla e, sia le madri generali che ci sono e che verranno si inginocchieranno dinanzi a una povera creatura!
Vedete figlioli, dinanzi a Dio ricordatevi non valgono le cariche, non valgono gli onori... Entrando nella Casa dell'Immacolata, é chiaro, ieri sera é venuto qui mons. Caliaro, il vescovo di Poggio Mirteto, non é andato in cerca di uno di voi, ha domandato se c'è don Ottorino. Si trattava di trattare la questione di Monterotondo perché, perché il rappresentante della Congregazione é questo povero, poverissimo uomo. E' chiaro? Però un momento, però un momento: guardando sotto l'aspetto umano, sotto l'aspetto delle responsabilità e degli incarichi, é vero, sono io. Ma dinanzi a Dio, figlioli, chi é più grande? Se in questo momento lanciassero la bomba atomica e dovessimo morire tutti, chi entrerebbe per primo in Paradiso? Chi sarebbe il primo in Paradiso?

MO31,4 [01-11-1965]

4.Figlioli, ecco la vera grandezza! Quella grandezza che ognuno di noi ha dinanzi al Signore. E vedete, il Signore vuole che alcune di queste anime, di queste creature siano messe sopra gli altari, siano esaltate... Tu vedi allora suor Bertilla, in mezzo a tante migliaia di suore; il Signore prende suor Bertilla e la mette sugli altari e la propone come esempio, e protettrice a tutte le suore, quella creatura!...
Domani verrà qui nella nostra Casa e prenderà qualcuno di voi... e lo porrà sugli altari... Però ci vuole... Il Signore prende qualcuna delle creature e le pone sopra l'altare, le esalta ma non é detto che il Signore esalti tutti ed esalti i più alti! Non é detto che il Signore dica: beh, esaltiamo quello che é più vecchio o più grande, no! Esalta lui. Lui sà perché. Supponiamo che in questo momento vuol dimostrare agli uomini che bisogna essere pazienti e allora prende il più paziente che é seduto qui e lo esalta. A un dato momento vuole ricordare agli uomini che bisogna essere poveri e allora prende uno che ha praticato bene la povertà e lo mette sopra gli altari per insegnare agli altri. E' un momento in cui bisogna dire agli uomini che bisogna essere puri, e allora prende una Maria Goretti, una Maria Goretti e la pone sopra gli Altari e la addita come esempio a tanti bambini e a tante ragazze!

MO31,5 [01-11-1965]

5.Figlioli miei figlioli, oltre quei tali che il Signore per i suoi motivi esalta sopra gli Altari, vi sono tante e tante altre anime, figlioli, tante altre anime che sono sante come suor Bertilla, come Maria Goretti, come san Luigi Gonzaga e possono esserci anche qui in mezzo a noi; e queste anime qui un bel giorno muoiono e un bel giorno si trovano dinanzi al Signore e in Paradiso vanno al loro posto.
In Paradiso un giorno nel quale noi contempliamo tutti questi santi. Non soltanto quelli che sono canonizzati dalla Chiesa ma tutti gli altri santi. E io vorrei, proprio oggi, figlioli, dirvi una piccola cosa: guardate che son di più i santi che sono andati in paradiso senza essere canonizzati... che non quelli canonizzati dalla Chiesa! Vi ricordate, mi pare sia stato l'anno scorso o l'altro anno quando é morta, mi pare sia stato al ricovero San Pietro quella povera vecchietta?... Forse i vostri assistenti queste cose non ve le dicono, vi dicono solo i miracoli di don Ottorino, ma non queste cose qui che valgono molto di più e che sono veri miracoli della grazia del Signore!... Vedete, questa povera vecchietta, quanti anni aveva? 100... 102... per tanti e tanti anni ha servito gratuitamente, mantenendo la sua padrona; e poi al ricovero San Pietro per tanti anni... e offriva tutte le sue sofferenze al Signo re, per chi? "Per i preti di don Ottorino!". E quando lei aveva la sua pensione, metteva via tutto per i preti di don Ottorino. E quando d'estate passavano con le aranciate e le altre ammalate prendevano l'aranciata, lei no, no no no: facciamo un fioretto, facciamo un fioretto, offriamo tutto per i preti di don Ottorino! E quando le infermiere portavano il caffè, le altre bevevano il caffè: facciamo un fioretto, niente; offriamo tutto per i preti di don Ottorino! Se oggi la Casa dell'Immacolata, figlioli, ha la gioia di avere sette diaconi e fra poco saranno preti e ha la gioia di avere una schiera di giovani che stanno preparandosi, guardate che sono quelle creature li, quelle creature li, che ci hanno prese tutte le... che hanno guadagnato, che stanno guadagnando a noi queste grandi... Figlioli, questi sono i santi che oggi la Chiesa vuole commemorare. Però, questa santità é per noi uno sprone; e vedete figlioli, la prima cosa che ci insegnano i santi che oggi noi commemoriamo é questa: che dobbiamo farci santi senza preoccuparci del mondo... Non preoccupiamoci, figlioli di essere lodati dal mondo, di essere esaltati dagli uomini, di essere messi sul piedestallo dagli uomini, ma cerchiamo nella vita nostra, la vera grandezza, la grandezza dinanzi a Dio. Non importa figlioli, nella nostra vita apostolica che domani vi abbiano da incensare o vi buttino il turibolo sulla testa! Non importa che dicano: bravo, hai fatto bene, il nostro parroco é un santo; il nostro cappellano é un santo; il nostro assistente, il nostro diacono é peggio di san Filippo Neri, o é peggio di santo Stefano!

MO31,6 [01-11-1965]

6.Figlioli, non importa niente che gli uomini ci abbiano da lodare o esaltare; interessa che Dio sia contento di noi! Ma la reputazione!... Si, si, fate in modo che i superiori siano contenti, fate in modo che gli uomini non vi abbiamo da biasimare; però ricordatevi, cercate soprattutto che Dio sia contento di voi. Quando Dio é contento di voi, state contenti, anche se a scuola prendete quattro, anche se non vi capiscono i vostri Superiori, anche se la vostra vita sarà una croce continua, sarà un Calvario continuo.
Figlioli, in nome di Dio, in nome dei santi che oggi commemoriamo, dei milioni di santi che sono spariti, sconosciuti son passati sopra la terra sconosciuti e sono conosciuti e sono grandi in cielo, vi dico: cercate la vera grandezza che é la grandezza della perla preziosa, nascosta dentro la cassaforte, cioè un'anima che non si preoccupa di essere grande dinanzi agli uomini, che non si preoccupa delle medaglie d'oro o d'argento, che non si preoccupa dei trionfi umani, ma che cerca una cosa sola: la vera grandezza, l'amore di Dio, che Dio sia contento, che Dio sia contento. Che quando fa un'azione si rivolga a Dio: Signore, sei contento? Si! E allora non importa che gli altri dicano bianco o nero, a me interessa una cosa sola: che Tu, padre mio, sia contento! Ecco il primo insegnamento di questa schiera di santi che ci viene rivolto oggi... Seconda cosa, figlioli: questi santi che sono in Paradiso, che sono gli occhi... sono angeli protettori. E allora ecco direi, che qualche volta andiate a cercarli un pochino in Paradiso. Le nostre buone mamme, le nostre buone nonne hanno per esempio una devozione speciale per le anime del Purgatorio, no? Sono devote alle anime del Purgatorio: sono anime sante anche quelle! Appena passate per il Purgatorio sono sante del Paradiso! E allora sentite: nei vostri bisogni, abituatevi a ricorrere ai santi. E' vero che voi direte: ma io ho tanta confidenza con la Madonna, ho tanta confidenza con Gesù, io vado direttamente da Gesù e dalla Madonna! Ma cosa volete, cosa volete, se per esempio in camera mia viene uno di voi e dice: don Ottorino, avremmo pensato noi di quarta e quinta, e viene dentro, avremmo pensato di... martedì di fare una gita, per esempio, fino a Quinto. "Senta, ci potrebbe fare un piacere?". Va bene... l'incarico al signor assistente! Ma se vengono quelli di quarta e quinta vengono li col bel sorrisetto paradisiaco e si presentano: ma don Ottorino, ma guarda, lei é tanto buono, ci vuole tanto bene vero, abbiamo tutti da chiederle una cosa: ma ragazzi dite! Se potesse farci un regalo, un regalo: molto volentieri! Di venire con noi martedì in gita a Quinto, di venire con noi...

MO31,7 [01-11-1965]

7.Vedete, dinanzi a una squadra così che viene con affetto così, cosa vuoi gli dareste anche la veste, vero, sempre che abbia i calzoni poi di riserva!...
Figlioli miei, figlioli miei rivolgiamoci ai nostri santi, rivolgiamoci, questi santi possono essere mio papà, mia mamma, i miei fratellini, la vostra zia, ricordatevelo. Quante volte mi ricordo mia mamma pregava in casa nostra: sei in Paradiso, sei là, guarda giù in terra; eri tanto preoccupata del bene dei tuoi figlioli, adesso sembra che non ti preoccupino più, come mai questa storia? che cosa é successo? dimmi un po', lassù come vanno le cose? Così con confidenza; io penso ai genitori, a qualche anima santa vicina alla vostra famiglia, qualcuno dei vostri familiari! Abituatevi, abituatevi a dare a queste creature i vostri messaggi, avete bisogni spirituali per voi, per la vostra santificazione, avete bisogni anche per la Casa dell'Immacolata, per le vocazioni per esempio. Abituatevi a conversare con Dio, a conversare con Maria, a conversare anche con la schiera dei fratelli nostri che sono là in Paradiso che ci attendono.

MO31,8 [01-11-1965]

8.E allora sentite, credo di aver interpretato il vostro desiderio: stamattina li ho invitati qui... se avete occhi di fede, se avete occhi di santità, voi vedrete una schiera immensa fino all'altare stamattina; vedrete tutta la rappresentanza di tutti quanti i Serafini, i Cherubini, ecc. Poi vedrete i rappresentanti dei bambini che sono morti col Battesimo appena nati; e poi su, su presenti... é una rappresentanza proprio... Chi é abbastanza santo la vedrà, chi non santo sufficientemente deve vederla con gli occhi della fede.
La S. Messa di stamattina la celebreremo proprio insieme con questi santi, cantando a Dio inni di gloria e di ringraziamento, e pregando Dio che venga presto anche per noi il giorno che ci uniremo a cantare in Paradiso assieme con loro il "sanctus" per tutta l'eternità!