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LA COMUNITÀ CRISTIANA È UNA COMUNITÀ DI FEDE

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1.... e mettere al corrente quelli che non erano presenti... per esempio a Crotone.
Diciamo che padre Lombardi sta facendo un ritiro a un bel gruppo di vescovi, .... e a questi vescovi fa notare una cosa, e cioè... "Ricordate che, se vogliamo salvare il mondo oggi, bisogna incominciare adesso col Concilio, e ognuno, nel posto dove si trova”, dove ci sono delle ricchezze di idee che sembrano ottime anche per noi, possiamo fermarci con qualche meditazione. Eravamo arrivati, praticamente: padre Lombardi aveva dato uno sguardo alla situazione del mondo, parte negativa e parte positiva, cioè parte positiva e parte negativa... Ora mi sono soffermato in queste cose, in modo particolare per noi, perché guai se il Concilio diviene una lettera morta; guai se noi ci accontentassimo di avere libri. Adesso, per esempio, ho lavorato su ad Asiago, e ho preparato quel fascicoletto; è stata discussa parola per parola: "dev'essere così! no!.. " e io... delle vostre osservazioni. Ora, non ci occorre più... di carattere particolare; adesso io vorrei che altrettanta forza, altrettanta preoccupazione fosse per imprimere in voi quei particolari. Vorrei dire, con brutta parola, quella ferocia che ci avete messo per difendere la virgola, si dovrebbe fare in modo, si dovrebbe fare in modo che la virgola si piantasse in voi. Scusate la parola... vorrei dire, con la stessa preoccupazione....fa piacere vedere, sa, questa preoccupazione da parte di... Adesso bisogna viverle queste cose!

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2.Se noi organizziamo, per esempio, una bella descrizione sull'ideale, e se poi non si vive l'ideale, se poi l'ideale resta là una cosa da museo o da biblioteca..., l'ideale che abbiamo cercato noi deve diventare vita nostra, deve diventare il motore della nostra giornata, il motore del nostro lavoro. E guardate che è importantissimo questo; tutto quel libretto là, ma proprio in particolare su questo punto l'ideale dev'essere quello che scuote tutto.
Guardate che se io mi alzo in una giornata, e quella giornata è una giornata ordinaria, io lavoro per uno, ma se ho una cosa straordinaria da fare, io lavoro per tre. Supponiamo dovessimo domani dire insieme: dobbiamo andar su ad Asiago, e dobbiamo preparare le fondazioni per un'altra "Buon Pastore", vero Vinicio, dovessimo fare un lavoro di questo genere qua, faremmo la lista, ci preoccupiamo di preparare gli arnesi, con che macchina che partiamo, a che ora che partiamo; ti preoccupi il giorno prima facendo gli altri lavori che hai da fare! Qualche giorno prima si predispone per quel giorno che si deve partire, in quanti andiamo, se ad Asiago abbiamo poi aperto il posto dalla neve o non lo abbiamo aperto; prevediamo anche di più di quello, sa', se per caso manca questo, se per caso manca quello; se ci fermiamo due giorni, per la Messa, se abbiamo disposto per mangiare, e per i fanali, eccetera... i fanali, vero... eccetera eccetera, tutto quanto. Figlioli miei, tutto si predispone. Quei due giorni diventano un lavoro intensissimo per noi! Figlioli miei!... Se per caso piove, bisogna procurare i cappotti, eccetera Ora, vedete, bisogna che la nostra vita apostolica, divenga sempre un lavoro straordinario: allora noi avremo praticamente una produzione maggiore, allora apostolicamente faremo qualcosa. Guardate che per i comunisti è sempre lavoro straordinario, perché sono in rivoluzione! Vedete, gli ozi di Capua hanno rovinato l'esercito romano. State attenti che, l'essere ufficiali di Dio, ... un po', della Territoriale, è una rovina. Bisogna essere Arditi, direbbe là Berto, no?... Vero, Berto? Xe diverso essere in caserma, là, caporali di giornata, può essere il periodo, ... digo male, Berto ... xe diverso, xe diverso! Ora, non dobbiamo essere un esercito in riposo, tanto manco in pensione; dobbiamo essere un Esercito con le armi in mano, in assetto di guerra. Allora faremo qualche cosa. Ed è questo che praticamente padre Lombardi dice ai vescovi. Perciò, senza essere vescovi, guardate che queste cose sono dirette anche a noi!

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3.Salto via allora la prima parte di questa seconda meditazione, dove dice: guardate che tutta quanta la sintesi un po' delle Costituzioni del Concilio, praticamente, parlano del popolo di Dio, del mistero del popolo di Dio, e perciò spetta a voi cari vescovi a stabilire, cioè ad edificare il popolo di Dio. E poi conclude così: "Beati Padri! Si propongono tre caratteri corrispondenti a tre titoli fondamentali in Gesù: profeta, sacerdote e re. A questi tre titoli di Gesù corrispondono tre caratteri assolutamente essenziali della comunità cristiana".
Allora la comunità cristiana deve avere dei caratteri particolari: Gesù era profeta, sacerdote e re; questa comunità cristiana che noi dobbiamo edificare, prima in noi e poi nel mondo, deve portare queste caratteristiche. È chiaro? Deve avere il carattere profetico, sacerdotale e regale. Prima di tutto profetico: deve essere perciò una comunità di fede, comunità di fede. Figlioli, ieri sera, con i nostri cari fratelli che domani faranno i voti perpetui, ai quali noi formuliamo il più, proprio fraterno augurio che il Signore li conservi... e cresca in loro l'entusiasmo della fede, della speranza e della carità, e giorno per giorno divengano veramente dei santi apostoli, ieri sera con questi fratelli si parlava: "Ma come, come può ognuno di noi essere come si trovasse solo nella Congregazione, cioè, vedete, ognuno di noi dovrebbe essere Stalin. Nel campo comunista Stalin cos'era? Tratrabum!... Kruscev, perfino si cavava le scarpe e le batteva sui banchi; no? Il capo, chi è in testa, sente tutta la responsabilità del partito e della conquista del mondo al partito. Ora, ognuno di noi, ognuno di noi, dovrebbe sentirsi fondatore e superiore generale della Congregazione, e perciò, per quanto dipende da lui, per tutto però quel che dipende da lui, tutto completamente, deve mettercela tutta, nella preghiera, nel pensiero eccetera eccetera per poter andare avanti, portare avanti non la Congregazione, ma il Cristo, no?. Guardate che questo pensiero è importantissimo, perché se riusciamo a dare alla Congregazione... questa vita, questa vita, guardate che allora riusciremo a, si può dire, fare quello che il Signore vuole dalla Congregazione. Mi direte: “Ma come si fa?”. Come si fa è chiaro: ti alzi al mattino e cominci al mattino mentre ti lavi a parlare col Signore: senti Signore... cominci a sognare nella conquista; come el ladro che ga da robar le galine, e apena el se alza el pensa ale galine che el ga da robare, no? Qui si tratta di avere un ideale, di averlo proprio, di farlo proprio, e non "ben mi fasso el me dovere e dopo go finio". No, non hai finito! E da questo... come si può fare, ieri sera appunto parlavamo di questo argomento, siamo andati anche un po' avanti col tempo, fuori orario un pochino. Vero, caro maestro? Dico male? Ora, come fare? Io credo che questa prima parte, questa caratteristica ci vuole: fede, cioè, fede! E si tratta di fede, perché se noi abbiamo fede, ma veramente fede - no quella fede, come abbiamo detto qualche volta , fede teologica o la fede, ci vuole anche quella, o la fede... - una fede viva, una fede viva. Per cui, a un dato momento, tu sei amico del Cristo, e quello che pensa Lui lo pensi anche tu, quello che desidera Lui lo desideri anche tu.

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4.Tu devi sentire che adesso siamo in uno di più qua! Vedete, è facile mettere nel libro: mettiamo Gesù in mezzo, Gesù è con noi, Gesù qua, Gesù là! Ma metterlo nel libro è facile! Io ho detto: tiratelo via ma mettiamolo in altro mestiero, in altra forma, vi ricordate? Metterlo sul libro è facile: Gesù in mezzo, Gesù in mezzo; ma bisogna vivere questo pensiero di Gesù in mezzo!... e viverlo vuol dire, Ruggero, non soltanto quando tu vai in chiesa un attimo, dire: "Là c'è Gesù, là c'è Gesù". Quando te geri piccolo disea to mama: “Vedito là, là c'è Gesù. Gesù!”. No! Tu devi sentirlo quando che ti alzi al mattino che siete in due. Se ghe fusse to mama in camara là, drio a far pulizia, to mama presente, sèntito o no la presenza de to mama? Lì che te varda, ti si drio metter su le scarpe: varda come che te ghe rovinà quele scarpe, xe oto giorni che te le ghe su e te le ghe xa sfrisà; te miti su le braghe: varda come che te le ghe trapolà, te podevi tegnerle mejo, ieri sera te podevi meterle mejo. Le mamme le continua a passare in rassegna ogni toco che te metti su, va bene?
Gesù è presente, e dovete sentirvelo presente che vi passa in rassegna non soltanto ogni toco che mettì su, ma ogni pensiero che fate. El dise: "Ma come, ti che te vui andar prete, che te sì xa novizio, a metterte qua a perdere tempo a pensare, sonti mi, apena petenà 'na scianta, pensare alla brillantina, pensare al ciuffetto, pensare, sonti mi, pensare a stupidaggini, fermate là...". Vedete, non si può, figlioli, non si può, scusate se dico questo, un apostolo, un uomo di Dio, non può non sentire la presenza di Gesù. Noi abbiamo i Focolarini che ci battono su questo punto qua: .... lo fanno; e la loro forza è proprio qui. I Focolarini hanno trovato questa forza; cioè loro, prima di tutto pensano di avere Gesù in mezzo, Gesù con loro, quando parlano hanno Gesù presente.

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5.Ecco che adesso, per esempio, io sto parlando a voialtri. Se ci fosse monsignor vescovo seduto là, io continuerei a parlare e dire: “Vero, Eccellenza”; potete pensare che io parli a voi e non mi rivolga mai al vescovo, neanche una parola, neanche un... o che non pensi prima di dir una frase a cosa che pensa il vescovo; potete voi pensare che io venga qui a parlare... monsignor vescovo seduto lì... e che non dica: “Vero, Eccellenza, cosa ghe pare, Eccellenza!”. O che non pensi neanche mai a lui: siete capaci voi di pensare a questo? È inconcepibile, no, che io venissi qui, vi parlassi mezzora, senza mai rivolgermi al vescovo e senza mai pensare che ho il vescovo presente. Voi capite che dalla prima parola all'ultima, io penso, prima di dir una frase, che cosa pensa il vescovo, no?, cosa che pensa il vescovo, e quando che ghe xe una frase un pochin un po' azzardata: “Vero, Eccellenza, cosa ne dice, non le pare, Eccellenza...”. “Beh, beh, insomma... sì”, e allora la correggo... Ve pare?
Ora, guardate, potete voi pensare che un sacerdote che va a confessare e che confessi una due tre quattro cinque ore, e che confessi senza ricordarsi che dentro lì a fianco c'è Lui, proprio Lui, il Cristo? Potete pensare come Vinicio che vada in laboratorio e lavora quattro cinque ore senza pensare che Lui è lì presente? Un altro che vada a scuola e non pensa che Lui è lì presente? Questo, mi pare per conto mio, dobbiamo creare, senza tante storie, senza tanti sigamenti, pianti e lacrime, no, no! Come che è la realtà, insomma, la realtà. Io l'ho presente, sì, credo, non soltanto: credi alla presenza di Dio? Sì! Sei pronto a dare la vita per Gesù? Sì!... Senti: manco ciacole e più fatti! Pensa che hai Dio presente, pensa che è presente, e questo è l'elemento base per poter fare qualche cosa: vivere alla presenza di Dio, sentire che Dio mi vede, che Dio mi ama, che io sto facendo quello che vuole Dio, in ogni istante sto facendo quello che vuole Dio. Datemi uno che viva veramente alla presenza di Dio, non occor più dire le parole che abbiamo detto ieri sera, perché, sta' sicuro che lui, quello sarà superiore generale... sarà tutto! Perché, nelle mani di Dio, sarà lui il conquistatore del mondo! “Signore, adesso voria andare in Africa, in Australia... da par tutto!!!”. Capisci? Tu, a un dato momento vivi con Lui, senti i suoi desideri, batti col tuo cuore all'unisono col suo. Questo insomma, ecco; mi no so cosa dirve, fioli miei: ste robe qua ve le go dite tante volte, non so come fare... Prego el Signore che el me insegna lu come fare, ma guardate che il fondamento della Congregazione nostra è: fede! Credere all'esistenza di Dio e vivere sempre alla presenza di Dio. E allora te vedarè Smiderle caritatevole verso i so tusi, te vedarè... verso i so colleghi, te vedarè el maestro più verso i so tusi e i tusi verso el maestro: ecco, tutta un'altra atmosfera, cambia colore. La presenza del vescovo qua fa cambiare colore alla predica! Vero, Matteo, no la xe così? E la presenza di Gesù fa cambiare il nostro modo di pensare e il modo di agire. Però ricordatevi: potenzia la nostra vita, tutta quanta la nostra vita!

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6.Questa è una premessa alle parole di padre Lombardi: portè pazienza, ma d'altra parte la ghe voleva.
Dunque, comunità di fede, comunità nostra è la comunità che dobbiamo formare... è una comunità di fede: se nò non è la comunità di Dio. Dise Smiderle a un toseto: “Tome un par de scarpe”, e lu va torghe un par de scarpe e le porta zo.... Sì! Xele le me scarpe 'ste qua (el ghe porta un par de scarpette de quele là...; o de qualche altro no?), xele le me scarpe 'ste qua, 'ndemo, te ghe da vedare anca ti, no?, da vedare anca ti! Xele proprio le me scarpe, te par che le sia le me scarpe, 'ste qua? Chi sei, Smiderle? (cambia tono) un diacono verso, verso... Dice Gesù: “Ma te par che le sia le me scarpe, queste qua? Chi sei tu? Un religioso della Pia Società San Gaetano: ma te par proprio che sia le me scarpe, 'ste qua?”. Stè atenti, atenti che proprio Gesù non possa dire questo di voi, di ciascuno di noi, perché non rassomigliamo neanche nella punta delle onge a nostro Signore! Caro don Matteo, ti te me parli .... in lingua romana. "Gesù è profeta, parla al mondo dicendo la verità che viene da Dio, a Lui, a Lui dunque deve corrispondere un popolo con l'unità della fede. A Gesù profeta si fa corrispondere l'unità di fede della comunità cristiana. Padri, Padri, noi siamo troppo abituati, come abbiamo studiato noi la teologia, a vedere la fede quale fatto essenzialmente personale. Abbiamo dedicato mesi a studiare l'analisi dell'atto di fede: la fede della comunità cristiana deve diventare fenomeno comunitario, comunitario". Quando che xe morto Francesco Giuliari, in casa, per mesi e mesi, preparavano sempre il piatto per Francesco Giuliari, il posto per Francesco, quello restava sempre: i preparava la tola, e ghe gera el posto sempre! Eh, cari miei, cari miei, nella casa nostra, non ci badiamo noi di non aver lasciato il posto per Lui, posto per Lui, dove Lui, invisibile ma realmente è presente. Non possiamo, figlioli, noi, non avere Dio nella nostra comunità: "Congregavit nos in unum Christi amor"! Ma.... saria belo, no? che mi ve invito a pranzo, e dopo voialtri no me vulì gnanca mi a pranzo e magnè da soli! Femo la festa dei ospiti domenega, cioè domani, ghe demo da mangiare ai parenti, all'uno e l'altro, e i ospiti li mandemo in sala grande... mandarli là: i ospiti mandarli là; ai genitori festa, pasticci sora pasticci, e i altri là, a magnare spolentaure. No te vedi, Vittorio, che a volte femo col Signore così? Ti si mia convinto? Che la sera famosa in camerata, ghe gerelo el Signore, gavivito un letto per Lu?... Ciò, d'altra parte, benedetti fioi, caro don Piero, cosa vèo a predicare in giro voialtri preti, se no gavì 'sta fede qua... cosa veto a portare a Casotto se no te porti 'sta fede qua? Come feo, cosa te serve dirghe in confessionale: la pensa al Signore che l'è presente, che el vede tutto, che ela la soffre e patisce, se no te Lo senti presente fin che parli? Se noi, se noi primi non viviamo questa fede? Cossa vuto? Xe mejo andare a casoto, ma te rispondi, però!

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7."La fede della comunità cristiana deve diventare fenomeno comunitario. È un popolo che crede, un popolo che avanza nella luce della fede, che sente di essere peregrinante lontano dalla patria e va camminando verso di essa. Sono immagini meravigliose che ci avete dato voi con le vostre Costituzioni: un popolo pellegrino, con carattere essenzialmente escatologico, che va verso una patria che sarà nell'aldilà.
Mi sono chiesto tante volte, avvicinando le anime, ciò che costituisce la vera differenza tra l'uomo con fede e l'uomo senza fede. Da un punto di vista ontologico, non vi è dubbio, è credere o no all'esistenza di Dio. Ma direi che, praticamente, ciò che distingue l'uomo che ha fede e l'uomo senza fede è il credere o no che ci sia qualche cosa al di là della morte, è credere all'eternità, credere che non finisce tutto qui. È credere che la morte è la nascita, che il più vero comincia proprio lì, proprio lì". Ieri sono andato in una casa privata, un bellissimo appartamento, e uno di voi, qui presente, ha fatto: “Che bello! Che bello!”. Vero, Zeno, no la xe cussì? Che bello! Go visto che te ghe el cuore un po' attaccato alle cose del mondo! E go dito: “Eh, caro dottore, più bello per l'eternità, el nostro semo drio a preparalo là, dove che le piastrele no se rovina quando che casca el martelo... tutto transitorio qua, tutto transitorio!”. Xe inutile che andemo in gita al Colombara, ca se mettemo là sora el monte Colombara a far su, sonti mi, un castello quando ca savemo che stemo là un par de ore e dopo 'demo via, no?... La nostra patria è il Paradiso, e prima de sera, quei che xe qua presenti podaria, una metà de questi, essere.... e mi ca ve parlo, ... pol darsi che prima de sera per effetto della puntura influenzale che me ga fatto Vinicio, e che me ga tormentà tutta 'sta notte (la me ga fatto effetto parché ....), beh, pol darsi che prima de sera, ucciso dal bacillo dell'influenza, mi sia xa là, nella camera ardente... e. prima roba, el funerale, gavio deciso quando fare el funerale?.... e magari fra un giorno o due ... gavea da andare in America Latina, e vò in terra latina! "Questo aspetto.... questo aspetto della nostra fede, dovrebbe essere una realtà psicologicamente vicina al Popolo di Dio, vissuta...... sentirci stranieri su questa terra, passando tra le cose apparenti come se non ci fossero, perché questa terra non è la nostra città e ne aspettiamo un'altra". Ne aspettiamo un'altra: cosa volete che siano sessant'anni, settant'anni, cento anni, cosa volete che siano cinquant'anni... la nostra città è un'altra.

MO51,8[05-01-1966]

8."La fede che voi avete riassunto meravigliosamente in tanti vostri capitoli col nome di 'mistero pasquale', una umanità peccatrice destinata alla morte, perduta, è stata redenta mediante la venuta di un Salvatore, il quale con la sua passione e morte la farà risorgere nell'eternità.
Questo mistero pasquale non è soltanto Gesù persona, ma tutto il suo Mistico Corpo, e in tutta la santa Chiesa di Dio deve essere profondamente creduto e vissuto dal Popolo di Dio (creduto e vissuto, seto Graziano, creduto e vissuto). Ora, Padri, credo che voi, con grande realismo, vi domandiate se la comunità di cristiani che abbiamo oggi possa identificarsi con questo criterio, come una comunità veramente cristiana". Io, cari figlioli, faccio un passo più avanti. Mi domando se la nostra comunità di Religiosi può veramente identificarsi con una comunità cristiana, pellegrina, che sta andando verso la Patria, con una missione particolare: condurre gli altri verso la patria. Respira, il Popolo di Dio, il senso che qui siamo di passaggio, che non abbiamo qui la nostra patria? Il popolo del Signore respira proprio questo? Semo proprio sitibondi, caro Beppe, del Paradiso? Desideremo: quando sarà, o mio Dio, che io aprirò questi miei occhi, quando sarà, o Signore, quando sarà o Signore... quando lo ricevete nella comunione: Signore, "Cupio dissolvi et esse cum Christo, laborem autem non recuso", fino alla fine del mondo, se vuoi; ma "Cupio dissolvi et esse cum Christo", Padre, Figlio e Spirito Santo. Padre. fa' che io Ti voglia bene come il Figlio, Spirito Santo, fa' che ami... Credemo? Sentemo la nostalgia della Trinità?. "O anche il Popolo di Dio sente il nazionalismo, il razzismo, il classicismo in genere, l'egoismo, l'amore della terra?". Gheto pressa caro? Vaghe ti! Ga dito quell'altro, no?. Quel prete: "Santo Paradiso! Gheto pressa caro? Vaghe ti!". "Con questo criterio della fede, base della comunità cristiana, vi domanderei sinceramente se oggi abbiamo nel mondo, in qualche parte un po' considerevole, la genuina comunità cristiana". Dove xe che xe la xe genuina, la comunità cristiana? Anche nei nostri paesi, proprio la genuina comunità cristiana, dove xe che la trovemo? Può esserghe degli individui, ma comunità! .... E ghe xela, qua dentro? El Signore, vardando in giro pal mondo, dove xe che el trova un paese completamente, ma genuinamente cristiano? Ti, Grossa, xelo proprio Grossa quel paese? Valdagno? sì proprio Valdagno! Rampazzo? Don Piero, là, adesso te sì 'anda a Torino, a Montegassino, sì, parché là.... Trovare un paese genuinamente cristiano; quello l'è cristiano fino in fondo, dal parroco in xò! E il Signore podarisselo dire: "però ghe xe una comunità cristiana, comunità cristiana! I xe quei della Pia Società San Gaetano, una bella comunità cristiana"..... se tratta de vedare cosa ca magnemo, sa vivemo de fede, sa magnemo seòle... "Con questo criterio... della comunità cristiana... Guardo il cinematografo dove vanno i cristiani come i non cristiani, a milioni e miliardi di volte all'anno. Guardo la stampa, osservo il giudizio che si fa della morte, ascolto la valutazione che si dà degli interessi economici, sento il puzzo degli affari nel mondo cristiano, nel mondo, nel popolo dei cristiani. E mi domando: è questo un popolo che si sente di passaggio sulla terra, cosciente che la nostra patria è un'altra, che accetta, come popolo di Dio, che le cose di quaggiù non importano? Connesso con la fede, incluso nel suo concetto, quando si presentano i tre caratteri che stiamo svolgendo, incluso nel concetto di comunità di fede, sta l'altro aspetto, quello della speranza. Quando identificano la ... 8 gennaio 1966