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LA COMUNITÀ CRISTIANA È UNA COMUNITÀ MISSIONARIA

MO52[08-01-1966]

MO52,1[08-01-1966]

1....spirito missionario. Che se il vescovo non ha spirito missionario, la diocesi non va bene, e se il parroco ha spirito missionario, la parrocchia può andare bene.
Ora, per noi, spirito missionario. è qualche cosa che è stato descritto. Per il passato, dire spirito missionario voleva dire, non so cosa volesse dire, ma era inteso: come spirito, andrà in missione, da "Propaganda Fide", andrà in missione a predicare il Vangelo ai moretti dell'Africa, no?. Quando si parlava di missioni si parlava di quello... quando ero ragazzo ci hanno insegnato questo: missioni, spirito delle missioni. Anime di Dio! Spirito missionario lo ha quell'operaio che va a lavorare al Lanificio Rossi, e si trova vicino a un altro che non crede nel Cristo no?... Costruiamo un ponte, no? Cos'è "tra la Chiesa e il mondo" ... di un socialismo che... Ad ogni modo, c'è da qualche anno l'opuscoletto, e in questo opuscoletto, era scritto che un socialista: "Ho ventotto anni - ha detto - e mi sono incontrato col Cristo, e son stato, beh, per il mio lavoro a contatto di tanti cristiani... che vivevano da cristiani, buoni, veramente buoni; però, dice, e d'altra parte io mi sono diportato anche bene, non ero un vizioso, un libertino,... no, serio, mi sono mostrato serio, persona seria, onesta. Però, dice, nessuno di questi mi ha parlato del Cristo. Avranno avuto un motivo: ora, se io ho tardato fino ai ventotto anni a incontrarmi col Cristo, la colpa non è tutta quanta mia! È anche mia, ma non tutta quanta mia. - ha detto - Coloro che erano lì, che mi erano vicini, che vedevano com'ero, che mi erano amici, che andavamo via insieme, ecc, perché non me ne hanno parlato, perché non mi hanno svelato, non mi hanno svelato queste cose, vero Gaetano? Perché non me l'hanno svelato? Erano con me, vivevano a contatto con me, questi cristiani, e io, fino ai ventotto anni non ho conosciuto il Cristo, e non ho conosciuto il Cristo fino ai ventotto anni per causa di questi che erano vicini a me". Ora, quanti di questi uomini, che potrebbero essere risorti, che potrebbero vivere veramente la religione nostra, un domani, al giudizio di Dio, diranno: “Io non l'ho conosciuta per causa vostra”.

MO52,2[08-01-1966]

2.Muore Aldo, in un incidente, per esempio, il Vajont, sono morte tutte quelle persone, si sono presentate dinanzi al giudizio di Dio, e lì ci sarà stato supponemo un buon cattolico , magari che lavorava nello stesso stabilimento, nello stesso posto insieme con uno che non... e lì, forse con lo stato d'animo di confessarsi, avrà detto dinanzi al Signore: “Signore, guarda che se non ti conosco, la colpa è di questo qui che ha lavorato vicino a me per tanto tempo, e lui mangiava un pane, e io morivo di fame, e lui non ha steso la sua mano per darmi un pezzo di pane”.
Noi non siamo capaci di capire, per esempio, che andare a lavorare insieme, Bertelli ed io, io aver davanti un po' tanta grazia di Dio, ma averne tanta in mano, ma proprio tanta tanta, e pollo eccetera e lui è là che mi guarda e non ha niente da mangiare! Insomma, un senso di umanità, senti, almanco 'na grosta de formaio e la "grosta del salado", almanco quella a ghe la dago; per un senso di umanità, dirghe: senti, ciò, ciapa che se no fasso fadiga a portarla a casa: a ghe n'ho così tanta!.. Va ben? Questo, sul campo materiale lo facciamo; sul campo spirituale i nostri cristiani non hanno coscienza di quello che devono fare. Guardate che è una cosa tremenda! Si sono addormentati, non hanno coscienza del dovere grave che hanno di parlare del Cristo e di far conoscere il Cristo a coloro che hanno vicino. Eppure siamo in una squadra, siamo a lavorare in uno stabilimento insieme, eccolo qui, qui sono sette otto dieci cristiani che fanno la comunione ogni giorno, che si alzano presto per andare a fare la comunione, che alla sera quando vanno a casa recitano anche la corona, che fanno opere di carità a destra e a sinistra. Eh! Che opere di carità! La prima opera di carità è di far conoscere il Cristo, perché Cristo ci vuole tutti cristiani. Questa è la volontà del Padre: che tutti i suoi figli divengano uno, e questi tali, invece, questi tali se non fanno questo non fanno l'opera prima di carità, e se anche facessero miracoli, e anche se parlassero tutte le lingue, e anche se dovessero dare ai poveri tutto quello che hanno... niente sarebbe, dice San Paolo, no? dice San Paolo, no? Manca quello che è l'essenza della carità: far conoscere a ognuno il dovere che ha di collaborare per portare il Cristo nel mondo. Ecco lo spirito missionario che dobbiamo iniettare nel mondo! Questo, secondo me, è il problema numero uno di noi! Tutti noi dobbiamo cercare dinanzi al tabernacolo e dinanzi anche un po' a quelli che possono essere gli studi nostri, perché dobbiamo trovare, vorrei dire, la chiave di volta per poter iniettare nella Congregazione questo spirito. Bene! Penso siamo d'accordo su questo. Ma questo qua deve divenire un motore per noi; dobbiamo tradurlo in qualche piccolo slogan, o tradurlo in qualche piccolo trattatino, in qualche cosa, ma deve diventare vita della nostra vita! Per cui, dobbiamo renderci conto: cosa ghemo fatto qua? Semo fora de strada! Effettivamente siamo fuori strada! Il cristianesimo è fuori strada, non la chiesa, ma gli uomini di chiesa sono fuori strada! O reimpostiamo un cristianesimo così, o siamo su un binario sbagliato, siamo su un binario che non è il binario giusto, è un binario che va là... siamo diretti a Milano, e invesse ghemo sbaglià e ghemo ciapà el binario che va a Cavazzale, vero! Bellissima roba, ma se va a finire a Schio, no se va a finire a Milan! Sarà bello fin che te vui, sarà Cavazzale che belo che l'è, ma non l'è quello che va a Milano!

MO52,3[08-01-1966]

3.L'Azione Cattolica, non direte mica che è Azione Cattolica, no? Il professor Paschetta a Roma, che è stato uno dei pionieri dell'Azione Cattolica, mi diceva: “Ah, caro don Ottorino, diceva, è diventata azione caotica, caotica, purtroppo è diventata azione caotica". Azione Cattolica, se mettete sette otto dieci persone dell'Azione Cattolica dentro una fabbrica, dovrebbero sconvolgere la fabbrica! Guardate, per esempio, lì da Olivotto, settecento ragazze, ma se tu vai al cuore ed esamini un pochino, chissà quante sono dell'Azione Cattolica! Dovrebbe diventare un convento, ma un convento, no con la testa storta, con la testa dritta! Eppure, eppure, eppure, eppure, chi ha un po' di pratica di fabbriche, di stabilimenti sa.... e se tu vai, sono tutti cattolici, nelle nostre città sono tutti cattolici, e vi sono quelli dell'Azione Cattolica dentro!!!... Ghe voria un poca de benzina; domandarghe el permesso al Padre Eterno, come che ga dito monsignor Badini quela volta, no?, un corso de Esercizi, e dopo, domandarghe el permesso al Padre Eterno e con una mitragliatrice mandarli tutti in Paradiso, direttamente!...
Figlioli miei, guardate che siamo fuori strada! Siamo fuori strada! Bisogna che voialtri mi aiutiate, perché insieme troviamo, tutti semo d'accordo su 'sta roba qua, e dopo... sì, xe vero! e basta, e se.... allora xe come un parroco che va agli Esercizi: "Sì, xe vero!". El va a casa, e dopo tre giorni el continua come prima, vero! Qua se tratta de una rivoluzione, guardate che si tratta di una rivoluzione. Se il santo è un "ribelle all'ambiente", qui si tratta di essere ribelli all'ambiente dove siamo vissuti, alla mentalità alla quale siamo stati formati. Adesso abbiamo la grande fortuna che questa ribellione possiamo farla, che ci è ordinata già dalla Chiesa. Possiamo farla a cavallo del Concilio, mentre prima bisognava farla a piedi, e da soli. Adesso abbiamo la grande fortuna di farla a cavallo del Concilio, e possiamo farla in divisa militare, mentre prima dovevamo farla soltanto da imboscati. Se l'avessimo fatta prima, i ne gavaria dito: poveri untorelli! Forse avrebbero cominciato col mandarci al Santo Ufficio... Chiaro? Però è una vera e propria rivoluzione! Bisogna tornare in principio: "In principio non erat sic" i diseva, no? Ma all'ingresso, sì, all'inizio, disemo; e mi adesso al principio me fermaria de gusto! Te me vardi? La xe realtà.

MO52,4[08-01-1966]

4.Sta 'tento qua alle parole: “... genuina comunità Cristiana, quella che non abbia carattere apostolico”.
Perciò tu prendi una comunità cristiana, che può essere la parrocchia di Cavazzale, se quella parrocchia di Cavazzale non ha carattere apostolico, per cui te vidi se uno fa, se uno parla... non c'è genuina, genuina comunità cristiana. Quante sono le genuine comunità cristiane nelle nostre parrocchie? E guardate che sono tra le migliori parrocchie del mondo, eh?, le nostre! Non credevo mica neanch'io una volta! E, se le xe così, te so dire le altre! Eppure, girando, vedo.... però, guardate figlioli, che non sono genuine... "per fermentare l'intera comunità umana" bisogna riuscire a fermentare l'intera comunità umana. Vedete, diceva padre Lombardi un giorno - era la prima volta che mi sono incontrato con lui, otto dieci anni fa - eravamo a cena assieme noi due, ero rimasto a cenare in compagnia e discorrevamo insieme, e diceva quella frase che ho udito tante volte: “Padre, Pio XII mi diceva sempre che verrà il momento.... che gli uomini si incontreranno con Dio, e sarà una cosa come l'Asiatica”... vi ricordate l'Asiatica, no? improvvisamente brrrooommm! È passata come una valanga, no? Beh!, sarà come l'Asiatica!”. Gli uomini... credono di essere contenti della tecnica, di una storia o l'altra, si allontanano da Dio. "Non abbiamo più bisogno di Dio", e i corre, i corre, i corre, ma nel correre fanno una linea curva, per cui, senza accorgersi, si incontreranno col Cristo: "Oh! Lo ghemo trovà, ghemo trovà la felicità!". Non te vidi che te ghe abbandonà, scappà via da Lu, e te te ritrovi in faccia con Lu! Scopriranno il Cristo, scopriranno il Cristo. Ecco, guardate, adesso sono passati parecchi anni e ho pensato spesso a questa roba qua. Padre Lombardi stesso continuava a dire sta roba qua, continuava a ripetermelo quando andavo lì, eccetera.. Gli uomini, improvvisamente, sarà come l'Asiatica, scopriranno Dio! Guardate quello che fanno i Focolarini: cominciano a parlare della carità, della fraternità, e scoprono Dio.

MO52,5[08-01-1966]

5.Ed effettivamente, se noi riuscissimo a trovare il toccasana per dire quello che pensiamo, dovrebbe diventare quasi una ossessione per noi trovare il modo... Guardate che se noi fossimo capaci di esprimere quello che siamo, cosa vuol dire essere cristiano, il dovere del cristiano, eccetera, guardate che sarebbe una infezione come l'Asiatica, vi assicuro che sarebbe una infezione come l'Asiatica, perché questa è una cosa ... quando un cristiano l'ha capita, è messo dinanzi al dilemma: aut-aut! O io continuo ad essere cristiano o non continuo ad essere cristiano, ma se continuo ad essere cristiano... Se io rinuncio al cristianesimo, e va beh! Basta, fai a meno di andar a Messa! Io avrei il coraggio di dire a una parrocchia di diecimila anime, di cinquemila anime: “Sentite cari, chi vuol essere cristiano, questo è il Cristianesimo, volete?... Sapete che il vostro dovere è questo: essere cristiani. Sappiate che avete in mano... Il Cristianesimo è questo, eccolo qua, non l'ho inventato io! Se volete il mio sangue per voi, ve lo do; se volete la mia vita per voi, ve la do; però il Cristianesimo è questo, eccolo qua: Gesù!”. Se voi incominciate in una parrocchia di cinquemila anime, con dieci cristiani, ma veri cristiani..., xe come i peoci, prova a mettere diese peoci su per la camisa, te vedarè dopo un poco de tempo! Ma che i sia peoci, no che i sia conej, parché quei i scappa via... che i sia peoci de quei da pelle: là. vedarì che roba! I cristiani i xe peso dei peoci! Perché? Perché "inquietum est cor nostrum donec requiescat in Te"!
Quando gli uomini si incontreranno veramente con un cristiano-cristiano, si incontrano con Cristo e trovano quello che è necessario per l'anima loro, trovano la gioia dell'anima! Ecco l'Asiatica! Mettete voi in uno stabilimento, in mezzo a trecento persone cinquanta ma cristiani, veramente cristiani; vedrete che gli altri duecentocinquanta, dopo un po' di tempo, sono cristiani anche loro, o non resistono più e vanno fuori asfissiati, come quell'altro della bassa Italia... o qualche altro! Vinicio, te me vardi! Chi sa, capisce; chi non sa, non capisce, vero ti? Quando un cristiano è veramente cristiano emana un profumo tale, un profumo tale, purtroppo se emana de mormorasion, de critiche de porcarie eccetera.., emana un profumo tale che innamora gli altri a seguirlo, e trovano il massimo della felicità che una creatura può trovare sopra la terra, nel seguire integralmente il Cristianesimo...

MO52,6[08-01-1966]

6."Moltissime parti del vostro libro, che chiamerei divino perché ve lo ha dettato lo Spirito del Signore, riecheggiano questo concetto: il Popolo di Dio è sparso in tutti i continenti, ed ogni sua cellula è destinata dal Signore ad animare e santificare una cellula più larga di umanità. In modo che un giorno, come vide il Profeta, tutti i popoli accorreranno a Gerusalemme, e dal mondo intero si elevi l'inno di gloria, attraverso il grande liturgo Gesù. Sebbene, ripeto, una tentazione che direi estetica, porterebbe a fermarci ai tre caratteri che corrispondono ai tre grandi titoli di Gesù, io non posso tacere ancora questo: la comunità cristiana genuina si deve sentire investita essenzialmente, proprio pel suo carattere di comunità cristiana, da un soffio missionario verso l'intera comunità umana, dentro la quale essa vive. Sarà la comunità di una parrocchia; ci sono in quel territorio tanti che non sono figli di Dio; forse lo sono per il Battesimo, ma non per la grazia. Così la comunità diocesana, quella nazionale, la comunità cattolica vivente in una fabbrica, quella vivente in un parlamento. È essenziale al concetto autentico di comunità cristiana sentirsi fermento dell'intera comunità umana".
Saria così bello, guardate, adesso vado in America, andare in mezzo alla gente: "Ah! cattolico", guardate, non perché sono sacerdote, non guardiamolo sotto l'aspetto umano; e in aereo: "Ah, sacerdote cattolico... dia la benedizione, dato che è sacerdote cattolico!". Sentire la gioia di essere cattolici! Guardate un momentino, adesso io vado in America e trovo là, supponiamo nel Guatemala, qualcuno... "Italiano?”. Io, Vicenza: Vicenza! Di dove? Di Quinto! Ah, varda chi che ho visto!". Un cristiano dovrebbe far così. I primi cristiani i faxeva così! "Cristiano, anche tu cristiano, la Madonna tua mamma, Gesù...". Sentemo de esser cristiani, e vantemose, no? Cossa vuto, co se xe cristiani all'acqua de rose!... parlemo de altro, ga dito quell'altro!.... Siamo poco cristiani! siamo poco cristiani!...

MO52,7[08-01-1966]

7.Padri... a questo metro vi domanderei ancora una volta: abbiamo in molte parti del mondo, vitale, genuina, bella, splendida, la comunità cristiana?
Certamente non sono io, sarebbe grottesco se fossi io, a dirvi qualche pericolo che può anche venire dal vostro Concilio, se non stiamo attenti nel predicarne le sublimi pagine. Ma fate attenzione! Ho predicato da anni un po' in tutto il mondo; sono stato in tanti paesi cattolici, direi tutti; in quasi tutti paesi protestanti e in parecchie nazioni pagane. Stiamo attenti che lo slancio missionario della Chiesa non venga in qualche modo, per cattive interpretazioni, ve lo propongo in ginocchio, rallentato da qualcuna delle vostre pagine più stupende. Voi mi capite. Ieri citai, con assoluta lealtà, la bellezza veramente divina delle vostre pagine sull'Ecumenismo, di quelle verso le religioni non cristiane, verso gli ebrei, pagine che aprono il cuore alla confidenza. Ma stiamo attenti! Voi non avete rinnegato, anzi avete ribadito che fuori dalla Chiesa non c'è salvezza, E quella Chiesa, per un dovere che le ha imposto il Fondatore divino, deve predicare la propria necessità per la salvezza".... e alora lassemo andare tutto! No, no, no!. "Toccherà ai singoli giudicare la propria posizione personale, e noi non vogliamo entrare nelle coscienze a fare l'esame delle loro intenzioni. Questo il bello, lo stupendo delle vostre Costituzioni: in buona fede rimangono musulmani, ebrei, protestanti; li ritroveremo nel cielo, se osservano la legge di Dio come la conoscono. Ma fratelli, Padri ma fratelli, Padre, che il carattere della comunità cristiana essenzialmente missionaria, conquistatrice, convertitrice, perché non si tratta di lei, ma di Dio, non si tratta dei suoi interessi ma di quelli di Dio, che questo non riesca in alcun modo offuscato. Mi dispiace dirlo, ma lo dico perché mi tocca fare questa parte qui: ho sentito da missionari, nelle terre di missione, qualcuno che mi ha detto: 'Ma perché io sono qui? A che serve il convertire?'. La risposta glie l'ho data subito; voi avete dettato le pagine sante per rispondere anche a lui. Ma dobbiamo stare attenti e conservare nel Popolo di Dio quello che voi avete scritto in altre pagine: l'impegno tremendo e costante di convertire il mondo alla Chiesa". Parché se no i dise: beh, beh, sta in bona fede, beh, beh, se crede de salvarse così, eccetera ... a un dato momento xe molto comodo per i cristiani lassare nella santa ignoranza le anime, anche nel mondo nostro!

MO52,8[08-01-1966]

8.Qualchedun che dise magari: "Mi sa, me la intendo mi col Signore; qua mi in ciesa no ghe vao parché el prete... xe peso dei altri, mi qua, mi là... beh, insomma, se el xe in bona fede quelo el se salva, poareto...".
"Solo coloro i quali sono in buona fede nell'errore, e si regolano secondo coscienza (qua xe 'l belo), con gli aiuti soprannaturali più o meno ristretti che hanno nella loro situazione, potranno salvarsi senza conoscere la Chiesa, pure loro mediante la Chiesa. Resti fermo che la comunità cattolica deve sforzarsi di convertire: la comunità cattolica di una città degli Stati Uniti in mezzo a protestanti, della Francia in mezzo a non praticanti, del Pakistan in mezzo a musulmani, dell'Alto Volta o del Sud Africa in mezzo a pagani. Padri, la nostra meditazione è finita. Abbiamo visto in quattro punti, i quattro caratteri essenziali della comunità cristiana: comunità di fede, fede che si slancia alla dinamica della speranza; comunità di culto, che comprende la vita morale e non è solo devozione; comunità d'amore, quale fratellanza mutua e fraternità; comunità missionaria. A Voi che siete i capi della comunità cristiana, cui il Santo Padre dà con l'ultima Esortazione Apostolica la tremenda responsabilità di far attuare il Concilio, a Voi tocca esaminare se la comunità che voi dirigete realizzi, in proporzione degna del ventesimo secolo di storia della Chiesa, i caratteri tipici del Popolo di Dio”. E anca la responsabilità che ga la nostra Congregazion, che la ga la responsabilità più de un vescovo. “Non ci scoraggiamo. C'è Dio con voi. Dio vi ha riuniti per un Concilio che è il più grande della storia. Dio ci darà un post-concilio proporzionato a questo Concilio. Ma per favore, sentiamola, questa responsabilità. Il Concilio non è finito, starei per dire che adesso comincia, che adesso si vedrà quello che è stato veramente il Concilio. Un Concilio che fallisce nel Post-Concilio è un Concilio fallito. Senza scoraggiamento (caro Adriano) perché Dio è con voi, esaminate questo Popolo di Dio, zona per zona. E se lo trovate fiacco nella fede, intorpidito nella dinamica della speranza, corrotto in quella vita morale che è il più genuino culto di Dio, freddo e senza amore come gli altri popolo,, indifferente alla conversione del vicino di casa, tremate e pregate. Perché Dio ci conceda un Post-Concilio degno del meraviglioso Concilio, che fra pochi giorni suggellerete con la vostra firma e noi accetteremo in ginocchio”.

MO52,9[08-01-1966]

9.Fratelli buoni, fratelli santi, cui il Signore ha dato la grazia della vocazione in questa Pia Società, accettatelo come testamento di don Ottorino: gli Apostoli si sono chiusi nel Cenacolo, e non sono usciti finché non è sceso su loro lo Spirito Santo. State anche voi, se per caso io muoio andando in America Latina, chiudete le porte... sarè le porte, inmurè le porte, e fin che non xe seso lo Spirito Santo che ve fa capire 'ste cose qua, in modo che abbiate la forza di saltare in zima alla basilica de Vicenza, e metterve a gridare a tutti i venti: guardate o cristiani che semo fora de strada, bisogna che tornemo sulla strada giusta... guardate che Dio vuole che abbiamo questo spirito!
Se riusciamo a captare queste onde di Dio, abbiamo una forza che potrà portare quello che diceva Pio XII, la famosa, vorrei dire, coscienza cristiana nel mondo, in cui gli uomini, gli uomini, si risveglieranno e troveranno Dio. Se no, sarà una Congregazione fiacca, che nasce morta, che nasce vecchia, che nasce borghese. Spero che non sia indispensabile nascere proprio morti, nascere borghesi. Guardate che i movimenti nella storia dei popoli sono stati tanti, ma qualcuno ga attaccà, e qualcuno ga scominsià e ga fatto cilecca, no? Quindi, anche una Congregazione può far cilecca, non per causa dell'Autore, che è Dio, ma per causa di quelli che ha scelto. Amen! 9 gennaio 1966