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L’APOSTOLO È UOMO DI PAROLA

MO61[06-04-1966]

MO61,1[06-04-1966]

1.Questo contatto umano, guardate che rovina tanto di quel bene che non avete neanche idea.
Perciò io vi dico, domani nella vita apostolica, andate piano prima di lanciarvi. Ve l’ho detto tante volte: pregare, consigliarsi, consigliarsi... Ma quando avete espresso un giudizio, o quanto avete detto, sia scritto, avete capito? Quando si attacca un interrutore, la corrente è partita; quando si accende, là, il fuoco di un missile e il missile parte, è partito. Ora vedete, figlioli, bisogna mica che vi fermiate dinnanzi alla prima salita, qualunque sia la salita... Lasciamo stare adesso il “caso”... Ma questo ve lo dico per la vita apostolica. Supponi, don Piero, tu ti trovi là nel Chaco: prima di dire “femo!”... Non stè comprometterve col tempo... Tignì in casa, caso mai discutì in casa, parché in casa se pol cambiare il parere diese volte, dopo lo tignì in famiglia, tra voialtri; ma quando esternamente avete detto: “Faccio!”, se non capita qualcosa di... proprio che possa giustificare, andate in fondo! È sbagliato questo qua? Digo, in casa fra voialtri, come facciamo fra noi qua, si può dire, e il giorno dopo anche cambiare. “Est prudenti - me pare - mutare consilium”, no? A un dato momento, tu hai visto così, un confratello ti dice: “Ma varda, forse...”. “Orpo, te ghe rajon!”. Ma questa xe roba di famiglia, no? Ci si consiglia e si parla. Ma quando si dice di partire, se non subentrano poi dei motivi tali che giustificano cambiamento, no?, il cambiamento; bisogna essere uomini, insomma, partire, si dice e si fa. Perciò, adesso, nel Chaco abbiamo detto: “Mandiamo tre preti e tre assistenti”. Non mando du preti e tre assistenti; anche se dovessimo tardare due mesi, ne mando due, e fra un paio di mesi mando padre Venturin il quale deve aspettare due mesi per consolidare le sue ossa, vero, sacerdotali, prima de rivar là... Te te farè far prete, almanco! Giusto? Se domani xe necessario spetare un mese, bisogna spetare un mese... parché chissà cosa pol capitare, vero? Ma detto tre, sia tre, e no dico tre e dopo, per esempio, ne mando due perché devo mandare a Rio de Janeiro. Se dico tre, non è mica detto che li mando immediatamente; intanto ne mando due e questo non cambia niente. Ma se devo far questo allora devo scrivere una lettera al vescovo: “Eccellenza, mi capita così e così... Guardi; ne avevo promesso tre; Lei ha niente in contrario che facciamo questo e questo?...”. Bisogna far da omini, insomma! Ora, questo, nelle cose spirituali e questo nelle cose materiali. E guardate che quello spirituale a volte si fa, e quello nelle cose materiali, no. Non scoraggiatevi dinnanzi alle difficoltà; proprio approfitto di questa circostanza per ripeterlo: dinnanzi alle difficoltà che troverete nell’agire, non scoraggiatevi. Case incomplete se ne vedono troppe in giro per il mondo! Quando incominciate a buttare le fondamenta, andate subito al coperto. E dopo andate all’Ufficio Igiene a domandare il permesso di abitare! Più tardi, magari, ma intanto andate subito al coperto. Completate le opere, completate le opere!

MO61,2[06-04-1966]

2.Dico cose del genere... non, perché trovate a un dato momento uno che vi critica, uno che vi mette in ridicolo; consigliatevi, state attenti di non fare i testardi, umani testardi. Non farlo per capriccio, farlo per superbia: no, neanche per sogno! Piano, ma quando si è detto, bisogna andare in fondo. Se i ve sara la porta ve par el buso della serradura, se i sara la serradura ve par el buso del seciàro: un buso lo trovè par andar dentro, no? Lo trova anca i sorzi par andar dentro in casa, magari par sotto terra!
Ora, ve lo dico specialmente per i luoghi di missione, sai, don Piero caro, luoghi di missione. Siate uomini, proprio dovete mostrarvi uomini! Ve pian, cominciè... Prima de mettar fora che ghe sarà teatro alla sera, vardè se ghe xe tutti gli attori, vardè se i ga imparà un pochettin alla bona la commedia, ma co’ ghi messo, no mettar sotto una strisica: “Questa sera, perché è indisposto Filippi, non si fa teatro”. Capio? Se xe messo fora la scritta, se deve fare teatro la sera! Capito, Smiderle, che te sì abituà coi putei, là! D’accordo? Ecco, prima cosa allora: la conquista della parte di là: uomini, uomini tedeschi, uomini testardi, ma uomini, che pesano, che si consigliano, che pregano, che quando che hanno deciso, non c’è santi che tegna: bisogna arrivare in fondo! Fioi cari, adesso ve digo questo; nella vita apostolica bisogna essere pronti a riavere l’entusiasmo nel secondo programma se va male el primo, e nel terzo se va male el primo e el secondo, e nel quarto se va male el primo, el secondo e el terzo. Xe fadiga, eh? 7 aprile 1966