1.Riprendiamo: "Vita dei Presbiteri"; siamo ancora nel Concilio..."Cristo, che il Padre... Cristo, che il Padre santificò e consacrò, inviandolo al mondo, offerse se stesso in favore nostro per redimerci da ogni iniquità e rifarci un popolo non più immondo, che fosse oggetto di compiacenza e cercasse di compiere il bene, e così con la Passione entrò nella sua gloria; allo stesso modo i Presbiteri...".Quando si dice presbiteri, parlo per l'infanzia qua, abbandonata..., state attenti, quando si parla di presbiteri, no dire: "Mi no me tocca."; noi intendiamo tutti quelli che desiderano essere consacrati al servizio di Dio.... Dunque, "e così con la Passione entrò nella gloria, allo stesso modo i Presbiteri..."."... consacrati con l'unzione dello Spirito Santo e inviati da Cristo, consacrati e inviati da Cristo, mortificano in se stessi le opere della carne e si dedicano interamente al servizio degli uomini, e in tal modo possono progredire nella santità della quale sono stati dotati in Cristo, fino ad arrivare all'uomo perfetto". Se prendo Toni Pernigotto, dove sìto, caro? Casa, che mestiere fasìvito ti? L'agricoltore, no?, l'agricoltore. Sa ciapo Zeno: che mestiere fasivito casa? L'impiegato. Sa ciapo un prete, un assistente dei nostri qua: che mestiere fèto?, dovaria dire: el santo. Perché... se dovarìa dire: ciò, quelo l'è un santo. Se dovarìa meravigliarse quando che uno non l'è santo. Nella Casa nostra, lassemo stare, questo dovarissimo dirlo in seminario... savèmo quel che gavemo da fare noialtri, quel che el Signore vole da noialtri. La meraviglia è quando c'è uno che non è santo, no quando c'è un santo in mezzo a noialtri.Se domani, Ruggero, te vedesse fare miracoli, non mi meraviglierei che tu faccia miracoli, mi meraviglio che gli altri non li fassa. Perché, se è necessario farli, dobbiamo essere capaci tutti di farli. Certo che c'è un'economia nei miracoli, ma se fosse necessario di fare un miracolo, dovremmo essere capaci di farlo.Ed è qui, guardate, attenti a 'ste parole qui, perché, guardate che sono parole... e dopo tirar delle conseguenze..."... i Presbiteri, consacrati con l'unzione dello Spirito Santo e inviati da Cristo...".Noi siamo consacrati a Dio dallo Spirito Santo e inviati da Cristo. Perciò, come mai che son vegnù a finire qua, su 'sta terra qua? Me ga invià Lu. Io sono stato consacrato prete e sono stato mandato qua, sono stato inviato qua.Tu, Severino: ma non son mia consacrato. Sei consacrato lo stesso. No sta aver paura. Vedrai che in Zacapa un giorno o l'altro verrà qualcheduno consacrato diacono, e ghe femo vedere.... che xe qua che 'spetta.
MO65,2[03-05-1966]
2.Comunque, non importa. Tu sei stato preso in mezzo alle bestie, vero, alle bestie feroci, perché nelle montagne che xe le bestie feroci, de solito, no? Però sei stato chiamato qua. Tu ti sei offerto al Signore, e sei arrivato qua. Arrivato qua, sei a disposizione di Cristo: eccolo qua. Sei inviato da Cristo qua, e da qua sarai inviato da Cristo dove? Forse nel Guatemala? Ma da Cristo. È Cristo che ti ha chiamato qua, è Cristo che ti tiene qua, è Cristo che ti manda là."... mortificano... è questa la sua... queste parole qua, questi... santificati dallo Spirito e inviati da Cristo, mortificano in se stessi le opere della carne... mortificano in se stessi le opere della carne, e si dedicano interamente al servizio degli uomini".Ecco, figlioli, qui vi voglio. "Vos, de mundo non estis.". Voi non siete più del mondo. Perciò, nostra preoccupazione dovrebbe essere mortificare le opere della carne e dedicarsi interamente al servizio di Dio. Guardate che è ancora valida la frase che ha detto il Cafasso a San Giovanni Bosco, quando che, ragazzetto là, a Castelnuovo d'Asti, era davanti alla chiesa, ricordate bene, e al Cafasso Giovannino è andato a domandarghe se el ghe mostra i 'casoti', no?, se el ghe mostra 'i casoti'. "Ricordate, per gli uomini di Chiesa, gli spettacoli sono le funzioni di Chiesa.",no?Ora, guarda, che è ancora valida questa formula qui. E state attenti, maestri dei novizi e maestri dei chierici, assistenti eccetera, state attenti che qui dentro, qui dentro, bisognerebbe frenare i giovani, frenare i giovani che vogliono far penitenza, che vogliono rinunciare proprio al mondo: "Ma 'ndemo, 'na sciantina, ma, don Ottorino, ma penitenza, ma qua ma là; va là, 'na sciantina de cinema 'na volta tanto. Ma, don Ottorino, me par che sia un pochetin massa.... massa.". Guardate che dovremmo frenare i giovani qui dentro, se capite che siete chiamati da Cristo e avete seguito Cristo e volete essere a disposizione di Cristo.
MO65,3[03-05-1966]
3.Guardate, ci scherziamo sopra un pochino, però guardate, guardate figlioli miei, che lo so che vuol dire mortificazione, che vuol dire crocifissione, ma dovrebbe essere una cosa, non che vi impongo io, ma voi, a un dato momento, avete capito cosa vuol dire essere uomini di Dio e avete tagliato netto completamente, e del mondo prendete soltanto quello che è utile e necessario per salvare il mondo. Del mondo prendete tutto quello che è utile e necessario per salvare il mondo, non per soddisfare voi stessi.... Perciò domani, anche l'aeroplano, tutto quello che volete, ma tutto quello che è utile e necessario per salvare il mondo, non per soddisfare me stesso: no. E allora, per riguardo a quello, neanche la bicicletta se è per soddisfare me stesso; se è per soddisfare il mondo: un missile. Perciò, io personalmente, quando si tratta di soddisfazione personale: no. Quando si tratta per la salvezza del mondo, usare dei mezzi moderni: sì, sì e sì. Ma attenti eh. Stè attenti: xe facilissimo fare un passo sbagliato. E allora, se fe el passo sbagliato, non passa più la corrente. Lavori, lavori, lavori per far un bel circuito, non 'riva: come mai, come mai? Un filo staccà, un filo staccà: non passa corrente.E state attenti, state attenti che non arrivate alla santità se non arrivate a questa donazione totale, proprio.... a dire: io non son più io, vivo ego, iam non ego. Io sono di Cristo. Dove mi vuole Cristo in questo istante? Magnare una torta. Deo gratias, magnamus torta. Dove mi vuole Cristo in questo momento? A berne un goto. Bibimus, in nomine Domini. Dove mi vuole? In cortile a giocare. Zughemo e spachemo le scarpe. Dove mi vuole? A studiare. Studio. Dove mi vuole? A mangiare: mangio. Dove mi vuole? Minestra? Minestra. Ecco quello che deve il giovane che vuole darsi al Signore, che deve realizzare. Io non sono più mio, in questo momento, in questo istante io devo essere sempre a disposizione sua. Devo cantare, dalla mattina alla sera e dalla sera alla mattina le glorie di Cristo.'Ndemo avanti.
MO65,4[03-05-1966]
4."Pertanto, esercitando il ministero dello Spirito e della giustizia, essi vengono consolidati nella vita dello spirito, a condizione però che siano docili all'insegnamento dello Spirito di Cristo che li vivifica e li conduce".Essere docili, lasciarsi portare dallo Spirito. Ah., dise el professor Medi, un laico no?: "Lassè parlare lo Spirito Santo, lassè parlare el Signore; no parlare sempre voialtri: lassè parlare el Signore. Mettive qualche momento in ascolto 'na s-cianta.". Ve al telefono. "Pronto. Bla bla bla bla bla bla ....". 'Ndemo, che pajassade. Al telefono se parla e se ascolta, no? No se fa così? Va a ris-cio de ciapare el telefono, de far tutta una predica, e metter zo el telefono anche senza risposta un pochino.... Vado in chiesa: Padre nostro bla bla bla bla: dove sìto sta? A telefonare. Con un apparecchio solo, però. Ascolta el Signore. Imparate ad ascoltare el Signore.Adesso qua, per esempio, incomincia el caldo: ciàpete una corona, va ben?, se se ferma un momentino, se sta lì, se ascolta, anche alla sera, magari se sta lì al fresco: 'scoltarlo el Signore. Metterse in contatto con Lu e lassar che el ve diga qualche cosa. Che el ve fassa un pochino toccare con mano le vostre bellezze e anche le eventuali note stonate della giornata. Così, così, come un fratello. Xe così bello vedere due amici alla sera conversare insieme, vero fratelli? Sentà du amici alla sera su una panchina a conversare un po' insieme. E perché no ga da essere bello conversare con l'amico Gesù?Ecco qua: "... essi vengono consolidati nella vita dello spirito, a condizione però che siano docili agli insegnamenti dello Spirito di Cristo che li vivifica e li conduce".Domani vi troverete nelle varie parti del mondo dove Dio vi manderà. Voi crescerete. Ecco qui la parola: "Vengono consolidati nella vita dello spirito". Sì, sì..... Mah, un domani.... Non state aver paura, crescerete, crescerete, crescerete nello spirito, vi santificherete sempre di più. Il vostro diaconato o il sacerdozio crescerà di giorno in giorno. In che modo?
MO65,5[03-05-1966]
5."A condizione però che siano docili all'insegnamento dello Spirito, che li vivifica e li conduce".Ti metti dinanzi al Signore, là, sta là alla 'cura del sole': Lui ti vivifica, ti vivifica, ti dà vita, ti rinnova la vita, ti aumenta la vita e ti riconduce. Non dev'essere il tuo capriccio che ti conduce, non devono essere disegni umani, non devono essere progetti di grandezze umane, no. È Lui che vivifica te, che dà forza a te e ti conduce, ti dirà dove devi andare. Questi sono uomini onnipotenti per grazia; per natura, carogne, carogne, carogne, mi, voialtri, carogne per natura, natura corrotta... dico male? Perciò preghèmo el Signore: per natura corrotta, no; per le nostre miserie: carognarum-arum, la nostra natura; ma per grazia, onnipotenti per grazia.Bene."I Presbiteri, infatti, sono ordinati alla perfezione della vita in forza delle stesse sacre azioni che svolgono quotidianamente... come anche di tutto il loro ministero".Che in forza della vostra chiamata, della vostra consacrazione, in forza del ministero che dovete svolgere eccetera voi, voi, noi dobbiamo essere santi....."... che esercitano in stretta unione col vescovo e tra di loro".Ecco qua, questo ministero che non deve essere isolato, ma in unione col vescovo che rappresenta Dio nella diocesi, e tra noi.Che bello questo ministero domani in una parrocchia, come a Crotone, tre assistenti e tre sacerdoti, in unione col vescovo, vescovo col Papa, e in unione fra loro, in unione fra loro.
MO65,6[03-05-1966]
6.Già mi par di vederli, là, a Zacapa, questi quattro... là a Estanzuela o Rio Hondo là, insieme, torno a la tòla, tre-quattro frutti de quei là de la stagion là,.... e là "Cantate Dominum canticum novum", no?, cantate canticum novum. E a un dato momento 'riva dentro monsignor Luna: "Oh, benedeti dala Madonna, cosa sìo drìo fare, cari?". "Ghèmo magnà un polastrelo." ghe dirà Severino: "Eccellenza, el se senta qua anca lu.". E el sesentarà zo un'oretta là. E là, mentre che i magna el polastro, e i xe drìo per mangiare: "Come xela andà?". "Ah, semo andà a far el nostro primo esperimento, dise Severino; semo rivà là e gera drìo morire 'na vecia,e la gera ancora da batezzare, e la go batezà mi.". "Gheto dito giusto?". "Altro se go fato giusto, el ga dito: "Io ti battezzo nel nome di Sant'Antonio e de San Piero.". "E cosa ghe gheto messo nome?". "Severina.....". E un momentino, e i parla, cominsia a parlare: e don Gianni una roba, quei altri dixe un'altra, e i comincia a parlare di Dio. Dopo un paio d'ore i se accorze che i ga ancora da magnare. Macachi. Magnè e parlè: fe una cosa e anca l'altra. No el vescovo, voialtri. Xe così bello, in unione col vescovo, uniti fra voialtri, dandoghe da magnare pure al 'musso' parché se no nol tira, no?, e darghe da magnare anche pulitin, par carità. Però, sempre che domina.... "Qualo xelo el peccato...".A gerimo in macchina e tornavimo da Rio Hondo, e, visto un mucio de cose, de cocchi, là, in mezzo alla strada .... el vescovo: "Ciò, ciò, Cleto, ferma, ferma, va a tore un pochi de cocchi". L'altro l'è smontà dalla macchina, l'è andà là a tore un pochi de cocchi, e, fin che gerimo lì, xe vegnù quattro- cinque indiani su per la macchina, e allora el ghe ga dà una crocetta a uno. "Padre - omini da quaranta anni, quarantacinque - Padre, ne dia una anche a me.". El volèa una piccola croce, e allora dàghe la croce; e dopo nol ghe ne aveva altre e xe capità un mucio de altre gente ancora: "Un'altra volta che passo... fèmo la Messa, fèmo qua fèmo là...". "E non arriva mai il sacerdote. Non ce lo manda un sacerdote?".... Tutti 'sti indiani attorno alla macchina.... Te parli, el se ga fermà a tore i cocchi, el ga dà le croci, el ga dìto 'na bona parola: i xe affari nostri, no?..."Ma la stessa santità dei Presbiteri, a sua volta, contribuisce non poco al compimento efficace del loro ministero".
MO65,7[03-05-1966]
7.Se ti fai santo, con la tua santità edifichi la Chiesa, perché il tuo ministero è direttamente proporzionale, il frutto del tuo ministero, alla tua santità. Xe vero che ghe xe "ex opere operato", ma ricordeve che ghe xe anche "ex opere operantis", capìo? Questione de efficacia. Xe vero che la Messa dita anca da uno in peccato mortale, e dita dal Santo Curato d'Ars, la xe la stessa Messa, "ex opere operato"; ma mi preferisso farmela dire da uno come el Santo Curato d'Ars, la Messa, no?, pure essendo la stessa Messa, e invesse qualcossa la xe "opere operantis", no? Dico male? Xe vero che la benedizione de "lo spretato" xe quella de don Giovanni Calabria, ma però mi vò da don Giovanni Calabria perché el me daga la benedission, cosa ne disìo voilatri? Però go fede che anca quel'altra xe 'na benedizione di Dio.Man sporche, vero. Se vien uno, per esempio, a portarte un toco de polastro in man, con le man sporche da roba là da drìo el mestiero...: l'è polastro, sì sì, ma, ma mi no lo magno mia. Lo magnito ti? Invece un bel vassoio, preparato con un po' di prosciutto, due-tre acciughe, eccetera, te preferisci: "Oh.... si fa festa.". Anca se dopo, in cucina, i ghe ga messo in zima qualche...E allora fermiamoci qui.
MO65,8[03-05-1966]
8.E adesso facciamo un passo avanti dalla parte di qua.Dunque, conclusione qua, o meglio, punto di partenza qua, è questa: il Signore vuole che coloro che sono consacrati a Lui siano staccati dal mondo, facciano il 'mestiere' di essere santi, no? Che siano uniti con lo Spirito e completamente docili a Dio, alla volontà del Signore. Ora, attenti, non so, mi non son bon andar 'vanti con 'sto libro qua. Ghe xe do-tre sere che non son bon passar 'vanti de 'sto punterello qua; ad ogni modo, adesso vedemo se spunta l'idea de passare avanti.Si tratta di San Luigi Gonzaga, il quale "Luigi si sforzava di ascendere sempre più in alto nella virtù, ed ecco che il Signore lo invita ad una magnifica risoluzione: quella di abbracciare lo stato religioso. Fu davvero grande fortuna per Luigi l'avvicinare delle comunità veramente fervorose". Dunque Luigi, San Luigi Gonzaga, l'è stato attratto, attratto alla vita religiosa vedendo delle Famiglie Religiose fervorose."E queste Famiglie di Barnabiti e Cappuccini, erano nei primi tempi, tempi eroici della loro istituzione".L'è sta'... vicino ai Religiosi Barnabiti e Cappuccini: "Erano nei primi tempi, tempi eroici della loro Istituzione, e perciò anche più rigorosi nell'osservanza regolare".No son bon andar 'vanti par questo motivo: perché noialtri, non sèmo mia Barnabiti né Cappuccini, no? Non so come che i ne dirà de nome un doman quando che saremo morti. Che i diga anca che sèmo i "singani de San Gaetano." no importa gnente; quello che, quello che invece resta xe questo: ca sèmo anche noialtri ai primi tempi della nostra Istituzione, perciò ai tempi eroici. Dovrebbero essere i tempi eroici, no?. Ora mi domando, domando a me, se possiamo ripetere questa frase che c'è qua:"L'acqua è più limpida e fresca in prossimità della sorgente.".Vardè che, al tempo di Sant'Ignazio, i primi i xe andà a finire sugli altari quasi tutti, no?Me dizeva Don Ziggiotti, quando che el gera superiore generale dei Salesiani, che, insomma, luri i ga una trentina de cause impiantà de santi che i podarìa mandar 'vanti; i xe fermi parché le costa massa, el ga dito, le costa massa, ma insomma i podarìa mandarle 'vanti parché le xe impiantà bene. I primi, quasi tutti, se no i xe santi i primi.Ecco, io faccio una domanda a me, non a voi, perché l'aereo no l'è bon 'ndar 'vanti per causa mia, non per causa vostra. Potete voi dire di don Ottorino, attenti, potete voi dire di don Ottorino questo.... dopo domando a don Ottorino se pol dirlo de voialtri, eh.; potete voi dire questo "Barnabiti e Cappuccini erano nei primi tempi, tempi eroici della loro Istituzione, e perciò anche più rigorosi nell'osservanza regolare: l'acqua è più limpida e fresca in prossimità della sorgente.".
MO65,9[03-05-1966]
9.Voialtri dirì: "Ma sì che se pol dirlo.". Vardemo se xe proprio vero. Adesso mi qua ve dàgo la fotografia del santo e dopo, alla fine, alzè la man tutti quei che pol dire de essere così. E allora un po', allora son contento. Se alla fine tutti quanti dise: "Sì, mi son una povera creatura, ma, con l'aiuto della grazia, sì, se podarìa sulla mia tomba scrivere 'ste parole qua." E allora sì, allora sì ... podemo andar 'vanti tranquilli. E allora no stemo aver paura, che se vicino alla Casa dell'Immacolata passa un Luigi Gonzaga, el vignarà qua e nol 'darà da 'naltra parte. Perché.... vocazion: a digo Messa ogni mattina per le vocazioni.Domani sera, don Giuseppe, dopo cena, don Rodighiero, el vien qua con un gruppo di universitari; e chissà quanti altri vignarà qua a vedere. Ghe xe, proprio ieri, son sta, l'altro giorno xe tornà el treno violetto dalla Madonna di Lourdes, no?, e Sette, credo che el sia don Lino, credo che el sia, ga trovà don Aldo e el ghe ga dito: "Varda che ghe xe sta dei grandi miracoli di conversione. Per esempio, che xe uno, uno che xe drio a far medicina, da Padova, da che la parte là, .... ghe ne sarà anca par voialtri, el ga dito: el ga deciso de farse sacerdote, de donarse interamente al Signore, e quelo, credo, che el vegnarà da voialtri, el ga dito, perché ghi n'ho zà parlà, el ga dito, el gera unio coi Fratelli de Foucauld.... el finirà per vegnère da voialtri. Comunque, sèmo zà d'accordo de trovarse 'n'altravolta". Caso mai, Zeno, parleremo privatamente della faccenda.Ora, ghi n'è delle anime che sta vegnendo verso qua; queste anime che vien qua e che de solito le dise che qua trova....: cossa ghe ze dentro la Casa dell'Immacolata, cossa ghe xe in mezzo a quei tosi?. Se vede una serenità, una gioia, ecco, di solito i dise così; ma dopo che i vien dentro qua, dopo un mese, dù mesi, pòrli ancora dire così? E questo bisognarìa che lo rispondesse Mario Sgarbossa, per esempio, se la xe così, vero Mario; oppure Toni, dire così, podarìa dirlo Zeno, podarìa dirlo Ruggero, podarìa dirlo don Giuseppe: tutti gli ultimi arrivati. I dovarìa dire: "Sì, credevimo una roba, ma invesse ghemo trovà una santità ancora più grande; ovvero, credevimo una roba, però una sciantina manco ghèmo trovà.".Ecco, questo 'desso."Il Santo, è l'uomo di Dio".
MO65,10[03-05-1966]
10.Bertelli, attento... te fasso la tua descrizione adesso: il santo è l'uomo di Dio. L'uomo che si è dato tutto a Dio. È l'uomo di Dio, l'uomo che si è dato tutto a Dio. Attenti a 'sta parola tutto. Col me italian, son 'rivà fin qua a capire cosa vuol dire.... e al quale Dio si è dato... si è dato; il santo si è dato tutto a Dio e Dio si è dato tutto al santo. Qua, niente da fare. Un cambiamento de 'na roba... I ga solo da cambiare la dedica, no?: il santo si è dato tutto a Dio, e Dio si è dato tutto a lui. Se tu vuoi trovare tutto il Dio, vai da uno che si è dato tutto a Dio, vai dal santo: troverai tutto Dio. Però, attenti: finché il santo, l'uomo, non si dà tutto a Dio, non troverai Dio in lui, perché Dio entrerà in lui quando quell'uomo si è dato tutto. Anche se el trova nel bollario un bollo... staccà: no. gnente. Non è ancora entrato. Dio entrerà quando che xe fora tutte le piegore dall'ovile. Finché da te, tu non tirerai via... tutto, ma nell'intenzione, nel desiderio, ci può essere qualche miseria, quello lassa stare., ma tu non stacchi tutto intero quel che tieni: sì, tutto, ma... lo sport. tutto, ma... tieni una mano là, solo una mano là, un occhio là: volontario, non ... capìo? Finché non ti liberi di tutto, tutto., ricordati: Dio non entra e perciò tu sei solo un uomo che starà andando, ma non è ancora entrato in Dio.Dunque:"Lo Spirito di Dio abita nel Santo in una maniera tutta propria, tutta propria, Questo Spirito traspare invisibile ma efficace dalle parole, dal tratto, dal contegno, dall'aspetto stesso del santo. La sua parola umile e modesta è di una persuasione che incatena l'animo e scioglie ogni difficoltà. Il suo consiglio rivela una autorevolezza che esclude ogni minimo dubbio. I suoi atti, anche se apparentemente irragionevoli, conciliano la più benigna e favorevole interpretazione. Il suo aspetto pare avvolto in un'aureola di luce divina che avvince e conquide. Il santo opera nel mondo, ma ben si capisce che la sua atmosfera non è quella del mondo".L'essenza è quella del mondo e opera nel mondo, ma si capisce che nol ga mia la testa, no, la testa nelle nuvole come gli altri, no? Opera nel mondo....
MO65,11[03-05-1966]
11."Intraprende opere grandiose, eroiche, folli si direbbe qualche volta, e riesce e vince e si impone. È lo Spirito con lui che agisce. Se alcuno ha prevenzioni, finirà per arrendersi all'evidenza dei risultati dicendo coi semplici: Nessun uomo parla come costui, nessun uomo può fare tali cose se non fosse da Dio. Il santo può avere dei difetti, delle debolezze, piccoli nei che servono a tenergli in basso la stima di se stesso e controbilanciare la venerazione di cui si vede circondato. Manchevolezze che Iddio gli lascia affinché si affondi sempre più nell'umiltà, per meritare così nuovi tesori di Grazie e doni celesti".Adesso no stè scoraggiarve se... perché sì santi tutti... tutto il resto... sì tutti santi, no, Bertelli?"Il santo ha dei difetti? Forse sì, e per questo il Signore ci fa vedere che il santo è fatto con la medesima nostra creta e quindi lo possiamo e dobbiamo imitare".Ecco, mi me bastaria che fussi così, voialtri. Par mi ormai xe persa... "Lasciate ogni speranza voi ch'entrate". Arrivà a una certa età xe impossibile, vero, tornare indrìo. Ma, par mi, vardè che se volete un testamento da amico, da don Ottorino, è questo: guardate che quello che ho detto all'inizio, questa è la definizione del santo, no?L'eccezione non deve essere che uno di voi sia santo, l'eccezione dev'essere che uno disgraziatamente non sia santo. Perciò, non dovete meravigliarvi se in mezzo a voi vi accorgete che uno l'è santo, quel'altro l'è santo, quel'altro l'è santo; come no se meraveja 'na donna che i gnocchi i vegna su quando che la cusina, no? I vien su nella pignata, i vien su: tutti i ga da vegner su. La se meraveja: "Come mai che no i vien su, i fa così fadiga a vegner su? Come mai, come mai che i xe tacà sotto?". E la va a rassare sotto se uno se tacca sotto, parché xe così naturale che i gnocchi co i va dentro i ga da vegner su. È così naturale che qui dentro il Signore ha preparato una Casa per formare degli apostoli e lanciarli nel mondo, ed è così naturale che questi apostoli devono essere come li vuole il Concilio e come li vuole Cristo, per cui la meraviglia dovrebbe essere che qualcuno non sia così, che qualche gnocco sià taccà sotto. Doppiamente gnocco. Che el sia taccà sotto ancora alla cantina de Napoli o che el sia taccà sotto ancora a qualcosa d'altro, vero? E allora bisogna staccarlo, bisogna andare col minestro a staccarlo. Ogni tanto mi gh'in distacco qualcuno, magari... o qualcosa del genere. Fioi, ricordeve che un pochettin bisogna che rangiè anca voialtri a distaccarve.Ricordatevi che il Signore passa, il Signore vi ha rigenerati, quando è passato vicino a uno: "Vieni e seguimi", vero,... 'nda drìo e l'è diventà santo. Passati i miracoli, "vieni e seguimi", el ga storsìo el naso e l'è tornà indrìo.Cosa farete voi? Dinanzi a Dio che è passato e che vi ha chiamato e vi ha dato tutte 'ste grazie, direte di sì o farete la fine de quel'altro che l'è tornà indrìo?A voi la risposta.5 maggio 1966