L’UOMO DI DIO RIVELA LA FIGURA DI CRISTO ATTRAVERSO LA CARITÀ
MO72[03-06-1966]
MO72,1[03-06-1966]
1.L'essere prete è abbastanza facile; è abbastanza facile essere, esercitare la missione del prete, il colpire delle anime e portarle a Cristo. Ma per uno che... Un prete che è poco prete è impossibile essere prete. Capite abbastanza? Non ho detto che è impegnativo, ho detto che è facile essere prete.Mi spiego. Un prete-prete, veramente che è prete, che vive da prete, ce la mette tutta da parte sua, perché se nò non è prete-prete. Se un prete vive veramente da prete, lui ha tre talenti e li traffica tutti. Primo nella preghiera, nello studio, nelle sue iniziative private, tutto quanto. Hai capito? Perché senno non è prete-prete. Non credete che prete-prete sia quello che tiene la testa storta; prete-prete è uno che dà tutto al Signore, che si è dato al Signore e dà tutto al Signore. Il prete poco prete è quello che si è dato al Signore e non dà tutto al Signore.Ora il prete-prete, quello che si è dato al Signore, interamente al Signore e al Signore dà tutto, è preoccupato di dare tutto al Signore, tu capisci che è abbastanza facile per quello, dico facile nel senso che si rimette al Signore. "Signore, io ho fatto tutto quello che potevo da parte mia", e ce la mette tutta, perché se nò non è prete-prete, e si sacrifica e ci pensa di giorno e di notte, se nò non è prete-prete.Perché, scusa, se si tratta di una mamma che ha il bambino che è lì tra la vita e la morte, non va a letto a dormire, non va al cinema, perché se nò non è una mamma-mamma. Giusto no? Se ha un bambino che è lì con la febbre a 40-41°, è lì con lo spasimo, eccetera, sto bambino, e la mamma va via una giornata... È una mamma-mamma quella?E se un prete ha in parrocchia gente in peccato mortale, gente nell'ignoranza, gente contro Dio, ma non è prete-prete se non si mette davanti al Signore: "Cosa devo fare, cosa devo fare, Signore?". E va dal confratello: "Come hai fatto tu?". Non è prete-prete uno che non ha il tormento delle anime, il tormento delle anime! Capisci? Ecco, tanto per capire i termini. E ce la mette tutta; ma anche la parte umana viene potenziata dal prete-prete. Se ha tre talenti, ne dà sei e mezzo il prete-prete. Perché ha la coscienza della sua missione. E quando una mamma ha coscienza della sua missione fa delle cose che sembrerebbe impossibile, divengono delle eroine delle mamme. È vero o no? Perché, perché la coscienza del dovere, la responsabilità... proprio per missione: prete-prete!L'altro, invece, si sforza di essere prete, ma è una commedia, è una commedia. E siccome che è impossibile fare una commedia di questo genere qua, perciò è impossibile essere prete. Per quanto lui cerchi di tener su il palco per un po' di tempo, a un dato momento casca il palco.E quello che dico del prete-prete, lo dico anche del Religioso, dicasi del Religioso. O noi siamo Religiosi, veramente Religiosi, cioè la nostra passione è incarnare Cristo, è donarci a Cristo ed essere di Cristo, e quando sentiamo sentiamo aridità andiamo a cercarlo Cristo e quando non siamo capaci di pregare, quando non siamo capaci di... Arriva il momento nero, no? Allora si va cercando, si va cercando... In che cosa? In qualche vita di santo... Si va cercarlo dal Padre spirituale, si va cercarlo in qualcuno insomma. Si attacca anche a una radisa ci si attacca; bisogna arrangiarsi, no?.
MO72,2[03-06-1966]
2.Allora avrai il Religioso che facilmente fa il Religioso. E cioè impregna tutte le sue azioni di vita Religiosa. Quando invece un Religioso è poco Religioso, è impossibile che uno faccia il religioso. Non siete d'accordo? Perché vardè, l'essenziale è questo: la vita di Cristo è uguale alla vita nostra: bisogna essere totalitari. O siamo tutto o è una commedia.La carità è possibile soltanto, vero, è possibile soltanto se uno ha carità verso Cristo, se uno si è gettato davanti al Signore. I primi cristiani: andiamo là. Loro avevano capito: Cristo sì. Allora vendevano tutto, davano tutto ed erano totalitari nel donare. Ora, il cristianesimo è totalitario, tutto, anche se poi il cristiano resta con la moglie, resta con i figli, resta con la famiglia, con i suoi beni; però, ricordatevi, è tutto. Il Signore vuole tutto. O tutto o niente. E se nò facciamo una commedia.E purtroppo ci sono tanti cristiani che fanno la commedia, ma può divenire una tragedia finale. E a questi cristiani noi dobbiamo ricordare che è passato il tempo delle commedie. È terminato il tempo delle commedie. Ma, ricordatelo, questo lo possiamo dire soltanto se noi non stiamo facendo una commedia. Ma se noi stessi stiamo facendo una commedia, figlioli, guardate che allora è una commedia che dura poco. Se la commedia la facciamo noi, non possiamo alzare la voce contro gli altri dicendo: "guardate che fate una commedia". Ed è questo che sta qua sullo stomaco, no? Si sente il disagio... Ohh! Figlioli, è inutile dire a quelli che fanno la commedia e lo sappiamo un po' però stiamo facendola anche noi. E allora: via la maschera, via la maschera! Non facciamo più commedia, e dopo con l'esempio diciamo agli altri, umilmente, diciamo agli altri che è finito il tempo di far commedie. Parlo troppo difficile, Zeno? Ci capiamo abbastanza?
MO72,3[03-06-1966]
3.Perché ecco qua, questa riga qua dice tutto:"La carità, o coscienza di Cristo in noi...".La carità non è una commedia, non può essere una commedia; deve essere una emanazione del tuo cristianesimo la carità; non può essere una cosa studiata, caro Toni, la carità. "Dunque, se mi voio aver carità, bisogna che...". Se te voi aver carità bisogna che gappi el Cristo dentro de ti, e se non te lo ghe bisogna che te vai a cercarlo, se nò la tua è una commedia. Seto Giorgio? Non lo go mia inventà mi el cristianesimo.Per esempio, per esempio: preghiamo noi? Preghiamo noi? Meditiamo noi? Ci sforziamo noi di pregare per gli altri? Siamo preoccupati noi, quando non siamo più capaci di pregare, di meditare? Faccio una domandina così, a bruciapelo. Ieri sera (era il primo giovedì del mese, no?) quanti nella diocesi di Vicenza hanno fatto l'ora santa? Tante anime: quante hanno fatto l'ora santa? Se non abbiamo fatto l'ora santa, almeno abbiamo supplito qualcosina? Almeno cinque minuti li abbiamo dedicati alla passione del Signore? Voi direte: "Devozioni particolari...". Però le devozioni aiutano ad avvicinarci a Lui. Fuori, ieri sera, in un certo qual posto, fuori, mentre eravamo lì e aspettavo una telefonata da Roma, una telefonata di don Matteo (mi ha incaricato di salutarvi tutti) e mentre stavo aspettando questa telefonata suona il telefono, corro lì al telefono, invece era una persona che... Ero in casa del cav. Barban: era un signore che telefonava alla signora Barban."La carità, o coscienza di Cristo in noi, o coscienza di Cristo in noi, è anche necessaria in tutti i nostri rapporti con i laici. Gli uomini, alle volte, possono essere tremendamente esasperanti, dentro e fuori della parrocchia...".Certo, in fondo sono uomini, e l'incontro con qualcuno può essere esasperante, l'incontro con qualcuno può essere più esasperante ancora. Uomini siamo!"... ma Cristo non è uno che cede all'esasperazione. Osserviamo nel Vangelo la sua pazienza e gentilezza; la sua pazienza e gentilezza con gli Apostoli ambiziosi, con i discepoli lenti a credere, con i samaritani e i peccatori, con gli importuni cercatori di favori, con i semplici curiosi che tenacemente Lo seguivano nel suo cammino in cerca di miracoli e non gli davano tregua".Sono tremendamente preoccupato, tremendamente preoccupato perché mi pare che non siamo, non dico non siete, dico non siamo coscienti di Cristo in noi e cioè un po', vorrei dire, innamorati del Cristo. Perciò la preoccupazione... Io sono preoccupato nella Congregazione di essere di 2.000 anni fa e del 2.000. Ecco mi pare che verso il 2.000 stiamo andando, ma stiamo perdendo il "2.000 anni fa. Siamo preoccupati del 2.000, di essere del 2.000, di presentarci del 2.000, e tutto quello che volete; ma stiamo perdendo il 2.000 anni fa. Potrei dimostrarvelo perché non è una cosa improvvisa questa. Stiamo perdendo il 2.000 anni fa; cioè stiamo, senza accorgerci, per entrare nel 2.000, umanizzando il "2.000 anni fa". Umanizzando. Guardate che Gesù, eccolo qua: ci dovrebbe essere la preoccupazione di imitare il Signore, di essere del Signore, di patire nel Signore. "Vos de mundo non estis, voi non siete del mondo, voi non siete del mondo".E sto pensando, sto pensando, sto pregando il Signore che mi dica che cosa devo fare. Mi era venuta persino la tentazione in questi giorni qui di mandarvi a casa tre mesi durante l'estate. Sospendere tutto: tre mesi di vacanza. Mettere alla prova: perderemo qualcuno, ma quelli che restano, restano. Guardate che ho tante tentazioni, e che bisogna vincerle qualche volta. Sono preoccupato, sono preoccupato. Il motore non si è mosso ancora. Siamo troppo "in humanis".
MO72,4[03-06-1966]
4.Voi direte: "Possibile?". Basterebbe che io chiedessi a ognuno di voi che cosa state leggendo in questi tempi, qual è la vostra lettura e qual è il libro che preferite. Rispondete voi e mi direte subito con chi siete e quale è il vostro amore. "Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei". Pensateci! Bisognerebbe essere innamorati di Cristo e del Vangelo, delle vite dei Santi e delle cose di Dio. E invece io vedo girare stupidaggini, romanzetti, cose vuote eccetera eccetera E con questi dovremmo fare i salvatori del mondo, i portatori della salute in mezzo al mondo."Soltanto verso una classe di persone mostrò Gesù ciò che potremmo chiamare durezza e fu con gli ipocriti, (attenti!) i governanti e i capi del popolo che caricavano il popolo e cercavano scuse per sé. Ma non vi sono simili ipocriti tra coloro con i quali dobbiamo trattare; non vi sono ipocriti, in senso classico, nelle nostre parrocchie".Potremmo essere noi quegli ipocriti, forse."Vi è ignoranza in quantità, vi è leggerezza in ancor maggiore abbondanza, vi è mancanza di sicurezza che diventa eccesso di aggressività, vi sono sentimenti di inferiorità che si manifestano in impertinente supponenza. Vi sono queste e molte altre deficienze, inoltre, ma all'occhio penetrante, all'occhio illuminato di Cristo suscitano pietà e compassione, non mai impazienza o collera".Per esempio, per passare a uno di voi, uno di noi insomma, basta vedere che sentimento che prova dinanzi alle mancanze del prossimo, alle mancanze... nel modo di criticare una persona, eccetera, vedi subito se la critica che fa è compassione o se è critica. E lì capisci se è Cristo o se è Piero. Piero: "Femo vigner xo el fogo dal cielo.". "Va' indrio, perché quello è Satana", dice il Signore, no? Si vede subito; basta una parola qualche volta per giudicare un uomo."Quando...".Beh, basta, non fasso più commenti perché se nò ve stufo; leggo soltanto. Leggo soltanto, anche perché voglio finire, perché se nò andemo a finire in ritardo. Domattina farì per conto vostro; è il primo sabato del mese: tolì un mistero del rosario; scegliete quello che volete, è un contatto personale con Cristo."Quando, ogni anno, faccio le mie visite pastorali cercando di redimere qua e là una pecorella smarrita, scopro con vera angoscia che numerosissime anime sviate - numerosissime anime sviate - hanno abbandonato Cristo perché lo hanno trovato deficiente in uno dei suoi preti". "Numerosissime anime hanno abbandonato Cristo perché lo hanno trovato deficiente in uno dei suoi preti". E il bello è che quel prete deficiente di Cristo non si accorge di esserlo. È quello il male, no? La gente se ne accorge immediatamente, ma egli non se ne accorge. Quello che ha Cristo in sè, ha paura di essere deficiente di Cristo e trema continuamente per paura di essere seminatore di male invece che di bene. Quello invece che non ha Cristo, si sente talmente sicuro, talmente sicuro, che non si accorge che sta rovinando.Ma ho detto che non faccio commenti.
MO72,5[03-06-1966]
5."Essi non dicono così, naturalmente. Ma il Padre Tal dei Tali è stato scortese con loro quando è morta la loro madre, o il Padre - Luigi Furlato - li ha rimproverati perché non vollero fare una fedejussione per la nuova chiesa, o il padre - Bertelli - ha pubblicamente segnalato come malfatto il lavoro da essi compiuto per il tetto della canonica. Mi ricordo di uno che si scusava dicendo che un prete lo aveva colpito alla testa con un libro quando frequentava la quinta classe".Voi ridete? Senza andare tanto lontani, io avevo uno zio, che è morto, poareto; questo zio si chiamava Bortolo, papà de quela che era suora, no? Cos'è capitato? È capitato che un giorno, in chiesa, il parroco ha dato uno scapaccione a un altro mio zio: Carlo, papà di Gaetano. Ignoranza, tutto quel che volete. Lui si è talmente vergognato che suo fratello - lui era il maggiore no? - ha preso uno scapaccione in chiesa, che non ha più voluto andare in chiesa. El se ga sposà: nol ga vossuo sposarse in chiesa; xe nati i fioi: niente in ciesa. Far de manco battezzarli, due e tre fioi. Dopo, pian pian, pian pian, el se ga sposà in chiesa, ha fatto battezzare i fioli. Capite? La figlia suora è stata battezzata dopo, è nata illegittima, perché... ha dovuto domandare il permesso da Roma per andare suora. Perché? Per uno scapeloto in ciesa! Ignorante! Tutto quelo che volì, però..."Tutti sapete queste cose altrettanto bene, ed è perciò inutile che continui ad elencarle. Il fatto è che questa gente, tutta la nostra gente, ha una sola occasione di vedere Cristo chiaramente, e cioè, nei suoi preti. O essi lo vedono in noi o non lo vedono affatto. Mi ricordo di un prete che, irreprensibile in ogni campo, era il tormento di ogni parroco per il suo carattere di brontolone. Perpetuamente egli si spazientiva delle imperfezioni del suo gregge, sia individuali che collettive, e difficilmente predicava un'omelia che non avesse un sottofondo di sarcasmo e di acre rimprovero. Era forse una sorpresa che il suo confessionale restasse vuoto il sabato sera e che raramente qualcuno suonasse il campanello della canonica, a meno che si trattasse di un caso disperato? I matrimoni fuori parrocchia aumentavano, i figli di genitori negligenti rimanevano senza Battesimo, ma egli non poteva vedere l'errore dalla parte sua”.E, per forza, chi è che lo vede da parte propria?"Questa gente – diceva - non è buona per nessun verso, non c'è fede in questa parrocchia". Eppure essi erano buona gente, e i segni della fede erano in loro, ma essi avevano cercato Cristo nel parroco e non lo avevano trovato dove realmente avevano ragione di cercare.Nel nostro lavoro (sacerdotale) abbiamo molto bisogno di essere pazienti, e pazienti e ancora pazienti. Ciò che SAN Alfonso disse riguardo alla confessione: che egli preferirebbe andare all'inferno per essere stato troppo tollerante, piuttosto che essere stato troppo severo, è doppiamente vero per i nostri altri doveri e rapporti. Anche quando la nostra giusta ira sembrerà pienamente giustificata dalla malvagità e ostinazione di colui con cui trattiamo, saremo ancora dalla parte degli angeli se soffocheremo la nostra ira, per quanto giusta, e lasceremo che la cattiveria e l'ostinazione non trovino in noi più resistenza di quella che Cristo offrì al servo del sommo sacerdote. Non osiamo parlare di carità messi alla prova fino all'estremo limite.
MO72,6[03-06-1966]
6.La nostra carità non può avere limiti, perché deve essere la carità di Cristo".Non può aver limiti la nostra carità. Perché deve essere all'estremo la carità. Caro Vittorio, ecco là Michele che copa to papà e to mama, che rovina to fradelo, lo rovina completamente, lo manda proprio alla disperazion, per cui a un dato momento el se copa. El vien da ti pentito per farsi Religioso, e ti te ghe da farlo tuo segretario particolare e volerghe ben, come... tutto il bene che te ghe volevi a to papà, to mama e to fradelo, te ghe da riversarlo là. Co te ghe fatto questo no te ghe gnancora fatto tutto, perché non te sì gnancora morto per lu. E se xe necessario salvarlo te ve a morire per lu.Questo è cristianesimo e questo il Signore lo ha chiesto a tutti i cristiani. Non lo ha chiesto ad alcuni eroi; Cristo l'ha chiesto a tutti i cristiani. Perdono delle offese, perdono... Ora, o comprendiamo il cristianesimo, se nò... sarèmo el tendon: il teatro è finito!"San Pietro non immaginò mai, probabilmente, che la sua frase: 'La carità copre una moltitudine di peccati', sarebbe stata tanto spesso citata con abuso e sproposito, e anch'io cercherò di non usarne impropriamente. L'istinto dei nostri fedeli è però giusto, quando essi preferiscono condonare ad un parroco qualsiasi altra colpa purché sia amabile, compassionevole, dolce e tollerante".Mi diceva qualche vescovo in America che ai preti i ghe perdona anche che i fassa porcherie con le donne. Lo diseva mons. Luna, vero, ve ricordè? "Cossa vuto, poro disgrazià, l'è omo anca lu! Pazienza, ma sì, va ben, l'è omo anca lu."! Ma non i ghe perdona la mancanze de carità, assolutamente. Quello assolutamente no! Saria come a un medico: i ghe perdona che no sappia de una cosa e l'altra, ma che el sia medico, ecco!Mentre noi siamo preoccupati della purezza, ed è necessario, non siamo ugualmente preoccupati di avere Cristo in noi, e di emanare Cristo intorno a noi.
MO72,7[03-06-1966]
7.Ora bisogna stare attenti nel cercare Cristo, non preoccupiamoci di compiere la commedia: dunque per avere carità bisogna fare così, così, così...Ti, Girolamo, cerca Dio, ama Dio... In fondo è quello che dice SAN Agostino, no?: "Ama Dio e fa' quello che vuoi".E allora la carità? Cerca di aver Cristo dentro de ti e te vedarè che dopo la vegnarà senza che te te accorzi. Non fate della carità una cosa che sia una cosa studiata; vivete per amore di Cristo e vedrete che la carità viene così, spontanea, naturale, così naturalmente voi la emanerete intorno a voi. Come viverla noialtri, come capirla noialtri? Siamo nel mese del Sacro Cuore, ci penserà Lui a farci capire queste cose. Certo che sono cose sublimi, ma sono cose difficili.Diceva il nostro caro Vinicio che il titolo di quel libro famoso, quale era Vinicio? "Per coloro che credono, per coloro che credono nessuna spiegazione è necessaria...no, per coloro che non credono nessuna spiegazione è possibile, no?, per coloro che credono nessuna spiegazione è necessaria". Ora, queste cose qua: per coloro che amano Gesù Cristo, che hanno capito Cristo, non c'è bisogno di spiegarle, per quelli che non hanno capito Cristo è impossibile spiegare ste robe qua.Come capire Cristo? Diceva Nostro Signore al poro disgrazzià del ricco Epulone: "Hanno Mosè e i profeti", no? Hanno Mosè e i profeti! Ora ognuno di voi ha il padre spirituale, ognuno di voi ha la possibilità di avvicinare altre persone; cercatelo Cristo, non dovete pretendere da Lui che venga; il Signore fa una parte della strada, e una parte dovete farla voi. Forse, come dicevo alcune mattine fa, chissà da quanto tempo il Signore stava aspettando là vicino a Nicodemo. Il Signore l'ha aspettato, no? Un pezzo di strada l'ha fatto Gesù, e un pezzo l'ha fatto Nicodemo.Non potete pretendere di chiamare Cristo che venga in casa vostra. Ricordatevi che una parte di strada vuole che la facciamo noi, il Signore, e una parte la fa Lui. La maggioranza la fa Lui, ma vuole che una parte la facciamo noi. Ecco allora quello che dovete fare. Se non sapete quale è la parte... ossia avete provato e non siete arrivati a trovare Cristo, vuol dire o che non sì rivà fino al punto dove che el Signore vi aspetta, o che gavì sbaglià strada. Si' andà a cercarlo indrio, invese el jera davanti.In questo ci vuole tanta umiltà e andare a cercare qualcuno che ha un po' di esperienza o che illuminato dallo Spirito Santo e nell'economia della grazia, il Signore vuole che ci aiutiamo tra fratelli, no? Andare a cercare uno che vi dica: per piassere per trovare Gesù Cristo? Anche la Maddalena ha domandato all'ortolano, no?, e invece aveva Gesù Cristo davanti. Ora bisogna cercarlo il Cristo, bisogna cercarlo. "Sum ad ostium et pulso", no? Se qualcuno mi aprisse, allora entreremmo, ceneremmo con lui e faremmo lì la nostra dimora!”.Andiamo!7 giugno 1966