1.... perché abbiamo aperta la Casa in Paradiso... Guardate... abbiamo pianto insieme questa settimana; ma vorrei dire anche che abbiamo gioito insieme.In altre circostanze, cioè durante le meditazioni di questa settimana in cui ci siamo trovati, le cose le abbiamo dette e perciò non è il caso che le ripetiamo in questo momento; però penso che proprio il Signore, guardate, ci ha voluto bene. Venerdì dell'altra settimana proprio qui dicevamo: "Vanno troppo bene le cose: il Signore passerà. Come passerà?". Penso che sia passato nel migliore dei modi. Fosse capitato, per esempio, che uno dei preti avesse buttato la veste, che uno dei religiosi avesse rinnegato i suoi voti, fosse capitato che lo spirito della Casa fosse stato intaccato un pochino dal demonio e non ci fossimo più trovati 'uno' qui dentro e avessimo avuto delle idee, sa... un po' rovescie qua dentro, e avessimo dovuto sostenere un anno di battaglia un pochino per ritornare un pochino sulla rotta giusta? Il Signore che voleva, e giustamente, le opere di Dio son segnate dalla croce, ci ha presi, guardate, nel modo vorrei dire più signorile, più paterno; ci ha richiamati alla realtà della vita: che siamo creati per il Paradiso; alla vanità delle cose del mondo: "Quod aeternum non est nihil est"; e ci ha detto: "State preparati, lavorate per il Paradiso"; e nello stesso tempo che ha voluto segnarci con la croce ha voluto incominciare la Congregazione in Paradiso. Perciò è giusto piangere e godere.Faccio un po' in fretta perché vogliamo toccare gli altri punti.A questo punto vorrei leggervi tre lettere; la prima scritta dai genitori di Giorgio che è arrivata quest'oggi; la seconda scritta da Monterotondo da don Gianni arrivata pure quest'oggi; la terza arrivata ieri da don Marcello da Crotone.(Qui segue la lettura della lettera dei genitori di Giorgio)Un brevissimo commento.“Che si piegano dinanzi alla volontà di Dio. È di conforto..."; ma con animo rassegnato perché è morto in grazia di Dio e sono rassegnati alla volontà del Signore, e aggiungono anche questo:“Ci è di conforto e anche di monito nella nostra breve esistenza terrena di essere sempre pronti alla chiamata del Signore...".Dunque: accettiamo tutto dalle mani di Dio, questo è per noi di conforto, che sia morto in grazia di Dio e anche di monito, perché bisogna essere sempre preparati; Giorgio ci è stato d'esempio.E dopo hanno il coraggio di aggiungere: "E in fine voglio esprimere un mio desiderio, e credo di interpretare il desiderio del nostro caro Giorgio: che qualcuno occupi il posto da lui lasciato libero... - uno dei fradei? - ... e io sarei ben lieto di dare un altro figlio al servizio di Dio e noi tutti insieme pregheremo il Signore; e se questa è la sua santa volontà i nostri desideri saranno appagati"."... desideriamo, saremmo contenti... e se questa è la volontà di Dio...". Ah, ben cari! Allora si capisce: da 'sti genitori qua vien fora i fioi!
MO108,2[20-11-1966]
2.Quest'oggi parlando con un gruppetto di voi dicevo: l'America Latina domani certamente porterà i suoi frutti, avrà sacerdoti forse da dare anche alle altre parti del mondo, ma bisogna incominciar a fare de 'sti genitori qua. Bisogna che voi che andate in America Latina, sai caro don Luigi, cominciate a fare questi genitori, a preparare questi genitori. E da questi genitori verranno fuori altri genitori che prepareranno altri figli e verranno fuori gli uomini che Dio ha preparato per il suo popolo. Guardate che è meraviglioso vedere le nostre buone famiglie, i nostri... E se voi entrate nelle vostre case troverete che come papà e mamma di Giorgio ce ne sono molte delle nostre mamme. E allora sentite: ringraziamo il Signore!Quante volte girando il mondo, e un po' l'ho girato in quest'ultimo anno... Quando col cavalier Barban e la sua signora siamo andati in Terra Santa l'anno scorso e abbiamo visto la miseria di San Giovanni d'Acri e qualche altra parte, dicevamo insieme: "Misercordia - il cavalier Barban - misericordia, che roba!", el dixeva no?, e aggiungevamo: "Se fussimo nati noialtri qua, cosa xe che saressimo?".Ecco, primo: ringraziamento a Dio, non fare atti di superbia; ringraziamo il Signore che ci ha fatto nascere nelle nostre famiglie dove vicino a noi abbiamo trovato delle sante mamme e dei santi papà. Rendiamoci degni dei nostri genitori e quel bene che abbiamo ricevuto trasfor... moltiplichiamolo. Ma ricordatevi bene: cominciate dai bambini piccoli e fare venir fuori i papà e le mamme.Andiamo avanti. Seconda lettera.(Lettura della lettera di don Gianni Rizzi da Monterotondo)Credo che non occorrono commenti, no? Bello però quello sulla carità, no?(Lettura della lettera di don Marcello da Crotone)
MO108,3[20-11-1966]
3.Dite la verità: non è commovente vedere che le nostre comunità sono unite?Ecco, ho voluto darvi un po' questo saggio, un pochino, con queste lettere perché, vedete, fra qualche anno voi sarete in qualche altra parte... E ricordatevi, tanto sarà fecondo il vostro apostolato in quanto vi sforzerete di mantenere questa unità, questa carità! Mantenere lo spirito che il Signore ci ha dato qui dentro, cioè volerci bene... che è lo spirito evangelico.Ora, questo non vuol dire che non ci siano delle difficoltà perché siamo uomini, ed essendo uomini bisogna che mettiamo in preventivo che oggi io preferisco pastasutta e la signora preferisce invece minestra: bisogna che un colpo ceda uno e un colpo cede l'altro, no? E può darse anche che vegna fora: "Eh, pastasutta!". "Eh...". Magari co se perde la borsetta, no? Ma quello è cemento ancora più grande di fraternità, è giusto, no?... cemento di fraternità, cemento di fraternità.Questo guardate che dovete mettere già in preventivo, che ci vogliamo... voler... cioè che desideriamo volerci bene, desideriamo di lavorare insieme; ma siamo fra uomini e perciò qualcosina ci sarà sempre; ma questo qualcosina non dev'essere un motivo per affievolire la carità; anzi, per aumentare la carità! Questo lo dico specialmente a quelli che fra qualche mese o qualche giorno partiranno per l'America Latina, e per gli altri che non so dove andrete a finire, ma certo che qua non ve tegno mia perché dovemo lassare el posto a quei del seminario che vol vegner qua...Procedamus.
MO108,4[20-11-1966]
4.Quando abbiamo costruita la prima parte della Casa dell'Immacolata nel '52, vi ricordate, quelli che erano presenti, ci siamo preoccupati subito di difenderla con la recita delle corone; più tardi abbiamo fatto anche una corona in soffitta, grande, con 10.000 rosari... abbiamo detto 10.000 corone, abbiamo fatto i cuori e abbiamo messo 10mila corone; perciò la Casa dell'Immacolata è difesa per sotto e per sopra un pochino.Adesso io sarei preoccupato di questo: abbiamo cominciato ad aprire le Case in giro. Quel gruppo di zelatori, quelli della propedeutica che hanno l'incarico quest'anno di zelare la devozione alla Madonna, di organizzare l'anno mariano essendo il 50° delle apparizioni della Madonna a Fatima, hanno fatto questa proposta, che sottoporrei a voi, e cioè: perché non si potrebbe lanciare, tutte le Case, non soltanto qua, ma anche ad Asiago, anche l'Istituto di là e anche qua... facciamo su 10.000 corone per ogni Casa, per ogni missione cominciando con Crotone che è stata la prima. Avvisiamo Crotone: guarda che siamo tutti insieme, Asiago, Vicenza, Istituto San Gaetano e la Casa dell'Immacolata, stiamo recitando 10.000 corone... stanno per iniziare i lavori, veri e propri lavori, di modo che quando siamo arrivati e mettiamo poi la punta qui che segni, la mettiamo fuori qui... che siamo arrivati a 10.000 corone, facciamo una piccola pergamena e diciamo: “Guardate, i vostri fratelli non potendo mandarvi soldi, vi mandano 10.000 corone affinché la Madonna difenda, vi difenda dal demonio e vi assista nel vostro lavoro apostolico”.Appena messo a posto questo, che nel giro, penso, guardate... siamo più di cento, cioè quasi un centinaio insomma che recitano tre corone al giorno, perciò tra ragazzi e tutti possiamo superare le 300 corone al giorno, no?, fra tutti quanti 300 corone al giorno, in dieci giorni sono 3.000, in un mese insomma possiamo buttarle fora 10.000 corone. Va bene? Messo a posto Monterotondo, cioè digo Crotone, cominciamo con Monterotondo.E poi cominciamo con Zacapa, Zacapa. Poi, sa, bisognerà chiedere 10.000 e una perché don Luigi Mecenero è più grosso... Cosa ve pare? Cosa ne direste voialtri?Quest'anno facciamo un regalo a ogni Casa, a ogni Casa esistente... Così abbiamo un motivo anche per far pregare i ragazzi di Asiago, per far pregare gli altri, qualcuno reciti qualche corona, va ben., facciamo un regalo a ogni Casa, facciamo un regalo di 10.000 corone. Cosa ne dite voialtri? Eh! Siete d'accordo anche voi? Non vi pare, no?, xe una roba cristiana abbastanza? E allora pensate voi, gruppo dei zelatori, per organizzare il lancio, cioè propaganda elettorale, come fare per raccogliere dei fogliettini... stampiamo dei fogliettini in modo che ogni fine settimana ognuno mette, senza mettere il nome, mette... C'è scritto lunedì, martedì, mercoledì, eccetera. E allora dice: lunedì ne ho detto tre, quell'altro ne ha detto due e al sabato sera o alla domenica si fa l'offerta vero; e loro con la loro 'calcolatrice elettronica', vero?, fanno il calcolo e faremo saltar su la punta di modo che venga fuori il cartellone e si veda a che punto che siamo arrivati; così teniamo viva anche in mezzo ai ragazzi la preghiera. D'accordo?
MO108,5[20-11-1966]
5.I carissimi fratelli che sono qui vero presenti... Noi abbiamo gli amici, e voi sapete cosa sono gli amici, vero? Poi abbiamo cominciato quest'anno coi collaboratori. Il motivo, non ve lo nascondo, era per attirare un pochino... avere il motivo, il pretesto di tirar vicino un gruppo di giovanotti per sentire... Prendiamo, per esempio, Umberto; dov'è Umberto, no? "Umberto, vien qua che te femo frate!". Mah! "Vien qua, vien collaboratore della Pia Società". E sa, venendo collaboratore... "Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino". È infatti maestro, ed è venuto a finire per fare il maestro qua dentro.Ora, state attenti, uno dei motivi, vorrei dire principale, sarìa sta per noialtri un mezzo per avvicinare questa giovani buoni, santi come Umberto, e farli cadere qui dentro; ma nello stesso tempo facciamo il bene anche a quelli che non vengono, facciamo del bene anche a quelli no? E allora si è detto, cominciamo a titolo come sperimentale e abbiamo detto facciamo una seduta al mese, cioè una riunione al mese: li facciamo passare una giornata insieme con noialtri... L'esperimento in questo ultimo tempo che ha fatto cadere qualcuno già nelle braccia della Congregazione; e abbiamo detto: "Sì, ma forse è meglio fare una cosa ancora più seria. Non soltanto avvicinarli una volta al mese, che vengano qui una volta al mese, che siano vicino a noi e di far qualche conferenza, la SANTA Messa, meditazione, conferenza..."; se fosse di far loro un impegno di vita vero e proprio? Ecco, fin qui lo sapevano anche loro, adesso più avanti non lo sapevano neanche loro. E cioè, fare in modo che i collaboratori fossero quasi dei fratelli esterni.Questa idea mi è venuta pensando ai Focolarini, i quali hanno alcuni sposati a casa, ma che praticamente vivono la stessa vita della Famiglia religiosa. Mi è venuta pensando a monsignor Novarese che ha la Famiglia religiosa, lui, che si dedica agli ammalati, ma mons. Luna fa parte anche lui; e sono legati proprio ed hanno... c'è tra loro un contatto, proprio di famiglia vero e proprio, con regolamento vero e proprio. Ora in questo modo noi potremmo avere un secondo ordine, un terzo ordine, chiamatelo quel che volete, un gruppo di anime esterne che per... non hanno come fine di venire dentro, ma hanno come fine la propria santificazione e la collaborazione.Noi stiamo adesso organizzando un esercito per la Chiesa universale; bisogna portare la rivoluzione: non c'è niente da fare. Bisogna andare in quelle terre dove Dio non è conosciuto o dove Dio sta per essere dimenticato e là far venir fuori dei buoni papà di famiglia, delle buone mamme e poi far venir fuori il sacerdozio e la vita cristiana. È giusto? E là bisogna che andiamo con mezzi vecchi e moderni, con lo spirito vecchio e con lo spirito moderno, non c'è niente da fare; bisogna andare preti di duemila anni fa e del duemila. Allora, per fare questo, abbiamo bisogno di braccia che ci diano una mano. Ora, invece che essere soli, se noi avessimo un secondo esercito, questo secondo esercito che cammina a fianco di noi con lo stesso spirito, con lo stesso spirito e che collabora con noi.
MO108,6[20-11-1966]
6.Ecco allora si avrebbe tracciato qui una piccola linea per questi collaboratori, che già esistono, eh! C'è già un gruppetto che vengono qui. Si potrebbe dire: beh., cominciamo... per mettere un regolamento che è molto breve, no?... però cominciamo, per esempio farli venire, avvicinarli a gruppetti, lavorarli un pochino. Poi, dopo magari un anno, fare una specie di promessa, che sia quasi la professione religiosa, no? Dopo bisogna studiare i particolari. L'essenza è questa: "Trovare dei collaboratori, rispondere all'appello di Dio che ci vuole tutti una grande famiglia, collaborando con Lui per formare tra noi e tra tutti gli uomini quella unione di carità verso Dio e verso i fratelli che caratterizza i figli dell'unico Padre".Abbastanza chiaro? Abbastanza chiaro? Devo rileggerlo? Mi par abbastanza chiaro. Avete visto che è messo tutto lo spirito della Congregazione qui dentro, no? Cioè: rispondere all'appello di Dio su tutta la grande famiglia... è spirito nostro... collaborando con Lui per portare tra noi, tra noi e tra tutti gli uomini, che cosa? Quella unione di carità verso Dio, orizzontale, cioè verticale, e verso i fratelli orizzontale, che caratterizza i figli dell'unico Padre.Impegni: e qui ti voglio!
MO108,7[20-11-1966]
7.Primo impegno allora se... se sono uomini così, devono essere uniti a Dio prima, no? Eh, per forza! Prima l'unione con Dio. Cosa chiediamo? Che anche loro siano carmeli ambulanti e contemplativi sulla strada. Guardate che qui non è detto che domani i collaboratori devono essere solo dei giovani: "Noialtri tolemo solo i giovanotti!". Prendiamo anche sposati... perciò questa scuola può essere fatta da tutti, no? Che dopo in mezzo lì naturalmente vengano fuori moltissime vocazioni, quella xe un'altra storia, va ben, o che ci aiutino loro a trovare vocazioni xe un'altra storia.Allora prima cosa: "SANTA Messa e Comunione possibilmente quotidiana". Eh, scusate tanto adesso: se son collaboratori, eh! eh! Un buon cristiano, dei buoni giovani, giovanotti, eccetera, è inutile, se vogliono fare un passo da eroi bisogna avere rifornimenti. Non c'è niente da meravigliarsi, no? Oh!Meditazione almeno dieci minuti ogni giorno, corona quotidiana, lettura quotidiana del santo Vangelo, la sarìa lettura spirituale come, no?, alcuni minuti, non mettemo quanto... perché i scopra il Vangelo; poi: direzione spirituale e ora di adorazione mensile. Chiaro?Incontro mensile con noi che può essere qua o può essere a gruppi, a seconda, un incontro mensile... impegno di vita che è quello che abbiamo noi... e gli esercizi spirituali annuali.Cosa ve pare? Chiedemo massa? Cioè praticamente noialtri domandiamo a questo gruppo di persone... Senti: tu non ti senti di farti frate né di farti religioso; però vuoi essere proprio membro della Famiglia, lavorare con noi nello stesso...? Ma allora cerca... cerchiamo di vivere qualcosina... Vuol dire che se un giorno non te poi andare a Messa, pazienza; quel giorno non te podarè leggere un tochetelo de Vangelo? Ma quei diexe minuti, una s-ciantina, fermete, eccetera, perché senza rifornimento non se va miga avanti, no? Difatti qua non si tratta di un cristiano normale, si tratta di un cristiano 'super' un pochino, no?, un cristiano apostolo, cioè a dire, scusate...
MO108,8[20-11-1966]
8.Lu che xe vissu nell'Azione Cattolica dei primi tempi: mons. Barbieri cossa domandavelo? L'Azione Cattolica era: preghiera, azione, sacrificio, ma vero e proprio, cioè Azione Cattolica vera e propria, non una roba caotica, no?, viva, e cioè una roba viva se ghe demo qualcossa al Signore, no?Ecco, questo io domanderei, in modo che... Non state mica credere che il numero sia minore. Umberto, pensito che ghin sia manco o de più? Perché, scusa, almanco sentimo de essere qualcosa; non che ti capita: "Sa, non go possudo vegnere alla riunione ad Asiago perché gavevo quell'impegno; sa, gavendo tanti impegni, xe fadiga vegner là"... Va ben, basta. Qua si tratta di impegno primo; perché quasi, cioè qua senza chiamarli, ma dovrebbero essere dei religiosi esterni insomma. Non faranno i voti veri e propri, perciò non penso di fare una Congregazione... un Istituto per gli esterni, perché un domani saranno sposati... Per esempio, un domani il prof. Carraro... perché non può partecipare a una cosa di questo genere qua? Vi par giusto, no? Ecco.Secondo: unione dunque con Dio, e questa xe la base, l'unione con Dio. Naturalmente messa giù ciclostilata, che va discussa, si discuterà insieme, perché non siamo matematici: bisogna che sia così, se no niente! Si discuterà da buoni fratelli in compagnia, xe giusto? È una roba che va lavorata: forse xe meio quello... xe meio qua... perché siamo la famiglia di Dio e lo Spirito Santo el ga parlà attraverso la mussa de Balaam... Chissà da dove che el parla doman, non se sa mai. Perciò non dobbiamo: "Qua a tavolino e facciamo!”. Guardate, queste cose qua non è che siano state improvvisate; siamo andati con don Guido e con don Luigi Furlato e don Erasmo, siamo andati a Monte Berico là dalla Madonna e poi ci siamo ritirati nella stanzetta dei Padri di Monte Berico, abbiamo studiato due ore e mezza-tre, e là a discutere: cosa gavemo da fare? Va ben! E semo sta là, dunque.Questo è il primo passo ma non vogliamo pretendere di avere il monopolio dello Spirito Santo; è un'idea questa, dopo se vedarà. Uno de voialtri può dire: "Varda, forse saria meio...", e allora vediamo. Caso mai andaremo un'altra volta dallo Spirito Santo, davanti alla Madonna e domanderemo cosa che gavemo da fare, no? Dico male, don Guido?Dunque, primo: unione con Dio.
MO108,9[20-11-1966]
9.Secondo: impegno coi membri della Pia Società e con gli altri collaboratori, un impegno con i membri della Pia Società e con gli altri collaboratori.Qua ci sarebbero tante cose da dire, ma diamo solo il tema, perché le cose bisogna dirle dopo; è inutile che le diciamo prima. La sostanza è questa: creare una famiglia di fratelli fra i membri della Società e quei che xe fora; mettemo che fora ghe sia loro due e altri tre-quattro... Beh., creare fra voialtri e noialtri e loro una grande fameia, una grande famiglia, impegnati nello stesso ideale, che danno una testimonianza di carità vissuta. Praticamente quello che è adesso... a Crotone, Monterotondo, eccetera; anche questi collaboratori la stessa roba: i xe de casa! E cosa xeli? I xe de casa! Semo de casa!Xe brutta roba? Come realizzarla questa cosa... come? Sarà de andar a magnar el gelato insieme d'inverno? Sarà de andar a magnare qualche cosa d'istà, vero? Panna montata d'estate... sarà... Non interessa niente il come: quello quando che xe ora... Per un gruppo sarà una roba... scusa, per i più piccoli sarà da fare un giro in giostra, per i grandi sarà da far un giro in aereo, in Terra Santa... non importa niente: xe particolari... Xe sbaglià?Terzo: apostolato. Questi collaboratori: unione con Dio, unione fra loro e confratelli qua, per cui quando se...Quelli di don Calabria hanno i fratelli esterni. Noialtri invece di chiamarli... la parola 'fratelli' ormai la xe sta... Niente, li chiameremo 'collaboratori'. Semo fradei. Basta, semo fradei, fradei... Vorrei più la sostanza che el nome, xe giusto? Per non fare nomi... Collaboratori xe un nome comune e nessuno se meraviglia, no?
MO108,10[20-11-1966]
10.Apostolato: cioè questi collaboratori che apostolato hanno da compiere? Che mansioni hanno? Perché inutile: unione con Dio e l'unione qua; ma dopo dovranno far qualcosa no?E allora, primo: "Testimonianza di vita evangelica nel proprio ambiente". Prima roba, che diano testimonianza di una vita evangelica in modo che... "Cossa galo quel cavaliere? Non el xe miga come gli altri. Cossa galo quel signor? Non el xe miga come gli altri. Cossa galo quel seminarista? Gavì qualcossa...". Eh!, scusa, el xe un cristian che vive el Vangelo veramente, integralmente, eccetera, ecco cosa che el ga! Xe giusto? Ghemo da creare la meraviglia nell'ambiente dove ci troviamo. Perché sa... savemo portar pazienza, savemo sopportare, savemo aiutare, savemo dire una buona parola...Primo: "Testimonianza di vita evangelica".Secondo: "Sostenere l'opera apostolica della Congregazione con la preghiera e con il sacrificio".Eh! Scusè, i xe collaboratori della Pia Società, no collaboratori che va per conto suo. No! Loro... come voialtri avete data la vita nella Società per un fine determinato, anche questi vengono liberamente ad associarsi alla Società che ha un fine ben determinato. Non i xe ciapà per el collo e "vien qua e...". Xe giusto no? Perciò sentono che qua è la loro Società perché i xe membri esterni, ma membri della Società; li consideriamo membri della Società. E allora, come membri della Società, domandiamo loro, vero...Primo: che cerchino...Ecco qua, perché mi è stata fatta questa domanda: uno di questi collaboratori fuori com'è che potrebbe dare l'attacco per fare qualche cosa? Come fare apostolato, no? Oltre all'apostolato comune, l'apostolato specifico inerente alla Congregazione? E abbiamo detto così. Guardate l'unico sarebbe questo: comincia a parlarghe degli amici della Società, parlarghe della Congregazione che ga missioni, che ga una storia, che ga l'altra , e naturalmente ghe xe anca gli amici i quali offre il venerdì il sacrificio del loro lavoro, i riceve el bollettino, non se ghe domanda né soldi né niente... E xe facile trovare gli amici così, no? Sa, che se offre, che se dixe Messa ogni giorno per loro, ee... trovare amici, trovare amici; un passo...Secondo: quando che i xe diventà amici, anche domani trovare qualche benefattore; noialtri ghe disemo sostenitore per non dire benefattore, per non dire la parola benefattore; cioè trovare amici e sostenitori della Congregazione. Semo ancora in un lato molto più lontano. Dopo si potrà fare un passo più avanti, qualcuno potrebbe diventare, quando che è entrato in pieno, collaboratore; qualcuno più maturo potrebbe diventare collaboratore.E terzo, terzo: trovare qualche vocazione.
MO108,11[20-11-1966]
11.Ecco i tre gradi... Cioè, primo: testimonianza di vita, proprio. Sostenere la Congregazione con la preghiera e con il sacrificio; sacrificio vuol dire offrire la Messa, offrire il lavoro, offrire qualcosa d'altro, no? Terzo: andiamo anche all'attacco se vogliamo fare qualche cosa di concreto.E allora, primo: se posso trovare qualche amico, e allora fargli vedere che ghe xe in costituzione el gruppo degli amici, e i xe quasi mille adesso eh!, i quali può offrire, può aiutare la Congregazione con le loro sofferenze, un ammalato, eccetera. El xe uno spettacolo questo gruppo di amici; è bello che i se sente amici, così...Secondo: può esserghe quella buona vecchietta, quell'altro, st'altro... "La senta, la iuta un pochettin, una sciantina". "Homo sine pecunia imago mortis", i ga dito, no? Il denaro è un pessimo padrone, ma un ottimo servitore. Ora, domani può essere... quella è una roba ancora esterna...Se viene uno: "Ma, io vorrei far qualcosa di più... Sì, sì, essere amico, però, sa, me piasaria essere più vicino". E allora non te podarissi diventare collaboratore, impegnarte a diventare quasi un fratello esterno, no? Un altro dice: "Sa, ma mi...". E se vede qualcun... "Sa, son qua che sto cercando la mia vita, la strada, eccetera eccetera. Non savaria gnanca mi...". Ben, pum! Un colpo de mazza sulla testa e el se manda dentro che el diventa frate!Come la vedreste voi? Cosa ne dici, Girolamo? Xe massa? Qualcuno ga da dir qualcossa riguardo a questo? Ti, Tony Zordan? Penseghe su. Vardè che questa qua non la va mia né alle stampe, né niente. La rielaboremo...Adesso mi: l'altra settimana ghe ghemo pensà sora e la gavemo buttà xo; gera un tochetelo che mi ghe pensavo sora, no? Adesso la gavemo buttà... Vedi: scritta su una pagina de quaderno, non xe mia... adesso la gavemo mostrà anca a voialtri; pregheghe sora, disighe alla Madonna che la ve illumini; penseghe un pochino, se gavì qualche osservazion da fare ve rivolgì a uno de noialtri e riprendemo in mano ancora; ma quello che me pararia la sostanza, l'essenza xe questo: ai collaboratori più che fare una cosa poetica, che i vegna a passare una giornata con noialtri, eccetera, dixemo, domandemoghe qualcossa di sodo un poco, di serio. Se volì femo qualcossa de serio... ecco questo... Cosa?Nessun ga da dire gnente? Passiamo a un altro argomento... Sìo stufi?Paolino per te.
MO108,12[20-11-1966]
12.Attenti, riguardo alle commissioni, gavivimo l'anno scorso (parlo in lingua nazionale perché capisse tutti quanti, senno ghe xe qualcun che non capisse gnente) gavivimo l'anno scorso le varie commissioni: commissione per lo spettacolo, commissione per gli studi, commissione per questo, commissione per quello... Adesso semo drio... dopo go un gruppetto che fa un po' da cervello coordinatore un pochino. Quest'anno ghemo cercà di elaborare un pochino, con l'esperienza dell'anno scorso, e me pararia insomma... Vardè che gavemo ancora da finire tutto el lavoro... speremo entro st'anno de terminarlo... Mi adesso non lo enuncio, come dire facciamo così; vi digo l'idea la saria vegnù fora e dopo ritorneremo sull'argomento.Allora, l'anno scorso gavevimo per esempio Centro di spiritualità, no? Centro di spiritualità no?Cioè, Unità nella Carità, quello xe... el va avanti per conto suo; l'Impegno di vita vien trattà dagli incaricati del Bollettino, i quali deve sottoporlo al Centro di spiritualità per esame, che non se perda tempo al Centro di spiritualità per star lì a discutere, fare, eccetera. Ghe xe gli incaricati del Bollettino, no?, gli incaricati del Bollettino i quali deve anche tenere, cioè fare, preparare quello che xe l'Impegno di vita, prepararlo per tempo e sottoporre prima i temi, i titoli e dopo anche il testo, che vien stampato, al Centro di spiritualità.Il Centro di spiritualità dovrà fare in modo che sia il Consiglio generalizio, più qualche altro elemento da metterci dentro, che si raduna una volta al mese per esaminare su un questionario da prepararsi: la povertà, la obbedienza, la carità e mille altre robe che, su questo questionario, e ognuno degli elementi può mandare, o per iscritto o a voce, delle osservazioni e dire: "Varda, secondo mi me pare che qua la Congregasion, sì, ma saria meio... forse riguardo la povertà, me par che ghe xe là Venturin che va con le scarpe sporche cioè rotte... sì, povertà, sì, ma miseria, no! Me par invesse che ghe sia Bertelli che ga 24 pari de scarpe. Me pare un po' esagerato, vero!".Capìo come? Proprio, questo Centro di Spiritualità gavaria l'incarico dopo de mantenere i contatti, per esempio, i nastri (me par che sia qua che ghe xe i nastri del magnetofono, no Paolino?), mandare ogni tre mesi un nastro con registrazioni di meditazioni a tutte le Case nostre in modo da tenere un pochino in contatto, da tener questo contatto... Fare una roba del genere, cosa ve pararia? Come la vedaressi?Cioè, in altre parole, l'anno scorso il Centro di spiritualità aveva l'Impegno di vita e qualche altra cosa, va ben., e si fermava lì. Mi diria: tiremolo un po' su; femolo una volta al mese, ma femo sul serio magari con 2-3 ore de seduta, con uno schema preciso, dove esaminiamo un po' tutta la spiritualità della Congregazione e dove ogni fratello ha il diritto e il dovere di ricorrere per aiutare chi che ghe xe lì a mantenere lo spirito.Cosa ve pare? Domani ghe si voialtri in America, scrivì: "Varda...", invece de scrivere al Consiglio, scrivì al Centro di spiritualità e dire: "Vardè, fe un piacere, tegnì presente questo, tegnì presente quello, vardè... qua trovemo queste difficoltà; in pratica, dopo noialtri semo qua, là le xe belle robe viste in teoria, ma in pratica xe questo...". Se riferisce e si discute la faccenda. Me par che la xe più giuridica una roba cussì, cosa ve pare? Eh? Come nomi, di chi metterci dentro, come vero...Praticamente: esame su un prontuario, esame sull'impegno di vita e pubblicazioni per... sia per... specialmente per conservar lo spirito insomma; per esempio, mandare un Bollettino, ogni tanto un foglietto a tutte le varie Case, eccetera. Tegner su un po' lo spirito insomma quel che xe... mantenersi in contatto di spirito, ma visto da qua.Oh! Mi dixeva da metter dentro...21 novembre 1966