1.... e se lo mette in mano questo Bambino, e sa la Vergine Santa che è Dio, sa che è figlio suo e sa che è Dio, ma dove è lo splendore della divinità? Dov'è la potenza della divinità? Figlioli miei, è stato chiesto alla Vergine santa qualche cosa di grande, un atto di fede veramente grande: adorare il proprio figlio, adorare la creatura che lei stessa ha per tanti mesi portato nel seno, adorare, si potrebbe dire, lo stesso sangue, proprio sangue, la stessa propria carne, "et Verbum caro factum est".Noi veneriamo la Madonna coronata di luce, veneriamo la Madonna regina del Cielo, ma il presepio ci invita a considerare la fede della Madonna, ci invita a considerare le sofferenze della Madonna. Nel Vangelo che abbiamo letto poc'anzi vediamo apparire la Madonna; vede i pastori arrivare la Madonna, questi pastori che raccontano l'apparizione dell'angelo, il coro degli angeli, questi pastori che vengono, esultanti, e la Madonna sente queste parole; però nella capanna di Betlem non c'è la stella, non c'è la luce che mettiamo noi nei presepi; c'è lo squallore di una stalla. E la Madonna conserva queste voci nel suo cuore e nell'intimo dice il suo 'fiat!' e dice il suo 'credo": "Credo che questo mio figlio, questo mio figlio è mio e non è mio, è mia creatura e mio creatore, è il mio signore!".Figlioli, guardate cosa Dio ha chiesto alla corredentrice del genere umano! La Vergine santa è la madre della Chiesa, è la regina degli Apostoli, è la corredentrice del genere umano, ma Dio ha chiesto a lei due grandi cose: fede e sacrificio.
MO124,2[25-12-1966]
2.Fede e sacrificio è quello che Dio domanda ai suoi uomini, domanda a coloro che si sono associati a Lui per salvare l'umanità. Però attenti, abbiamo dato uno sguardo a questa povera umanità che con le braccia alzate va domandando aiuto, chiede soccorso; ma, ricordatevelo, gli uomini che la potranno aiutare devono portare questa sigla: fede e sacrificio, sacrificio e fede.Bisogna credere credere, bisogna credere! La Vergine ha in mano un bambino e lo adora. Noi abbiamo in mano un pezzo di pane, apparentemente, perché gli accidenti esterni sono del pane, e lo dobbiamo adorare: è il nostro Dio. Quel Dio al quale siamo stati innestati nel giorno del Battesimo; dobbiamo credere al nostro Battesimo, credere alla nostra consacrazione a Dio, credere al nostro diaconato e al nostro sacerdozio, credere alla nostra missione, sentire che siamo inseriti nel divino, che siamo portatori del divino. Questo la Madonna credeva, questo la Madonna conservava nell'intimo suo; questo, figlioli, nella meditazione lo apprenderemo, nella preghiera, nel silenzio sentiremo la voce potente di Dio, come la Vergine Maria nel silenzio della casa di Nazaret...Dio tratta i suoi uomini con la croce; il veicolo che porta gli uomini di Dio al cielo è la croce, è la croce. È venuto Lui, è venuto Lui povero bambino, è nato là in una stalla ed è morto sopra una croce, è stato crocifisso da coloro che Lui ha amato. Ricordatevelo: è questa la storia degli apostoli; siamo stati chiamati anche noi per essere crocifissi da coloro che beneficheremo.Voi andrete in giro per il mondo, voi darete da mangiare agli affamati, voi darete il lavoro a chi è senza lavoro, voi insegnerete il mestiere a qualche povero giovane che vive nei tuguri, e questi beneficati domani saranno forse coloro che vi trascineranno dinanzi al tribunale dei comunisti, saranno coloro che vi accuseranno come sfruttatori del popolo, saranno colora che alzeranno la mano per schiaffeggiarvi e forse per uccidervi. Ricordatevi, non meravigliatevi di questo. Lui, Lui, il Santo ha seguito questa strada; Lei la santa è passata anche lei per questa strada: è la strada degli eletti, è la strada degli uomini di Dio. Ricordatevi che è attraverso questa strada che noi siamo chiamati a salvare gli uomini. Sì, sì, siamo chiamati a battezzare, siamo chiamati ad amministrare i sacramenti, siamo chiamati a benedire, siamo chiamati ad assolvere, siamo chiamati a predicare, ma, ricordatevelo, siamo chiamati in modo particolarissimo a patire, a credere e a patire, a patire e a credere, per salvare i nostri fratelli.E allora, in questo giorno santo del Natale, per noi, per i nostri confratelli che sono in vacanza, per le migliaia di fratelli che spero presto arriveranno, vorrei dire, proprio a riempire anche i buchi di questa Casa e devono venire, lo vogliamo, è Dio che lo vuole, per loro, per noi preghiamo Maria, preghiamo Gesù che ci diano la forza di avere tanta fede e tanto amore alla croce, allo spargimento del sangue, perché solo così noi salveremo i nostri fratelli.26 dicembre 1966