1 Sia lodato Gesù Cristo!Quando lo scorso anno, con don Aldo, sono salito a Milano sul DC 8 per partire per l'America, non vi nascondo che, non tanta fifa, ma un pochina c'era... C'era perché si trattava di saltare un piccolo fosso che misurava qualche metro, c'era perché prima di partire avevano, scusate il dialetto, angagnato un'ora e mezza per mettere a posto e cambiare una gomma, e sa, si pensava che se quando siamo sopra il fosso si rompe una gomma un'altra volta, forse non sarà così facile andare... per una gomma di ricambio, no? Poi c'era un'altra cosa ancora: pioveva che Dio la mandava, non si vedeva neanche la fine del campo. E se per caso in mezzo a questa pioggia... l'apparecchio sbaglia strada e invece che arrivare in alto va in basso? Piccole cose che esternamente non si devono dimostrare, per carità! E non le dimostreremo neanche prossimamente, vero Zeno, quando partiremo: faremo un sorriso anche tra la tempesta. Ma intanto, sa, intanto qualcosina, qualcosina c'è...Però, saliti sull'apparecchio, i nostri cinematografari là tiravano giù, eccetera, e intanto noi eravamo sopra, non vedevamo, guardando dall'oblò, non vedevamo che acqua, nubi e oscurità, ma a un dato momento ci siamo sentiti per aria; sentiti per aria, siamo sopra le nuvole, ed ecco "sotto - ci avvertono - siamo sopra Parigi, sotto c'è Parigi". Noi non vedevamo Parigi, sicuro, eh? Noi vedevamo nuvole, nuvole, nuvole... "Siamo sopra l'oceano Atlantico!". Ma, nuvole nuvole! A un dato momento sì, veramente, si rompono le nuvole e vediamo l'oceano. Ma, cari miei, cielo, acqua, paracadute neanche uno, qualche piccola nave che sembrava un puntino lontano lontano, e allora mi è venuto un pensiero: "Ma, e se per caso... e se venisse a mancare il cherosene, e se si rompesse e... cosa succederebbe?". Che cosa volete fare? Succederebbe che andremo a pescare, no?Figlioli, per sette ore, sette ore in queste condizioni! Arriveremo? Certo! E poi? Hanno detto che c'è l'America; e se dopo non c'è neanche l'America? Se per caso non c'è? Scusate... io non l'ho mai vista l'America! L'avete vista voi? Hanno detto che c'è, ma se ci avessero imbrogliato? E se invece che l'America, acqua, acqua... L’apparecchio DC 8 ha una autonomia di otto ore, poteva mica tornare indietro! Se arrivati nel posto dove che dicevano che c'era l'America mi avessero detto: "L'America non c'è, torniamo indietro!". Ohh! Dove atterrerà per fare rifornimento? Tutti pensieri che mi venivano, no, viaggiando: "Se non c'è neanche l'America?".Ma a un dato momento abbiamo fatto come Cristoforo Colombo: "Terra, terra!". Visto una terra! Oh, questa... assomiglia alla terra nostra! Quella è la terra dell'America... almeno mi hanno detto! E quando l'apparecchio è atterrato, ecco la grande cosa, quando l'apparecchio è atterrato, lì, improvvisamente abbiamo visto una persona amica: mons. Rettagliata, una persona amica. Voi non potete... Guardate, è difficile spiegare la gioia che si prova dopo aver saltato un tragitto di questo genere, un salto così grande, no?... trovarsi improvvisamente come a casa nostra: una persona che ti apre le braccia, che ti abbraccia, che ti prende la valigia in mano, che sale in macchina, che ti butta la valigia lui, che la mette a posto lui... e brrruuumm, tu sei in casa tua! Dopo, quando siamo arrivati in Guatemala: monsignor Luna, vederlo là col vestito mezzo da prete e mezzo da vescovo, mezzo da uomo, no? Con sta catena attraverso che va a finire in tasca: "Oh! Benedeto da la Madona!". 'N'altra novità ancora: oltre che persona amica, uno che parlava la stessa lingua! Con monsignor Rettagliata si parla, però si parlava in italiano, no? Invece monsignor Luna parlava la stessa lingua nostra! "Benedeti da la Madona, gavì fatto un bel viajo? Benedeti, finalmente sì 'rivà!". È questa la lingua naturale... no? Sentirsi in casa propria! E tra qualche mese, quando arriveremo, non solo monsignor Luna, ma troveremo don Gianni, troveremo don Ugo, troveremo Lino, Severino... e poi troveremo... con un salto ancora più in là, troveremo don Luigi, don Lino, Giovanni... un salto ancora più in là e troveremo quel povero vecchio che è lassù... guardatelo là, poveretto, con la testa fasciata, e tutti i suoi amici, no, che sono là in fondo: Toni Zordan e compagni... Ferrari, eccetera.
MO151,2 [2-03-1967]
2 Figlioli, questa è una realtà, ma c'è un'altra realtà, eh, che non è meno realtà di questa: la realtà di cui ci parla oggi l'apostolo nell'epistola e l'evangelista descrivendoci la scena dell'apparizione di Gesù. È la realtà, la realtà che siamo attesi in un'altra America, che si chiama il Paradiso! Siamo attesi da uno con le braccia aperte, che è di più di monsignor Rettagliata, che ci conosce di più di monsignor Luna, che ci ama di più di monsignor Luna, e lì non soltanto lui... Poco fa, poco fa il nostro caro Luciano Rizzi mi ricordava che oggi è l'anniversario della morte della mamma mia. Ebbene, là siamo attesi dai nostri parenti morti: il nostro caro Giorgio, che qualche mese fa si trovava qui dinanzi a noi, è là con le braccia aperte anche lui nell'attesa. Don Gianni Rizzi ci attende in Guatemala, ma lui, Giorgio, mia mamma, mio padre, Dio, la Madonna, son là con le braccia aperte in attesa... In un'altra patria, in un altro luogo! Io sono già in apparecchio, voi siete già in apparecchio, siamo già in partenza: l'atterraggio, ricordatevi, è possibile solo là, nell'eternità! O figlioli, ce lo dice Gesù mentre parla a Tommaso: "Tu, Tommaso, hai creduto perché hai visto, ma beati coloro che crederanno senza vedere!". È questa la moneta, vedete figlioli, che Dio vuole per darci l'America, per darci il Paradiso. Lui, Dio, è morto per noi; Lui, Dio, ci ama, ma vuole che c’è lo guadagnamo quel Paradiso, vuole che ce la guadagnamo quella patria. In che modo? Credendo a quello che Lui ci ha rivelato e che la Chiesa ci insegna. E Lui ci dà i mezzi necessari per arrivare in America, però la vera America. Però noi dobbiamo aderire.
MO151,3 [2-03-1967]
3 Figlioli, ecco la malattia di oggi, la malattia di oggi, la tremenda malattia che noi uomini di Dio dobbiamo combattere! Nel mondo sta mancando la fede, nel mondo va spegnendosi in mezzo a tante anime la fede. No, sapete, dappertutto: oggi nel mondo ci sono delle anime che hanno tanta fede, ma tanta fede; ci sono delle anime fuori nel mondo che battono preti e vescovi con la loro fede; ci sono delle lampade nascoste che veramente sono piene di fede! Ma la massa, la massa sta perdendo la fede. Scusate, scusate, figlioli, siete appena tornati dalle vacanze, sui vostri occhi io vedo tanta nostalgia, tanta tristezza, qualche cuore sanguinante, qualche occhietto lagrimante. Perché queste cose? Scusate, volevo chiedere: vuol dire che c'è pochina fede, figlioli, pochina fede. Se io vi avessi detto: "Tornate, che andiamo tutti in viaggio in America", la nostalgia passerebbe immediatamente, un viaggetto in America vi farebbe passare la nostalgia, il desiderio di salire in aeroplano, di fare un viaggio, di andare a trovare i nostri missionari, a casa non ci pensereste più.Figlioli, si pensa troppo poco a quello che ci attende dopo la morte! Vedete, siamo troppo attaccati alle cose del mondo! Passando, vi dicevo, in mezzo ai ruderi di Pompei, si ha l'idea della... vanità delle cose del mondo. Vedendo questi uomini pietrificati, vedendo queste cose distrutte, figlioli, ricordatevi quello che la Chiesa ci ha ricordato al principio della Quaresima: "Memento homo quia pulvis es, et in pulverem reverteris!". Noi ridiamo qualche volta pensando a certi monaci che portano dentro la cassa da morto sotto il letto, magari piena de nose o de pomi, no, ridiamo! O qualche altro che sopra il comodino tiene, vero, il teschio da morto! Però la realtà è questa: "Memento homo quia pulvis es, et in pulverem reverteris!". Vedete, il pensiero della vanità delle cose del mondo, della nostra morte, ricordatevi bene, ha dato tanti santi; e non è possibile farci santi, vincere cioè le tentazioni della carne, vincere le tentazioni della superbia, vincere le insinuazioni del mondo, vincere... rinunciare... siamo sinceri, perché il mondo presenta delle cose belle, delle cose comode, oggi. Si va a casa, ci sono delle comodità in casa, ci sono delle cose che piacciono! Ebbene, ricordatevi: non è possibile vincere queste cose, queste distrazioni, se non abbiamo dinanzi al nostro sguardo la vanità delle cose del mondo, se non pensiamo che un giorno saremo polvere, diventeremo polvere, e tutte queste cose cesseranno.
MO151,4 [2-03-1967]
4 Pensate, in questo momento, al nostro caro Giorgio, provate ad andare al cimitero di Arzignano, apritela un pochino quella cassa, e domandate a lui ormai, vero, decomposto, domandate a lui: "Caro Giorgio, cos'è che serve?". E lui vi risponderà: “Quod aeternum non est, nihil est!”, quello che non è eterno non vale niente, non vale niente! E l'unica cosa che io ho potuto presentare a quel Dio che dice: "Redde rationem villicationis tuae!", rendimi conto, rendimi conto della tua vita. Sono stati i sacrifici che ho fatto per voi, che ho fatto per la Comunità, quando andavo in cucina a tagliare la carne per amore di Dio, quando andavo in laboratorio, quando andavo fuori in città, quando andavo in chiesa a pregare: quello che mi è valso è stato solo quello che ho fatto per l'eternità!". Figlioli miei, ricordatevi, nel mondo sta morendo la fede; guai a voi, guai a voi consacrati o consacrandi, se non cercheremo di alimentare in noi la fede! Vedete, dobbiamo portare nel mondo la fede, nel Guatemala, in Brasile, nel Chaco, siamo chiamati a portare la fede, a portare Dio, non a portare chiacchere: a portare Dio! Bisogna credere! Beato Tommaso, sì, sì, beato, ma beati coloro che crederanno senza vedere! Tu hai creduto perché hai visto... Vedete, figlioli, non dobbiamo pretendere di vedere il nostro Dio, là, presente in corpo, in opera, vederlo lì che fa molti miracoli! Ce l'ha detto Lui: "Sono presente nell'Eucarestia!". Signore credo, credo, Signore! "Sono presente nel tuo cuore!". Signore, credo che sei presente dentro di me!Sappiamo che un bel giorno moriremo, che saremo giudicati, che un Paradiso eterno ci attende... e allora, figlioli, lavoriamo per il Paradiso, lavoriamo per il Paradiso, aspettiamo il Paradiso, aspettiamo la nostra risurrezione eterna!
MO151,5 [2-03-1967]
5 Figlioli, in nome di Dio, in nome della nostra buona mamma, la Madonna, domandiamoci: "Abbiamo fede?". Se in questo momento Dio ci chiamasse alla vita eterna, quella candela che abbiamo ricevuta accesa nel giorno del Battesimo è ancora accesa? Quante candele qui in chiesa sono ancora accese? O quante sono spente o semispente? Voi direte: "È possibile che nella Casa dell'Immacolata ci sia uno senza fede?". Sì, figlioli, è possibile dir Messa senza fede! È possibile andare a predicare il Vangelo anche in America e in terre lontane, senza fede! Ricordatevelo bene! È possibile, possibilissimo, altrimenti non si spiegherebbero certe altre cose!Figlioli, sia che il Signore vi chiami ad essere Religioso, sia che vi chiami ad essere padri di famiglia, ricordatevelo che siete cristiani e avete detto alla porta della chiesa, o voi o attraverso il vostro padrino: "Credo in un solo Dio, credo nella risurrezione dei morti, credo nella vita eterna!". Sia lodato Gesù Cristo!