1 Buongiorno!Venerabili padri e diletti figli, io ho sonno... e voi? "Venimus et nos!". John, avere sonno tu? Padre John, tu non avere sonno. Beato tu... “Quomodo facere” a non avere sonno? Adesso parlemo del corpo: vedarì, dormemo de sicuro!"Se infatti crediamo che Gesù è morto e risorto - eh, go saltà via un tochetin, go saltà via quelo de la speranza parchè se no, parlemo del Paradiso, e mi voleva andarghe su... - dobbiamo anche credere che Dio condurrà con Gesù coloro che sono morti con lui"."L'uomo non ha come per caso un corpo che può deporre, e senza il quale possa perfino credere di vivere meglio...".Sa no ghissimo sto corpo, se no gavissimo sto corpo benedetto, se staria così ben! Eh, te sì sta creà con anima e corpo, Raffaele caro! E siamo stati creati con anima e corpo, e con anima e corpo dobbiamo andare in Paradiso! Quela la xe, don Erasmo, che tu vuoi esser senza corpo, no? Niente da fare! Devi rassegnarti, il tuo corpo è come è, così..."Egli vive la sua vita totale solo in unità col suo corpo, se è nel corpo".Siamo stati creati col corpo, la nostra vita totale è col corpo; corpo che oggi porta con sé tante miseriole, ma queste miseriole sono poi causa, poi, di meriti per l'anima, no, se sa sopportarsi.
MO179,2 [16-05-1967]
2 "La vita dell'anima senza corpo, dopo la morte, appariva già agli antichi una vita non pienamente umana, paragonabile a un vago sonno: piuttosto una parvenza di vita che una vita vera. A ragione perciò la speranza degli ebrei e dei cristiani aspetta la completa salvezza nella risurrezione del corpo e nella nuova creazione".Ricordo che da giovane mi faceva impressione... non ricordo, uno dei santi Padri che diceva: "Signore, credo che risorgerò con questa carne, - e si palpava - risorgerò con questa carne, credo, Signore, che risorgerò con questa carne...". Perciò, anche se avremo mortificato un po' il corpo, dico un po', mica adesso ridurlo gnanca a un bacheto, parchè se no, poro Toni, dove andemo a finire, no, Toni, ma mortificare un po' questo corpo! Sarebbe come dire... Mi ricordo un altro santo che diceva: "Beh, porta pazienza, porta pazienza, te vedarè che dopo te tratto ben!".È come un papà che va con suo figlio, e il figlio: "Popà, go fame, popà go fame, non gh'in posso più, go fame, go fame!", el dise par strada; e el popà: "Porta pazienza, ghe xe un pranzetto parecià a casa, no sta aver paura. È pronto a casa, è pronto da mangiare! Vedrai, te vedarè a casa: porta pazienza ancora un po". "Quanto ghe vole, popà?".Eh, questo ragazzetto, mi ricordo, era un piccolo ragazzetto, mi ricordo anche il posto, era Ottorino Zanon col gèra bocèta. Mio zio Bortolo, il fratello di Carlo, mi ha condotto ad Asiago... Allora ero un ragazzino, non ricordo neanche quanti anni avessi, e ricordo che siamo arrivati su col trenin de Asiago, con il rapido... fuoribordo là... el gera fuoribordo parchè ogni tanto te andavi fora dal finestrin, e di là c'era un poggioletto, là, e ricordo che passavi sotto una galleria e bisognava correr dentro perché te te infumegavi, mancava el fià... te poi imaginarte, vero? El gera elettronico! Beh, si è arrivati alla stazione. Me pare ancora de vedarme vicino al posto, da Asiago a Gallio a piedi, e dopo, da Gallio ai Ronchi, no? Mi son sempre stà un grande scalatore de montagne, e me pare ancora de essere sul posto, lì, a metà strada... Ve digo, ancora vedo i posti, poco distante dal cimitero de Gallio, quello... quel cimitero che xe lì, quello militare, no, in discesa, prima de arrivare alla ciesa, a sinistra, de là, là ghe xe un cimitero militare; beh, poco distante, me par da vedar me zio... "Zio... - e lu portava la valiza anca, tra l'altro! - Quanto ghe xe ancora? Quanto ghe xe? Mi son stufo!". "Ghe semo subito, dài, dài, 'ndemo, dài ghe semo subito! - el dixea me zio Bortolo, no? - Dài, dài... ghe semo subito...".Ecco, qualcosa di simile bisogna che noi facciamo col nostro corpo: l'è un poro bocia el nostro corpo! Capissito, Natalino caro, un poro bocia là, che... sa... che el se stufa sempre, e bisogna imbrojarlo un pochetin, santamente, e dire: "Porta pazienza, porta pazienza, caro! Ancora un pocheto, ghe semo subito! Siamo subito arrivati, no stà aver paura, ci siamo subito, vedrai che ci arriviamo, che ci arriviamo!".
MO179,3 [16-05-1967]
3 Il nostro caro Giorgio, col suo corpo, è già arrivato. Il corpo no, il corpo arriverà fra poco... l'è fermo al bagagliaio adesso. Sì, de solito el corpo se ferma al bagagliaio, e dopo, a un dato momento, vengono ritirati tutti quanti i corpi. Pensare che anche i nostri corpi risorgeranno! Non soltanto l'anima godrà l'eternità, ma anche il corpo! Questo corpo, poveretto, che i santi hanno così maltrattato, che il vero cristiano deve, non maltrattarlo, ma frenarlo, no? Il vero cristiano deve frenare il corpo, lo deve mortificare; non si tratta di martirizzare il corpo; in qualche caso particolare qualche santo ha avuto l'ispirazione: io non voglio giudicare di questo, ma il Signore non ci ha comandato di ucciderci, però di mortificarci sì, e di mortificarci perché, perché altrimenti il corpo si ribella, la carne finisce per trascinare l'anima all'Inferno.Ora, questo corpo, che è stato sempre sotto il controllo dell'anima, e che è stato accontentato qualche volta sì e qualche volta no, è stato tenuto... ogni tanto si sentiva dire dalla padrona di casa: "No, non licet!". "Mah, vorrei...". "Adesso no, adesso fai il fioretto...". "Mah, vorrei stare a letto fino alle dieci, stamattina...". "No, alzati!". "A go sòno...". "Niente, adesso ti alzi e vai a Messa!".Questo corpo, dico, per tutta la vita è stato soggetto all'anima, e si è... è stato mortificato così un bel giorno anche il corpo gode della gioia di questo sacrificio. E il Signore, e il Signore ha stabilito proprio così: che anima e corpo... Questa è la nostra fede, fratelli: io risorgerò! Quando che, supponi, alla sera tu vai a letto stanco e non ne puoi più, e questo corpo... vorrebbe quasi ribellarsi: "Basta! Finiscila, anima...", e far divorzio, no? "No, porta pazienza, vedrai, vedrai che verrà il giorno che anche tu, anche tu sarai accontentato. Tu oggi ti senti dire di no, di no, di no: beh, porta pazienza, verrà giorno che sarai accontentato, non nelle cose basse, sarai accontentato in tutto quello, vero, che è lecito e santo!".Figlioli miei, qualche volta, sapete, per vincere certe tentazioni, specialmente a una certa età, può essere un pensiero ottimo questo qua, pensare: "Eh, va bene, pazienza, pazienza!". Quando che il demonio ti presenta certe fantasie, ti presenta certe soddisfazioni... "Ma io devo sempre...".Sentivo un giorno un giovane che mi diceva: "Ma, insomma, gonti sempre da dir de no, de no, de no, - el ga dito - sempre de no? Far porcherie, no! Mettere le man for de posto, no! Eccetera. Vardar certe robe, no! Sempre no, no, no, no?". Il corpo qualche volta el fa el capriccioso, no? E allora, sa, dire: "Beh, senti, piano, piano, verrà il giorno che il corpo sarà soddisfatto; non nelle bassezze, sarà contento, nol gavarà più mal de testa, nol gavarà più sòno, nol gavarà più gnente...".
MO179,4 [16-05-1967]
4 "A ragione perciò la speranza degli ebrei... Non possiamo che riferirci a Cristo: noi saremo simili al Signore risorto. Noi aspettiamo dal Cielo 'il Signore Gesù Cristo che trasformerà il nostro misero corpo, rendendolo conforme al suo Corpo glorioso, in virtù di quel potere col quale può assoggettare a sé ogni cosa'".San Paolo ai Filippesi, vero... Ora, vedete, la nostra vita ha senso solo se aspettiamo queste cose qui; se non aspettiamo queste cose qui non ha senso la nostra vita, diventa un lavoro di filantropia. Si trova qualche volta qualche uomo fuori nel mondo che, pure senza fede, lavora per gli altri uomini. E dopo lasciamo fare al Signore per la salvezza di quell'anima, ma ci sono degli uomini, io ho conosciuto degli uomini, senza fede, ma pure lavorano, fanno del bene, fanno anche opere caritative, fanno opere filantropiche...Per esempio c'era, guardate, il famoso Tretti, quello delle Fornaci Tretti-Marotti, lì, a Grisignano... Beh, quello lì... ha sempre detto che non ha fede, e lo diceva chiaramente: "Mi no credo ninte, gnanca par sogno!". Però, quello si era dedicato agli asili infantili, era presidente degli asili infantili, e tutti... Era ancora da sposare, e tutto quanto quello che aveva lo dava agli asili; ne ha piantati cinque sei proprio a spese sue, coi soldi suoi... fabbricati, li manteneva lui. Lui si divertiva un mondo in mezzo a sti piccoli, non credeva né a Dio né a la Madonna né ai santi né alla vita futura né a niente. Dopo, sa, si diceva un pochino che qualche volta, sa, andava via con qualche signora, vero? Era anche logico, cossa vuto fare? Per lui... non ci credeva... e sa, qualche pia signora! Però tu vedi che la sua vita e i suoi mezzi... lui non conosceva sacrificio quando si trattava di far del bene. Lasciamo fare al Signore... è Lui che fa.Ma per noi, dico, per noi è inconcepibile la vita che facciamo se non guardiamo in avanti, se non pensiamo al Paradiso, se non pensiamo alla vita eterna, se non pensiamo... Voi direte: "Ma, questo è un pensiero egoistico!". Fin che volete, figlioli miei, ma, ma... io voglio tanto bene al Signore, lo amo, sono pronto a stare in Purgatorio fino alla fine del mondo per amore suo, ma un bel giorno ndaremo insieme, no, el me lo ga promesso. E allora, dopo, serà, dobbiamo vivere con la speranza di questa Pasqua che verrà, la nostra risurrezione: è risorto lui, risorgeremo anche noi. È brevissimo il tempo che abbiamo!
MO179,5 [16-05-1967]
5 Dicevo ieri sera... ieri, con un confratello dicevo questo, che noi siamo come sopra la rampa di un missile... e ghe xe za la miccia pronta... a un dato momento... parte tutto e va in orbita. Ora, noi siamo così... questa è la vita, la situazione nostra: noi ci troviamo dentro, già nella capsula, siamo là pronti, e quando che arriva... e non sappiamo quando, potrebbe capitare quest'oggi, potrebbe capitare fra dieci, quindi, venti, trent'anni... Quello che è vero è questo: che è già accesa, sapete, la miccia, è già accesa, la mia e anche la vostra, e siamo in cima. Zzzzzzzzz: ogni volta che sentite l'orologio che fa tic tac, sapete che è il zzzzzzzz della vita che sta ardendo. Ora, vedete, alla luce di questo... per un'anima che veramente ama il Signore, il solo guardare l'orologio gli deve far venire in mente quella miccia che sta ardendo; il solo vedere sorgere il sole o tramentare il sole, ci fa venire in mente che stiamo avvicinandoci, avvicinandoci alla capsula, e a un dato momento: paf... scoppia tutto, e allora cosa succede? È finita? No!Comincia allora! Si tratta di fare in modo che tutte le nostre azioni, tutta la nostra vita sia illuminata da un principio, no da una fine. Sapete, quando che... Chi era? San Carlo Borromeo, mi pare, che è andato a Milano e ha visto là la morte con la falce in mano,e le ha fatto mettere una chiave d'oro in mano, no? Mi pare che sia stato San Carlo Borromeo. "Via, via - ha detto - la falce! Una chiave d'oro, è la porta del Paradiso!". La morte è una galleria scura, sì, ma alla fine c'è una porta che si apre: noi stiamo andando verso una porta che si apre. Perciò, guardarla la morte, così, non guardarla... Morirò! Per carità... per carità! È chiaro che umanamente parlando la morte è uno strappo, è una separazione, ma spiritualmente parlando, per noi è l'inizio di una vita, per noi è il raggiungimento del... di tutti i nostri sacrifici, un po', di tutto il nostro lavoro: abbiamo puntato là...Per uno che va sopra la capsula e va in orbita e ha fatto tante preparazioni, se ha fatto tante... voli simulati, prima, eccetera, fatte tante prove, e finalmente... sente la gioia... sente la gioia di andar dentro là, perché va in orbita. E noi entreremo proprio lì in Dio, entreremo proprio nel cielo... proprio dentro nell'amore di Dio! Ma... e questo non soltanto con l'anima, ma anche col corpo. Ma bisogna pensarci, figlioli, a queste cose, spesso! Perché, se pensiamo spesso a questo, affronteremo facilmente certe rinunce, certi sacrifici.Qualche volta nella vita i sacrifici, guardate, che saranno pesanti; più di una volta verrà voglia di dire anche voi: "Sisto, Domine... sisto, Domine! Non gh'in posso più!". Guardate che vi capiterà, spesso... Verranno momenti nella vita, proprio... proprio, vorrei dire... di vuoto, in cui direte: “Ma, insomma, cosa gonti da fare? Ma basta, basta, basta!". Piano: basta, basta! Siamo creati per l'eternità, figlioli, non possiamo mica scappar via dall'eternità! Se siamo creati per l'eternità, pensiamo, pensiamo a quello che ci attende.E perciò, ecco qui la parola:
MO179,6 [16-05-1967]
6 "... il Signore Gesù Cristo, che trasformerà il nostro corpo, rendendolo conforme al suo corpo glorioso, in virtù di quel potere col quale può assoggettare a sé ogni cosa. Allora, dunque, la creazione sarà liberata dalla schiavitù della corruzione...".Quando avevo più tempo, sebbene che ero solo, andavo quasi... non dico ogni sera, ma due tre volte alla settimana al cimitero, il primo anno... Andavo in bicicletta lì a dire la corona al cimitero, due tre volte alla settimana andavo, tardi, eh? Avevo fatto una combriccola coi Frati, e magari alle diese, diese e mezza, undese de sera, qualche volta andavo lì, d'estate specialmente, e... dire la corona. Qualche volta te gavevi anche 'fio-fis'... le prime volte; dopo me son fatto un po' de coraggio... in mezzo a sti morti.Provate andare anche voialtri al cimitero da soli di sera, quando che non c'è nessuno. Smiderle no, perché quello muore prima degli altri... ma provate, provate voialtri. Ieri sera tornavo, sono stato dal professore Gambetti, no? Supponi, supponi, adesso... lassa passar diese anni della tua vita, e te vai al cimitero e te scominsi a caminare là e te vedi: Gambetti... te te fermi là: Gambetti... Ciò, ghe sì vissù insieme voialtri... Un pochetin più avanti: Tovo Sergio... Un pochetin più avanti te vedi, mettemo là: Burato, quello della tipografia... Più avanti te vedi: Ottorino Zanon, là, in mezzo a quei... preti e frati, là, con nda piereta, là... Ottorino Zanon. Dopo un pochetin più avanti... sta bon, sta bon... comincia: Sergio, cioè Giorgio Sala... Te ve un po' più avanti: Snichelotto... E zo, e zo... in tutto il cimitero: persone, insomma, con le quali te ghe vissudo, no, persone che, sa, quando che le vigneva qua, te preparavi... ciò, xe qua Gambetti, xe qua, xe là! Adesso te li vedi là, te li vedi là! Tac, tac, tac, tac... te li vedi così! Fa impression! E invesse de passar diese anni, faghene passare venticinque trenta, e prova andar là... "Ciò, ma chi xelo quello lì? Chi xelo? Ah, quello là famoso! Ah, quello là famoso!". Queli che riempiva la città... quel che bisognava, sa, una volta specialmente, che bisognava fare tre genuflession prima de arivare vissin a qualcuno: “Marchese Roi! Ah, Antonio! Ah, Giuseppe! Ah, vàrdili là ciò dove che i xe tutti dù! Varda quell'altro!". Varda che, guardando dentro al cimitero, uno che è vissuto ventisette anni in una città e più quattro anni prima quando son sta' in seminarietto, praticamente in città, più de trent'anni, te vedi mezza città che te conoscevi fora, te la vedi dentro là... te la passi in rassegna: "Ciò, te sì qua? Te sì qua? Te sì qua?".
MO179,7 [16-05-1967]
7E allora te capisci la realtà: insomma, eh, la realtà la xe che fra vent'anni vien gli altri e i me vede anca mi qua dentro, no? E allora mi bisogna ca lavora in vista di questo, perché cosa vale tutto quelo che no xe eterno? Bisogna che mi viva... e allora non è un segno, non è una coltre nera applicata sulle spalle! A un dato momento, se mi go la fede, el xe un senso di gioia, quasi dire: "Signore, presto, presto, vo anca mi e dopo saltèmo su in compagnia!". Vedete, in un primo momento può fare... portare un senso magari di dispiacere, di pesantezza: "Dunque, finisce tutto!", ma a un dato momento ti valorizza, ti senti la forza.Figlioli, io andavo lì in cimitero per avere la forza di sostenere la Congregazione religiosa, se no gavarìa molà tutto, savìo. Quando sentivi, per esempio, quando ti sentivi schiacciato dagli uomini, proprio da quelli che dovevano, che ti dovevano aiutare... E dopo te disivi: "Ben, un bel giorno morirà anca lu e el vignarà a finir qua!". Eh, stè boni! Pensate... a ridì voialtri, ma... te vedi uno che te bastona, quell'altro che te bastona, quell'altro che te bastona... e te senti pache a destra, pache a sinistra, uno dise che te sì matto, quell'altro dise che te sì insulso, quell'altro... e diseva: "Beh, insomma, va ben, giusto... ma, però, cosa è che sarà fra... cosa me fai questi qua? Tutt'al più i me coparà! Ma, ma, fra cento anni resterà, se mi go fatto la volontà di Dio, bona; le lodi, i rimproveri e i biasimi, non possono colpire...". Sa, cerchi, alla luce della morte, mettendo tutti gli altri, morti, e anca ti, te ghe la forza de fare quello che altrimenti non avresti il coraggio di fare. Cioè, praticamente, prendi la verità e scegli la verità, prescindendo da incenso e turibolo che ti venga addosso... importa gnente! I te incensa? Ti danno anche il turibolo addosso? "Se ti tirano pietre... ti tirano pietre...". "Fischia il sasso...". Allora gera il tempo de 'fischia il sasso'! No, guardate che questo... questo pensiero...
MO179,8 [16-05-1967]
8 Andiamo avanti."È questa 'manifestazione gloriosa dei figli di Dio' che 'il creato attende con ansia'. Certo, chi crede a un Dio creatore, non ha difficoltà a pensare che Dio possa far nuova la creazione, ricrearla migliore; è sicuro, anzi, che Dio un giorno la porterà a glorioso compimento. 'Colui che sedeva sul trono disse: Ecco faccio nuove tutte le cose'. All fine ci sarà 'un nuovo cielo e una nuova terra'. Cristo però è la 'primizia dei morti'. Con la sua risurrezione, quindi, la risurrezione dei morti ha già avuto inizio. Ma non solo questo. Il Risorto è la causa della nostra risurrezione. Ecco pertanto: tutti i 'morti in Cristo, in Cristo riavranno anche la vita...; primizia è Cristo, quindi quelli che alla Sua venuta saranno di Cristo'. È Cristo colui nel quale e per mezzo del quale verrà attuata la nostra risurrezione".Pensavo, vero, ai signori Marzotto, e come loro ce ne sono migliaia e migliaia, che, là... Cos'è? Do Flamengo... la Plaja... Cosa xe la spiaggia in portoghese? Baia do Flamengo, Baia do Flamengo... Beh, hanno quel palazzo... È difficile descrivere un palazzo così; il palazzo è alto dodici piani, e loro hanno un piano... ma l'è suo el palazzo, e il posto, vorrei dire, uno dei posti più incantevoli che abbia visto! Non avete confronto... neanche là a Napoli, caro Zeno, cos'è che è... la famosa... quel pezzo di mare che va... cioè di terra che va dentro... Cosa? Posillipo, Posillipo... ecco, scompare Posillipo dinanzi alla bellezza naturale di quel posto lì: vi assicuro che è un posto naturale meraviglioso!Ciò, dodici piani: loro hanno l'undicesimo, l'undicesimo, e hanno tutto attorno, siccome che è quadrato, così, quadrato, cortile interno, dalla parte di qua hanno tutta sta parte sotto di spiaggia, ma spiaggia non... dove ghe xe parchi gioco per ragazzi, dodici, quindici parchi gioco per ragazzi... poi macchine, perché hanno strade immense, dove sono migliaia e migliaia di macchine, uno lì... gnanca da movarse... e la spiaggia là, davanti el “Pan de zucchero”, là, e zo, zo nda collana de monti, e da drio invesse, per le finestre da drio i vede el Cristo, il famoso Cristo, grande... Posizione meravigliosa! Davanti, dunque... tutto aria condizionata interna, poggiolo da una parte e dall'altra, davanti, tutta la parte davanti che varda verso la spiaggia, tutto un soggiorno; loro hanno detto che è lungo più di venticinque metri... mi credo de più de venticinque metri... Soggiorno, con tutte varie sale, eccetera, te sé come che xe: mezza sala verta... una porta grande quattro metri... Poi, la parte de drio dove no ghe xe rumori, tutte le stanze da letto, corridoi, eccetera, e questo... ciò, ascensori, non se discute, eccetera.
MO179,9 [16-05-1967]
9 Ora, fioi, vissin a questo ghe xe la miseria più nera, là, le 'favelas'... ma proprio nera, nera miseria! I più grandi signori, i più grandi, che i ga de tutto, no, e là la miseria più nera! I xe du boni cristiani, fioi! Va ben, vegnarà el comunismo, ghe portarà via ai siori, a un dato momento mancarà chi che... sa, mancarà i Marzotto, mancarà i Grassetto, mancarà quei che organizza e finirà il povero a restar più povero. Comunque no... vardè solo che l'ENEL, vardè gente che xe andà sotto l'ENEL... Prima la gavivimo, adesso fèmo fadiga averla! Ma, non stemo a discutere, mi non entro in questioni sociali, entro in questione reale: i poveri li avremo sempre con noi! Questa povera gente, e i poveri ci saranno sempre, la Chiesa e gli uomini cercheranno di migliorare le condizioni, ma i poveri ci saranno sempre: o perché son poveri, poareti, parchè no i ghe 'riva, o perché la situazione li ha portati così. Noi dovremo cercare di aiutarli, sollevarli, ma ci saranno sempre i poveri; queste povere creature, questo povero corpo, mentre gli altri hanno l'aria condizionata, che deve star là a patire il caldo, no, dove che gli altri hanno bagni, eccetera, quei là, poveri disgrazià bisogna che i vada al mare o nda parte o l'altra per fare un bagno... che non hanno niente! Ma, saranno eternamente, queste povere creature, lasciate in quelle condizioni? Il famoso Lazzaro di cui ci parla il Vangelo, abbiamo visto il cambiamento di scena, no? Là, prima, là i cani leccavano le ferite di Lazzaro, ma l'abbiamo visto glorioso lassù in Paradiso!Ora, fratelli miei, questo pensiero per noi e per gli altri è un pensiero forte, non è un pensiero... non è 'l'oppio dei popoli' per dire: "Stè là, cari, che dopo gavarì el Paradiso!". No! Ma, siccome croci ce ne saranno sempre per il corpo, siccome difficoltà ce ne saranno sempre, gente che soffre ce ne sarà sempre e noi dobbiamo essere i primi, ricordiamoci però che il Signore non ha promesso il bene qua, lo ha promesso di là: "Ti farò felice, non in questa vita - ha detto la Madonna a Bernardetta - ma nell'altra vita!". Perciò, fin che saremo sopra questa terra, sto benedetto corpo avrà sempre qualche dolore.
MO179,10 [16-05-1967]
10 Ora, guardare, sa, l'eternità, insomma guardare la vita, guardare gli avvenimenti come vi dicevo prima, alla luce delle tombe da morto, ma di tombe gloriose, tombe che si apriranno, dove che un bel giorno tu, e tu marchese Roi, tu, vero, Gambetti, tu don Erasmo, tu don Ottorino, risorgerete, risorgerete, e avrete la... anche il corpo, la ricompensa del vostro lavoro! Hai sofferto? Va ben, no sta' aver paura, non verrà perso niente, non verrà perso niente! Il Signore ti darà la ricompensa di quello che hai fatto. Capite che allora la vita nostra acquista un altro colore! Questo non ci impedisce di bere un'aranciata se abbiamo caldo o di bere, vero, o mangiare un gelato, questo non ce lo impedisce, ma dobbiamo guardare verso là, e perciò tutto fare in vista di là.Con questo terminiamo leggendo le ultime righe."Da lui viene ogni salvezza; quindi, da lui anche quest'ultimo definitivo atto di salvezza. I trapassati potranno aver parte al seguito trionfale del Cristo, quando verrà la fine. Noi dunque non dobbiamo rallegrarci soltanto della felicità eterna, bensì anche del giorno della 'parusia', poiché esso sarà il giorno della vittoria di Dio. Allora sarà manifesto che Dio aveva ragione, e sarà un grande trionfo per Cristo...".Quante volte la gente te dise: "Don Ottorino, pensavelo, el diga la verità, pensavelo lu che sarìa vegnù fora un mestiero grande così? Pensavelo lu che sarìa... Varda ti che belo che xe, ah! Ghe pensavelo lu?". El giorno de la medaia... "Don Ottorino, - me ga dito nda signora - pensavelo lu... Se ricordelo i primi tempi quante che el ghi n'ha ciapà, ah? Pensavelo, lu?". Bene, verrà giorno in cui risorgeremo tutti, e allora qualcuno dirà: "Ma pensavito ti vecieta, pensavito ti che te gavarissi un trionfo de sto genere qua?". Quella xe la realtà, giusto no? "Pensavi tu, caro Leonzio, che avresti avuto questa ricompensa, anche col corpo stesso, senza bisogno de busti, senza bisogno de cure termali, senza bisogno de andare al mare, no te senti più bisogno de mare?"."Quindi la fine, quando rimetterà il regno a Dio e Padre, dopo aver annientato ogni principato e ogni dominazione e potenza. Infatti è necessario che egli regni, finché non abbia posto sotto i suoi piedi tutti i suoi nemici. Chi potrà non rallegrarsi nella prospettiva di questa grande festa? La speranza di potervi un giorno partecipare dà grande consolazione e grande aiuto in ogni contrarietà".Guardate, dico un pochino... in modo personale, questo pensiero della risurrezione del corpo mi ha aiutato, all'età di questi giovanotti qua, per vincere quelle che erano le... per dire: “Insomma, va ben, me piasarìa così... Va ben, trovarò, trovarò! Me piasarìa el corpo, sa... curarlo, eccetera. Lo curarò!”. Qualcuno può dire: "Sa me piasarìa essere un capellone, avere i capelli lunghi, essere là, col profumo, la righetta...". Beh, in Paradiso te li faranno lunghi un metro e mezzo, e te sarè bello come el sole... un'altra bellezza, e si dirà: "Oh, che bel... signorina!”. Va ben! Paradiso, Paradiso! Lassa stare adesso: in Paradiso! Ci siamo capiti.Amen!