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L’APOSTOLO DEVE POSSEDERE UNA SODA PIETÀ MARIANA

MO189 [08-06-1967]

8 Giugno 1967

MO189,1 [08-06-1967]

1 Abbiamo visto ieri mattina il nostro caro don Edoardo che si pente di non aver approfittato sufficientemente del carattere ruvido del suo parroco: "... egli... mi avrebbe santificato. Non ci sono per le nostre opere ausili più preziosi di coloro che le demoliscono".
Per esempio, in noviziato non c'è ausilio più grande del maestro dei novizi, vero? Adesso voi pensate male, te pare, don Luigi? Lu el ga messo che: "Non ci sono per le nostre opere ausili più preziosi di coloro che le demoliscono"; per il noviziato no ghe xe ausilio più grande che il maestro dei novizi! Oh, dove che va adesso "tra comunità ed ospiti, aveva solo una cinquantina di persone da accudire". Podì immaginarve, un omo de sto genere qua, aver solo una cinquantina di persone! "Troppo poche per il suo zelo. Cominciò con raccogliere le insegnanti del villaggio...". Eccolo là che el sboccia. Un'anima apostolica non sta ferma! Un'anima apostolica trova da far sempre: lu el va là e ha solo che cinquanta persone, e va ben. Comincia con le insegnanti del villaggio, e incomincia. Dove? In che modo? Come farà? La sua malattia xe l'Eucaristia: incomincerà a parlare dell'Eucaristia, penso... "Cominciò... poi quelle del dintorno - no solo quelle del villaggio... quelle del dintorno - per formarle con le sue conferenze all'arte d'insegnare". La sua xe una pedagogia eucaristica, perciò... "Fu un successo. Spentosi il direttore dei 'Filioli caritatis', gruppo di giovani sacerdoti e di seminaristi che intendevano di attuare la santità sacerdotale, fu invitato ad occuparsene". Ma per un uomo di Dio, invitare uno ad occuparsene un pochetin, vol dire diventar paron. Xe così! "Nel primo convegno tenuto dopo la guerra, nel 1919, si accorse che non si concludeva nulla. Chiese di dire due parole, e parlò, non molto, ma dicendo cose talmente fuse con la sua vita, che bastarono a rovesciare la situazione". In un convegno, eccolo là... dise, domanda: "Podarìa dire una parola?". Ma el dise due parole in modo tale che, siccome che le rispondeva alla sua vita, che ha rovesciato tutta la situazione. "Nessuno sospettò che proprio lì egli si era offerto vittima". Insomma, in fondo in fondo, ghe xe sempre qualcosa de sto genere qua: un'anima che si offre! "Di lì a poco una crisi cardiaca di natura letale lo mise a letto a soffrire. Fu l'inizio dell'apostolato, diceva egli, 'dell'apostolato dello sdraio'!". Quattro anni di sacerdote a vita attiva, quattro anni ammalato. Comincia la seconda parte del suo apostolato, l'apostolato 'dello sdraio'. Quelo che femo noialtri alla sera... dopo cena... con lo sdraio. "... ma anche della sua seminagione più intensa. Alle sofferenze fisiche si aggiunsero acuite le torture dello spirito: angosce da annientarlo. Fu l'inizio di un cammino più alto. Dove non potè giungere con l'azione e la parola, arrivò con gli scritti. Divenuto punto di attrazione, si fece centro di propaganda per la santità sacerdotale specialmente con l'Eucaristia e la devozione alla Madonna". Portate pazienza se leggo un poche de robe qua, xe per inquadrare... per capire alcune frasi che lui dirà e che ho sottolineato... forse anca un pochetin massa, perché forse go rovinà non solo questo fascicolo ma anca sette otto de quei che vegnarà dopo. Ma tanto per capire un pochino è giusto anche inquadrare un pochino le esperienze della vita, no? Leonzio caro... par sveiarse un pochetin alla mattina... e in mezzo alla lettura buttarghe una ciacoladina.

MO189,2 [08-06-1967]

2 "Aveva letto e meditato a lungo il 'Trattato della vera devozione' di San Luigi Grignion de Montfort. Sviluppando per suo conto l'aspetto della mediazione, quale mezzo di unione con Gesù, ottenne che la sua vita divenisse fervidamente, totalmente mariana. Qualunque cosa facesse, era sempre sotto l'influsso di Maria, stabilendo con Lei contatti continui d'una pietà filiale, fatta di semplicità, di confidenza e di tenerezza".
Permettete allora che mi soffermi un momentino su queste parolette qua: 'una pietà mariana'. Don Edoardo, in un punto che abbiamo visto per il passato, ha detto che trovando qualche sacerdote giovane, suo compagno o vecchio compagno, eccetera, aveva detto che, insomma, ormai per la Madonna era roba... sì, trapassata, la devozione alla Madonna. Ora, mi permetto di dirvi questo: può darsi benissimo, quello che vi ho detto tante volte, che venga l'ora dell'aridità, per cui il recitare la corona vi costi sacrificio, il mettervi in contatto con la Madonna vi costi sacrificio, ma, per carità, non abbandonate la Madonna, eh! Dico: per carità, non abbandonate la Madonna! Sarebbe come pretendere de andar dentro in una casa con le porte... porta chiusa e finestre chiuse. Non dobbiamo sostituire la Madonna, metterla al posto di Dio, questo no, questo è chiaro, né Dio lo vuole né la Madonna lo pensa... ma, però, metterla al suo posto sì, e non sostituire la Madonna con qualcosa altro, con la coroncina de sant'Antonio. Guardate che la Madonna ha la sua missione nella Chiesa, e al suo posto noi dobbiamo lasciarla. Come devozione, mica come adorazione, per carità, ma come devozione, è la prima devozione che dobbiamo avere. E perciò dico, anche arrivati a una certa età, anche se non sentite le parole sentimento, eccetera, un incontro personale con la Madonna... un momento... Adesso, per esempio, supponiamo c'è l'indizio di voler piantata una strage in Palestina: sì, penso che anche voi avrete pregato sti giorni qui perché il Signore mandi la pace. Come si fa a non rivolgersi alla Madonna e dire: "Senti, Madonna, varda che la xe la to gente, i xe to parenti, la xe la to terra..."? Per esempio, recitando il rosario, recitando i misteri gaudiosi, te cominci a passare: Nazaret... e come feto a non pensare alla Madonna e dire: "Senti, Madonna cara, te vidi, adesso i xe drìo vegner vanti con i carri armati proprio verso la tua terra..."? Quando te vedi Ain-Karim, lì, vicino a Gerusalemme, come fai, dico, non sentirti tu un tutt'uno tra il dolore della povera gente, e quando dico povera gente dico... la gente che soffre, gente che patisce, no? Come fai a non rivolgerti alla Madonna, Madonna che appare là per domandare pace, per domandare preghiere, che desidera la pace, e la vede insanguinata la sua terra? E quando tu vedi, guardi l'America Latina, e vedi tanta povera gente che non conosce il Vangelo, come fai a non rivolgerti alla Madonna: "Senti, mamma, sei la mamma della Chiesa, sei la mamma di Gesù, la mamma degli Apostoli: guarda quella gente là..."? Insomma mi pare che un apostolo non può guardare al campo del suo apostolato senza fare un giro in consiglio di famiglia. Il consiglio di famiglia l'è fatto con la Madonna, Padre, Figlio e Spirito santo... vero? Il consiglio di famiglia si fa completo, non se lassa in disparte la mamma: è interessata anche lei!

MO189,3 [08-06-1967]

3 Adesso, per esempio, la questione delle vocazioni: non si può... Stasera sono invitato, forse in sbaglio... mi hanno invitato a cena a Thiene, monsignor Sebben mi ha invitato là, però, el ga dito: "El se prepara perché vui far..." che mi incontra coi tusi. A volea dirghe mi: "El se prepara lu!"; a lo metto in braghe de tela, vero? Siccome che el me ga aiutà a ndar lì, e el vole che vada: "Bisogna che el vegna, el fassa un piassere... e bisogna che l'obbedissa a mi!". "Parcossa? Basta che nol me diga de far prediche!". "No, no, no! - el ga dito - Un incontro coi tusi dove che se magna, vui che el se incontra coi tusi".
E allora stasera ghe le molo e ghe digo: "Vardè, l'ultima volta che ve go visto a ve go dito che ognuno de voialtri ga da andar... El Signore ga un piano su de voialtri, né mio, né del vescovo, né del rettore, né de nessun altro: l'è di Dio! Se Dio ve ga creà popà de fameja, ghi da andare... niente in seminario: deventarè popà de fameja, popà de trenta, quaranta, cinquanta fioi. Se il Signore ve ga creà per essere sacerdoti della diocesi di Padova, guai a voi sa ve in qualche luogo di missione o in qualche altra parte... no, no: Padova! Ma se el Signore ve ga creà per essere de San Gaetan, vardè, guai a voialtri e guai al rettore e guai a tutti gli altri se non vignì dentro!”. Stasera i se ciàpa questo dritto come un fuso. Piero, xe justo, no? Perciò, dico, questa sera, per una roba di questo genere qua, io mi preparo a dir una parola di questo genere qua, non si può prepararsela senza la Madonna presente. Stasera, fin che mi parlo, anche ghe fusse la barba del vescovo de Padova vissin, mi go, a go, vero, i mostacci dell'Eterno Padre vissin... e go Padre, Figlio e Spirito santo e la Madonna. Lassa che el siga, lu... Te pare? 'Primis inter pares'... va ben, ma lu, sa, primi quei altri... i xe qualcosa de più: ghe xe un salto in su... no ghe xe mia el 'pares', lì!

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4 Figlioli miei, ecco, mi pare che una vita apostolica senza la Madonna, ma fatta con semplicità, proprio così, eh, è impossibile. Voi direte: "Ma mi non son bon aver devozion alla Madonna!". E allora andate, correte ai ripari. Caro Primo, se corre ai ripari, vero, sicuro. Quando che un giovane chierico, un giovane che si avvia al diaconato, non sente in nessun modo la devozione alla Madonna deve correre ai ripari, perché ogni cosa bisogna conquistarla, no? E allora, cosa... com'è che si fa?
Leggi qualche trattato sulla devozione alla Madonna, leggi, per esempio, attentamente le apparizioni di Lourdes, le apparizioni di Fatima, se ti è pesante un trattato, e poi da lì passa al trattato. E soprattutto mettiti a meditare. Medita i misteri del rosario... te ghin'è fin che te vui! Pensa alla povera mamma nostra che missione che ha avuto nella vita di Gesù! Pensa alla Madonna, là, nove mesi con Gesù nel cuore, qua, carne della sua carne! Ma ve rendìo conto, fioi? "Et Verbum caro factum est". La xe sta ostensorio del Divino Amore per nove mesi. La Madonna che ti prende il Bambino Gesù tra le braccia e che lo nutre col latte del suo seno... La Madonna che insegna a camminare al suo Dio... La Madonna che fa tutto al suo bambino, che lo educa, diciamo, proprio che insegna i rapporti sociali... La Madonna che te lo porta prima in Egitto e dopo là, a Nazaret, a farghe da serva al so piccolo... Figlioli miei, bisogna ca capìemo ste robe qua!

MO189,5 [08-06-1967]

5 Vedete, il meditare spesso ste cose qua ci porta a voler più bene alla Madonna, e a voler più bene anche a Gesù, perché la Madonna ci fa amare Gesù. Non si può conoscere Maria senza conoscere Gesù, e non si può conoscere Gesù senza conoscere la Madonna. Impossibile! Non si può andare in casa, in casa, per esempio... supponiamo... senza conoscere so sorella, no, ti Paolo... xe inutile... co te ve lì te li vedi tutti dù: i xe in dù in casa e te li vedi tutti dù, no? Se te ve in casa doman, e i xe in cusina, per forza te li vedi tutti dù, no? Ora, se vai a Nazaret, è impossibile non vedere la Madonna, e se vedi la Madonna è impossibile non vedere Gesù, perché i xe sempre insieme, no? Ora, bisogna che ci abituiamo, figlioli, a ricordarci...
Voi direte: "Oh, ma io vivo soltanto di Dio... spirituale!". Sémo omeni, cari, e bisogna qualche volta meditare altre... a Dio-Uomo, e perciò è da Dio-Uomo che saliamo in su, no? Abbiamo anche i sensi, e perciò pensare... che si è fatto uomo, che è vissuto ed ha abitato fra noi, ha camminato su questa terra, e ha sofferto il sonno e la fame, le incomprensioni da parte della gente, le umiliazioni per... "propter nos homines"... fino alla flagellazione e alla corona di spine e alla crocifissione... E dopo l'è anda su a prepararne un posto per noialtri come ricompensa che lo gavemo crocifisso. Caro maestro! Ora, io dico, meno, meno speculazioni! Andiamo là! Questa xe la realtà. E noi, cosa abbiamo fatto? Cosa facciamo realmente? Noi che diciamo che la carità costa fatica, che la carità costa sangue, guardate cosa che hanno fatto loro per noi! Ecco perché, dico, è necessario che la devozione alla Madonna entri nella nostra vita così, così, senza tante sovrastrutture, con la semplicità proprio di un bambino. Guarda, io ho detto che ho preso un'abitudine. Quando dico la Messa alla mattina... pian, alt, un'ociadina de qua e un'ociadina de là, col cuore: "Gesù, per carità, eh? Madonna, no star mia a distacarte, eh?", e dopo ciàpo corajo e digo: "Hoc est...". Non digo una parola perché non posso mia dirla, no, don Luigi, e gnanca no me fermo: uno sguardo e se vardemo in faccia... se no go quattro oci lì che varda el calice, no digo: "Hoc est enim...", gnanca par sogno! A me volto indrìo e digo al chierichetto che el vada a ciamarli. Non si può far le cose, le cose nostre, grandi cose che il Signore vuole da noialtri, dare un'assoluzione... Come fate a dare un'assoluzione voi, per esempio, se non avete quattro occhi che vi guardano, l'occhio di Dio e l'occhio della Madonna? Come fate in certi momenti della vita a risolvere certi problemi, quando non avete quattro occhi che vi consigliano? El me varda Adriano! "Tutto sentimento!". No, no, caro, qualche volta xe ciuciar ferri! Parchè varda che può essere una devozione che xe fatta de sentimento, sta qua la xe una devozion fatta anche de sangue, se occorre. Parchè, ve go dito, dir la corona a mi la me pesa de pì che no fa... non so... magnare un gelato d'inverno.

MO189,6 [08-06-1967]

6 Aggiungo: "... fatta di semplicità", di semplicità, Marco... no, con semplicità. "Ave Maria! Ave Bernardo!". "Ciao! Ehi là, Madonna, te raccomando, eh? Go da fare el saggio domattina. Varda che go da rispondere. Non sta' farghe far brutta figura a to Fiolo. Siccome che mi rappresento to Fiolo, te ghe fe far brutta figura a to Fiolo se rispondo male, no?". Te ghe da far nda conferenza': "Madonna, te raccomando, eh? Non sta' a farghe far brutta figura a to Fiolo!".
"... fatta di confidenza...", di confidenza! Voi potete strappare qualunque miracolo alla Madonna. Guardate, lasciate che vi dica una... brutta parola, stamattina: nel vostro apostolato vi incontrerete con tanti peccatori. Se un bel giorno verrete a me a dirmi: "Sa, mi è morto uno che non ha voluto saperne dei sacramenti, non ha voluto saperne dei sacramenti”, perché, sa... può darsi che vi chiamino che era ormai morto o stava... era in coma, e non c'è niente da fare, no, ma, se arrivate in tempo, ecco, io dico questo, allora ti farò una domanda e dirò: "Senti, hai pregato la Madonna? Ma l'hai pregata sul serio la Madonna, hai avuto fede, confidenza nella Madonna?". Perché io penso che è impossibile che uno che è devoto della Madonna sul serio possa avere questa sconfitta, e cioè che si trovi con uno che rifiuti veramente i sacramenti... proprio all'ultimo momento. Penso, sapete... Può darsi che ci sia il caso particolare, ma, insomma... "Ricordate, o piissima Vergine, che non si è mai inteso dire alcuno...": quante volte lo dite e quante migliaia di volte l'avete detto finora? E allora, o dite balle o dite verità!

MO189,7 [08-06-1967]

7 Volete che la Madonna, se abbiamo bisogno di un milione e lo domandiamo... non ci ha mai detto... ci ha mai detto di no, quando ne avevamo bisogno? Ci ha fatto tribolare, ma ci ha sempre detto di sì. Ci ha mai lasciato mancare... il pane? Volete che se io domando alla Madonna un'anima, supponiamo là, l'anima de Giacobbo... che adesso va via, butta via la veste, deventa un lazaron, eccetera eccetera, e dopo un pochi de anni l'è là drìo morire, i me manda ciamare... l'è là, capo-cellula, e vao là... e vuoi che proprio all'ultimo momento la Madonna dica di no? Impossibile, figlioli! Si tratta di fede! Se dubitate come ha dubitato Mosè battendo il muro: "Mah, forse sì...", e va ben, può darsi allora no! Qui ci vuole certezza! Guardate che... che fede è certezza della grazia. È sicurezza, vero, come la Madonna ha detto: "Va’... fate quello che lui vi dirà!". Quella sicurezza lì, vero, noi dobbiamo averla nei riguardi della Madonna. Non so se la Madonna ve concederà adesso dei... quei diese milioni che ve occorre, non so se la Madonna ve concederà in questo momento... ma quando se tratta de un'anima: niente da fare! Gesù Cristo, all'Eterno Padre el ga dito: "Padre, voglio - vi ricordate, no? - che siano uno: voglio!". E lì è proprio il caso, quando uno ha confidenza con la Madonna, dirghe: "Me dispiase, Madonna, ma voio che se converta... Giacobbo, voio!". "Mah, nol merita!". "Ma senti, me dispiase, fin che vui, ti te sì me mamma, te sì so mamma: mi 'voio'. Dopo, pago mi se te vui, mèttelo sul conto mio, màndeme croxe, sofferenze fin che te vui: pago mi, però voio convertirlo el toso!".
Volìo un domani, per esempio, che se adesso ti, Zeno, te vien ciamà da un ammalato, un disgrazià che da anni e anni nol se confessa, te ve là vicino, e te te presenti all'altare della Madonna, dinanzi all'immagine della Madonna, te te presenti là e te disi: "Madonna, varda che voio!", e che il Signore te diga de no? Ma te digo, allora, scusa tanto, butta via la veste e fatte... comunista, no? Impossibile che la Madonna, impossibile che la Madonna diga de no: impossibile quando si tratta di un'anima! “Mi gavea tanta fede... go tanto pregà la Madonna, go dito tante corone". No, no, no, no! No sta' a dir ste cose: se tu hai fede nella Madonna, veramente, nella Madonna, te ghe tiri... zo... le còtole, traaaann! "Non star... ti Madonna, no te lasso ndar!". Come quell'angelo, quella volta con Giacobbe, che i ga baruffà tutta la notte, no, te baruffi nda notte intera con la Madonna. Te me vardi, Vinicio? Xe semplice: occorre tante storie?

MO189,8 [08-06-1967]

8 Con semplicità: credo che esiste Dio, credo che esiste la Madonna, so la potenza che la Madonna ga presso il cuore di Dio, so che il problema primo è la salvezza delle anime, son qua, ho offerto la vita per la salvezza delle anime, nonostante le nostre miserie e deficienze "Ora, a ti, Madonna, te domando una cosa: no te domando che te me fassi monsignor, che te me fassi gnente, te domando solo un'anima. Quell'anima, Madonna, me dispiaze, ti bisogna che te me la dai. Xe affare comune...". E la Madonna, siccome che la 'spetta solo che ghe sia qualche d’un un po'... villan, ah? E allora dopo, el Signore: "Cosa gheto fato? Marietta, cosa gheto fatto con quel toso là?". "Cossa vuto! Xe sta don Luigi che me ga...". "Ma non te vedi che l'è pien ancora de peccati?". "Cossa vuto!". E così i xe contenti tutti dù! Perché i ga modo de scusarse dinanzi, vero, alla giustizia, là, dell'Eterno Padre...
Figlioli, semplicità e fede, cari! "Fede, Tacchini!". Semplicità, confidenza e tenerezza, tenerezza... Non confondete la tenerezza col sentimento: tenerezza verso la mamma, no xe tenerezza quello che sevita baseti sinquantamila volte al giorno, e dopo el fa quel che el vole, no! Tenerezza può essere portare casa un fiore... te sé che la mamma ghe piase... le nespole e te ghe porti casa una... fetta de nespole. Quela xe tenerezza! No darghe tanti baseti e dopo la te dixe: "Par piassere, ciò, portito a casa el pan?". "Ma mi, studente, vegner casa con la borsa del pan! Va’ là, va’ ti...". E quela la xe tenerezza magari, no? Diese basi alla mattina e dopo che la vada a torse el pan ela... parchè el se vergogna a vegner casa con la borsa, quell'altro! Tenerezza la xe quando: "Oh, senz'altro, vado mi a torte el pan!". "Vero, ti studente, ti seminarista, far quelle robe lì?". "No te scherzarè mia! A vao mi a torte el pan!". "Ma andèmo, xe decoroso andare in forneria, andar là in mezzo alla gente?". "Mamma, latte e pan vo torlo mi!". Ecco la tenerezza! Evitare sacrifici alla mamma, no? Perciò, la tenerezza xe quel fioretto che te fe, quel sacrificio che te fe; tenerezza xe fare el to dovere quando che no te ghi n'è voia; xe dare una mano al tuo amico... Tenerezza, insomma, è quella carità che ti te dimostri verso Dio e verso il prossimo, verso i fratelli: questa xe tenerezza! Andèmo vanti! Gavìo qualcosa da domandare? Michele, in proposito, qua? Se volì, siccome che ghe xe cinque minuti solo, intavolemo la discussione su ste robe qua... Sei d'accordo? Ti, Ruggero, sito d'accordo? Che se fermemo a pensarghe quattro cinque minuti? Allora se fermemo par non trovar 'n altro tema. E femo un esame come se veramente gavemo sta devozione verso la Madonna... per convertire un peccatore... don Ottorino!