1 Si è detto che la nostra buona mamma, la Madonna, ci attende lassù in Paradiso, e la festa odierna ci deve ricordare la patria dove noi siamo attesi, verso la quale devono essere diretti i nostri passi, e ci deve ricordare anche la patria dove è attesa non solo l'anima, ma anche il nostro corpo. Ora, lassù, noi abbiamo una mamma, la Madonna, e questa mamma, che ci attende lassù, ci indica anche la strada per arrivare lassù.Mi pare, siamo qui in montagna, di vedere la guida... alpina. Domani la vedrete sull'alta montagna... sarà là il caposquadra che arriverà lassù e dall'alto dirà: "Vedete... non per quella strada, per l'altra... Guardate che qui poi c'è... una valle: è inutile che andiate avanti tanto, camminiate una mezz'ora, e non ci arrivate. Girate per l'altra parte, è un po' più lunga, ma ci arrivate in cima. Qui invece dovete fermarvi...". La guida alpina vi guida, vi indica la strada.La Madonna, che è lassù in Paradiso, la Madonna è proprio questa guida alpina, che ti indica la strada e in più ti aiuta, ti butta la corda, ti dà l'aiuto necessario per arrivare lassù in Paradiso.Solo che la strada che ci indica la Madonna non è la strada che sembrerebbe per noi un po' la più logica, umanamente parlando. Quando la Madonna ci indica la strada per il Paradiso, fratelli miei, è una strada che dinanzi agli occhi umani, a prima vista, sembra una strada sbagliata. Trovarsi per esempio a Bosco e che ti dicessero: "No, la strada per andare su è qui per traverso”, sembrerebbe una strada sbagliata. Lasciare una strada che sembrerebbe la più logica, la strada provinciale, asfaltata, per andare per un viottolo, sembrerebbe una cosa sbagliata. Eppure, guardate che c'è proprio questo distacco tra la strada che conduce al Paradiso e la strada che generalmente noi, naturalmente, con la nostra natura corrotta, saremmo portati a percorrere.
MO197,2 [15-08-1967]
2 Ed ecco, portiamoci lì a Lourdes, dove la Madonna è apparsa alla piccola Bernardetta. Ammirazione da parte di tutti: la gente andava lì, a gruppi, prima di dieci, dodici persone, poi centinaia, poi migliaia di persone. Per assistere a che cosa? Ecco, per assistere a un riflesso di luce che si vedeva sul volto di Bernardetta. Bernardetta, nel momento che vedeva la Madonna, cambiava colore, diveniva quasi come una statua bianca, trasparente quasi vorrei dire al viso, che, si vedeva, la fanciulla non era... Volevano vedere, volevano vedere Bernardetta, mettersi in un angolo, là, ma vedere il volto di Bernardetta. La luce divina si rifletteva alla Madonna, e dalla Madonna nel volto della piccola veggente, e tutti s'accorgevano del momento dell'apparizione dalla trasformazione esterna di Bernardetta. La gente, tutti d'accordo nel dire che Bernardetta è un angelo, che Bernardetta è una santa... fin qui.Ma un bel giorno la bianca signora dice a Bernardetta: "Va’, - e fa segno col dito - lavati alla fontana, e bevi quell'acqua". Bernardetta si alza tra l'ammirazione di tutti e va, e si dirige naturalmente verso il Gave, dove c'era molta acqua. La bianca signora la richiama: "Torna indietro!", e Bernardetta torna indietro. E fa segno: "No, lì!". Bernardetta guarda. La gente comincia subito a meravigliarsi: "Cosa succede?". L'ammirazione della gente verso Bernardetta comincia un pochino a diminuire... perché non c'è più la trasformazione esterna, non c'è più un qualche cosa, sa, che può portare anche, anche a un po' di fanatismo, direi. Ed ecco che la signora indica il posto e fa segno a Bernardetta di scavare con le mani. E la piccola veggente comincia a grattare con le mani, e lì, in mezzo a quella sabbia, comincia a venir fuori piano-piano un po' d'acqua, mista al pantano, con del fango, eccetera. E la signora dice: "Prendi di quell'acqua, lavati!". Bernardetta la guarda, ha le mani piene di pantano, non ha acqua... ne raccoglie un pochina... e si sporca il viso; non si lava: si sporca il viso! E la signora dice: "Bevi!". E la piccola freme un pochino... ha un po' di sgomento... di... sa, che non si sente... di ripugnanza. Guarda la signora, e la signora impone: "Bevi!". E la piccola prende e beve. La gente immediatamente: "Oh, è matta, è matta quella fanciulla! L'avevamo detto noi! Eh, pazzie!". Alcune persone tornarono a casa, e in giro pel paese quel giorno, a Lourdes, cominciavano a dire: "Ma è pazza! Quella fanciulla è matta!". È arrivato il momento del distacco. È arrivato il momento, per Bernardetta, di seguire la via del Signore, di tagliare le vie del mondo; si è staccata completamente. "Vuoi essere... seguire la via del Signore? Lascia la strada del mondo, vieni per un'altra strada, per una strada piena di sassi: la strada dei matti".
MO197,3 [15-08-1967]
3 Figlioli, fratelli, quando siamo stati battezzati abbiamo rinunciato anche noi alla strada del mondo. Parlo per un istante a tutti i cristiani, a noi come cristiani; poi faremo un passo più avanti: a noi come religiosi.Il giorno del Battesimo noi abbiamo abbracciato la strada dei matti. Abbiamo rinunciato alla strada tutta... Abbiamo accettato di essere col viso pieno di fango e con le mani piene di pantano... per amore di Cristo. "Rinunci al mondo e alle sue pompe?". "Rinuncio!", abbiamo detto; e le pompe del mondo portano sempre un po' di paltan, eh? Abbiamo rinunciato, abbiamo rinunciato! Però, ecco, ecco l'errore in cui siamo caduti. E torniamo a Lourdes. Sa, prendere in mano quell'acqua, quel pantano, e divenire oggetto di scherno dinanzi al mondo, vuol dire penitenza, vuol dire sacrificio, costa fatica.Quest'anno alcune persone sono andate a Lourdes, e mi son visto portare a casa dinanzi lì, a tavola, proprio dinanzi al piatto, un piccolo sacchettino di confetti e, sopra il sacchettino, l'immagine della Madonna, e sotto scritto "Confetti confezionati con l'acqua di Lourdes". Mi sarei stracciato le vesti: profanazione... bottega! Non si può prendere l'acqua di Lourdes e trasformarla in confetti, figlioli! Bernardetta ha preso quell'acqua sporca e si è lavata il viso, e ha bevuto quell'acqua. Non si può raddolcire il cristianesimo: il cristianesimo è rinuncia, e rinuncia costa fatica. Quando un pagano si convertiva al cristianesimo, doveva rinunciare, doveva abbracciare una vita di penitenza. Ricordiamoci bene: è il Vangelo che parla chiaro!I nostri vecchi, non parliamo di centinaia d'anni fa, avevano i periodi di penitenza, figlioli miei! L'Avvento era il periodo di penitenza, la Quaresima, fino a trent'anni fa o vent'anni fa, era un periodo di digiuno, digiuno. Capite cosa vuol dire digiuno? Vero e proprio digiuno! Il venerdì digiuno... cioè, dico, astinenza dalle carni... e poi, altri periodi, le Tempora, eccetera. Perciò, anche pubblicamente, anche ufficialmente c'era prescritta la penitenza, e si faceva peccato mortale se non la si faceva. Ma quello non era tutto: bisognava farne ancora dell'altra.
MO197,4 [15-08-1967]
4 Perciò il cristianesimo è la religione della rinuncia; la strada che conduce al Paradiso è la strada sempre dei carri, ricordatevi bene, non la strada asfaltata! Anche se la santa Sede, il Papa, per facilitare, ha tolto certe prescrizioni, è stato tolto il famoso digiuno dell'Avvento, è stato tolto quello della Quaresima, sono stati tolti i venerdì, eccetera, non è stato tolto però il Vangelo, non è stata tolta però la 'charta magna' che ci ha dato il Signore: "Senza penitenza non ci si può far santi!", senza penitenza il cristiano non può andare in Paradiso, figlioli miei, non può andare in Paradiso! Perciò è stato tagliato nettamente il cristiano dal mondo.Ora, io mi domando, oggi, oggi, qual'è il cristiano che ha capito il cristianesimo? Qual'è il cristiano che vive integralmente la religione cristiana, e cioè, che ogni giorno mette il sale nella minestra, il sacrificio nella sua vita? Una vita cristiana senza penitenza, volontaria, voluta, cercata, è come una minestra senza sale. Fratelli miei, è da pensarci sopra, sapete... perché qui stiamo andando fuori dal cristianesimo! La vita moderna ci ha dato mille possibilità: chi va più a piedi adesso da qua a Vicenza? Ma la penitenza dei nostri vecchi che partivano da quaranta, cinquanta chilometri a piedi per andare a Monte Berico a pregare la Madonna, cioè una vita di penitenza, sarà cambiata, ma non può essere tolta, assolutamente non può essere tolta. Non si può far penitenza mangiando una caramella o un confetto confezionati con l'acqua di Lourdes! Non è atto di penitenza, quella è un profanazione delle cose sante, figlioli miei!
MO197,5 [15-08-1967]
5 Ora, vedete, se queste cose le si devono dire per tutti i cristiani, e cioè che a un dato momento "Vos de mundo non estis!", per tutti i cristiani, questo lo si deve dire in modo ancora più grande per noi che abbiamo abbandonato il mondo per seguire Cristo e, guardate, per essere in mezzo ai cristiani i testimoni viventi del cristianesimo. Vedete, i Religiosi nel mondo dovrebbero essere il Vangelo vivente, per cui la Chiesa dovrebbe dire agli uomini: "Vedete, il Vangelo è possibile! Proprio è possibile: eccoli qua! Questo è il Vangelo! Volete leggere il Vangelo? Eccolo qui! Volete vedere il Vangelo? Guardate i Religiosi! Volete leggere la parola di Gesù? Eccola qui! Volete vedere Gesù? Guardate i Religiosi!".Ma guardate, figlioli miei, che è necessario allora, se vogliamo essere i testimoni viventi del Vangelo, che vi sia tra noi e il mondo un taglio netto. Noi abbiamo visto, per esempio nei secoli scorsi, che anche esternamente avveniva un taglio netto. Noi vediamo Francesco d'Assisi, quel giorno che decide di seguire Gesù, cambia la veste, si mette un saio, e si mostra addirittura oggetto di scherno da parte del mondo. Quando santa Chiara, la cui festa abbiamo celebrato qualche giorno fa, vuole seguire Gesù, si presenta a Francesco, si fa tagliare i capelli e si mette dinanzi agli uomini oggetto di scherno, addirittura.Ora, vedete, oggi noi siamo in una condizione pericolosissima; noi, per necessità apostolica, portiamo l'abito più o meno del mondo, usiamo dei mezzi più o meno del mondo, cioè siamo del duemila; ma per il fatto che noi viviamo nel duemila e siamo nel duemila e dobbiamo restare nel duemila, non vuol dire che rinunciamo ad essere di duemila anni fa, cioè all'essenza del cristianesimo, all'essenza della vita religiosa. Dobbiamo testimoniare in mille modi quella che è l'essenza del cristianesimo.In che modo? Prima di tutto nel modo di pensare, figlioli miei. Noi dobbiamo, dobbiamo pensare evangelicamente, dobbiamo meditare tutte le cose sotto la luce del Vangelo o, altrimenti, figlioli, ve lo dico, lasciate questa casa! Mi fate una carità: lasciate questa casa! Anche se aveste i voti perpetui, domando la dispensa alla santa Sede... lasciate questa casa! Bisogna che il Religioso testimoni internamente di aderire al Vangelo, dev'essere la sua testa, se tu la guardi, dev'essere piena di Vangelo, piena di Cristo. Come un pezzo di pane imbevuto nel vino nero viene fuori nero, così la testa di un Religioso, imbevuta nel Vangelo, deve vedere tutto sotto il prisma del Vangelo, deve sentire dentro di sé la luce del Vangelo che illumina tutte le azioni. Domani andrete in gita perché Cristo lo vuole, posdomani andrete a casa perché Cristo lo vuole. Domani fate un'azione... vi mettete a picconare, perché Cristo lo vuole. È la luce del Cristo che deve entrare nella testa e che deve illuminare! Questo dovrebbe essere un po' di tutti i cristiani, ma in modo particolare dei Religiosi che dei cristiani devono essere l'esempio vivo.
MO197,6 [15-08-1967]
6 Non solo nella testa, figlioli, ma nel cuore, nel cuore noi dobbiamo essere cristiani. L'amore di un cristiano dev'essere prima di tutto amore di Cristo, poi, se è sposato, amore alla moglie e ai figlioli. Per noi, che abbiamo abbandonato una famiglia terrena, primo e unico amore Cristo e poi, per amore del Cristo, pronti a dare la vita, pronti a lasciare la patria, pronti ad andare a soccorrere i fratelli che non abbiamo mai visto e per i quali siamo pronti a morire. Però ricordatevi: l'amore dev'essere l'amore verso di lui, ma totalmente verso di lui! Perciò, le cose del mondo, perciò le beghe del mondo, perciò le piccole stupidaggini del mondo, non devono offuscare questo amore, non devono entrare nel nostro cuore.Figlioli miei, figlioli miei, vi scongiuro qui dinanzi all'Eucaristia, oggi è la festa della Madonna: siate tutti di Gesù, mente e cuore, mente e cuore, ma totalmente la mente e il cuore devono essere del Signore!E vedete, figlioli miei, oltre allora che mente e cuore, c'è anche un atteggiamento esterno, perché l'atteggiamento esterno deve rispecchiare quello che è il pensiero dell'amore che avete. La vostra divisa, il vostro modo di vestire, la veste che dovreste portare con tanto amore, baciandola mattina e sera, pensando che è il segno esterno di una vocazione, di una testimonianza che dovete dare dinanzi al mondo. Fosse anche una giubba, la veste, ricordate, dovreste baciarla perché, perché questa veste dice dinanzi agli uomini che io non sono del mondo, che io mi sono consacrato interamente a Dio e ho accettato di essere in mezzo al mondo il Vangelo vivente, il Vangelo vivente. Quando uno vuol vendere gelati, scrive in cima 'Gelati'; quando uno vuol vendere vino, mette fuori dalla porta 'Vino' o 'Pan e sopressa', no? Ebbene, quando uno vuole dare il cristianesimo, deve desiderare di esprimere esternamente con le parole, con gli atteggiamenti e anche con la veste, di esprimere il cristianesimo che è incarnato in lui.Voi capite che su questi argomenti ci sarebbero tante cose da dire. Mi riprometto di farne oggetto di discussione nei giorni della prossima settimana nelle nostre intime riunioni. Intanto oggi, festa della nostra buona mamma, la Madonna, esaminiamo un po' internamente noi stessi. La Madonna è in Paradiso che ci attende, la Madonna ci attende e ci ha insegnata la strada, però ricordatevi, la strada che ci ha insegnata la Madonna è una sola, e non ce ne sono altre. Se andiamo per quella strada raggiungeremo la Madonna, altrimenti, arrivati alla fine della nostra vita, non illudiamoci di incontrarci con la Madonna. La via tracciataci da Dio e dalla Madonna è solo questa: la via della fiducia, del sacrificio, della mortificazione, accettati e cercati per amore di Cristo. Ricordatevi: "Vos de mundo non estis"... voi non siete del mondo; siete nel mondo per dimostrare Cristo e il cristianesimo.