IL PROGETTO DI DIO È UN PROGETTO DI UNITÀ E DI SANTITÀ
MO198 [17-08-1967]
17 Agosto 1967
MO198,1 [17-08-1967]
1 Sia lodato Gesù Cristo.Voi capite che è difficile parlare dinanzi ai laureandi, che so io, a pezzi grossi come don Giuseppe, don Guido, don Luigi maestro dei novizi...A proposito ghi sentìo gli elogi del maestro dei novizi ieri sera, no? “Sacro terrore”. Ieri sera leggendo il padre Bianchini, abbiamo visto quello che sant’Ignazio diceva del maestro dei novizi. Stasera, se me lo ricordè, ve lo leso; fasso un po' di lettura spirituale e ve lo leso. E dopo femo el commento, par vedare se veramente el maestro dei novizi l'è così e se i novizi xe così. Te dispiase, don Luigi?Stemo trattando, per chi non fosse stato presente ieri mattina, la prima pagina della "Pia Società", de quel libro là a colori e de schiribizzi. Abbiamo visto che noi dobbiamo essere a servizio della Chiesa nelle diocesi scarse di clero. Stiamo trattandola così, perché in montagna ogni gruppo tratta uno dei temi, e poi uno di loro è incaricato di riferire, di fare una conferenza, e allora discutiamo. E allora, mentre loro discutono là, noi discutiamo qui, e poi discutiamo insieme, tutti quanti in compagnia.Ieri mattina abbiamo parlato un po' della Chiesa. E abbiamo visto come dobbiamo sentirci, insomma, servi della Chiesa, membri della Chiesa.Questa mattina domandiamoci un pochino, e il concetto dovrebbe essere questo: come il Signore pensa la Chiesa, cioè l'umanità, diciamo per il momento, come pensa tutta l'umanità il Signore? Com'è l'umanità e che cosa deve fare la Congregazione?Ora mi pare che, quando eravamo ragazzetti, imparavamo: la Chiesa è una, santa, cattolica, apostolica e romana.
MO198,2 [17-08-1967]
2 "Una". Mi pare che il Signore sogni la Chiesa, sogni l'umanità una, no? L'unità. Sogna una grande famiglia.Un giorno parlavo con una mamma che aveva dodici figli. "Senta, go dodici fioi, e son restà con uno in casa, e con questo non andemo mai d'accordo, perché è impossibile andare d'accordo perché ha le sue idee, l'è stà rovinà dalla femena". È una bella consolazione per una mamma, che ga tirà su dodici fioi, si è sacrificata per dodici fioi e la se riduse con uno, il quale non dà niente neanche alla famiglia.E mi pare un pochino che Nostro Signore, se guarda un pochino l'umanità, adesso el può dire: "Varda, go tanti fioi, tanti fioi. - Perché tutti gli uomini, che sono sopra la terra, sono stati creati da Dio - Alcuni xe fora de casa; queli che xe in casa, un pochi i xe scapà fora de casa e un pochi i seita baruffare fra de lori". Penso che se noi guardiamo con sguardo umano, che el sia proprio contento el Signore vedere queste beghe e beghette interne fra noi?Il santo Padre a Fatima prega prima di tutto perché noi ci vogliamo bene praticamente, perché ci sia questa unità in casa, questa unità in casa. Pensate a Gesù Cristo e i dodici Apostoli, Gesù che vede gli Apostoli che litigano tra loro: San Giovanni che pissiga San Giacomo, eccetera, là... Pensate se non è un pochino così in casa nostra. Voi siete ancora giovani e tante cose le avete viste, e tante ne vedrete; noi che cominciamo ad avere i capelli bianchi, no, Giuseppe, ne abbiamo viste di più. Effettivamente, che sia proprio contento il Signore, dimmi tu, Giuseppe, che sia proprio contento il Signore? Forse no, forse no!Parlo anche nel campo nostro sacerdotale, nel campo nostro di suore, di religiosi. Nel campo dei cristiani, parliamo proprio di quelli che fanno la comunione almeno una volta la settimana, prendiamo solo quelli: e il Signore che sia proprio contento di tutta questa parte di umanità? C'è proprio l'unità, c'è proprio l'unità? Il demonio è stato tremendo, sapete. Sapeva che Dio voleva l'unità, e lui ha seminato la zizzania. E dopo andiamo fuori di casa: cristiani separati. E poi andiamo un po' più lontano ancora.Capite chiaramente che il Signore, il sogno di Gesù Cristo, prendiamo Gesù che ha il cuore di uomo, no, sarebbe questo: "Che siano uno!". Tante volte abbiamo detto: che bello che sarebbe il mondo se tutti gli uomini si sentissero fratelli! Se, per esempio, tutti gli uomini si volessero bene come vi volete bene fra voi. Pensate un momentino: se tutti gli uomini della terra in questo momento fossero come siamo noi qui!
MO198,3 [17-08-1967]
3 E va bene, scusatemi tanto: Toni Pernigotto ga le so braghe, nol ghe le dà mia a Raffaele perché el se metta su le braghe de Toni Pernigotto alla mattina, no? E gnanca Toni mette su quele de Raffaele, perché sa, le saria un pochettin... ghe xe una certa disparità. Perciò ognuno ha la sua roba, chiaro? Zeno ha i suoi occhiali, e nol ghe da mia i so occhiali a un altro. Per esempio, là Piergiorgio nol ghe dà le scarpe sue a Venco, e Venco a lu, perché i starìa male tutti e du, vero? È chiaro. Che se siamo qua nella Casa dell'Immacolata, ognuno ha la roba a proprio uso: le so braghe, le so mutande, le so camise, i so ociali, le so scarpe, eccetera eccetera, il suo letto, eccetera. Ma, però, noi sentiamo che siamo fratelli. Sentiamo che se ad un dato momento, supponi, don Luigi ha tre fazzoletti e ghe xe don Guido che xe senza: "Ciò, gheto un fazoletto?". "Eh... pronti!". Sentiamo che c'è una comunità, no? Pur ognuno avendo la sua piccola, qui non si potrebbe dire proprietà, ma diciamo la sua proprietà. Sentiamo che siamo una famiglia.Ora, che bello se sopra la terra si realizzasse questo! Che ognuno ha la sua casetta, il suo podere, la sua fabbrica, no? Però sentire che è un possesso sì, ma è un possesso di fratelli. Sentire che siamo fratelli, che ci vogliamo bene e che non ci odiamo, che non c'è un cannone pronto contro quell'altro. Sa, abbiamo visto l'altra sera: ci sono questi cannoni preparati: cannoni di qua, cannoni di là. E si può dire che sopra la terra una nazione è contro l'altra, una famiglia contro l'altra per causa del punaro o per causa del figaro, perché va xò foie de qua e foie de là. Che bello sarebbe vedere questa unità! Eppure guardate che è quello che il Signore desidera, è quello proprio che il Signore desidera. Ed è quello che il Signore cerca di realizzare attraverso i suoi uomini, attraverso i suoi apostoli.Ma facciamo un passo più avanti: "L'unità". Beh, qui ci sarebbe tanto da dire, no? Qua i nostri teologi, i nostri professori potrebbero dire molto di più di un povero prete di campagna.
MO198,4 [17-08-1967]
4 "La santità!". La Chiesa santa. Ah, figlioli miei, figlioli miei, proviamo a guardarla dall'alto! È proprio santa oggi la Chiesa? È santa perché è santo il suo fondatore. È santa perché santi sono molti dei suoi figli. E siamo d'accordo. Ma il Signore vuole santi tutti. Vorrebbe santi quelli che sono dentro nella Chiesa, e vorrebbe che gli altri entrassero e si facessero santi. Questa è la volontà del Signore! "Haec est voluntas Dei: sanctificatio vestra", no? Questa è la volontà del Signore: che ci facciamo santi.Eppure, guardate. Ho sentito ieri sera monsignor Zinato, il vescovo, che mi parlava un po' di una situazione, di un certo posto, "extra orbem", no "extra urbem", "extra orbem". Mi diceva delle persone, che certo non si crederebbe neanche per sogno, che vanno e fanno delle vere e proprie orge, dalle dieci della sera alle cinque del mattino, vanno marito e moglie e si scambiamo le mogli, eccetera eccetera.È questa la santità che Gesù Cristo ha desiderato per i suoi fratelli, che lui ha santificato con la sua morte in croce? Eppure il Signore vuole che siamo santi, che i membri della sua Chiesa siano santi, che tutti gli uomini siano membri della sua Chiesa. E vedete, questa santità il Signore vuole realizzarla attraverso i suoi uomini, attraverso gli apostoli vuol portare la santità. Lui è la fonte della santità, e questa santità vuole portarla ai sacerdoti, vuole portarla alle suore, vuol portarla ai religiosi, vuol portarla ai papà di famiglia, alle madri di famiglia, vuol portarla dappertutto. Vuol portare santità, unità e santità!
MO198,5 [17-08-1967]
5 Però, figlioli, ci vuole del lavoro per portare la santità, ci vuole del sangue, dell'altro sangue, per portare la santità ci vuole un canale, il canale del sangue.Il Signore vuole che la sua Chiesa sia cattolica, diffusa in tutte quante le parti del mondo. È diffusa sì, è cattolica perché è diffusa... ma è diffusa perché ci sono cristiani; ma tutti i cristiani, tutti gli uomini siano così. La vuole santa, la vuole una, ma la vuole in tutti gli uomini, che tutti gli uomini hanno da partecipare a questo banchetto eucaristico.Pensavo sta mattina, mentre voi mangiavate al banchetto eucaristico, ho detto: "Guarda che cosa meravigliosa". Io continuavo dentro di me a dire: "Rinnovali, Signore, trasformali, Signore, trasformali, Signore. Fa’, o Signore, che siano uno con te". Pensate se potessimo vedere con l'occhio della fede a un dato momento, che sopra la terra tutti questi uomini continuamente, vanno ogni giorno, ogni settimana, rinnovarsi nel corpo di Cristo! Che bellezza che sarebbe, no? Potessimo... ogni giorno tutti gli uomini della terra avessero la possibilità di mangiare lui, e quindi di divenire uno con lui! E questo è possibile se vi sono uomini che si sacrificano, se ci sono apostoli che vanno... perché ricordatevi bene...Diceva ieri mons. Zinato: "Come mai, come mai? sta America la xe rivà a sto punto sta America Latina? Come mai semo nda xo così? Una volta erano cristiani...". "Eh, Eccellenza...". E allora go tirà fora co son stà xo là in bassa Italia dove che xe el nostro caro Marietto, no? E go dito: "I cristiani sono...", e citavo un vecchio sacerdote di ottantaquattro anni che mi diceva: "Sa, - ed era un'anima bella - noi...". E mi parlava: "Io sono stato formato da un vicentino, da mons. De Luca, che è stato vescovo, rettore del seminario di Catanzaro, messo da San Pio X...". E allora tu trovi anche a Crotone un altro prete che è di quello stampo lì, mons. Magarotti. Lo conosci? Eh, non lo conosci? Eh, Mario, non conosci nessuno! Anche quello un'anima bella, un'anima santa! "Eccellenza,- go dito - manca la semenza. Ghe vole semenza, no? A un dato momento la semenza scominsia a vegnere... Ghe vole semenza nova. Ecco perché i vescovi deve fare sacrificio... Bisogna che i vescovi fassa sacrificio... Un poca de semenza nova da mandare in quelle parti là". Goi fato male? "Semenèmo. - go dito - Xe semenando che se raccoglie".
MO198,6 [17-08-1967]
6 Non è mica da fare il processo storico adesso, perché la xe così, perché... La xe così... Adesso serchemo de darghe una mano. Fare el processo perché una casa xe drio brusarse: "Per cosa xe che la xe drio brusarse? Ma come xela stà?", e magari fare el processo, corrarghe drio a quelo che la ga impissà. Smorsemola! E intanto femola su nova par quei pori disgrassià che xe senza casa! Dopo discutarì se volì ciapare quelo che la ga brusà. La realtà xe questa, no, che "dum Roma luquuntur...", eccetera, no; che non capita la stessa roba!Me vien da ridere, scusé savìo, quando che vedo... So, per esempio, di un certo missionario che el ga consumà tutta la sua vita, quasi, quasi tutta, beh, di certo non lo conossì voialtri, per studiare il problema missionario, e non l'è mai stà in mission. Va ben! Per scrivere sul problema missionario! Bellissime cose, sante cose! Ma, fate su le maneghe e andar a salvare anime, no? Sbaglio? Non siete mica d'accordo? Ghe vole anche quele robe là, ghe vole quele robe là... Ma mi diria, ciò, Bepi caro, se questo tale se ga laureà, e dopo el se ga messo a studiare, studiare, studiare, el fusse andà sette, otto anni in mission, el fusse vegnù casa, el ghesse scumissià scrivere qualcosa, el gavarìa scumissià dire: "Perché, vito, quando che ve in mission, arrivè a tal punto, trovarì i leoni, bisogna che ve metì de qua. Dopo all'altro punto, vardè che trovè l'acqua salà, bisogna che ve portè una boraccia de acqua, perché senò morì de sen". Me par mi, uno che ghesse visto un pochettin... Digo male? Siete d'accordo? Ma siccome so che sto tale, capissito, el fumava sei, sette pacchetti de sigarette al giorno, e so che el gaveva comincià a molarghe alle pratiche di pietà, eccetera, non può essere maestro di chi va a portare il Vangelo.
MO198,7 [17-08-1967]
7 Ora, a un dato momento, figlioli miei, ci vogliono anime consacrate per portare il cristianesimo in giro; ma anime che abbiano tre talenti, e li abbiano trasformati in sei, che abbiano cinque talenti in dieci, ma piene di Dio, piene di Dio. Guardate che il mondo si può prendere, ma ci vogliono ancora i Curati d'Ars e i Tommaso d'Aquino. Uno che ha pochi talenti sarà il Curato d'Ars, quegli altri saranno i Tommaso d'Aquino. Mi sarò el sacrestan del Curato d'Ars, don Guido Curato d'Ars, e don Giuseppe sarà Tommaso d'Aquino, Don Luigi sarà santa Teresina del Bambin Gesù. Non la xe stà maestra delle novizie?Figlioli miei, però ricordatevi: è volontà di Dio che tutti gli uomini si salvino, che tutti gli uomini partecipino di questo banchetto. Andate, chiamateli, "compellite intrare", fateli entrare, bisogna portarli tutti: questa è la volontà del Signore. E che questo spirito, apostolico, chiaro, di duemila anni fa, che questa comunità abbia lo spirito del Cristo.Ora, io ho buttato le parole così, ma state attenti, vedete, quale è la missione nostra, nostra, della nostra Famiglia religiosa? Quando noi abbiamo cominciato a costruire qui a Bosco, una delle prime cose è stata quella di fare un progetto, dei disegni, e di dire: "Beh, questa casa, questa casa, questa casa...". Poi dire: "Questa si dovrebbe mettere qui, questa si dovrebbe mettere qui...". Prima avere il disegno della casa, sapere cosa volevamo costruire. Quando abbiamo fatto il disegno della casa, allora sono partiti i falegnami, sono partiti i meccanici, sono partiti quelli dei pannelli, del colore... e a un dato momento è venuta su la casa.Ora, fratelli miei, bisogna che sappiamo dove dobbiamo andare a finire, bisogna che abbiamo un disegno chiaro di dove dobbiamo arrivare. E perciò è necessario, per conto mio, che ci raffiguriamo qualche volta la Chiesa, l'umanità come la vuole Cristo; che ce la sogniamo un pochino, proprio dinanzi al tabernacolo qualche volta l'umanità: che bello che sarebbe! Non è mica poesia questa qui. È volontà di Dio che il mondo sia così, no? Il mondo, purtroppo, oggi non è come lo vuole il Signore. Non è uno, non sono uno, non c'è l'unità. Manca la santità; non tutti gli uomini sono ancora entrati nella Chiesa, come è volontà del Signore. È vero che si possono salvare lo stesso, tutto quello che volete, tutte belle cose; però noi dobbiamo fare la nostra missione, no? Dobbiamo far entrare il cristianesimo, portare la verità, aiutare queste povere creature...