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LE APPARIZIONI DI FATIMA: INVITO DELL’ANGELO ALLA PREGHIERA RIPARATRICE

MO263 [07-02-1969]

7 febbraio 1969

MO263,1 [07-02-1969]

1. Pensavo che, avendo i diaconi, toccasse ai diaconi dire una parola. Ho tentato io col diacono Vinicio, ma l'è andata storta e bisogna che ancora i vecchi preti ritornino al loro posto.
Questa mattina vorrei continuare una di quelle meditazioni che stavamo facendo assieme con i più vecchi, e cioè continuare sulle apparizioni della Madonna a Fatima. È un'apparizione dell'angelo che mi pare possa starci benissimo come meditazione nel primo venerdì del mese. Per i più giovani, mi riallaccio un istante... Voi sapete che a Fatima è apparsa la nostra buona mamma, la Madonna. Prima che ai tre pastorelli apparisse la Madonna, è venuto un angelo che ha invitato i fanciulli a pregare recitando quella preghiera che noi spesso diciamo: "Mio Dio, io credo, adoro, eccetera". Dopo qualche settimana l'angelo è riapparso mentre stavano giocando e li ha invitati a pregare: "Pregate, pregate molto, continuate a pregare, per riparare i peccati che vengono commessi, per salvare le anime". E siamo arrivati alla terza apparizione. I tre fanciulli stavano custodendo il gregge, là, non molto distante dal posto dove apparirà più tardi la Madonna, quando improvvisamente ecco arrivare l'angelo. Permettetemi che vi legga il breve racconto e poi facciamo insieme, così, fraternamente, alcune riflessioni. «Essi si erano trattenuti a giocare di nuovo, mentre le pecore si sporgevano per il pendio sottostante; e, dopo aver detto il loro Rosario come al solito, stavano recitando insieme "Mio Dio, io credo, io adoro, io spero, io Vi amo! Vi domando perdono per coloro che non credono, non adorano, non sperano e non Vi amano». Faccio un'osservazione subito qui prima di procedere avanti. "Stavano recitando insieme", cioè stavano pregando e pregando insieme. Vedete, oggi abbiamo tanto bisogno del Signore, abbiamo tanto bisogno che il Signore ci illumini, che il Signore... Quando andiamo in macchina e ci troviamo di notte abbiamo bisogno dei fari; se di notte poi c'è anche la nebbia, abbiamo bisogno anche dei fari antinebbia, e ancora è fatica guidare, no, è fatica guidare. È facile anche qualche tamponamento, come può essere capitato a qualcuno, e, vedete, oggi noi dobbiamo camminare in un mondo dove c'è tanta nebbia, c'è tanta oscurità, ed è per questo che bisogna che noi accendiamo i fari. Ed ecco allora la Madonna, cioè l'angelo è venuto a nome della Madonna a dire ai fanciulli: "Bisogna pregare, bisogna pregare tanto". I tre fanciulli avevano una missione da compiere e dovevano prepararsi. Anche noi abbiamo una missione da compiere in questo mondo dove c'è tanta oscurità; come i tre fanciulli abbiamo un messaggio da portare. Quando sono andato a Crotone e stavo leggendo questo libro, mi pareva proprio di vedere i tre pastorelli: otto nostri religiosi, quattro assistenti e quattro sacerdoti, che là in mezzo al popolo praticamente stanno ripetendo quello che i pastorelli hanno ripetuto a migliaia e migliaia di persone: "Bisogna far penitenza, bisogna credere in Dio, bisogna prepararsi alla vita eterna, bisogna santificare il lavoro". Questa missione dei tre pastorelli si ripete continuamente, in altra forma, ma si ripete; e voi siete congregati in questa Casa per andare nel mondo a ripetere la stessa missione. E allora, figlioli, se volete veramente far luce, portare luce, bisogna che anche voi facciate quello che hanno fatto i piccoli, che preghiate, preghiate molto e preghiate insieme; preghiate insieme con Cristo, ma insieme anche tra voi; che sentiate il bisogno di prepararvi con la preghiera. Guardate, è necessaria la preparazione culturale, lo studio, eccetera, ma guardate che prima ci vuole la preghiera. Perché? Perché altrimenti sarebbe come pretendere di andare in macchina senza benzina, sarebbe come pretendere di andar via senza motore; una bella carrozzeria, ma al posto del motore mettere, per esempio, una zucca... Eh, la macchina non va avanti, assolutamente: ci vuole un motore! E questo motore noi lo possiamo avere soltanto se preghiamo e preghiamo tanto, se ci sforzeremo di avere con Cristo un contatto intimo e personale.

MO263,2 [07-02-1969]

2. Guardate l'angelo cosa dirà adesso.
"Avevano appena detto questo, che videro la medesima luce cristallina venire veloce al di sopra della valle; ed ecco l'Angelo, bello, risplendente, abbagliante, sospeso nell'aria davanti a loro. Questa volta teneva in mano un calice, e con l'altra vi teneva sopra un'ostia. Lasciò queste cose sospese nell'aria, mentre si prostrava al suolo dicendo...”. Cosa meravigliosa: prima l'angelo, adesso l'Eucaristia, poi la Madonna. Ah, sì, bisogna pregare, bisogna nutrirsi dell'Eucarestia, allora si capiscono le cose di Dio! Altrimenti non si capiscono le cose di Dio. Questo angelo che viene col calice e l'ostia, lascia là per aria il calice e l'ostia e si prostra lui prima a pregare. Ecco la nostra lezione. "Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo". Ma come? Santissima Trinità... Ha lasciato là un calice e un'ostia, si prostra: "Santissima Trinità...". Eh, figlioli, quando noi adoriamo Gesù nel tabernacolo, Padre, Figlio e Spirito Santo sono lì insieme con Gesù. Noi sappiamo che nell'ostia c'è veramente Gesù, ma noi sappiamo che con Gesù c'è il Padre e lo Spirito Santo. Ecco quella, la prima lezione che ci viene: quando noi ci prostriamo dinanzi all'Eucaristia, quando tra poco io alzerò la particola consacrata, quando di qui a qualche minuto voi riceverete la particola consacrata, voi ricevete la Santissima Trinità. È la Santissima Trinità che io adoro quando m'inginocchio, è la Santissima Trinità che entra dentro di voi, che trasforma voi. Trasforma voi se avete pregato prima, trasforma voi se avete creduto prima, se avete desiderato prima. Ma se voi non avete pregato, non vi siete sforzati di credere, se voi non avete desiderato, passa la Santissima Trinità. E allora bisogna ripetere come Sant'Agostino: "Temo il Signore che passa"; è d'aver paura del Signore che passa. È una grazia che passa vicina e io la prendo questa grazia! Quante volte Gesù è passato vicino agli abitanti della Palestina e sono rimasti quello che erano. Passa vicino Gesù a un morto e gli dice: "Alzati!", e il morto risorge. Ma perché vicino al morto c'è una sorella, due sorelle che hanno fede: "Credi tu che possa far questo?". "Si!", e allora cerca di vederci, e allora parla, e allora cammina. Il Signore esige la fede, e se c'è un morto esige la fede del vivo che gli è vicino. Fratelli miei, ricordatevi, primo passo: pregare, credere, e poi Dio agirà. Noi potremo soltanto essere gli araldi del Cristo, i messaggeri suoi, dove siamo attesi, ricordatevelo. Tutte quelle richieste che abbiamo continuamente dalle varie parti, sono richieste di Dio, è Dio che vi attende, è Dio che vi aspetta, siete aspettati da migliaia di persone, è la Chiesa che aspetta che cresciate, è la Chiesa che aspetta che vi moltiplichiate, è la Chiesa che vuole darvi il mandato di andare e predicare il Vangelo. Ma, ricordatevi, dovete prima averlo il Vangelo, dovete prima mangiarlo il Vangelo, dovete prima farlo vita della vostra vita. Questo è impossibile se non vi prostrerete dinanzi al Cristo e adorerete Padre, Figlio e Spirito Santo.

MO263,3 [07-02-1969]

3. E continua l'angelo: "... e Vi offro il preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli della terra, in riparazione degli oltraggi, sacrilegi e indifferenze coi quali Egli stesso è offeso".
Dunque guardate, adora la Santissima Trinità e poi offre alla Santissima Trinità Gesù presente nell'Eucarestia, per riparare tutti gli oltraggi che Gesù riceve con i sacrilegi, le indifferenze, le offese, nei vari tabernacoli del mondo. Ecco quello che dobbiamo fare noi: prostrarci dinanzi a Gesù eucaristico e offrire Gesù eucaristico alla Santissima Trinità, riconoscere la presenza della Santissima Trinità in Gesù eucaristico, e offrire Gesù eucaristico alla Santissima Trinità in riparazione di tutti questi sacrilegi, queste indifferenze, questi oltraggi, che Gesù riceve nei vari tabernacoli del mondo; e specialmente in questo momento, certe profanazioni, certe cose che vengono compiute, certe Messe che vengono celebrate, proprio una forma di profanazione dell'Eucaristia. Bisogna pure che qualcuno paghi, figlioli miei. Se Gesù viene schiaffeggiato, se Gesù viene oltraggiato, se viene ricevuto con indifferenza, bisogna pure che qualcuno ripari. Se viene rotto un vetro, bisogna pure che qualcuno lo ripari questo vetro; se salta una lampadina, bisogna pure che qualcuno la rimetta a posto questa lampadina. Nella casa di Dio, Cristo è oltraggiato, il tabernacolo è stato aperto, il Santissimo è stato buttato per terra e pestato sotto i piedi: bisogna pure che qualcuno raccolga queste ostie sante e rimetta l'Eucarestia nel suo posto d'onore. E siamo noi i primi a essere chiamati. Prima di andare a predicare nel mondo, siamo chiamati appunto a questo: a riparare, a riparare, col nostro amore, con la nostra fede, con i nostri piccoli sacrifici. Questa è la prima azione apostolica che dobbiamo compiere. Questo lo chiede l'angelo santo ai piccoli pastorelli prima che abbiano ad incontrarsi con la Madonna, per prepararsi all'incontro con la Madonna. E poi la Madonna piano piano li preparerà al messaggio che dovrà affidare loro. Vedete che è una lezione che Dio vuole impartire ai bambini ancora molto prima di affidare un messaggio. Se vogliamo anche noi ricevere il messaggio, portare il messaggio, bisogna prima che impariamo questa lezione: che impariamo a credere, che impariamo ad adorare, che impariamo a riparare.

MO263,4 [07-02-1969]

4. E continua ancora il messaggero divino: "E per gli infiniti meriti del Suo Cuore e del Cuore Immacolato di Maria, Vi chiedo la conversione dei poveri peccatori".
Riparare dunque, riparare, ma poi passiamo un passo più avanti: "... per i meriti del Cuore Sacratissimo di Gesù e del Cuore Immacolato di Maria, chiedo la conversione dei peccatori". Che passaggio meraviglioso, cari figlioli! Adoro la Santissima Trinità, riparo gli oltraggi che l'Eucarestia riceve continuamente, prendo l'Eucaristia, la offro alla Santissima Trinità per riparare gli oltraggi che riceve il Cuore di Gesù e il Cuore Immacolato di Maria. L'Eucarestia è termine di amore, di riparazione, ed è moneta, moneta per pagare alla Santissima Trinità tutto quello che di male c'è in me e nei miei fratelli. Questo è quello, figlioli, che noi vogliamo fare sempre, ma in modo particolare questa mattina, primo venerdì del mese. Il primo venerdì del mese ha appunto questo carattere di riparazione. Vogliamo che la Santa Messa, che insieme celebreremo fra qualche istante, abbia proprio questo scopo questa mattina, questo fine: vogliamo che la Santa Messa oggi sia una Messa piena di fede, vogliamo credere: "Mio Dio, credo, credo fermamente che qui sei presente tu, Padre, Figlio e Spirito Santo". Vogliamo non soltanto credere, ma vogliamo riparare, vogliamo riparare tutte le offese che Gesù riceve in tutte le parti del mondo. Ma vogliamo ancora prendere questa Eucarestia e offrirla al Padre per riparare i nostri peccati e i peccati di tutti i nostri fratelli.