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LA DEVOZIONE ALLA MADONNA PORTA A GESÙ

MO269 [04-03-1969]

4 marzo 1969

MO269,1 [04-03-1969]

1.L'ultima volta ci siano soffermati a considerare le penitenze che i piccoli pastorelli incominciarono a fare per obbedire al comando della Madonna che li aveva invitati a far penitenza per la conversione dei peccatori. Sarebbe interessante soffermarsi un pochino e vedere altre penitenze, vedere un pochino fino a che punto questi bambini sono andati, vorrei dire, anche un po' avanti, vorrei dire agli eccessi un pochino, per far penitenza. Sarebbe un esempio meraviglioso per noi. Ma se vado troppo avanti nel far questo, mi renderei responsabile poi di altri eccessi che potreste compiere voi durante la Quaresima, mi renderei responsabile un po' se qualcuno, sa, se si mettesse per questa strada. E allora, siccome io voglio che ci sia un certo equilibrio nella casa, che si faccia penitenza sì, ma che non si arrivi proprio agli eccessi, allora mi fermerei qui insomma riguardo alla penitenza. Però, la chiusura un po' di questo capitolo mi porta a una riflessione, e vorrei leggere queste righe.

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2.La mamma di Lucia non si dava pace, voleva che assolutamente la bambina confessasse di essere una bugiarda, di aver detto la bugia. Mentre i due fratellini... il papà aveva dato quella sentenza che avevamo sentito, la mamma si barcamenava, invece la mamma di Lucia menava invece di barcamenarsi. E ecco la chiusura. «Con minacce e promesse, con scapellotti e carezze, fece l'impossibile per spezzare quella serena sicurezza con la quale Lucia ripeteva il suo racconto. "Se tu non dici che è stata una bugia - le disse la madre un giorno - ti chiudo in una stanza oscura, dove non avrai mai più la luce del sole». Adesso voi direte: “Beh, adesso i ragazzi si mettono a ridere”. Ma una volta non ci si metteva mica a ridere quando i genitori dicevano queste cose qui, perché sapevamo che erano in grado di farle e le avrebbero fatte. «Un'altra volta in un moto di esasperazione la percosse col manico della scopa. Dopo che tutti questi mezzi riuscirono vani, la condusse alla canonica per vedere se il Priore riuscisse a farla pentire e a riparare. Fu tutto inutile. Lucia incominciava a comprendere quello che aveva inteso la Signora col dire: “Avrete molto da soffrire”». Ecco, volevo solo sottolineare questo particolare. Quando si riceve una missione dal Cielo, ricordatevi che deve, come proprio segno, proprio caratteristico, deve seguire una reazione. È come una goccia d'acqua che casca sopra una piastra della cucina economica accesa. Cade questa goccia d'acqua: brooomm... Quando uno parte con una missione del Cielo, avviene una reazione, perché, sa, dove c'è.... Andate in una casa e vedete il gatto che sta mangiando il pollo sopra la tola; entra la mamma: cosa succede? Una savatta che xola, no? È giusto? Vedi un gatto che scappa da una parte: bom, bom, bom... Supponiamo che ci sia due, tre gatti in cucina insima la tola che i magna; arriva la padrona de casa: cosa succede? Brrr: i gati che scapa, le savate che corre, la pignatta che se rabalta. Per forza, no? Ora, se l'uomo di Dio riceve una missione e entra a compiere la sua missione in nome di Dio, per forza deve venire una reazione. Perché? Perché va a turbare il demonio, va a pestare la coda del demonio. Noi siamo mandati, siamo mandati a cacciare il demonio. Ma non a cacciarlo poeticamente, a cacciarlo realmente dalle anime, dai luoghi, da dove il demonio ha messo la sua sede.

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3.Ora, capite che marciare durante il tempo di pace per il corso della città di Vicenza con la divisa militare è abbastanza facile. Ma compiere un'azione di guerra... L'abbiamo visto noi cosa voleva dire quando questi poveri soldati partivano e salutavano: "Partiamo e non sappiamo se torneremo". La guerra è guerra. E se è guerra, quella che combattono i nostri soldati nel Vietnam o in altre parti del mondo, non è meno guerra e meno sanguinosa quella che dobbiamo compiere noi. Soltanto che noi non sappiamo mai in quale angolo della casa sia nascosto il demonio. Perciò, se voi non capite questo qui, avete capito molto poco. Un cristiano che comincia a essere sul serio cristiano, comincia a essere martire. Un apostolo che volesse sul serio essere apostolo, comincia ad essere martire. Del resto, provate a guardare la vita dei santi, provate ad esaminare attentamente, domani quando sarete sacerdoti o diaconi, nel campo del vostro lavoro apostolico, provate a esaminare anima per anima: a ogni azione una reazione. A ogni azione apostolica, a ogni azione verso la santità, naturalmente viene una reazione. Tu muovi un vespaio, c'è un movimento: non c'è niente da fare! Un giovane che comincia a farsi santo, cominciano le tentazioni, cominciano le difficoltà, cominciano le reazioni o interne o esterne. Questa è una legge proprio, vorrei dire, quasi di fisica. Tu, Alberto, vuoi farti santo, cominci a farti santo, cominci a lavorare? Certamente due cose: o una azione da parte del demonio esterna o interna e tante volte purtroppo tutte e due. Interna: potrai sentire delle tentazioni contro la purezza che non hai mai sentito in vita tua, delle tentazioni di scoraggiamento, delle tentazioni contro la fede, delle tentazioni di disperazione, di esasperazione, che non hai mai sentito in vita tua. Se queste non le provi, sta' attento perché allora vengono da fuori. Non ho mai visto, guardate, ormai son su per i cinquantaquattro anni, son quasi ventinove anni che son prete, ma negli anni di apostolato da chierico e da liceale, in mezzo ai giovani, e tutti quanti gli anni sacerdotali, non ho mai visto uno che cominci a salire e non ci sia stata una reazione del demonio. Non ho mai visto uno che abbia incominciato a lavorare in mezzo alle anime e non ci sia stata una reazione del demonio. E quanto più uno si è donato interamente tanto più forte è stata la reazione, fino al punto che abbiamo visto Gesù ammazzato, gli Apostoli ammazzati.

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4.Ora, guardate che non sempre saranno ammazzati così, non sempre vedremo lo spargimento del sangue, esternamente; ma lo spargimento interno del sangue ci sarà sempre, sempre, sempre! Altrimenti io dico, se uno mi dicesse: "Guarda, io sono partito, ma non ho trovato questo", bene, mi dispiace: tu non sei di Cristo! Vi assicuro, uno che non trovasse ostacoli nel suo lavoro spirituale, che non trovasse, in altre parole, il demonio sulla porta, sul suo cammino, io vi assicuro: quello non è uomo di Dio, non sta lavorando per Dio; sta lavorando per se stesso. E allora logico: il demonio non si mette sul suo cammino. Voi troverete qualche volta qualche sacerdote che è tutto entusiasta: tutto bene, tutto qua, tutto là... State attenti che quello non lavora per Iddio, è difficile che lavori per Iddio! Bernardetta: eccola là, ha le apparizioni. Il demonio nel Gave, e dopo pacche a destra e a sinistra. Questi piccoli, una missione, ed ecco qui: manico della scopa, “urbi et orbi”, no? Questa è la strada. Non stèmo a illuderci. Nonostante che i professori di cartoline possano dire altrimenti, questa è la verità. Anche se venisse un angelo del cielo a dirvi altrimenti, caro diacono Livio, questa è la verità. Sei d'accordo tu? Almeno noi vecchi siamo d'accordo, no?

MO269,5 [04-03-1969]

5.Avanti. E adesso passiamo, saltando un po' tutto il resto del racconto, passiamo alla seconda apparizione. Lasciamo stare, dico, i particolari, perché siamo in sede di meditazione, che ci portano i piccoli fino al luogo dell'apparizione. Andiamo addirittura, leggiamo il dialogo avvenuto fra i bambini e la Madonna. È una paginetta. La leggiamo; poi così, fraternamente, cerchiamo di commentarla. «Ci inginocchiammo dunque. Lucia alzò le sue mani in atto di preghiera e disse...». Mi pare di vederla questa bambina. Si era preparata; la prima volta non si era preparata, no; la prima volta è stata presa all'improvviso; è stata anche furba, ha domandato: " E io vengo in Paradiso?"; sa, ha sentito parlare del Paradiso, eh! Sarebbe come uno che sentisse, aprisse la radio e sente che stanno giocando la partita, è logico, vero, Vittorino, si ferma subito, no, Vittorino? Stai lì ad ascoltare se ha vinto il Vicenza o no. Un momentino, sa, la prima volta c'è stata questa curiosità. Beh, non son mica allusioni, vero, Vittorino? Caso mai, tutt'al più è stato domenica, ma non sono allusioni... Attenti un momentino. Qui adesso c'è un mese in mezzo, e in questo mese la bambina ha fatto in tempo a prepararsi un pochino. Durante questo mese ci sono state poi anche delle persone che hanno cercato di spaventarla, di metterle i dubbi; ed ecco la ragazza, allora, che tu la senti più preparata, e anche nel modo di trattare. La prima volta ha detto così, adesso la tratta con... E incomincia così: "Vostra Eccellenza...”. Eh, ha, questa bambina... Avranno detto queste comari: "Ti raccomando... Se la xe la Madonna, almeno Eccellenza, no?". Il massimo titolo, no?

MO269,6 [04-03-1969]

6.«Vostra Eccellenza mi disse di venire qui. La prego di dirmi cosa vuole da me». Saltiamo. «La Signora rispose: “Voglio...”». “Voglio”, attenti! non, desidero. «Voglio che veniate qui il 13 del prossimo mese, che recitiate le cinque decadi del Rosario ogni giorno, e che tu impari a leggere. Ti dirò più tardi cio che voglio». Il commento lo faremo dopo. «Lucia allora chiese la guarigione di una persona ammalata. "Se si converte, guarirà durante l'anno". "Vorrei chiedervi di prenderci in cielo", continuò la ragazza. - Sto Paradiso, ah? El ghe fa gola un pochetin! "Sì, Jacinta e Francesco li prenderò presto. Ma tu rimarrai qui per qualche tempo ancora. Gesù desidera servirsi di te per farmi conoscere ed amare. Egli desidera istituire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato". E Lucia: "Io rimango qui? Da sola?". "No figliola. E soffri molto per questo? Non scoraggiarti. Io non ti abbandonerò mai. Il mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio ed il sentiero che ti condurrà fino a Dio". Nel dire queste ultime parole essa aprì le mani, come aveva fatto nell'occasione precedente, e di nuovo comunicò loro la luce, che fluiva in due raggi dalle sue palme, avviluppando i fanciulli nel suo chiarore celestiale. "In questa luce noi ci vedemmo come sommersi in Dio. Jacinta e Francisco sembravano essere nella parte della luce che saliva verso il cielo, ed io in quella che si diffondeva sulla terra. Davanti al palmo della mano destra della Madonna c'era un cuore circondato da spine, che sembravano esservi infisse come chiodi. Noi comprendemmo che era il Cuore Immacolato di Maria oltraggiato dai peccati degli uomini, pei quali si deve fare riparazione"». E questo è il fatto. Torniamo indietro.

MO269,7 [04-03-1969]

7.Prima cosa: dice la Madonna: "Voglio che veniate qui il 13 del mese prossimo. Ti dirò più tardi ciò che voglio". Ecco, io vorrei rivelarvi un po' i costumi del cielo, come costumano fare in Paradiso. Vedete, quando il Signore ha mandato l'angelo a rivelare alla Madonna che sarebbe divenuta la mamma di Gesù, non ha rivelato tutto. Le rivelazioni del cielo vengono a gradi. Ti mandano giù, per esempio, supponi arriva in casa quest'oggi, arriva in casa, dicevamo a suo tempo, un camion pieno di travi di cemento lunghe dodici metri. Vi ricordate la storia. Ma manca il disegno. Poi arriva a casa un'altra cosa, arriva a casa un'altra cosa. Ma insomma, cosa succede qua, cosa si farà di sta roba? Infine riva a casa il disegno definitivo, no? Per strada, il Signore ti fa fare dei lavori, ti fa fare dei pezzi di casa; infine arriva il disegno definitivo. Ora, vedete, non vogliamo noi pretendere, qui pretendere di avere il disegno definitivo di quello che Dio esigerà da ciascuno di noi. Il Signore, come ha fatto - come dicevamo giorni fa - con Tobiolo che l'ha condotto, e così quasi per caso ha preso il pesce, ha tirato fuori il cuore, eccetera, eccetera, così quasi per caso condurrà ognuno di noi a fare delle esperienze che poi serviranno nella vita apostolica per la realizzazione di quel piano che sembra casuale, ma è voluto dal Signore. Ora, vedete, bisogna che noi entriamo in questo piano meraviglioso di Dio. Quando io ero ragazzo, per esempio, mi sono lasciato portare, portare, durante l'estate. Perché? Perché leggendo la vita di San Giovanni Bosco ho visto che un giorno lui ha preso in mano il martello per insegnare a un ragazzo come si doveva fare a battere una suola delle scarpe. Ho detto: "Guarda, domani da prete mi potrebbe servire sapere qualche cosa". E mi sono messo in testa, durante l'estate, così, imparare a fare qualche cosa, ogni estate. La gente diceva: "Ma valo prete quelo o valo meccanico? Ma quel toso là cosa falo?". A me veniva da ridere. Ma poi ho visto che, da prete, mi sono servite tutte. Non perché io dovessi fare il meccanico, ma almeno sapere che un tornio non è una macchina tipografica, no, almeno per sapere quale è la porta dove vendono chiodi e non andare a finire dove vendono broche de garofano, vero... broche sì, le une e le altre, ma è roba diversa l'una dall'altra.

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8.Ora, amici miei, amici miei, bisogna che noi entriamo in questo piano della provvidenza. E in questo piano della provvidenza che dice: intanto fa' questo! La Madonna dice a questa benedetta figliola: "Senti, tu intanto il mese venturo vieni qui, poi ti dirò cosa che devi fare. Intanto fa' questo. Entra nel mio ingranaggio, entra nella volontà di Dio". Ora, vedete, a voi cosa domanda il Signore? Non domanda che andiate in giro: “E domani e posdomani io devo fare così, perché domani avverrà un'altra apparizione”. No! Ti dice: "Intanto fa' questo!". E cos'è questo 'questo'? Fa' il tuo dovere: studia, prega, unisciti a Dio, vivi la carità. "Ma qua, là...". Lascia stare, fidati di Dio! Ora, bisogna che noi entriamo con semplicità nel piano di Dio perché, mentre stiamo preparando la cattedrale di Fatima, non minacciamo, vero, di non andare il giorno dell'appuntamento dove che Dio ci aspetta. Se le bambine fossero andate da un ingegnere a far fare il disegno della cattedrale o del santuario, non avrebbero obbedito alla Madonna. La Madonna non chiedeva questo in quel momento lì; chiedeva loro di soffrire, di patire, di pregare e di essere fedeli all'andata al prossimo mese. Ora, oggi, tu, Graziano, sei in noviziato; che cosa ti chiede Dio? Lì, in noviziato, il tuo dovere bene: il tuo sorriso, la tua gioia, la tua serenità, il compimento del tuo dovere e metterti a disposizione, in modo che se fra un mese viene la Madonna e ti dice: "Parti e va' a finire in America", tu parti e vai a finire in America, con questa semplicità. Ora, vedete, bisogna che noi capiamo che quello che vuole Dio dai suoi uomini è proprio questa disponibilità, questa fedeltà nella giornata, nel compimento del dovere quotidiano, questa fedeltà, questo domandarci continuamente: cosa devo fare oggi, cosa vuole Dio da me, in questa giornata, in questo momento? Questo non vuol dire tagliare le ali per l'avvenire. No! Vuol dire essere a disposizione di Dio per qualsiasi cosa.

MO269,9 [04-03-1969]

9."Ecce ancilla Domini": ecco la serva del Signore. Noi dobbiamo essere sempre nell'atteggiamento della Madonna che dice: "Eccomi qui, Signore! Ecco il tuo servo!". Venire in chiesa, dinanzi a Dio, quei cinque minuti, noi dobbiamo ripetere la frase della Madonna: "Eccomi, Signore, son qui a tua disposizione". In modo particolare nella Messa: "Eccomi qui, purificato, Signore". Perché ogni mattina, abbiamo detto, dobbiamo mettere i nostri peccati sopra l'altare. Dobbiamo metterci a disposizione. Dobbiamo essere pronti ad essere crocifissi come Gesù, ogni mattina; dobbiamo non soltanto rivivere la passione del Signore, non soltanto sentire la presenza del Signore, ma dobbiamo anche noi uniformarci allo Spirito del Signore, a questa dedizione completa, nelle mani del Padre per la nostra immolazione, per la salvezza delle anime. Abbiamo detto prima: cominciare una missione apostolica vuol dire cominciare una crocifissione. Non c'è niente da fare! E allora noi dobbiamo essere in ogni giornata nostra a disposizione di Dio per la crocifissione. Non so se esagero, don Piero, esagero? Uomini messi in questa condizione, siano piccoli fin che volete, siano miseri fin che volete, guardate che questi uomini sono quelli che salvano il mondo. Attenti, amici, non mi fa paura uno che sia anche un peccatore, uno che ne commetta anche di grosse... Per carità, non state mica a farle, eh! Mi fa paura soltanto uno che non è così docilmente a disposizione di Dio, che non si è messo a disposizione di Dio. Perché allora fa... Questo tale si mette alla periferia, questo tale fa una cosa umana, questo tale si mette là a costruire come fosse una società, vero, per la protezione dei cani... o qualcosa del genere. Ricordatevi bene che l'opera è di Dio, la missione è di Dio e non si può farla su un sistema umano. Soltanto con uomini che si sono messi in questa forma e in questo modo a disposizione totale di Dio e che vedono Dio anche nelle piccole cose quotidiane, e che sanno vedere, proprio sanno vedere la volontà di Dio anche in queste piccole cose, solo con questi si fa qualche cosa.

MO269,10 [04-03-1969]

10.Io vado in studio e devo tradurre Cicerone? Bene, Dio mi ha comandato di tradurre Cicerone; io devo farlo perché Dio lo vuole. Io devo scopare? E va ben, io devo farlo bene, perché Dio mi ha mandato a far pulizia lì. Non mi importa che ci sia l'assistente o non l'assistente, don Giuseppe o don Bepi che mi vede, non importa niente. So che Dio vuole questo da me in questo momento, e so che se faccio bene lui è contento, e se non lo faccio io disobbedisco, io manco all'appuntamento. Amici miei, se l'obbedienza, insomma le vostre azioni non partono da questa luce, guardate che mettete un S.O.S., perché guardate che è come una macchina che sta andando senza olio, eh!... da un momento all'altro potrebbero fondersi le bronzine. Dimenticate che ci sono dei superiori, dimenticate che ci sono dei capi; ricordatevi che c'è uno solo: Dio! Guardate che il demonio entra anche qui nella nostra casa; entra con le sue scempiaggini, con le sue stupidaggini, con le sue piccinerie, con le sue balordaggini. Salvatevi dal demonio, figlioli, salvatevi! La realtà è una sola: siamo di Dio! È lui, è lui, è lui che ci guida, è lui che ci accompagna, è per lui che dobbiamo vivere. Tutto il resto vale niente. Di giorno, di notte a disposizione sua. Eccolo qui: "Vieni qui... il resto te lo dirò". E una disposizione dei superiori se non la vedete come una cosa che viene da Dio, non avete capito niente. Cambiate mestiere, andate a impiantar cavoli che forse vengono meglio. Se non siete capaci di vedere la volontà di Dio attraverso le disposizioni dei superiori, ricordatevi che non avete capito niente, niente! Mi guardate? Non posso dirvi diversamente. Con questo non voglio dire: i superiori duci, non duci... No, no, guardate che mi metto io sotto i piedi vostri. Il superiore è lui. Dobbiamo insieme, da buoni fratelli, cercare la volontà di Dio. Dobbiamo avere tutti questa preoccupazione di cercare la volontà di Dio. Domani, in una Comunità... Guardate, se vedo in una Comunità un superiore che fa il duce, domando il permesso al Signore, tiro fora la pistola e ghe sparo. Però se gli altri non obbediscono, ghin tiro fora dò e ghe sparo do volte. Inutile, Vinicio, che te ridi. Bisogna, vedete... Questi sono gli uomini di cui Dio si servirà per sconvolgere i maoisti là... ottocento maoisti che marciano, un pochi di poliziotti con lo scudo, si presenta un domani un Ruggero: "Cosa fate? A casa vostra! Cosa fate? A casa vostra!". Un povero pandolo? No, per carità, non è mica un pandolo: è capace, domani, di sconvolgere. Dio si serve di niente, ricordatevelo bene. Non è passato il tempo, figlioli, che un Papa ferma Attila, ricordatevi, non è passato il tempo, perché sarebbe passato Dio. Non è passato il tempo che una suora si mette là sulla finestrina col Santissimo e sconvolge e scappano via i nemici. Non è passato il tempo! Ci sono degli uomini invece che non vogliono entrare lì. Bisogna entrare in questa economia. I me varda... come dire... Comunque ho detto che facciamo qualche breve commento. Andiamo avanti. Un'altra, ancora, osservazione.

MO269,11 [04-03-1969]

11.«No, figliola, non scoraggiarti, io non ti abbandonerò mai. Il mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e il sentiero che ti condurrà fino a Dio». Figlioli, guardate che senza la Madonna non facciamo niente. Guardate che è troppo difficile se non abbiamo una mamma che ci dia una mano. Guardate che nell'economia di Dio è stato stabilito così: che lei è la mediatrice di tutte le grazie. Con questo non vogliamo toccare niente, per carità, di tutto quello che è grande, che è santo, perché sappiamo che chi ha capito la devozione della Madonna non può non amare Gesù, non può non inginocchiarsi davanti al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Infatti, vedete subito dopo come la Madonna apre le sue mani e immette, si può dire, i due fanciulli nella luce della Santissima Trinità. Quando uno mi dicesse: "Sa, la devozione alla Madonna finisce per far diminuire la devozione... o la...". Amici miei, quello ha capito niente della Madonna. Ha guardato la Madonna e non ha guardato al seno purissimo di Maria che porta Gesù. Ha guardato la donna, non la mamma di Gesù. Perché se uno veramente ha devozione vera alla Madonna, è inutile, immediatamente si sente Gesù fra le braccia. Vorrei dire che avvicinarsi alla Madonna, veramente alla Madonna, è prendere in braccio Gesù e non vedere più la Madonna. Quando il vecchio Simeone si è avvicinato lì alla Madonna, cosa ha fatto? Ha preso in braccio Gesù e ha guardato Gesù. Uno che si avvicina veramente alla Madonna, prende Gesù e guarda Gesù. Ora, vedete, noi siamo sorti all'ombra di Maria, si può dire che siamo sorti sotto il manto della Madonna. Lasciate stare il povero strumento di cui si è servito il Signore. Guardiamo solo alla nostra casa, questa casa, quei primi pochi che sono qui presenti. Livio se ne ricorda bene: è stata piazzata proprio sullo scudo, vorrei dire, sulle braccia di Maria. Abbiamo visto il demonio come si è scagliato tremendamente contro la Madonna, come ha cercato di rovesciarci la casa, come ha fatto di tutto perché non voleva che sorgesse la chiesa. Sarebbe una storia meravigliosa vedere la lotta tra il demonio e la Madonna su questi 10.000 metri quadrati di terreno. Guardate, siccome che non fanno in tempo a stamparla - Zeno ha tanto da fare - mi riprometto di mostrarvela in Paradiso; la stamperemo in Paradiso, quando che ghe sarà Ruggero che studierà giornalismo anche lui a Roma, caso mai studierà... e la stamperemo in tipografia in Paradiso.

MO269,12 [04-03-1969]

12.Guardate, amici, che la storia della Congregazione si potrebbe chiamare la storia della lotta tra il demonio e la Madonna. La Madonna ci ha difesi, la Madonna ci ha portati fino a questo punto perché fossimo di Gesù, perché celebrassimo la Messa, perché vivessimo dell'Eucaristia, perché vivessimo nello Spirito Santo, perché vivessimo, in altre parole, con i piedi in terra e con la testa in Paradiso, come diceva Papa Giovanni, no, mi pare, no? Perché questo... Ora, vedete, se nell'economia di Dio è stato stabilito questo, non possiamo noi trovare la strada della Congregazione, e la strada nostra dei singoli, senza la Madonna. Non possiamo trovare la strada della santità individuale e la strada della santità collettiva senza la Madonna. E allora, vedete, siamo arrivati proprio al punto “dolens”. Quando son partito... Mi dispiace, adesso ci vorrebbe un'altra mezz'oretta, ma ci riprometteremo caso mai prima o dopo Pasqua, no? Quando siamo partiti con l'intenzione di studiare un po' le meraviglie di Fatima, il programma mio era questo: ritrovarci con la Madonna un pochino, perché la Madonna ci insegnasse ad amare di più il Signore, a vivere di più la Messa, a vivere di più il breviario, a vivere di più la vita eucaristica, la vita di unione col Signore. Ma ritrovarci con la Madonna. State attenti, figlioli, bisogna che ognuno di noi faccia una piccola revisione della sua devozione verso la Madonna. State attenti che c'è un pericolo enorme: che si ragioni troppo e che si ami poco. Lasciate stare i sentimentalismi, ma guardate che c'è un pericolo enorme: che si ragioni troppo e si ami poco. E amare vuol dire, non sentimentalismo, vuol dire donare, vuol dire dare qualche cosa, vuol dire saper rinunciare a qualche cosa per amore di Dio, per amore della mamma, vuol dire saper incontrarsi qualche volta, incontrarsi tra uomo e mamma, per trattare i nostri affari intimi. Meno chiacchiere fra uomini e un po' di più chiacchiere con Dio e con la nostra buona mamma, la Madonna; meno commenti umani e più commenti soprannaturali, figlioli. Certe cose portate dinanzi alla mamma... A un dato momento anche le nostre mamme terrene ci dicono: "No, sai, non dire quelle cose; no, sai, non è bene che tu faccia quella o quell'altra azione". Se ci fermassimo un po' di più dinanzi alla Madonna per farci vedere un pochino... Quante volte mia mamma mi guardava e diceva: "Te ghe i brufoli, tuli un poco de sale". Chissà quante volte la Madonna ci manderebbe a prendere un po' di sale amaro per farci divenire più buoni!