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35 Tracce di riflessioni per l’adorazione eucaristica

O35[1949-1952]

Sono appunti, molto schematici, di riflessioni per l’ora di adorazione pomeridiana che don Ottorino volle settimanale per i giovani del Gruppo dell’Immacolata prima, e poi della Casa dell’Immacolata. Di solito prendeva spunto da un racconto, che negli appunti viene solo accennato e che spesso non si è in grado di ricostruire. Si conserva il testo originale: sono le pagine 1- 11 di un quaderno a quadri (Q12), scritte con inchiostro, con matita e con penna colorata, con cancellature e sottolineature.

Il titoletto non è di don Ottorino, ma aggiunto in base al contenuto della riflessione.

Don Ottorino annota il libro dal quale ha ricavato il racconto: P. ORSINI, Miniera Ignaziana, Torino 1944, vol. II, p. 808.

O35,1[1949-1952]

1 Fiori da offrire a Gesù
2.11.1949 Suor Giovanna delle monache di Santa Chiara. Da piccola, mentre coglie fiori, le appare Gesù: “Dammi dei fiori. Coglili, dammeli... Sono una bellezza”. Lei glieli dà, e Gesù scompare. Anche a noi Gesù chiede: “Dammi dei fiori”. Quali? Forse Suor Giovanna avrà preso i più brutti? E noi, daremo i più brutti? Il primo fiore è la preghiera. Come pregava Gesù. I santi. Noi, distratti. Bisogna parlare. Imparate!

EUCARISTIA adorazione

Il riferimento è al famoso apologo raccontato da Menenio Agrippa ai Romani, con il quale volle far capire che la società è come il corpo umano, dove ogni membro ha la sua funzione indispensabile e utile a tutto l’organismo.

O35,2[1949-1952]

2 La santificazione del lavoro
9.11.1949 Altro fiore da presentare a Gesù: il lavoro (ricordare il fatto: primo fiore, la preghiera). Il fatto di Menenio Agrippa... Anche la Chiesa è un grande corpo: ognuno di noi ne fa parte, è legato dal Sangue di Gesù. Il Papa fa il suo dovere governando. Il giudice mettendo in prigione. La religiosa di clausura... Ed io...? Ho un lavoro. Dio vuole che io giochi, che studi... e che sappia santificare il lavoro. Il lavoro purifica. San Zenone dice che i giovani sono come i diamanti sporchi, o come un pezzo d’oro sporco... Via la parola: 1) “Non mi piace”. 2) “Sono stanco”. Uno sguardo a Nazaret.

VOLONTÀ

di DIO

SOCIETÀ

lavoro

Il titoletto non è di don Ottorino.

Il racconto è preso da Scaramelli, vol. I, p. 83.

O35,3[1949-1952]

3 Carità
15.11.1949 Il sacerdote in Russia; la piccola che offre la vita. Il sacerdote fermato alla frontiera... il passaporto... l’immagine del Sacro Cuore... la morte della piccola. Carità per i Russi. La nostra carità: Prima parte, negativa = non offendere il prossimo. Generosità 23.11.1949 R. Susone: la montagna dalle sette rupi. Tiepidezza: obbedire, e fare quel che si vuole; studiare o giocare; si va, ma quando si vuole. A Gesù: o tutto o niente. Ho un cesto di mele: chiedo una mela ad un bambino, me ne dà un bocconcino...

CONSACRAZIONE offerta totale

CARITÀ

Il titoletto non è di don Ottorino, che aveva posto “Pazienza”, sottolineato con due linee, e in seguito cancellato.

Le parole “fare tutto per Gesù” sono sottolineate nel testo originale.

O35,4[1949-1952]

4 Fare tutto per Gesù
14.12.1949 Una mamma chiese ai suoi figli: “Chi di voi si farà santo?”. Il più piccolo: “Io, mamma”. E si è fatto santo. Per farci santi non occorrono cose straordinarie, ma fare tutto per Gesù. Si legge nella vita di San Luigi Gonzaga che un giorno, mentre stava giocando, gli venne chiesto: “Se tu sapessi di dover morire tra poco...”. “Continuerei a giocare” avrebbe risposto. Ora tutte le nostre azioni devono essere tali. Il gioco, che è una ricreazione, deve essere fatto per Gesù e con Gesù: niente imbrogli e bugie, ma prontezza, compatimento e carità. Con certi giovani è un divertimento giocare, con altri è un tormento. Se venisse Gesù!... Che gusto! Ebbene, ogni compagno lo rappresenta; ogni dispetto è fatto a Lui.

CONSACRAZIONE santità

L’indicazione dei due esempi posti da don Ottorino sono privi di ogni citazione e posti fra parentesi.

O35,5[1949-1952]

5 Povertà
21.12.1949 Il dolce assassino. Santa Elisabetta, principessa di Turingia. Se San Francesco entrasse nella capanna troverebbe ‘sorella povertà’. Gesù l’ha amata tanto: - nella nascita non una casa. - in Egitto. - nella vita pubblica. - nella predicazione: “Beati i poveri!”. Il gusto del mondo... La nostra povertà: non abbiamo ricchezze... ma il cuore forse è attaccato... Vediamo nell’intimo: saremmo pronti a rinunciare a tutto? I santi... Offerta quotidiana 18.1.1950 Ogni sera offriamo a Gesù una pecorella: rubata? nera? bianca?

CONSACRAZIONE povertà

Lc 10,41

Le ultime due frasi sono poste senza data, e probabilmente sono argomenti di riflessione per ore di adorazione durante il tempo liturgico di passione.

Tutta la frase è scritta con penna colorata nel testo originale, ed è forse un titolo sulla Provvidenza da trattare durante un momento dell’adorazione settimanale.

O35,6[1949-1952]

6 Gesù mendicante d’amore
25.1.1950 È dura la vita del povero! Cerca sempre, si prende duri rifiuti. C’è un povero che da secoli va bussando. “Sono io, Gesù”. Come a Betlemme, le porte restano chiuse. Viene da me e mi dice: “Dammi il tuo cuore”, come una volta disse: “Marta, Marta, tu ti preoccupi per troppe cose”. “Anche tu studi, lavori, mangi, giochi... Prima amami! Io ti sono sempre vicino ed aspetto sempre...”. Gesù deve essere il mio primo amico. Gesù prigioniero 1.2.1950 Visitarlo. Entrata trionfale di Gesù. Il tradimento di Giuda. 2.000.000 milioni. Mons. Rodolfi - “Cerca il Regno di Dio”: non è solo per San Gaetano, ma per tutti.

GESÙ

Il titolo non è di don Ottorino, ma è contenuto nel testo dello schema.

La citazione è tratta da Mt 11,28: “O voi tutti che siete affaticati e stanchi...”.

La frase è sottolineata nel testo originale.

O35,7[1949-1952]

7 Il tabernacolo è una finestra
16.1.1952 “O vos omnes qui laboratis et onerati estis...”. Quando il profeta Daniele, nell’esilio di Babilonia, era oppresso dalla tristezza più cupa, apriva la finestra e guardava verso Gerusalemme, la patria lontana, E subito sentiva rinascere la speranza e aumentare il coraggio. Anche noi siamo in esilio: continui pericoli, difficoltà, tristezze, scoraggiamenti... Il tabernacolo è la finestra che ci mostra la patria lontana. Alla finestra c’è un fratello, Gesù, che ci incoraggia, ci aiuta, ci aspetta. Veniamo a Lui, stiamo con Lui, confidiamoci a Lui.

EUCARISTIA tabernacolo

Il titolo non è di don Ottorino.

Il senso dell’espressione è presente in Mt 22,23-33.

O35,8[1949-1952]

8 Gesù è paziente
23.1.1952 Gesù è stato deriso perché ha detto: “Nell’altra vita non è come in questa: là non ci si sposa”. Poteva sterminare i derisori, ma tace. Così è tutta la sua vita: - a Nazaret lo vogliono uccidere - a Cafarnao (“Chi non mangia la mia carne...”) è trattato da pazzo - in altra circostanza da alleato dei demoni - poi da bestemmiatore... E tace. Impariamo anche noi la pazienza: - nei dolori - nel lavoro costante - con i confratelli - con i superiori.

GESÙ

Il titolo non è di don Ottorino.

L’espressione si trova in Gen 41,55 e si riferisce alla storia di Giuseppe, figlio di Giacobbe, viceré d’Egitto nel periodo della carestia.

O35,9[1949-1952]

9 Gesù ci indica Maria
20.2.1952 In Egitto: “Ite ad Joseph”. “Ad Jesum per Mariam”: - è la via - è la maestra - Don Bosco, sogno a 9 anni - è la mamma: confidenza, si apre tutto, fiducia

MARIA

Il titolo non è di don Ottorino.

Gv 8,46-59.

“Essendo uomo, si è fatto Dio”, in Gv 10,33.

O35,10[1949-1952]

10 Riconoscere Gesù

Domenica di Passione 1952 Gesù, venuto dal Cielo, nasconde la sua origine divina agli uomini e al demonio. Per questo vuole avere San Giuseppe per padre putativo. Il demonio cerca di sapere: tentazioni, “Lo sappiamo chi sei...”. Gli uomini: a) alcuni lo credono un profeta, credono cioè alle opere b) altri si rifiutano di credere alle sue opere. Vangelo di oggi: Gesù finalmente si proclama apertamente Dio. Ne deriva l’insurrezione dei nemici, che lo dicono pazzo e indemoniato, e cercano di lapidarlo. È condannato: “Cum esset homo se fecit Deum”. Conclusione: durezza dei Giudei nel riconoscere Dio rivestito della natura umana. Noi: sappiamo riconoscerlo rivestito dei veli eucaristici? Oggi sarà esposto, passerà in processione... Vederlo – Ascoltarlo.

GESÙ