O35[1949-1952]
Il titoletto non è di don Ottorino, ma aggiunto in base al contenuto della riflessione.
Don Ottorino annota il libro dal quale ha ricavato il racconto: P.
ORSINI, Miniera Ignaziana, Torino 1944, vol. II, p. 808.
O35,1[1949-1952]
1
EUCARISTIA adorazione
Il riferimento è al famoso apologo raccontato da Menenio Agrippa ai Romani, con il quale volle far capire che la società è come il corpo umano, dove ogni membro ha la sua funzione indispensabile e utile a tutto l’organismo.
O35,2[1949-1952]
2
VOLONTÀ
di DIO
SOCIETÀ
lavoro
Il titoletto non è di don Ottorino.
Il racconto è preso da Scaramelli, vol. I, p. 83.
O35,3[1949-1952]
3 Carità 15.11.1949 Il sacerdote in Russia; la piccola che offre la vita. Il sacerdote fermato alla frontiera... il passaporto... l’immagine del Sacro Cuore... la morte della piccola. Carità per i Russi. La nostra carità: Prima parte, negativa = non offendere il prossimo.
CONSACRAZIONE offerta totale
CARITÀ
Il titoletto non è di don Ottorino, che aveva posto “Pazienza”,
sottolineato con due linee, e in seguito cancellato.
Le parole “fare tutto per Gesù” sono sottolineate nel testo
originale.
O35,4[1949-1952]
4 Fare tutto per Gesù 14.12.1949 Una mamma chiese ai suoi figli: “Chi di voi si farà santo?”. Il più piccolo: “Io, mamma”. E si è fatto santo. Per farci santi non occorrono cose straordinarie, ma fare tutto per Gesù. Si legge nella vita di San Luigi Gonzaga che un giorno, mentre stava giocando, gli venne chiesto: “Se tu sapessi di dover morire tra poco...”. “Continuerei a giocare” avrebbe risposto. Ora tutte le nostre azioni devono essere tali. Il gioco, che è una ricreazione, deve essere fatto per Gesù e con Gesù: niente imbrogli e bugie, ma prontezza, compatimento e carità. Con certi giovani è un divertimento giocare, con altri è un tormento. Se venisse Gesù!... Che gusto! Ebbene, ogni compagno lo rappresenta; ogni dispetto è fatto a Lui.
CONSACRAZIONE santità
L’indicazione dei due esempi posti da don Ottorino sono privi di ogni citazione e posti fra parentesi.
O35,5[1949-1952]
5
CONSACRAZIONE povertà
Lc 10,41
Le ultime due frasi sono poste senza data, e probabilmente sono argomenti di riflessione per ore di adorazione durante il tempo liturgico di passione.
Tutta la frase è scritta con penna colorata nel testo originale, ed è forse un titolo sulla Provvidenza da trattare durante un momento dell’adorazione settimanale.
O35,6[1949-1952]
6GESÙ
Il titolo non è di don Ottorino, ma è contenuto nel testo dello schema.
La citazione è tratta da Mt 11,28: “O voi tutti che siete affaticati e stanchi...”.
La frase è sottolineata nel testo originale.
O35,7[1949-1952]
7 Il tabernacolo è una finestra 16.1.1952 “O vos omnes qui laboratis et onerati estis...”. Quando il profeta Daniele, nell’esilio di Babilonia, era oppresso dalla tristezza più cupa, apriva la finestra e guardava verso Gerusalemme, la patria lontana, E subito sentiva rinascere la speranza e aumentare il coraggio. Anche noi siamo in esilio: continui pericoli, difficoltà, tristezze, scoraggiamenti... Il tabernacolo è la finestra che ci mostra la patria lontana. Alla finestra c’è un fratello, Gesù, che ci incoraggia, ci aiuta, ci aspetta. Veniamo a Lui, stiamo con Lui, confidiamoci a Lui.
EUCARISTIA tabernacolo
Il titolo non è di don Ottorino.
Il senso dell’espressione è presente in Mt 22,23-33.
O35,8[1949-1952]
8 Gesù è paziente 23.1.1952 Gesù è stato deriso perché ha detto: “Nell’altra vita non è come in questa: là non ci si sposa”. Poteva sterminare i derisori, ma tace. Così è tutta la sua vita: - a Nazaret lo vogliono uccidere - a Cafarnao (“Chi non mangia la mia carne...”) è trattato da pazzo - in altra circostanza da alleato dei demoni - poi da bestemmiatore... E tace. Impariamo anche noi la pazienza: - nei dolori - nel lavoro costante - con i confratelli - con i superiori.
GESÙ
Il titolo non è di don Ottorino.
L’espressione si trova in Gen 41,55 e si riferisce alla storia di Giuseppe, figlio di Giacobbe, viceré d’Egitto nel periodo della carestia.
O35,9[1949-1952]
9 Gesù ci indica Maria 20.2.1952 In Egitto: “Ite ad Joseph”. “Ad Jesum per Mariam”: - è la via - è la maestra - Don Bosco, sogno a 9 anni - è la mamma: confidenza, si apre tutto, fiducia
MARIA
Il titolo non è di don Ottorino.
Gv 8,46-59.
“Essendo uomo, si è fatto Dio”, in Gv 10,33.
O35,10[1949-1952]
10 Riconoscere Gesù
Domenica di Passione 1952 Gesù, venuto dal Cielo, nasconde la sua origine divina agli uomini e al demonio. Per questo vuole avere San Giuseppe per padre putativo. Il demonio cerca di sapere: tentazioni, “Lo sappiamo chi sei...”. Gli uomini: a) alcuni lo credono un profeta, credono cioè alle opere b) altri si rifiutano di credere alle sue opere. Vangelo di oggi: Gesù finalmente si proclama apertamente Dio. Ne deriva l’insurrezione dei nemici, che lo dicono pazzo e indemoniato, e cercano di lapidarlo. È condannato: “Cum esset homo se fecit Deum”. Conclusione: durezza dei Giudei nel riconoscere Dio rivestito della natura umana. Noi: sappiamo riconoscerlo rivestito dei veli eucaristici? Oggi sarà esposto, passerà in processione... Vederlo – Ascoltarlo.
GESÙ
