Presentazione

Il carteggio qui presentato è veramente singolare, ed esula dallo stile delle lettere intese nel senso classico del termine. Infatti, pur essendo comunicazioni scritte sotto forma di lettera, non sono state pensate e scritte con vera finalità epistolare, ma come mezzo per manifestare sentimenti ed aspirazioni ad un compagno di corso in seminario, al quale veramente sono state fatte pervenire. Offrono quindi uno spaccato eccezionale della personalità del giovane Ottorino durante il periodo del liceo, introducendoci nel suo castello interiore, un castello incantato nel quale appaiono visioni, affreschi, pitture, squarci di presente, intuizioni di futuro, lampi di paradiso. Sono 15 lettere, scritte nel periodo gennaio-giugno 1936, indirizzate ad un altro seminarista dello stesso corso di III liceo. L’amico, Florindo Lucatello, che mai viene nominato esplicitamente, ma chiamato come “Fratello” (sempre con la lettera iniziale maiuscola), conservò gelosamente il prezioso plico, che consegnò alla Congregazione dopo la morte di don Ottorino, privo però delle sue risposte, per cui acquista ora il valore di testimonianza di un diario aperto più che di un vero epistolario. Lo stile è familiare e piano, tipico delle relazioni fra due coetanei, cambiante però secondo i momenti vissuti e i temi affrontati. Il contenuto risponde all’interesse e alla vita di due giovani avviati al sacerdozio, desiderosi di spronarsi a sempre maggiore generosità ed impegno, con squarci di esperienze personali e familiari. Le lettere originali sono scritte a mano, su fogli di quaderno a righe, numerate progressivamente, conservate in un quadernetto dell’epoca. Le date sono aggiunte a volte con matita rossa, mentre a volte sono assenti e quindi incerte. Molte sono le correzioni e frequenti le sottolineature, come è tipico negli scritti di don Ottorino quando vuole mettere in risalto qualche idea che gli è particolarmente cara o importante.

Destinatario: FLORINDO LUCATELLO Mons. Florindo Lucatello, nato a Camisano Vicentino (VI) il 3.11.1916, fu compagno di studi di don Ottorino per tutto il periodo della preparazione al sacerdozio, e legato a lui da stretti vincoli di amicizia. Ricevette l’ordinazione presbiterale nella stessa data, il 26.5.1940, e da allora svolse i seguenti servizi nella diocesi di Vicenza: vicario cooperatore a Sossano dal 1940 al 1945, e a Montecchia di Crosara dal 1945 al 1949. Nominato arciprete di Abissino nel 1949, si ispirò all’Opera di don Ottorino, con il quale rimase sempre legato da profonda amicizia e al quale seppe ricorrere spesso per consiglio, e diede vita ad un Centro di formazione professionale per giovani, che con il tempo prese grande sviluppo e divenne un polo di riferimento per la gioventù della vallata dell’Agno. Allo stesso tempo volle dotare la parrocchia di strutture pastorali adeguate ai tempi e alle necessità, provvedendo alla Casa della gioventù, al campo sportivo con pista per hockey e pattinaggio, a una sala da cinema, e a una nuova chiesa progettata dagli architetti Nervi e Vacchini. Il 20.7.1971 venne nominato cappellano di Sua Santità, e nel 1992 lasciò ogni responsabilità pastorale per aver raggiunto i limiti d’età, continuando però a risiedere sempre a Trissino.