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9 Lettera a Florindo Lucatello del 9 febbraio 1936.

L9 [09-02-1936]

Il tema è quello classico delle due vie: quella del sacrificio che porta al Calvario sulle orme di Gesù, e quella spaziosa e facile della mediocrità e delle agiatezze. È una lettera autografa, scritta con inchiostro, con una grafia chiara e non priva di cancellature, su un unico foglio di quaderno a righe per un totale di quattro facciate, tutte ripiene. Tre quarti dell’ultima facciata, anzi, è stesa con una scrittura molto minuta e con spazi assai ristretti. Inizia con il nome proprio del destinatario e termina con le parole “Vale. Zanon”. Il testo stampato riproduce fedelmente l’originale, rispettando anche qualche espressione non sempre corretta ma comprensibile, apportando correzioni solamente per migliorare la punteggiatura, per togliere errori, sottolineature e maiuscole. Seminario, 9-II-1936

La parola “pazzeschi” è sottolineata con tre linee a matita nel testo originale.

È una massima latina, che potrebbe essere così tradotta: ‘Una mente sana ha bisogno di un corpo sano’.

Il riferimento è chiaramente al 1930, quando il giovane Ottorino dapprima visse un momento particolarmente intenso davanti al trittico della cappella del seminario, e poi in occasione della Pentecoste sentì in cattedrale una speciale intuizione per la vita missionaria.

Le parole ”una tua deviazione” sono sottolineate nel testo originale.

L9,1 [09-02-1936]

1. Florindo, perché da alcuni giorni non ci intendiamo più? Il cambiamento è avvenuto in me o in te?

Hai ragione! Io sono troppo rigorista e tu, abituato sulle piume in tutto, abituato ad ogni soddisfazione, abituato a tutti i tuoi comodi, mal ti puoi adattare a certi generi di vita pazzeschi. Tu sei stato abituato bene, mentre io perché solo sono stato trattato sempre con noncuranza, non è vero? Sì certo, deve essere così.Se ora parlo, non intendo riferirmi ad oggi di mezzogiorno. Credevo! Speravo! Ma temo d’aver sognato!!! Tu segui, se vuoi, la tua via e guardati da ogni estremo. Tieni a mente: ‘mens sana in corpore sano’, e perciò guardati solo dagli eccessi ed il resto conceditelo pure, poiché ti è permesso. Forse è male mangiare qualche dolce? Forse non si può render gloria a Dio che le cose ci ha date? Hai ragione. Segui pure quella via che ti pare più sicura e più bella. Ricordati sempre che nella vita bisogna ottenere il massimo risultato col minimo sforzo. Se Gesù ci dà dei divertimenti e ci permette di divertirci anche in questa vita, perché non potremo usufruire di questo beneficio? Per parte mia io, dato il mio carattere triste, come tu dici, preferisco le spine alle rose, ma solo per adattarmi al mio carattere e per essere così, anche su questa terra, più felice. È vero che Gesù è sulla Croce, ma noi possiamo seguirlo quando è a Gerusalemme circondato da ammiratori ed anche da qualche nemico.Io, considerata ogni cosa, da sei anni ho scelto la mia via, deviando di quando in quando per la mia miseria. Nelle mie deviazioni ho trovato altre vie, attraenti sulle prime, ma poi disgustanti. Ora poi che cammino nella mia strada andrò avanti sicuro con la mia guida divina. La mia via è piena di inciampi; ma son giovane e ai giovani piace l’ardire. Tu invece in una tua deviazione hai trovato altre vie più belle e spaziose di quella ch’io sto percorrendo. Va pure per quelle, e che il Signore t’accompagni. So che la meta è la stessa e quindi ci rivedremo un giorno dopo il nostro cammino.

AUTOBIOGRAFIA seminario

PENITENZA sacrificio

GESÙ

sequela

La parola “vertice” è con iniziale maiuscola nel testo originale, forse perché vuole indicare Dio stesso.

L9,2 [09-02-1936]

2. Cerca! Cerca sempre la via più bella dove il cammino è più leggero e quindi più veloce. Lassù ci ritroveremo, al vertice della mistica piramide a cui tutte le facce conducono. Chi di noi allora sarà meno stanco? Chi certo avrà meno faticato! Cioè tu che per via meno ripida sei giunto alla meta. Se ci fosse concesso di rifare il cammino, quale strada sceglieremmo? Non so, ma credo la tua! In Cielo, sì in Cielo, alla presenza di Gesù noi ci ritroveremo e là ci saluteremo e lieti ci mostreremo i corsi pericoli e le ottenute vittorie. Questo giorno potrebbe essere domani o forse oggi stesso ed allora ciascuno sarà lieto d’aver seguito la sua via.

La mia via: imitare Gesù in tutto, ma Gesù crocifisso per me. Essere sempre alla presenza di Gesù. Soffrire quando soffre Gesù e godere quando Lui gode. Guadagnare tutti al Cuore divino.La tua via: amare molto Gesù (molto con le parole e possibilmente molto coi fatti). Sfuggire ogni estremo, vuoi il rigorismo che ci rende schiavi, vuoi la rilassatezza. I sacrifici, accettarli se vengono, ma possibilmente stian lontani. Il corpo non accontentarlo troppo, ma neanche troppo poco. Delle cose usarsi come mezzi (e chi ne ha si arrangi) e non come fine.

NOVISSIMI paradiso

GESÙ

imitazione

L9,3 [09-02-1936]

3. Bellissima via anche questa ed io ti seguirei volentieri se il mio carattere non si opponesse. Io, cosa vuoi, sono debole e devo sempre temere della mia debolezza. Io non ho la forza di volontà che hai tu così da essere capace di mantenermi sempre nel mezzo. Cosa vuoi, sono così debole! Son così miserabile che se oggi mi concedo uno e mi nego cento, domani senza accorgermi mi concedo uno e mi nego un decimo, e poi uno e tre decimi, e poi uno e sette decimi, ecc. ecc. finché giungo a concedermi più di quel che nego a me stesso. Così per evitare l’estremo cattivo preferisco cadere in rigorismo. Preferisco essere deriso da tutti e da tutti chiamato falso ed ipocrita, memore dell’accusa fatta prima al mio Gesù, che fu per me condannato. Segui pure la tua via coperta di rose e di qualche spina, ed io col solo Gesù continuerò la mia marcia verso il Calvario. Cadrò per via e Gesù mi rialzerà, mentre io lo consolerò nei suoi dolori. Godrò con Gesù quando qualche peccatore si getterà ai suoi piedi, e piangerò con Lui quando qualche ingrato oserà lanciare contro di noi qualche sasso (dico ‘contro di noi’ poiché formo con Gesù una cosa sola). Forse quando tu tra le rose vedrai questo pazzo cadere tra le spine e le pietre, come hai fatto talvolta, riderai e mi dileggerai, ma ricordati che non per questo io ti maledirò, ma anzi pregherò per te affinché sotto le rose non si celi il serpente. Ti ringrazio, in fine, del bene che mi hai fatto in tutto questo tempo ed ora, non sapendo come ricompensarti, ti prometto le mie preghiere. Termino perché le lagrime discendono copiose ed il braccio mi trema. Termino! Credevo d’aver trovato un Fratello che condividesse con me le sue ansie, ma ora vuole andare per altra via dove io non lo voglio seguire mai più.Va pure per quella via, e che Gesù ti sia sempre compagno; ma se mai tu Lo smarrissi, vieni nella strada ch’io sto percorrendo e quivi sarai certo di trovarlo. Godi pure! Io non posso godere finché Gesù rimane per me sulla Croce!

Vale. Zanon

AUTOBIOGRAFIA seminario

GESÙ

sequela

GESÙ

Via Crucis

PECCATO peccatore