L23 [05-06-1940]
L23,1 [05-06-1940]
1. Eccellenza Reverendissima. In ossequio al desiderio espresso dall’Eccellenza Vostra mi affretto ad esporre quanto Ella desidera.Sono figlio unico; i miei genitori sono poveri ed invalidi.Col Sacerdozio non desidero migliorare le condizioni finanziarie, ma spero, se il Signore mi terrà una mano sulla testa, di morire ancora più povero di quello che sia nato.Quanto al mio ministero mi metto interamente nelle mani di V. Eccellenza pronto ad obbedire senza la più piccola esitazione in ogni cosa ed in ogni tempo.La mia salute è buona e i talenti che ho ricevuti non sono molti, ma col divino aiuto spero farli fruttare in pieno.Approfitto dell’occasione per rivolgere all’Eccellenza Vostra i miei più vivi ringraziamenti per tutte le paterne cure e sollecitudini, che la Vostra Bontà ha voluto usare verso di me, senza alcun merito da parte mia, durante il lungo periodo della mia educazione.Nella speranza di poter conservare i miei propositi e di non essere mai causa di tristezza al mio amatissmo Vescovo, prostrandomi al bacio del S. Anello, chiedo umilmente l’Episcopale Benedizione.Sac. Ottorino Zanon
CHIESA Vescovo
SACERDOZIO prete