62 Lettera al vescovo Raimondi del 20 marzo 1963.

L62 [20-03-1963]

È un ringraziamento per la calorosa accoglienza ricevuta nella recente visita a Crotone, e la promessa di inviare un sacerdote per la settimana santa allo scopo di aiutare e di prendere un primo contatto con la situazione. Si conserva la copia carbone della lettera dattiloscritta: è un foglio grande, scritto sulla facciata anteriore. La firma autografa è abbreviata. Si conserva pure la lettera di S.E. mons. Raimondi del 23.3.1963, che è risposta alla presente.

20 marzo 1963

Si tratta di don Marcello Rossetto, come viene specificato nella lettera seguente, e che di fatto fu il responsabile del primo gruppo di Religiosi inviati a Crotone.

L62,1 [20-03-1963]

1. Ecc.za Rev.ma,

perdoni il nostro lungo silenzio da quando venimmo a Crotone nel gennaio scorso. Credo tuttavia che non abbiamo dimenticato la fraterna accoglienza di V. Ecc.za e le manifestazioni di affetto e di stima che ci ha riservato.Al nostro ritorno molti Religiosi sarebbero stati ben felici di partire per venire a lavorare fra le anime affidate alle Sue cure pastorali. Tuttavia Lei comprende come noi siamo ancora in una fase di preparazione e come sia necessario che ci muoviamo ed affrontiamo ogni problema alla luce di Dio. Per questo i giovani della Casa dell’Immacolata, la nostra Casa di formazione, sono continuamente impegnati per ottenere grazie su V. Ecc.za e luce per noi affinché il Signore ci faccia comprendere la Sua volontà e ci dia la forza per attuarla.Per ora intanto, sempre se Vostra Ecc.za non ha nulla in contrario, vorrei inviarLe il Sacerdote, che poi sarà Superiore della nostra prima Comunità di laggiù, per una decina di giorni. Attualmente infatti è alla direzione del nostro Istituto di Asiago e durante le vacanze pasquali degli allievi sarebbe felice di venire a Crotone. Potrebbe scendere il sabato prima della domenica delle Palme e fermarsi per tutta la Settimana Santa per le confessioni e per altre eventuali necessità, e nello stesso tempo avrebbe l’occasione di fare la prima conoscenza del luogo e prendere visione diretta dell’ambiente.

Questo potrebbe essere utile per una ulteriore visione e valutazione delle difficoltà e delle necessità del luogo, e per rafforzare il legame che reciprocamente ci stringe.Mentre confido in un Suo gentile ricordo al Signore per me e per tutta l’Opera, Le porgo devoti ossequi e cordiali saluti.

Sac. Ottorino Zanon

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