129 Lettera al Vescovo Luna del 14 dicembre 1970.

L129 [14-12-1970]

Don Ottorino accenna alla morte di una sorella di S.E. mons. Luna, e comunica il suo prossimo viaggio in Brasile. Si conserva la copia carbone della lettera dattiloscritta: è un foglio grande di carta velina, scritto sulla facciata anteriore. La firma autografa è abbreviata. Si conservano pure le lettere di S.E. mons. Luna del 10.11.1970, 5.12.1970 e 6.12.1970, delle quali la presente è risposta.

Vicenza, 14 dicembre 1970

Di tale lettera non si conserva copia.

Il riferimento è alla crisi personale e vocazionale dell’assistente Severino Stefani e alle difficoltà che attraversava la Comunità in quel periodo, delle quali si fa cenno esplicito nella lettera precedente.

Don Erasmo De Poli si trovava nella Comunità di Estanzuela per un periodo di prova e di recupero personale, ma già ventilava l’idea di uscire dalla Congregazione e di incardinarsi in una diocesi.

È il 5° viaggio di don Ottorino in America Latina, realizzato dal 13 gennaio al 23 febbraio 1971, con partecipazione all’assemblea estiva in Brasile, nella quale furono presenti anche i Religiosi dell’Argentina. Don Ottorino poi passò a visitare le Comunità dell’Argentina, ma non se la sentì di proseguire anche per il Guatemala per i motivi da lui stesso qui indicati. In realtà, anche se don Ottorino soffriva molto il caldo intenso, e nel precedente viaggio in Guatemala si era sentito poco bene, era nata una certa frattura fra lui e il responsabile della Comunità di Estanzuela, le cui decisioni non approvava.

Pur non avendo elementi specifici per capire di che ‘questione’ si trattasse, è facile intuire che S.E. mons. Luna voleva coinvolgere maggiormente don Ottorino nell’Opera dei Volontari della sofferenza di mons. Novarese, che forse intendeva trasformare il santuario di Oropa in un centro di irradiazione.

L129,1 [14-12-1970]

1. Eccellenza Reverendissima, ringrazio di cuore della lettera da Lei inviatami, e delle espressioni di affetto in essa contenute. Spero abbia ricevuto anche la mia, nella quale esprimevo le condoglianze per la morte della sorella. Ieri ho visto la nipote che è venuta a far celebrare le 30 S. Messe Gregoriane e mi ha detto che la sua casa sarà abitata da una sua sorella e che la stanza di Mons. Luna sarà sempre pronta di giorno e di notte. Speriamo quindi di rivedere presto tra noi Sua Eccellenza.

Circa quanto mi accenna nella Sua lettera, ringrazio di cuore per quello che sta facendo per Severino e per gli altri fratelli. Don Erasmo, poi, mi aveva già accennato di aver parlato con V. Eccellenza, e da parte di tutto il Consiglio Le posso assicurare che non abbiamo nessuna difficoltà che venga incardinato a Zacapa. Nel qual caso lo consideri come membro della comunità nostra di Estanzuela e lo dispensi pure dai SS. Voti e noi concediamo ogni autorizzazione. Come vede le croci ci sono, ma speriamo, con l’aiuto della Madonna, di trovare la forza di portarle.Dal 10 gennaio al 10 febbraio sarò in Brasile, dove saranno riuniti per un corso di spiritualità tutti i religiosi dell’Argentina. Però non mi sento fisicamente in grado di affrontare il caldo del Guatemala, dove spero di venire cessato il caldo. Perché non viene Lei fra noi prima di Pasqua? Potremmo trattare a voce la questione di Oropa. Approfitto per farLe gli auguri per il Santo Natale, e chiedendoLe la Sua benedizione sopra tutti i membri della Pia Società Le assicuro il mio ricordo nella preghiera.Con affetto.

Don Ottorino

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