371 Lettera del 17 dicembre 1963 a Luciano Rizzi.

LUCIANO RIZZI, nato il 20 gennaio 1944 a Cavazzale di Monticello Co. Otto (VI), entrò nella Casa dell’Immacolata il 14.5.1956. Frequentò gli studi umanistici presso la Casa dell’Immacolata e quelli teologici presso il seminario diocesano. Il 30.3.1961 emise la professione religiosa, e il 6 gennaio 1966 quella perpetua. Venne consacrato sacerdote il 6.4.1968. Dal 1968 al 1971 rimase nella Casa dell’Immacolata con impegni pastorali a Campedello prima, e presso la parrocchia cittadina dei Servi poi. Nel 1971 venne inviato in Guatemala, ove rimase per tre anni presso la Comunità di Estanzuela. Dopo un anno di sosta presso la Casa dell’Immacolata a causa della morte di un fratello e del padre, nel 1975 fu destinato a Crotone, presso la parrocchia del Sacro Cuore nel rione San Francesco. Nel 1979 partì per l’Argentina, ove lavorò come parroco della parrocchia San José di P.R. Sàenz Pena fino al 1987. Trasferito a Don Torcuato – Buenos Aires, svolse il ministero nella parrocchia di San Marcelo fino al 1997. Nel 1998 godette di un anno sabbatico che trascorse in El Salvador presso la Comunità Teologica Internazionale della Congregazione. Di ritorno in Argentina prestò il suo servizio nella parrocchia San José di P. R. Sàena Pena – Chaco.

L371[17/12/1963]

Don Ottorino invia una nota al Religioso Luciano Rizzi, che all’epoca era Religioso di voti temporanei e frequentava il corso propedeutico alla teologia, per offrirgli alcuni consigli di vita spirituale. Si conserva la lettera originale: è un cartoncino bianco, con lo stemma e l’intestazione della Congregazione, scritto a mano con inchiostro su ambedue le facciate. La firma autografa è con il solo nome.

17.XII.1963

La nota espressione ‘conosci te stesso’ è sottolineata nel testo originale.

La parola ‘meglio’ è sottolineata nel testo originale.

La parola ‘respiro’ è sottolineata nel testo originale.

L371,1[17/12/1963]

1Mio caro Luciano Se vuoi farti santo conosci te stesso, renditi conto della tua miseria, accettala senza scoraggiamento e cerca di dare a Dio il meglio di te stesso. Se non ci riesci incomincia sempre di nuovo, accettando anche l'umiliazione di non essere riuscito. Le tue azioni siano tutte finalizzate. Sei tutto di Dio e non ti è lecito consumare neppure un respiro per te. Aspetta sempre con gioia la Croce poiché vicino ad essa troverai Lui. Senza sangue non si salvano anime. Ti benedico.

don Ottorino

FORMAZIONE

CONSACRAZIONE offerta totale

APOSTOLO

APOSTOLO salvezza delle anime

CROCE sangue