471 Lettera del 29 maggio 1968 a don Gianni Rizzi e a don Ugo Caldini.

L471 [29-05-1968]

Don Ottorino spiega il motivo per cui non ha scritto a loro come ai due Assistenti, manifesta che desidererebbe essere sempre con loro per raccontare le meraviglie di Dio, informa sulle iniziative di carattere vocazionale.
Si conserva la lettera originale: è un foglio piccolo, con l’intestazione e lo stemma della Congregazione, scritto a mano con inchiostro su ambedue le facciate. La firma autografa è con il solo nome.

29.V.68

Il riferimento è alla lettera di don Gianni del 20.5.1968.

L471,1 [29-05-1968]

1Carissimi Don Gianni e Don Ugo
Ho ricevuto la vostra fraterna protesta perché non vi ho mandato una letterina personale. Voi sapete che vi amo ugualmente. Del resto io uso inviare lettere personali solo in risposta a lettere personali, a meno che non ci siano motivi tali che mi costringano ad essere il primo. Nel caso vostro, siccome siete dei santi figli, non avendo osservazioni et similia da scrivere, non avete ancora ricevuto niente. Ai due assistenti ho risposto alle loro lettere. Penso che non mi crediate offeso per questo. So che lavorate con tanto impegno e sapete soffrire per il Signore. Il resto è tutto secondario. Solo mi spiace non poter avere qualche volta la bilocazione. Me gustaria molto essere lì con voi da buon fratello e raccontare le grazie che Dio continua ad elargire ai singoli e alla Congregazione. Del resto voi siete i testi di molte di esse. Qui siamo prossimi agli esami, stiamo in attesa del diaconato. Abbiamo organizzato sei corsi di incontri con giovani desiderosi di orientare la loro vita. Come già ho scritto (almeno mi pare) si penserebbe che i primi ordinati fossero i capitolari. Alla Montanina si terrà per loro un corso accelerato di preparazione (luglio-agosto). A tutti sarà aperta la porta del diaconato, ma previa adeguata preparazione. Alla fine di agosto attendo Don Gianni ricco di esperienza e di santità. Don Ugo starà con le mani alzate. A tutti un fraterno abbraccio.

Vostro Don Ottorino

CROCE sofferenza

DIACONATO