L487 [01-10-1969]
1.X.1969
LIVIO ADESSA, nato l’11.7.1932 a Vicenza, entrò il 27.9.1947 nel Gruppo dell’Immacolata presso l’Istituto San Gaetano. Fece il curricolo completo di studi presso il seminario vescovile, emettendo la professione religiosa l’8.12.1949, quella perpetua il 31.12.1961, e ricevendo il diaconato permanente il 22.1.1969 dal vescovo Zinato nella cattedrale di Vicenza. Ebbe problemi di salute durante gli studi liceali, che dovette anche interrompere per un periodo, orientandosi poi al servizio come Assistente dapprima, e come Diacono permanente in seguito. Dal 1954 al 1966 prestò assistenza ai ragazzi orfani dell’Istituto San Gaetano, dapprima nella sede di Grumolo delle Abbadesse (VI), poi in quella di Asiago (VI), e infine in quella di Vicenza. Dal 1966 al 1969, in preparazione all’ordinazione diaconale, completò il corso teologico presso il seminario vescovile. Dal 1969 al 1982 svolse il ministero pastorale in Guatemala, dapprima ad Estanzuela e poi in capitale. Nel 1982 fu scelto per iniziare la comunità di Rafaela in Argentina, ma dopo un solo anno rientrò a Vicenza per difficoltà di salute. Nel 1984 fece ritorno in Guatemala, ove lavorò fino al 1994 sia ad Estanzuela come in capitale. Ritornò definitivamente in Italia per problemi di salute.
La parola ‘incominciata’ è sottolineata nel testo originale, e questo fa intuire l’importanza che don Ottorino attribuiva alla casa in montagna come luogo di incontri comunitari e di riposo per i Religiosi.
Don Ottorino si riferisce all’aiuto pastorale che la Congregazione stava offrendo alla parrocchia dei Servi in città, ove era parroco mons. Lidio Canova, che non aveva buoni rapporti con il vescovo mons. Zinato. In quel periodo lavorava in detta parrocchia il fratello di don Gianni, cioè don LUCIANO RIZZI, nato il 20.1.1944 a Cavazzale di Monticello Co.Otto (VI), entrato nella Casa dell’Immacolata il 14.5.1956, religioso dal 30.3.1961 e sacerdote dal 6.4.1968. Durante i primi tre anni di sacerdozio svolse il suo ministero nelle parrocchie di Campedello (VI) e dei Servi in città. Nel 1971 fu inviato in Guatemala per la parrocchia di Estanzuela, rientrando in Italia per un periodo di sosta nel 1974 dopo la morte di un fratello e del padre. Nel 1975 fu inviato a Crotone (CZ) per lavorare nella parrocchia del Sacro Cuore, e nel 1979 in Argentina: per nove anni fu parroco della parrocchia San Giuseppe nel Chaco, e poi per dieci anni lavorò a Don Torcuato (Buenos Aires) nella parrocchia San Marcello. Nel 1998 godette di un anno sabbatico che trascorse in El Salvador, per ritornare poi in Argentina e prestare la sua collaborazione nella parrocchia San Giuseppe del Chaco.
Il riferimento è al corso di preparazione per il diaconato permanente, organizzato durante i mesi estivi a Resende in Brasile e animato da don Aldo e da don Giuseppe Rodighiero, e al quale parteciparono tutti i Religiosi non sacerdoti presenti in quel periodo in America Latina.
La seconda espressione ‘ad uno ad uno’ è sottolineata nel testo originale.
L487,1 [01-10-1969]
1. Carissimo Don Gianni A te e a tutti i confratelli il più fraterno saluto. Qui tutto procede con il ritmo concitato dell’inizio di un anno scolastico e con l’impressione viva della fugacità del tempo. Livio Adessa ti avrà scritto della sua assegnazione alla vostra comunità. Penso che sia il tipo adatto per Estanzuela (Scuola di canto, liturgia, insegnamento e aiuto valido per la nuova scuola). Aiutalo per la salute. Non è un colosso. Attendo notizie per la casa in montagna. Quando l’avrai incominciata ti spedirò l’importo. Don Aldo, ai primi di marzo, confida poterla usare. È stato assegnato a voi anche tuo fratello, come era tuo desiderio, ma non riesco liberarlo dalla parrocchia dei Servi. Mons. Zinato non vuole dare un cappellano a Mons. Canova. Appena otterremo vittoria, Don Luciano verrà con voi. A Mons. Luna ho detto di impegnare la Madonna. Il corso in Brasile inizia il 20 dicembre: cerca che si trovino in zona per quel tempo. Ho sentito con gioia circa l’esito della scuola. Salutami tutti ad uno ad uno e dì loro che ogni giorno non manco al mio dovere e alla mia promessa di ricordarvi ad uno ad uno, segnalando i bisogni particolari a Colui che tutto può e al quale ci siamo offerti. Un fraterno abbraccio. Ciao a tutti.Don Ottorino
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