L648 [09-06-1958]
Roma, 9.VI.1958
Il riferimento è a un benefattore di Verona.
L648,1 [09-06-1958]
1 Gent.me Signorine dopo aver tentato tutti i mezzi umani ho deciso di rivolgermi al Signore per dirgli che essendo il Padrone spettava a Lui risolvere i problemi. Ora, qui a Roma, nella Chiesa di S. Pietro, il Signore mi ha detto di dirlo a voi. Ambasciatore non porta pena. Ecco lo stato della questione. Il Signore ha mandato il terreno per l’esternato, e la fabbrica è già al primo piano. Speravamo nel signor Micheletti ed alle mie ripetute visite mi ha detto che per ora non gli è possibile. Ho cercato altre persone in città e fuori, ma... Speravo a Roma nel famoso prestito, ma... non ci sono fondi per prestiti... Devo gettarmi nel Tevere?... Mi bagnerei per niente e qui a Roma non avrei una veste di ricambio. Siamo già all’anniversario del giorno in cui avete sfidato la Provvidenza. Da parte mia non ho fatto che invocare su di voi i divini favori e benedizioni su quel famoso cuoio che credo sarebbero bastate metà per convertire il più duro dei peccatori. Vi siete pentite di aver tentato la Provvidenza?... La Provvidenza prova, ma non abbandona. Ora per noi incomincia il tragico periodo delle vacanze con la preoccupazione di dover organizzare un nuovo Istituto. Se vi è possibile non ci abbandonate. Ve lo chiedo in nome della Madonna. Vi garantisco che il Signore saprà ricompensarvi anche qui in terra. Inoltre vi prometto che di qui a 50 anni non vi disturberò più per queste cose. Allora volando insieme da una stella all’altra ringrazieremo il Signore che ci ha amati di un amore di predilezione e che si è degnato servirsi di noi per fare un po’ di bene nel mondo. Perdonate e comprendete. Un fraterno saluto ed una benedizione.Sac Ottorino Zanon
P. S. Domani spero trovarmi in Vaticano con quella persona. Se avrò novità ve le dirò a voce.
MARIA
PROVVIDENZA