1 Il mondo contro San Luigi

In seminario i giovani erano suddivisi per il corso scolastico frequentato, ma anche per il corridoio sul quale si affacciavano le camerate comuni o le stanzette individuali. Ogni corridoio portava il nome di un santo, la cui festa veniva annualmente festeggiata. Il testo riportato contiene un breve indirizzo ai compagni di corridoio per la festa di San Luigi Gonzaga del 1930, anno in cui Ottorino frequentava la seconda ginnasio. Evidentemente, per lo stile, i vocaboli ed il contenuto, il giovane Ottorino deve essersi servito di qualche testo dal quale ricavò questa riflessione.

La data, nell’originale, è aggiunta alla fine del testo, a matita, dal giovane Ottorino stesso.

SS1 [21-06-1930]

È una breve riflessione ascetica, che sottolinea il particolare rapporto di San Luigi Gonzaga con il mondo del suo tempo.
Si conserva il testo originale: è un foglio staccato da un quaderno a righe, scritto a mano con inchiostro su ambedue le facciate, con grafia chiara e ordinata, alcune cancellature e correzioni. Giorno di San Luigi 1930 Il mondo contro S. Luigi

SS1,1 [21-06-1930]

1. Vanamente il demonio voleva spegnere all’angelico Luigi la fiamma che gli faceva luce, perché brancichiasse e si perdesse nel buio.
Il mezzo più potente che il demonio usò per tentare di far cadere Luigi fu il mondo, questo stesso mondo posto nel male, che è escluso dalle preghiere di Gesù, che dice: “Io non prego per il mondo”. Luigi visse in esso, respirando dappertutto la sua aria viziata, ammorbata e ammorbatrice. I suoi occhi innocenti vedevano ovunque le sue schifezze e le sue vanità; le sue orecchie sentivano ad ogni istante i suoi argomenti viziosi e le sue basse dottrine. Esso gli tendeva insidie in ogni luogo per farlo suo; per legarlo con lacci di ferro al suo cocchio; per aggiungerlo alla schiera infinita di quei giovani sciocchi e disgraziati che immolano, stupidamente, a lui il fiore vago della propria giovinezza. Questo mondo presentava all’angelico giovane Luigi speranze di gloria e di ricchezze, ma ogni bene terreno fu da lui stimato cosa da nulla. Egli affrontò questo fiero nemico e, nonostante in mezzo a tanto male, non fu mai indotto a peccare; e se da piccolo involontariamente disubbidì due volte, poi pianse questi peccati per tutta la vita. Anche noi troviamo il mondo lungo la via e perfino sotto il tetto domestico. Esso non tralascia mai dall’insidiarci, dall’invitarci ad accostare le nostre labbra al calice dette sue impurità per gustare una sola goccia di miele avvelenato. Il mondo ci ripete continuamente che siamo giovani e che perciò dobbiamo ridere, divertirci e godere, perché la nostra non è l’età della riflessione e del pianto. Esso vuole che rimandiamo alla vecchiaia i santi pensieri della tomba, e che, per intanto, trascorriamo nei vizi e nel peccato i giorni più belli della nostra esistenza. Raccomandiamoci, pertanto, al nostro patrono, affinché con la sua intercessione possiamo anche noi far fronte a questo fiero nemico per poi cantare la vittoria lassù in Paradiso.

ESEMPI vita dei santi

MONDO

GESÙ

CROCE tentazioni