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L’APOSTOLO FA TUTTO NEL NOME DEL SIGNORE

MI41 [07-12-1965]

7 dicembre 1965

Il testo registrato comincia, evidentemente, dopo che don Ottorino aveva già iniziato a parlare. La frase si riferisce all’episodio evangelico della chiamata dei primi quattro discepoli, narrato in Lc 5,1-11.

La Gregoriana e la Lateranense sono due università pontificie di Roma, fra le più eminenti per gli studi della filosofia, della teologia e del diritto canonico.

MI41,1 [07-12-1965]

1.Nel nome del Signore si riempie la barca.
Tu puoi prendere un povero uomo come il Curato d'Ars, il quale va ad Ars e riempie il mondo di santità; puoi prendere invece un grande uomo come Lutero, mandarlo a Norimberga e riempie il mondo di qualcos'altro. L'essenziale, quando si va a salvare le anime, è di essere nelle mani del Signore, di mettersi nelle mani del Signore e di agire sempre, sempre, nel nome del Signore, non a nome proprio o in nome della scienza, neppure in nome della Gregoriana o in nome del Laterano ; solo nel nome del Signore. Questo è essenziale! Io agisco o con dieci talenti o con sei o con quattro, ma se per caso invece di averne dieci ne ho quattro solo, gli altri sei che mancano devono essere riempiti da un angolo complementare che si chiama dolore e dispiacere. Può darsi benissimo che mi trovi a salvare anime con quattro talenti appena, anche se ne avevo ricevuti cinque e dovrei averne dieci; ci vuole però l'angolo complementare del dolore e del dispiacere, e il proposito di non più dissipare i talenti di Dio. Quando un'anima è in questa disposizione, cioè si è data completamente, ha dato tutto e ha completato con il dolore quello che non ha dato, è nella condizione di poter compiere la pesca miracolosa. Un'anima, invece, che avesse ricevuto anche cinquanta talenti e li avesse trafficati in modo di averne cento, parlando però in forma umana, e che avesse anche dieci lauree, che fosse l'uomo più celebre di questo mondo, però mancasse della disponibilità nelle mani del Signore, cioè mancasse solamente la paroletta "in nomine Domini", lavorerebbe inutilmente tutta la notte e non prenderebbe niente.

APOSTOLO salvezza delle anime

VOLONTÀ

di DIO abbandono alla...

DOTI UMANE talenti

CONSACRAZIONE disponibilità

CROCE

Don Ottorino nomina nel suo esempio Girolamo Venco, alunno all’epoca del 2° anno del corso teologico, alto di statura, appassionato per gli uccelli e per la caccia. Nello stesso esempio nomina pure don Erasmo De Poli che frequentava l’ultimo anno del corso teologico.

Sono piccoli uccelli della famiglia dei passeracei, come gli scriccioli e i forasiepe.

Don Ottorino si riferisce alla zia materna Lucia Scortegagna, che visse per alcuni anni nella colonia agricola che l’Istituto possedeva a Grumolo delle Abbadesse (VI), attendendo in un primo tempo alla sorella Clorinda che era ammalata.

Don Ottorino, come è sua abitudine, esagera nel presentare l’esempio ed usa una terminologia tutta particolare nei riguardi della zia Lucia.

MI41,2 [07-12-1965]

2.Andiamo un po' a casi più pratici. Per esempio, immaginiamo che Girolamo Venco, che ben conoscete perché è abbastanza grande, vada alla caccia con la fionda. Ritorna a casa mogio dopo aver girato mezza giornata, portandosi dietro anche il cibo per mangiare, in giro per il bosco; viene a casa, povero Venco, con tre o quattro uccellini, che chiamano "teini" , mentre noi li chiamavamo "pettirossi", vero don Erasmo?
Invece quando la Lucia era a Grumolo e si andava a visitarla, a volte diceva: "Don Ottorino, vieni domenica con alcuni ragazzi a mangiare gli uccelli?". Io rispondevo evasivamente: "Beh, domenica...". E lei insisteva: "Oggi è lunedì o martedì; per domenica ne ho ancora. Ne abbiamo mangiato 23-24 ieri sera; per domenica faccio a tempo per catturarli". E io incredulo: "Per domenica?". E lei: "Sì, è facile!". Vi ricordate che abbiamo mangiato ancora uccelli con la zia Lucia. Come faceva? Gli uccelli scendevano per il buco del camino perché trovavano una apertura nel buco del camino e cadevano dentro il pollaio delle galline. Lei lasciava aperto il buchetto del pollaio e ci andavano dentro 15-20-30 passeri; allora lei entrava, chiudeva il buco e faceva macello dei passeri, e con la scopa raccoglieva i passeri. Per questo mi diceva: "Quando vuoi che mangiamo uccelli basta che tu me lo dica perché lasciamo aperto il buco del camino e i passeri vengono dentro da soli". È veramente una cosa misteriosa! Da una parte c’è Venco, esperto da tanti anni a chiamare gli uccelli, e quando magari li chiama, li chiama con il loro nome e gli rispondono dall'uno all'altro colle, come ad Asiago dove gli rispondono da una parte all'altra, che ritorna a casa con quattro uccellini che fanno compassione, mentre dall’altra c’è una povera donna, con la sola scopa, perché se si mette a chiamare un uccello esce la voce del gallo invece di quella dell'uccello e non sa distinguere la voce della quaglia da quella del gallo, che ti invita già precedentemente a mangiare uccelli sicura che per domenica è pronto l'arrosto di uccelli. Perché questo? Per il semplice motivo che non è lei, ma è la natura stessa che fa scivolare gli uccelli giù per il camino. Voi direte: "Che cosa centrano gli uccelli con le anime?". Facciamo un passo più avanti e ricorriamo alla Sacra Scrittura.

ESEMPI apostolo

AUTOBIOGRAFIA

Nel testo registrato don Ottorino finge di sbagliare il nome e nomina Giorgio prima di Isacco: il riferimento può essere a Giorgio Pieropan che frequentava il corso del magistero o a Giorgio De Antoni che si trovava nell’anno del noviziato.

Il racconto del sacrificio di Isacco è narrato in Gen 22,1-19.

Mons. Carlo Fanton era, all’epoca, vicario generale della diocesi di Vicenza, mentre S. E. mons. Costantino Luna, vescovo di Zacapa (Guatemala), era originario di Recoaro (VI) e spesso visitava la Casa dell’Immacolata con la speranza di avviare una comunità della Congregazione nella sua diocesi.

L’espressione “Non ti servirò” si trova in Gerem 2,20, e vuole indicare lo spirito di ribellione e di insubordinazione nei riguardi di Dio.

MI41,3 [07-12-1965]

3.Abramo porta il suo unico figlio Isacco sopra il monte per sacrificarlo al Signore. Sua moglie si era messa a ridere quando le avevano detto che avrebbe avuto un figlio perché non voleva credere a causa della sua avanzata età: era stato un dono di Dio, frutto di mille promesse da parte del Signore. Ora Dio gli aveva ordinato: "Prendi tuo figlio e uccidilo!". Isacco porta la legna sulle spalle e intanto, per strada, il padre gli racconta una storiella finché non arrivano in cima al monte. Ad un dato momento Isacco gli chiede: "Papà, abbiamo il fuoco e la legna, ma dov'è la vittima?".
Mons. Fanton , che presiedeva la congrega dei sacerdoti, ci ha detto: "Ieri mi sono incontrato con mons. Luna, il quale mi ha presentato il discorso che il Santo Padre ha fatto ai vescovi del Nuovo Mondo. Ha detto le cose con molta chiarezza e mons. Luna ha fatto notare che le cose più forti non le ha lette sul foglio, cioè sul testo che aveva in mano. Infatti prima del discorso ha fatto uscire le persone che accompagnavano e sono rimasti solo i vescovi: allora ha cominciato a leggere e ogni tanto metteva giù le carte, batteva le mani e parlava liberamente. Quando è arrivato al tema dei seminari ha messo giù le carte, e ha sottolineato l’importanza dello spirito di obbedienza. Ha parlato della paura tremenda che hanno i giovani di perdere la loro personalità, la paura tremenda di perdere la personalità nell’obbedienza. Ha invitato a non dimenticare che Nostro Signore Gesù Cristo è venuto al mondo e ha sempre obbedito, senza perdere minimamente la sua personalità. Il Papa ha ribadito dicendo che Gesù Cristo è venuto al mondo e ha sempre obbedito fino alla morte, e non ha perso la sua personalità". Figlioli, se riuscissimo a capire questa verità! L'eresia di oggi consiste nel fatto che da una parte il demonio ha unito i partiti comunisti contro il Cristo, mentre dall’altra ha messo in mezzo a noi un senso di insubordinazione fino a dire: "Non serviam", proprio "Non serviam"! Cristo invece viene per servire, per riparare il nostro peccato di insubordinazione. Se sapeste quale potenza avrebbe la nostra Congregazione religiosa se ci mettiamo in questo stato d'animo! Per me è motivo di conforto sentire che il Papa la pensa come noi e che noi pensiamo come il Papa a questo proposito.

PAROLA DI DIO Sacra Scrittura

CHIESA Papa

PASTORALE

CONSACRAZIONE obbedienza

PASTORALE giovani

DOTI UMANE personalità

GESÙ

servo

GESÙ

uomo

CROCE Demonio

MONDO comunismo

PECCATO

Luciano Bertelli era compagno di studi nel corso teologico di Girolamo Venco.

Orfeo era famoso nella mitologia greca perché con il suono della sua lira riusciva ad ammansire gli animali.

MI41,4 [07-12-1965]

4.Ritroviamo Abramo e Isacco sopra il monte. Arrivati là, Abramo prende Isacco, lo mette sopra la legna, fa per alzare il coltello, quando l'angelo del Signore ferma la mano di Abramo, il quale poi prende un animale impigliato fra i rovi e l'uccide al suo posto sopra l'altare.
Ritorniamo all’esempio del nostro caro Venco che va alla caccia, e dopo aver girato di qua e di là ritorna a casa con tre uccellini piccoli piccoli. Invece un altro, ad esempio Bertelli , il quale non è amante della caccia, non sale al roccolo, ma si mette a leggere, e mentre sta leggendo arriva un animale, una lepre, e come nel mito di Orfeo che suonava nella foresta, mentre lui legge forte le bestie si avvicinano e cominciano a leccargli la mano. Ad un dato momento le caccia via, ma la lepre ritorna e lui la prende per le orecchie e la porta a casa. Allora gli chiedono: "Come hai fatto?". Lui candidamente risponde: "L'ho presa", mentre avrebbe dovuto dire che il Signore gliela aveva mandata in mano. Tu vedi una lepre e gli corri dietro disperatamente e non la prendi; ti metti a leggere come Bertelli e la lepre viene a finirti in mano. Bisogna che capiamo che la salvezza delle anime è una cosa simile a questa, che cioè prendi le anime solo se le anime vengono verso di te: tu devi andare verso le anime, ma dall'altra parte le anime devono venire verso di te. Perciò tu non ti arresterai mai, e ci sarà sempre un baratro fra te e le anime, e queste anime tu le prenderai soltanto se sarai l'uomo di Dio, perché allora Dio ti spinge verso là, ma nello stesso tempo ti manda un altro a spingerle dentro.

ESEMPI apostolo

APOSTOLO salvezza delle anime

APOSTOLO uomo di Dio

Luigi Tonello stava facendo il quel periodo l’anno di noviziato, mentre l’anno precedente al quale si riferisce don Ottorino aveva frequentato l’anno propedeutico alla teologia. Nello stesso esempio don Ottorino nomina Ruggero Pinton, che Luigi Tonello già conosceva prima di entrare nella Casa dell’Immacolata per aver frequentato insieme l’Istituto Magistrale di Vicenza.

Don Ottorino applica a Luigi Tonello, presente al funerale, il Salmo 50,19: “Un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi”.

Don Ottorino presenta in modo scherzoso e divertito le ultime fasi della scelta vocazionale di Ruggero Pinton per entrare nella Casa dell’Immacolata.

MI41,5 [07-12-1965]

5.Veniamo più vicino a noi e contempliamo gli scherzi del Signore. A questo proposito si potrebbe fare la storia di tutte le nostre vocazioni. Consideriamo, per esempio, l'anno scorso. Abbiamo cominciato a cercare vocazioni di qua e di là, specialmente dove si credeva che l’ambiente fosse propizio, e poi non si raccolse nulla. Capita invece che muore il papà di don Aldo e il nostro caro Luigiv va al funerale "cor contritum et humiliatum, Deus, non despicies" , e mentre prega "requiem aeternam dona eis, Domine" qualcun altro sta per morire e lui non lo sa. Infatti si incontra con un vecchio amico.
"Oh, Ruggero, come stai?". "Oh, Luigi che mestiere fai?". Neanche farlo apposta, guardate le combinazioni di Dio! Ruggero ha fretta di tornare a casa perché deve studiare e deve mungere la mucca; proprio quel giorno ha fretta, e allora è scappato via ed è andato a casa. Se non avesse avuto fretta sarebbe rimasto a chiacchierare un pochino, e invece no, aveva fretta. Poi con il suo animo gentile ha pensato: "La mia è stata una mancanza di buona educazione perché sono scappato via senza neppure salutare: bisogna che vada a salutarlo". E allora ricorre ai vigili urbani per vedere dov'è l'Istituto San Gaetano, domanda informazioni presso i Padri Passionisti, passa all'Ufficio Igiene per assicurarsi un antibiotico, e alla fine è cascato: è andato dentro al lazzaretto e ci rimise la pelle.

APOSTOLO vocazione

CONGREGAZIONE storia

AUTOBIOGRAFIA

L’assistente Picco Vinicio era responsabile dell'officina meccanica della Casa dell'Immacolata e in molte occasioni accompagnava don Ottorino nella ricerca di mezzi economici.

Il riferimento è alla signora Irene Belgeri, e al marito, prof. Attilio Scarpa insegnante di lettere presso il liceo Pigafetta di Vicenza, che vivevano in una villetta nella parrocchia di Ancoretta, alla periferia della città.

MI41,6 [07-12-1965]

6.Figlioli miei, guardate che scherzi: il Signore scherza anche con i morti, anche con i funerali! Questo io l'ho sperimentato in questi venticinque anni di Istituto nei riguardi della Provvidenza, anche se noi dobbiamo sempre fare la nostra parte, mentre poi quasi sempre il Signore è arrivato da un'altra parte. Io cercavo aiuto da una parte, facevo i miei progetti, pensavo, e Vinicio tante volte è venuto in giro con me, e mentre tu chiedevi di qua il Signore apriva un'altra porta di là; confidavo di avere un aiuto da destra e invece veniva da sinistra. Però il Signore ha sempre voluto che battessimo da qualche parte, ha sempre voluto il sacrificio, e poi Lui veniva da un'altra parte.
Per esempio, in questi ultimi giorni abbiamo da restituire i soldi che abbiamo ricevuto in prestito, e chi mai avrebbe pensato che la Provvidenza sarebbe giunta attraverso una mia vecchia maestra? Quella distinta signora che avevo con me in macchina è maestra, e veniva a fare scuola al mio paese, a Quinto; la chiamavano la 'maestra mora' e le ha anche prese dagli scolari più di una volta. Ora è sposata con il prof. Scarpa, e vivono in una villa che vale sessanta o settanta milioni e anche più. Ora so che dispone di soldi, per cui bisognerebbe arrivare a lei e alla sorella. Don Aldo allora visita il parroco dell'Anconetta e domanda se qualcuno poteva prestare dei soldi, e iniziano i contatti...

PROVVIDENZA

PENITENZA sacrificio

AUTOBIOGRAFIA Quinto

PROVVIDENZA episodi di...

Daniele Zeno, anche se frequentava l’anno di noviziato, prestava la sua collaborazione nell’attività della vendita delle case prefabbricate.

Don Ottorino aveva sensibilizzato gli Amici ad offrire, specialmente il venerdì, preghiere e penitenze per la Congregazione, formando quasi un "secondo fronte" per sostenere i religiosi in attività apostolica.

Don Ottorino si riferisce all’episodio della guarigione dello storpio da parte di San Pietro narrato in Atti 3,1-11.

MI41,7 [07-12-1965]

7.Noi uomini di Dio, noi che lavoriamo per Iddio, non possiamo dimenticarci che stiamo lavorando in un campo soprannaturale, dove c'è una parte della tela, che è la parte maggiore, che è fatta da Dio. Perciò, anche per la salvezza delle anime, nell'organizzazione per le vocazioni, per ogni inziativa, non dobbiamo basarci solo su un'organizzazione umana come è quella di vendere le case prefabbricate. Capisci, Zeno ? Ci vuole la parte umana, perché la parte umana è necessaria in tutto e per tutto, però la parte umana deve essere innestata sul soprannaturale; non possiamo escludere nel lavoro per la salvezza delle anime la parte principale che è fatta da Dio.
Perciò bisogna pregare, bisogna fare piccoli sacrifici. Ecco perché abbiamo iniziato il gruppo degli Amici, per pregare e per soffrire. Tutto questo canale sotterraneo è necessario, è necessario. Se tu prendi in mano la Fiat 1100 deve avere il volante, il tergicristallo, una bella carrozzeria, tutto quello che vuoi, ma soprattutto deve avere un cuore dentro, cioè un motore. E tu, quando giri, devi essere collegato con il motore. Ora, è la stessa cosa per noi: l'apostolo è un uomo, ma non è un uomo; è un uomo perché agisce come gli uomini, ma ha qualcos'altro, come San Pietro alla porta Speciosa del tempio quando afferma di non avere né oro né argento, ma agisce in nome del Signore e guarisce il paralitico. L'uomo di Dio ha questa potenza. Allo stesso modo l’apostolo deve agire con chi viene a domandare la carità e non sa che cosa fare: "Come stai, caro? Mi sembra che non vada troppo bene!", e alla fine lo assolve dai suoi peccati. Ecco, l’apostolo non ha i soldi per fare la carità e lo manda via con l'assoluzione: il povero chiede una carità e l’apostolo gli trasmette la grazia. Questo è l'uomo di Dio, questo è il nostro lavoro. Questo dobbiamo tenerlo presente specialmente ora per l'organizzazione della ricerca delle vocazioni: è opera completamente degli uomini o completamente di Dio? È un'organizzazione completamente nostra o completamente di Dio? È tutto lavoro nostro o tutto lavoro di Dio? Dobbiamo mettercela tutta anche se non facciamo niente, e lasciamo fare a Dio che fa tutto, ma, da parte nostra, dobbiamo mettercela tutta, completamente tutta. Scusate se questa mattina, prima di incominciare la nostra meditazione, mi sono permesso di sottolineare queste cose.

APOSTOLO uomo di Dio

PASTORALE

DIO centralità

di...

APOSTOLO salvezza delle anime

PREGHIERA

PENITENZA

CONGREGAZIONE amici

APOSTOLO uomo

APOSTOLO

GRAZIA Sacramenti

PASTORALE poveri

APOSTOLO vocazione

L’allusione è al gemmellagio spirituale fra la Casa dell’Immacolata e il Carmelo Maria Maddalena de’ Pazzi a Carreggi (FI), stretto l’11 ottobre 1952, e alla fraterna unione con altre case di monache di clausura impegnate a pregare per la Congregazione.

MI41,8 [07-12-1965]

8.Gesù è venuto a cantare le glorie del Padre, è venuto a sacrificarsi per salvare le anime: anche noi siamo stati chiamati insieme nella vera unità di Cristo, nella vera fraternità di Gesù, per cantare le lodi del Padre, per cantare insieme con il Signore Gesù il "Te Deum laudamus".
Nel mondo pochi cantano il "Te Deum", mentre tanti bestemmiano, tanti imprecano, tanti ragionano male: "Se il Signore ci fosse...! Il Signore non fa le cose giuste!". C'è proprio questo senso di ribellione verso Dio, verso la volontà del Signore: non voler accettare la croce, non voler accettare gli avvenimenti della vita. Se piove bestemmiano perché piove, se c'è il sole bestemmiano perché non piove: c’è un senso di ribellione verso Dio. È bene perciò che ci sia sopra la terra un gruppo di anime che cantano al Signore. Alcuni giorni fa ho visitato il carmelo, e poi dicevo con don Aldo: "Che gruppo di anime belle ci sono là dentro; pregano, innalzano a Dio l'inno di lode!". Ebbene, anche noi siamo stati radunati prima di tutto per essere un carmelo, anche noi dobbiamo essere un carmelo. Non ci deve essere nessuna differenza tra noi e le nostre sorelle di Firenze , e le altre sorelle che abbiamo in giro. Siamo un carmelo anche noi: da questa Casa deve innalzarsi un inno perenne di lode. Soltanto che noi siamo un carmelo ambulante: quello è un carmelo senza ruote, il nostro è un carmelo con le ruote. Noi dobbiamo, un domani, andare in giro; loro hanno un carmelo con dimora fissa e noi con dimora mobile; loro hanno una casa, noi siamo gli zingari. Immaginate che siamo degli zingari che andiamo in giro, cioè dei carmeli con la carovana degli zingari, e siamo spostabili. Fra un mese e mezzo, in gennaio o febbraio del prossimo anno, questo carmelo un po' pesante farà un giretto come una carovana di zingari, andrà oltre oceano e magari lascerà le ossa a metà strada... Pazienza, pazienza!

GESÙ

redenzione

DIO Padre

APOSTOLO chiamata

PECCATO

MONDO

VOLONTÀ

di DIO

CROCE

DIO lode a...

AUTOBIOGRAFIA

PREGHIERA contemplazione

PREGHIERA carmeli ambulanti

CONGREGAZIONE Case della Congregazione

ESEMPI apostolo

Forse don Venanzio Gasparoni, vicedirettore della Casa dell’Immacolata, aveva animato la sera precedente la novena di preparazione alla festa dell’Immacolata.

MI41,9 [07-12-1965]

9.Figlioli miei, questo spirito missionario, questo spirito di gloria a Dio e di salvezza delle anime che è di Cristo deve essere anche nostro, dobbiamo farlo nostro. Quella veste che rivestiva Cristo dobbiamo prenderla e rivestirla noi. Figlioli, lasciamo a Dio la sua parte. Che bello è poter dire: "Io ce la metto tutta, però è Lui che fa...". Ieri sera il nostro caro don Venanzio diceva: "I medici non guariscono perché pregano poco...". Se la Madonna ha detto alla piccola Giacinta che i medici riescono poco nella medicina perché si fidano troppo di sé stessi e pregano poco, potete immaginarvi che cosa dovrebbe dire la Madonna quando si parla non dei medici dei corpi ma dei medici delle anime. Se la Madonna sente il bisogno di dire questo ai medici del corpo, che dovrebbe dire a noi?
Eh, le nostre buone mamme... prima di infornare la focaccia la benedicevano perché lievitasse bene, perché risultasse buona. Prima di mettere alla cova le uova davano la benedizione perché le uova non si guastassero. Dicevano: "Eh, altrimenti la focaccia si attacca, se non è benedetta!". Sentivano il bisogno di mettere il sale della preghiera per invocare il nome e l'aiuto di Dio nella loro semplicità. La mia povera mamma quando impastava la focaccia diceva: "Io faccio la focaccia, io ce l'ho messa tutta; ora faccia il Signore perché riesca buona. Io posso avere messo il lievito, la vaniglia, i fichi...". E qui mi fermo altrimenti vi viene l'acquolina in bocca e oggi è giorno di digiuno. "La mia parte l'ho fatta usando i doni che Dio mi ha fatto; è meraviglioso! Dio mi ha dato la farina, e io ho messo altri doni di Dio, ma adesso c'è ancora una fase che deve fare il Signore con frate fuoco, il quale frate fuoco potrebbe bruciarla, con frate caldo, con frate tempo: ecco, il Signore faccia Lui. Signore, la metto in mano tua; la mia parte l'ho fatta, è in mano tua!". Quando il Signore ha fatto la sua parte, lei la sforna e la mette in mano... Di chi? Di don Ottorino, che adesso fa il resto...!

GESÙ

imitazione

CONSACRAZIONE disponibilità

MARIA Fatima

PREGHIERA

ESEMPI preghiera

AUTOBIOGRAFIA famiglia

VIRTÙ

semplicità

Don Ottorino si riferisce nuovamente a Ruggero Pinton parlando delle vacche perché era un’attività svolta dalla sua famiglia.

Gaetano Scortegagna, alunno del 2° anno del corso teologico, cugino primo di don Ottorino: viene nominato, forse, per la sua spiccata capacità nella conversazione.

È la risposta del giovane Samuele alla chiamata di Dio nel silenzio della notte (1 Sam 3,10).

MI41,10 [07-12-1965]

10.Ecco, ci vuole la parte di ognuno, ma ci vuole la parte di Dio, la parte di Dio che prepara gli elementi, la parte di Dio che completa. Le nostre buone mamme sentivano e sentono il bisogno di invocare Dio, perché sentono il bisogno di Dio. E la Madonna lo dice: "I medici non guariscono perché non invocano il Signore". Così il maestro a scuola non riesce a far andar bene la scuola perché non prega, così i campi vanno male perché non si prega. Caro Ruggero, le mucche fanno poco latte perché preghi poco. È così, e questo è vero in modo particolarissimo nel campo nostro che è tutto spirituale. Perché non giungono vocazioni? Perché, caro figliolo, ti fidi troppo di te stesso. Perché non vendi case, Zeno, caro amico mio? Perché ti fidi troppo di te stesso, hai pregato poco, hai fatto poca penitenza per vendere case. Perché, Vinicio, i buchi non ti riescono bene e sono storti? Perché si prega poco, perché si soffre poco, si patisce poco. E perché, don Ottorino, non vengono tante vocazioni? Perché preghi poco, sei troppo cattivo...
Concludiamo allora, prima ancora di cominciare, il tema della meditazione. Fidiamoci di Dio: "In te, Domine, speravi, non confundar in aeternum". Figlioli, diciamo con fede: “Sono venuto qui nel tuo nome, o Signore; mi sono gettato nelle tue braccia; ti voglio dare tutto me stesso; Tu mi hai dato e io ti restituisco”. Il Signore mi ha dato l'intelligenza, il Signore mi ha dato la forza, il Signore mi ha dato la lingua, e perciò la lingua, caro Gaetano , bisogna restituirla al Signore. Il Signore mi ha dato il cuore e io lo darò al Signore, mi ha dato le mani e le darò al Signore, mi metterò totalmente a disposizione di Dio: "Signore, parla, il tuo servo ti ascolta! ". Con questi uomini, ricordatevi, si può sconvolgere il mondo!

DIO

MARIA Fatima

PREGHIERA

APOSTOLO vocazione

VIZI

PENITENZA

ESEMPI preghiera

VIRTÙ

fiducia

DOTI UMANE

VOLONTÀ

di DIO abbandono alla...

CONSACRAZIONE disponibilità