MI128[29-12-1966]
Conferenza serale ai Religiosi e ai Novizi della Casa dell’Immacolata durante le vacanze natalizie ad Asiago (VI). Don Ottorino, prendendo spunto da alcune righe di “Il libretto bianco”, tenta di sintetizzare la figura dell’uomo di Dio: mette le sue qualità a servizio di Dio, si abbandona alla sua volontà e testimonia la sua presenza nel mondo. Il testo originale è registrato e la sua durata è di 26’. 1. IntroduzioneDon Ottorino inizia la conferenza in tono scherzoso, e infatti nel testo registrato si ascoltano commenti e risa. È da notare che la conferenza serale durante le vacanze natalizie era una vera meditazione, a complemento ed approfondimento del tema sviluppato in quella del mattino. Anche questa conferenza don Ottorino prende lo spunto da il “Libretto bianco”.
Cfr. Filippesi 1,21.
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1.Incominciamo con la lettura del libretto. Se non la finiamo, ci fermiamo quassù ad Asiago finché abbiamo terminato tutto, purché questa sia la volontà del Signore. Mi domandavo: si potrebbe semplificare invece che ampliare la definizione dell’uomo di Dio? Quando un uomo è veramente uomo di Dio? Senza voler dare una definizione completa perché è impossibile, quando un uomo è veramente un uomo di Dio? Quando fa un’ora di adorazione al giorno? Quando fa questo, fa quello? Insomma, qual è l’essenza dell’uomo di Dio? Se tu volessi, per esempio, fare un po’ un esame per dire: “Sì, quello è un uomo di Dio!”... che all’esterno, in tutte le sue azioni, rispecchia quello che è internamente... Non pretendo essere esaustivo, e con questo dire che deve essere così. Vi prego, anzi, se volete, di intavolare una discussione su questo. Mi pare, però, che uno è uomo di Dio quando è arrivato a mettersi in contatto con Gesù. Dico Gesù perché è lui che porta al Padre, è lui il centro, Gesù, la Messa... Quando uno è arrivato a mettersi talmente in contatto con Gesù per cui non ha più alcun desiderio, ha solo il desiderio di fare quello che piace a Gesù in tutte le azioni. San Paolo direbbe: “Mihi enim vivere Christus est”. 2. L’uomo di Dio mette tutte le sue capacità a servizio dei progetti di DioVOLONTÀ
di DIO
GESÙ
centro
EUCARISTIA S.Messa
Il dottor Arnaldo Marzotto del Brasile aveva offerto alla Congregazione la direzione dell’istituto da lui fondato “Lar dos meninos” per assistere i ragazzi poveri e abbandonati di Resende. Subito dopo viene nominato l’ing. Bonicelli che era il tecnico di fiducia del dott. Marzotto.
I Religiosi destinati alla prima Comunità del Brasile erano don Lino Dal Moro, don Luigi Mecenero e l’assistente Giovanni Sgarbossa.
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2.Perciò: “Senti, Signore, io oggi sarei disposto tutta la giornata... Signore, che cosa vuoi? Signore, quello che vuoi tu! Io metterò tutta la mia attività al tuo servizio. Devo fare scuola? Devo lavorare? Io ce la metterò tutta, perché sono un uomo: tu mi hai dato delle doti e io devo svilupparle. A me sembra che questo sia il piano sul quale devo camminare. “Però, Signore... in questo io mi sforzerò di fare la tua volontà...”. Se il Signore mi manda a spaccare legna, è logico che non viene lui a spaccare la legna; vado io a spaccarla, ma vado a spaccarla con le energie che lui mi ha dato, e mi sforzerò di stare attento in modo da sentire Dio che dalla finestra mi dice: “Ehi, ragazzo, non in quel modo. Non vedi? Metti il cuneo in modo differente!”. “Ecco cercherò di mettermi in contatto con te, o Signore, per cui starò attento, in modo che alla sera non abbia un rimprovero!”. “Che cosa hai fatto, benedetto dal Signore? Ti avevo detto di spaccare legna, non di spaccare le sedie della casa, le tavole della casa... la legna!”. “Ma, non è legna anche quella?”. Che non capiti una cosa di questo genere. Perciò io direi che bisogna avere la preoccupazione di piacere al Signore, per cui il mio desiderio è quello del Signore: “Signore, mi approvi adesso?”. Ad esempio, ce la stiamo mettendo tutta per organizzare le missioni? Stamattina vi dicevo che è arrivata un’altra lettera dall’America; è arrivata ieri sera, e in essa il dottor Marzotto dice: “Ci vuole troppo tempo e allora, senz’altro, il viaggio lo paghiamo noi”. L’ingegner Bonicelli manda un disegno e dice: “Per conto mio sarei dell’idea di fare le costruzioni più grandi... far questo, far quello... Vorrei sapere che cosa pensate di fare, come...”. Praticamente si lavora da uomini... Adesso bisogna che noi proponiamo che cosa fare: stamattina siamo rimasti con don Lino e con Giovanni Sgarbossa e abbiamo discusso insieme un bel pezzettino, da uomini... Per la falegnameria: tanto per le macchine, tanto per la lavorazione, tanto per i mobili finiti, tanto per l’ambiente lucidatura... Per la meccanica: tanto per gli aggiustatori, tanto per le macchine, eccetera. E poi le possibilità per la tipografia...APOSTOLO uomo di Dio
VOLONTÀ
di DIO
DIO contatto con
MISSIONI
CONGREGAZIONE storia
Don Venanzio Gasparoni era all’epoca vicedirettore della Casa dell’Immacolata per le medie e il ginnasio e responsabile dell’attività vocazionale.
Il discorso è molto confuso nella registrazione.
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3.Facciamo un progetto insieme, vediamo un po’, diamo delle idee! In questo voi capite chiaramente che noi dobbiamo mettere a disposizione l’esperienza fatta, gli sbagli fatti; non pretendiamo di non fare sbagli. Cioè, facciamo tutto come se fosse un lavoro umano, basato però su principi soprannaturali, sul programma spirituale che abbiamo da svolgere, un programma spirituale e umano. Non vi pare giusto? In tutto questo lavoro che noi facciamo e che desideriamo riesca bene, che ne esca una scuola meravigliosa, noi desideriamo che vi siano tante vocazioni, che domani Resende divenga un centro più grande di Vicenza, che a un dato momento il nostro caro don Lino e, magari un domani, don Venanzio sia istruttore dei novizi o qualcosa del genere o direttore della Casa di formazione e manderemo qualche altro come maestro dei novizi. Umanamente parlando noi ce la mettiamo tutta... Adesso per scrivere al dottor Marzotto o alla signora bisogna quasi leccare il cagnolino, fare le carezze al cagnolino della signora: “Oh, che bel gatto! Oh, che bel cane, signora! E la razza del gatto? Di che razza è?”. La parte umana, non disonesta, la parte umana per avere la beneficenza, per avere l’aiuto, eccetera, la dobbiamo mettere tutta, tutta e dobbiamo desiderare che riesca bene, non per noi, perché noi sappiamo dove dobbiamo arrivare. Il Brasile ha bisogno di preti, ha bisogni di uomini di Dio, e non solo il Brasile, ma tutta l’America Latina, e le altre parti del mondo. Noi vogliamo diventare una Congregazione di venti o trentamila Religiosi! Perché? Per essere orgogliosi perché abbiamo più Religiosi degli altri? Va’ a farti benedire! Siamo più degli altri? Non mi interessa niente, niente, niente; a me interessa soltanto che Cristo regni, che Cristo trionfi in mezzo a tutte le anime. Perciò questo piano umano, vorrei dire grande, vorrei dire rivoluzionario, noi lo dobbiamo far maturare con tutte le energie umane, con tutte le iniziative umane; però attenti, eh!... pensando di fare la volontà di Dio. Sbaglio in questo?COMUNITÀ
corresponsabilità
CONGREGAZIONE Case della Congregazione
MISSIONI
SACERDOZIO prete
CONGREGAZIONE
GESÙ
centro
VOLONTÀ
Antonio Pernigotto era fisicamente ben piantato e avvezzo ai lavori pesanti della campagna.
Giuliano Grazian e Marco Pinton erano un po’ gracili fisicamente: il primo faceva parte della Comunità dell’Istituto San Gaetano e il secondo frequentava all’epoca il 1° anno del corso liceale.
Un aneddoto della vita di San Filippo Neri racconta della penitenza un po’ strana che il nostro santo avrebbe data al venerabile Cesare Baronio (1538-1607 - oratoriano, cardinale, grande storico della Chiesa). Per mantenerlo nell’umiltà lo mandò all’osteria a prendere del vino con una damigiana. Arrivato dall’oste il Baronio, come gli aveva ordinato San Filippo Neri, si fece lavare per bene la damigiana e poi ordinò all’oste di metterci dentro poco più di un litro di vino, e accompagnato dalle “benedizioni” dell’oste, che si aspettava un’ordinazione più consistente, fece ritorno all’Oratorio.
L’assistente Antonio Zordan si stava preparando per la prima missione in Argentina.
Pane e divertimenti! È un detto latino tratto dalle Satire di Giovenale, ma in questo è usato da don Ottorino a sua maniera, come spiega subito dopo.
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4.Se Dio ci manda in un posto e ci dice: “Va’ e fa’; se hai braccia buone spacca la legna!”. Il Signore non ti dice di spaccare un ramoscello secco, ma: “Spacca una pianta!”. Se, per esempio, io mando Antonio : “Antonio, fai un piacere; dobbiamo accendere il fuoco, abbiamo da preparare da mangiare: va’ a prendere un po’ di legna!”, e dopo mando, supponiamo, Grazian - ma, gli farei un’offesa, mettiamo invece Marco - toh, per non dire Grazian mando Marco. È logico che se Antonio ritorna con tre rametti secchi, dico: “Antonio, ti ho mandato per procurare legna”. “E non è legna questa?”. Ma io avevo mandato Antonio per procurare legna! Se fosse venuto Marco con tre rametti secchi, va bene, perché se ho mando lui vuol dire che volevo tre rametti secchi; ma se mando Antonio vuol dire che volevo una grossa fascina. Se mando don Venanzio con una damigiana a prendere vino, a meno che non succeda il fatto capitato a San Filippo Neri : “Ehi, don Venanzio, fa’ un piacere, prendi la damigiana e va’ per vino!”. Io penso che sia così intelligente e che venga a casa con la damigiana piena : prima assaggia il vino, sente che è buono e ritorna a casa con la damigiana piena. Se invece mando don Venanzio a prendere vino con un fiasco, torna a casa con un fiasco di vino, non con tre fiaschi, a meno che non ci sia la buona occasione che gli regalino dei fiaschi di vino e allora tornerebbe a casa con tre fiaschi. Voglio dire che se il Signore ha dato, per esempio, ad Antonio Zordan la parlantina, “Deo gratias”, cantiamo le lodi del Signore e tu, con la tua parlantina, vai in giro per le parrocchie e fai una rivoluzione; converti preti e perpetue e tutti quanti, in modo che, con l’aiuto di Dio, pian piano, si possa avere “panem et circenses” per i nostri giovani della Casa dell’Immacolata. È chiaro? Vocazioni e mezzi: il S.U.M., il famoso S.U.M. Lo sapete che c’è un’altra società, la società S.U.M.: santità, Spirito Santo, santità, uomini e mezzi. È ciò che continuiamo a domandare al Signore: santità, uomini e mezzi. Mi sembra che tutto questo sia il lavoro che dobbiamo compiere con tutti i mezzi umani. Però, il punto d’inizio di tutto il nostro lavoro deve essere: “Cristo, che cosa vuoi?”. “Metticela tutta, converti il mondo!”; questo dice il Signore. Ad ogni passo che faccio: “Cristo, va bene così?”. “Sì, coraggio, avanti!”. Ricordate quando da piccoli si giocava a “acqua, acqua, fuochino, fuochino, fuoco, fuoco?” Ecco, noi dobbiamo essere sempre preoccupati di sentire la parola “fuoco, fuochino”, perché se sentiamo “acqua” vuol dire che siamo fuori strada. 3. L’uomo di Dio si abbandona totalmente alla volontà di DioAPOSTOLO missione
VOLONTÀ
di DIO
GESÙ
centro
ESEMPI apostolo
ESEMPI missione
DIO Spirito Santo
DOTI UMANE
APOSTOLO uomo
APOSTOLO uomo di Dio
Nel testo registrato si ascoltano, a questo punto, fragorose risate.
Frazione del comune di Roana nell’altopiano di Asiago, dove dopo la prima guerra mondiale, era stato costruito un sanatorio che negli anni cinquanta venne trasformato in un centro traumatologico-ortopedico di importanza regionale.
A Grumolo delle Abbadesse (VI) la Congregazione possedeva una colonia agricola dove si allevavano mucche da latte. Va da sé che per un giovane che si preparava alla vita missionaria non fosse il massimo delle aspettative andare a finire come mungitore a Grumolo!
Cfr. Matteo 8,19.
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5.Bisogna continuamente mettersi in contatto con il Signore e dire: “Signore, dimmi che cosa vuoi, dimmi che cosa vuoi!”. E se il Signore questa sera dicesse: “Sì, caro don Ottorino, per la gloria di Dio, uccidi tutti quelli che sono qui dentro!”, io chiuderei la porta e vi ucciderei tutti. Se il Signore dicesse: “Senti, caro mio, senza tante storie, per la gloria di Dio, io penso che è meglio che tu vada in manicomio”, io vado in manicomio. Vado da solo, vi saluto e parto a piedi anche stasera: per la gloria di Dio! Questa mattina sono andato a Mezzaselva. Se il Signore mi diceva: “Caro, mettiti a letto per tutta la vita; non so quanti anni, dieci, venti, trent’anni... Comunque tu non ti alzerai più dal letto!”. Ebbene, a me che cosa interessa? Che cosa interessa a me che Dio mi metta in un letto, mi metta in manicomio, mi metta a mungere a Grumolo , mi metta sotto il tacco delle scarpe di uno, che mi metta superiore generale o mi metta portinaio? “A me interessa essere tuo, Signore, essere tuo! La vita che tu mi hai dato, me l’hai data perché sia tua e perché la consumi per le anime, che la consumi non secondo le mie piccole vedute umane ma secondo i tuoi piani. E, naturalmente, dove mi metti, io vado: mi metti a letto a Mezzaselva? E io continuerò a fare il membro della Congregazione!”. In che modo? Offrendo sacrifici e cercando di mandare almeno dei soldi se passa qualche persona ricca, e se passa qualche vocazione mandarvi qualcuno! E così continuerò la mia vocazione che è la conquista del mondo cercando di aiutarvi in quello che posso fare. Se vado in manicomio e mi vengono cinque minuti di lucidità, in quei cinque minuti farò un atto di amore di Dio: “Signore, accetto anche questa umiliazione: sia fatta la tua volontà. Accetto, Signore, per la Congregazione, per la nostra missione!”. È sbagliato? Mi pare che per essere uomini di Dio bisogna arrivare a questo punto. Per carità... adesso si possono dire tante cose, ma poi chissà quanti pianti farei se mi conducessero in manicomio; magari mi conducono in manicomio e comincio a dare pugni a quelli che mi afferrano. Mi pare che dovremmo arrivare a quello che vi ho detto quest’estate al campeggio: prima è un lavoro in “giù” piuttosto che un lavoro in “su”; è un lavoro di incontro fra me e Cristo, di immolazione tra me e Cristo: “Signore, sono tuo! Sequar te, quocumque ieris. Comanda, io obbedisco, Signore. Mandami dove vuoi. Non mi interessa la brutta figura, non mi interessa niente; mandami e avanti!”.DIO contatto con
ESEMPI volontà
di Dio
ESEMPI Dio gloria di...
CONSACRAZIONE offerta totale
DIO stile di...
APOSTOLO salvezza delle anime
CONGREGAZIONE missione
PENITENZA sacrificio
PROVVIDENZA
VOLONTÀ
di DIO
APOSTOLO uomo di Dio
VIRTÙ
umiltà
Don Guido Massignan, all’epoca, era segretario della Congregazione e direttore della Casa dell’Immacolata.
Don Ottorino inizia la lettura del “libretto bianco” a pag. 8, ma subito viene interrotto per l’arrivo di padre Giuseppe Piantoni, un padre comboniano amico di casa da molto interessato alla spiritualità e alla finalità della Congregazione, per cui lascia la lettura appena iniziata e fa un breve riassunto della meditazione del mattino per metterlo al corrente del tema trattato.
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6.Allora tu sei il consacrato! Cioè, in altre parole, bisogna vivere la libertà del consacrato, del donato interamente a Dio. Datemi uomini completamente donati a Dio, buttateli giù con il paracadute in qualunque parte del mondo e dopo poco tempo vedrete il mondo incendiato. Dico male? Non so se sono riuscito a dirvi quello che volevo dirvi, comunque, se non vi dispiace, intavoliamo un po’ di discussione adesso e dopo leggiamo, o volete che leggiamo e intavoliamo la discussione dopo? Dica, don Guido... “È necessario quindi...”. Avanti... Ripetiamo in due parole quello che stiamo trattando. Saremmo arrivati al momento della discussione, ma qua di solito si parla in lingua veneta e non so se il confratello capisce. Per due giorni abbiamo trattato che l’apostolo deve essere prima uomo, perché è inutile portare un pollo su un vassoio sporco... ti passa la voglia di mangiarlo. Ci vuole un vassoio, ma questo vassoio in una Congregazione non può essere inventato né da me né da loro, perché se il Signore vuole una Congregazione nuova le dà lui un timbro nuovo, e perciò dobbiamo stare insieme per vedere quale deve essere questo vassoio, che non deve essere la ripetizione di vassoi vecchi perché altrimenti non avrebbe fatto una Congregazione nuova: ci vuole un timbro nuovo! In questi due giorni abbiamo cercato di riflettere un pochino e di discutere in compagnia, di vedere un po’ il bianco e il nero...APOSTOLO F.A.
CONGREGAZIONE spiritualità
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7.Poi abbiamo cominciato la seconda parte, che tratta dell’uomo di Dio. Non abbiamo ancora iniziato a leggere o meglio abbiamo cominciato a leggere le prime parole... Ho detto stamattina, e adesso ho appena ripreso il discorso, che secondo il mio povero avviso l’uomo di Dio dovrebbe essere uno che si è incontrato con Gesù e che si è messo interamente a disposizione di Cristo, uno che è veramente amico di Nostro Signore Gesù e non ha altri desideri che fare quello che piace al Signore, fare quello che vuole lui, mettendo però tutte le sue energie. Per esempio, perché noi adesso siamo qui radunati? Per portare aiuto ai vescovi che hanno bisogno di clero; per portare un po’ di amor di Dio nel mondo e per la santificazione del lavoro, attraverso la cura d’anime nelle diocesi scarse di clero. Ebbene, siccome sappiamo che questo è il suo desiderio, noi, come uomini, dobbiamo mettercela tutta; vorrei dire anche metterci a fare le carezze alla cagnolina della padrona, se fosse necessario, per avere i soldi necessari per il viaggio e andare in America. Poiché abbiamo fatta la società S.U.M. = santità, uomini e mezzi, dobbiamo essere preoccupati di farla sviluppare questa società con santità, uomini e mezzi. Cioè bisogna impiegare tutta la nostra arte umana per avere vocazioni, per fare in modo che vengano dei preti nella Congregazione, che vengano da Crotone in Congregazione, che vengano per moltiplicare gli uomini. Se siamo convinti che il programma è il programma che Dio ci ha dato... Se il padrone mi manda a vangare l’orto, bisogna che ci vada, bisogna che lo vanghi, e se sono furbo invece che vangarlo da solo prendo un asino, gli attacco un aratro dietro e così faccio più in fretta! “Padrone, ho finito!”. “Ma come, già finito? Sono appena le dieci!”. “Eh, sì, ho messo sotto l’asino...!”. “Eh, bravo! E adesso va a vangare quell’altro orto!”. E allora vado a vangare quell’altro. Perché devo continuare con la vanga se riesco a trovare un trattore? La mia parte umana devo mettercela tutta, ma sempre a disposizione di lui che mi ha mandato e per fare quello che lui mi ha comandato. Perciò - ecco il punto saliente - io devo essere consacrato a lui e vivere interamente la mia consacrazione a lui e, pur mettendocela tutta, il mio desiderio è, umanamente parlando, che la Congregazione abbia trenta o quarantamila membri con i quali possiamo sconvolgere il mondo, ma non per un trionfo umano, non per motivi umani, non per vantarsi: “Noi siamo più dei Salesiani, più di questo, più di quello!”; questa sarebbe una stupidaggine vera e propria, sarebbe diabolico pensare così.APOSTOLO uomo di Dio
VOLONTÀ
di DIO
APOSTOLO chi è
l’
apostolo
CONGREGAZIONE spiritualità
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8.Se noi giudichiamo che è volontà di Dio portare questo aiuto, e io penso che Dio voglia portare tanto aiuto, allora il nostro desiderio deve essere quello di Dio. Però, se a un dato momento il Signore attraverso le circostanze mi fa andare a Mezzaselva, resto là per tutto il tempo della mia vita. Mi vuole far finire in manicomio? Supponiamo che un domani entri in Congregazione un sacerdote di Padova, ad esempio don Giuseppe, ed entrasse in noviziato e in un bel gesto di spiritualità dicesse: “Signore, perché io sono venuto qui? Per donarmi interamente a te, per la salvezza delle anime, per la salvezza di tutte le anime... Però, Signore, eccomi qui: sono tuo!”. E un bel giorno comincia a fare il matto: va in giro per la chiesa in mutande, e altre cose simili. Lo si piglia e lo si porta in manicomio. Nel momento in cui si sveglia: “Signore, che cosa mi è capitato! Però sia fatta la tua volontà. Se per il bene delle anime va bene così, va bene così!”. Dopo un anno si veglia un’altra volta: “Va bene così, Signore!”. Questo è il nostro atteggiamento davanti a Dio! Dico bestemmie? Lo so che è fatica farlo perché è molto più facile un domani dire: “Vado in America Latina e dopo due o tre anni mi fanno vescovo, e dopo, mi fanno cardinale, e ho salvato tante anime”. Piano, piano, piano! Bisogna vedere cos’è più valido. Dico male? Mi pare che oggi il mondo abbia bisogno di uomini di Dio: uomini che vivano continuamente in contatto con Dio, che vivano questa consacrazione, questa donazione totale; che siano preoccupati di piacere al Signore e di vivere in mezzo agli uomini, di piacere a Dio e non dispiacere agli uomini. L’umanità di oggi se ne accorge: si accorge se sono uomini di Dio o no, se sono dei chiacchieroni di Dio, dei funzionari di Dio. Gli uomini di Dio devono essere uomini che partono da Dio e ritornano a Dio, e che vanno continuamente in mezzo agli uomini ma per portare Dio, per portare Dio. E allora si vede che la preoccupazione, sotto tutti i punti di vista, deve essere quella: “Che cosa vuole il Signore? Come posso far fare bella figura al Signore?”. 4. L’uomo di Dio è un testimone della presenza di Dio nel mondoVOLONTÀ
di DIO
CROCE
APOSTOLO salvezza delle anime
CONSACRAZIONE offerta totale
DIO
CONGREGAZIONE spiritualità
CONGREGAZIONE missione
MONDO
APOSTOLO uomo di Dio
DIO centralità
di...
APOSTOLO chi è
l’
Il riferimento è a un capitoletto del “libretto bianco”, che don Ottorino aveva appena iniziato a leggere e ora riprende, sempre a pag. 8. Le citazioni vengono sempre riportate in corsivo.
Don Ottorino mima una posizione della testa da santarellina!
Monsignor Francesco Galloni, fondatore delle Suore dell’Istituto S. Maria Annunziata con lo scopo di preparare nuove leve per l’Oriente Cristiano, era legato a don Ottorino da sentimenti di devota amicizia.
Giovanni Battista Montini (1897 – 1978), il futuro Papa Paolo VI, era nato e abitava a Concesio (BS) dove monsignor Galloni esercitò il suo primo ministero pastorale da sacerdote nel 1914. Fra il giovane curato e il diciassettenne Giovanni Battista Montini nacque subito una profonda amicizia.
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9.Adesso si potrebbe scendere ai particolari, ma non vogliamo ripetere quello che abbiamo detto ieri o l’altro ieri. Eravamo arrivati a questo punto quando lor signori sono entrati. E adesso continuiamo, cioè, meglio, cominciamo: “L’uomo di Dio” , e dopo facciamo la discussione. “Il mondo ha bisogno di Dio e ogni uomo, spesso senza saperlo, ha fame e sete di Lui”. Gli uomini, per quanto lontani siano da Dio, se si incontrano con uomini fatti così, si fermano o perlomeno passano via, ma dopo sentono un qualche cosa, un campo magnetico: gli uomini, per quanto peccatori siano, non restano indifferenti dinanzi a uno che è veramente uomo di Dio. “L’apostolo di oggi deve testimoniare con la propria presenza che Dio esiste ed è vicino a ciascuno nei vari momenti della sua intensa giornata”. Noi saremo testimoni di Dio non perché quando passo per la strada tengo la testa così... o faccio così. Nossignori! Per essere veramente testimone di Dio tu devi vivere con Dio, per Iddio e solo per Iddio. Non preoccuparti: tu sarai testimone di Dio anche quando andrai a prendere un gelato, anche quando andrai a prendere un bicchierino perché lo prenderai in modo tale che gli altri diranno: “È come gli altri, ma non è come gli altri!”. Ripeto per coloro che non hanno sentito. Quando monsignor Galloni è andato cappellano nel paese dove c’era Montini , giovane liceale, che non aveva ancora deciso di entrare in seminario, ma che faceva la sua meditazione ogni giorno, recitava il suo rosario, andava in mezzo ai suoi amici, era brillante... i suoi amici dicevano: “Battista è come gli altri, ma non è come gli altri! C’è qualcosa...”. Questo dovrebbero dire di ciascuno di noi. “È necessario quindi che l’apostolo risplenda per una fede sincera, viva e ardente; che sia non solo convinto dell’esistenza di Dio e professi le verità della fede, ma che rimanga continuamente in intima adorazione...”.DIO presenza di...
APOSTOLO testimonianza
PECCATO peccatore
DIO centralità
di...
PREGHIERA meditazione
PREGHIERA rosario
René Voillaume, fondatore dei Piccoli Fratelli di Gesù, scrisse un libro su questo tema fondamentale per la spiritualità di questo secolo immerso nel materialismo.
A questo punto si interrompe il testo registrato, e quindi l’incontro serale per noi finisce.
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10.Noi abbiamo detto ripetutamente che dobbiamo essere “carmeli ambulanti”. Voillaume dice: “Contemplativi sulla strada”. Abbiamo detto che bisogna telefonare prima di ogni azione e telefonare dopo, avere un ponte radio con Dio. Quando si va in punti selvaggi della montagna, quando i militari vanno in giro con la Jeep sono sempre in collegamento con il centro operativo: attraverso il ponte radio si parla con il comando. Solo noi, uomini di Dio, dovremmo essere distaccati dal comando? Ci sentiamo così sicuri in zona di operazione? E se per caso andiamo a finire nella cerchia, nella sacca del nemico? E se un bel giorno ci svegliassimo e ci trovassimo in gattabuia? Mi guardi, caro? È la realtà, questa e mille altre cose ancora! “... che faccia ogni sua azione alla presenza di Dio, con Lui, per Lui. È questa la condizione essenziale per essere un uomo di Dio, portatore della parola eterna, distributore del pane di vita, rappresentante dell’eterno tra gli uomini”. Pensate che cosa significa essere rappresentante dell’eterno tra gli uomini! “Dov’è Gesù?”. “Eccolo là, eccolo la!”. Figlioli, così devono dire di noi. L’altra sera sono andato in chiesa e volevo scappare via... “Per essere un apostolo di tale spirito il Religioso si sforza di vivere in continuo contatto personale e cosciente con Dio, preoccupato di fare solo, sempre e bene la sua volontà”. Bisogna avere un incontro personale e cosciente con Dio! Ragazzi, scusatemi tanto, ma guardate che la sostanza è qui. Se non vogliamo bene al Signore, se non siamo preoccupati di fare la volontà del Signore, se non siamo interamente consacrati, è perché manca questo contatto personale con Dio, è perché non siamo convinti che sia una persona che vive dentro di noi, è perché non trattiamo con questa persona! 5. Conclusione Qui minaccio di scaldarmi, ma non lo voglio. No, perché altrimenti faccio paura ai giovani... Leggiamo; dopo apriamo le finestre e facciamo la discussione. Ci fermiamo qui... Signori, aprite la finestra per cinque minuti e dopo... 30 dicembre 1966SLOGANS carmeli ambulanti
PREGHIERA unione personale con Dio
PREGHIERA telefonate a Dio
APOSTOLO uomo di Dio
PREGHIERA incontro cosciente e personale con Dio
VOLONTÀ
di DIO
DIO amore a Dio
CONSACRAZIONE radicalità
DIO presenza di...