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LA FAMIGLIA DI NAZARET È ESEMPIO DI COMUNIONE CON DIO

MI219[07-01-1968]

7 Gennaio 1968

Cfr. Matteo 2,13.

Cfr. Matteo 2, 20.

MI219,1[07-01-1968]

1.La Sacra Famiglia di Nazaret è santa non soltanto perché nella casetta di Nazaret c’è Dio stesso, ma specialmente perché in essa si fa la volontà del Padre, perché in essa si cammina ogni istante secondo al volontà del Padre.
Cari figlioli, a Nazaret capitava che ogni tanto l’Eterno Padre dava una telefonata e allora si staccava il microfono e si diceva : “Pronti!”; non occorreva dire: “Chi parla?”; veniva un ordine dall’alto e si obbediva. E l’ordine, cari figlioli, tante volte veniva in forma non troppo dolce. Ad esempio: “Prendi il bambino e sua madre, parti e va’ in Egitto”. Prima ancora: “Parti da Nazaret, va’ a Betlemme, in una stalla, perché il bambino deve nascere in una stalla”. Poi arriva un’altra telefonata: “Torna, perché quelli che volevano male al bambino sono morti: torna” , e la Sacra Famiglia ritorna. Un’altra telefonata l’abbiamo sentita nel Vangelo di questa mattina: si va a Gerusalemme e si perde il bambino per istrada. Ogni tanto arrivano anche delle telefonate un pochino durette, diremo noi. Supponiamo che chiamino al telefono dicendo: “Presto, venite all’Istituto perché è arrivato un camion e rimorchio di panettoni”, noi diciamo: “Uh, che bellezza!”, e si va all’Istituto a prendere i panettoni. Ma se arriva una telefonata che dice: “Presto, venite tutti all’Istituto con la scopa e le segature perché si sono rotte le canne dell’acqua e bisogna lavorare tutta la mattinata per spazzare via l’acqua”, la cosa è diversa. È sempre lo stesso telefono, è sempre la stessa chiamata dall’Istituto, solo che la prima chiama per scaricare i panettoni, la seconda chiama per lavorare. Figlioli, a Nazaret arrivavano spesso telefonate dall’alto, anzi continuamente, e chiedevano sempre qualcosa ai tre personaggi di Nazaret, e i tre personaggi di Nazaret hanno detto sempre: “Sì, Padre!”. “Pronto, chi parla?”. “Parla l’Eterno Padre”. “Che cosa vuoi?”. “Parti, va’!”. “Sì, Padre!”. Messo giù il telefono si cominciava a lavorare, si cominciava a fare. Io penso anche che il telefono non funzionasse solo in questo senso, cioè con chiamate dall’alto, ma che qualche volta, anzi spesso, per non dire sempre, si prendesse il telefono in mano e si telefonasse in su e si domandasse...

DIO presenza di...

VOLONTÀ

di DIO

PAROLA DI DIO Vangelo

ESEMPI volontà

di Dio

PREGHIERA

In tutto l’esempio don Ottorino usa un tono scherzoso per trasmettere verità profonde e per invitare i suoi ragazzi a pensare spesso alla Famiglia di Nazaret.

La citazione è tratta da D. ALIGHIERI, La Divina Commedia, Inferno, canto III, vv. 94-96.

Cfr. Luca 2, 41-52.

MI219,2[07-01-1968]

2.Ieri sera ho pensato che qualche volta la Madonna e San Giuseppe avranno mandato Gesù Bambino a fare qualche commissione. Non vi pare?
Per esempio, dopo aver terminato una sedia, San Giuseppe l’avrà mandata alla Marta: “Gesù, per piacere, prendi quella sedia e portala alla Marta; è là che l’aspetta perché sono tre giorni che me la domanda”. E Gesù sarà partito con la sedia, ma prima di partire con la sedia e portarla alla Marta, penso che avrà preso in mano il telefono, così, alla chetichella, mandando un salutino a suo padre che è in Paradiso: “Ciao, papà!”, e forse avrà domandato anche un po’ di permesso. Poi sarà andato a portare la sedia alla Marta e nel ritorno, passando vicino alla chiesa parrocchiale si sarà fermato a fare una visitina al Santissimo. Che cosa ne dite voi? Gesù si sarà fermato per un po’ d’adorazione e, magari, sarà arrivato a casa in ritardo. E San Giuseppe, allora, guardando il suo orologio Omega avrà detto: “Che cosa sta succedendo? Gesù Bambino è arrivato a casa in ritardo”, e prima di prendere in mano il manico della scopa per rimproverarlo avrà preso in mano il telefono e avrà detto: “Ehi, lassù! Gesù è arrivato in ritardo. Che cosa devo fare? Bastonarlo?”. E lassù avranno detto: “Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole. Qui siamo d’accordo, sappiamo che Gesù ha fatto mezz’oretta di adorazione. Sappiamo tutto”. Figlioli, quante volte San Giuseppe e la Madonna, interrogando Iddio attraverso il telefono, avranno dovuto abbassare la testa, come abbiamo sentito dal Vangelo questa mattina! “Perché ci hai fatto questo?”. “Non sapevate che io dovevo fare la volontà del Padre? Non sapevate che io ho telefonato in cielo e dall’alto mi è arrivata una telefonata che mi ha chiamato? Non sapevate che io ero qui, al tempio, come voi e mi hanno chiamato al centralino pubblico e mi hanno detto: ‘Gesù, fermati’, e ho dovuto fermarmi?”. E la Madonna: “Noi non capiamo, non comprendiamo, ma se hanno telefonato, basta!”. Dinanzi al telefono si piega la testa.

MARIA

PREGHIERA telefonate a Dio

VOLONTÀ

di DIO

MARIA obbedienza di ...

Don Ottorino parla della parrocchia di San José a Presidencia Roque Sáenz Peña nel Chaco (Argentina) affidata ai nostri religiosi e che aveva come parroco don Pietro Martinello. La parrocchia era molto estesa perché abbracciava anche una vasta zona di "campo", una zona agricola e forestale che arrivava fino a cinquanta chilometri dalla città.

Nell’esempio don Ottorino nomina Renzo, Giuseppe e Ruggero, che potevano essere Renzo Dabionelli del 2° anno del corso liceale, Giuseppe Biasio e Ruggero Pinton del corso teologico.

Don Ottorino anticipa i tempi con la sua fervida immaginazione, e nomina l’assistente Vinicio Picco come esperto dell’America Latina, mentre questi avrebbe fatto il suo primo viaggio proprio il mese seguente per accompagnare don Aldo.

Don Ottorino si rivolge al maestro dei novizi, don Luigi Furlato.

Lo scherzo è diretto a Renzo Meneguzzo, entrato nell’estate dell’anno precedente dopo aver conseguito il diploma di perito agrario.

MI219,3[07-01-1968]

3.Figlioli, ecco quello che io vorrei ci fosse domani nelle nostre case, nei luoghi di missione. Quando, tra qualche anno, voi non sarete più qui e vi troverete in luoghi di missione, in piccole comunità, in una piccola famiglia di cinque o sei o sette al massimo, ma più facilmente di tre o quattro elementi, sarete questo piccolo nucleo inviato in una parrocchia di quindici o ventimila anime, forse lunga come quella di don Pietro , una parrocchia estesa da qui ad Asiago o da qui a Venezia, voi avrete lincarico da Dio di portare Gesù, come il Santo Curato d’Ars aveva ricevuto l‘incarico di portare il Signore ad Ars. Il vescovo gli aveva detto: “Ad Ars non c’è tanto amor di Dio; porta l’amore del Signore, porta l’amore del Signore!”.
Un bel giorno, così per caso, verrà qui qualche vescovo, verrà con un ordine dall’alto e io prenderò tre o quattro o cinque di voi e dirò: “Renzo, per piacere... tu, Giuseppe, che sei vicino, vieni qui, e tu poi, Ruggero, vieni qui" .E prenderò altri quattro, due diaconi e due sacerdoti, e dirò loro: “Sentite, adesso fate un piacere, andate presto a salutare vostra mamma e vostro papà, vostro nonno, zii e nipoti; fate presto perché avete solo una giornata di tempo, e poi il nostro caro Vinicio , che ormai conosce l’America perché l’ha girata in lungo e in largo, vi condurrà fino a Genova, vi caricherà sulla prima barca che trova e vi mandiamo, vi mandiamo in missione. Quando arriverete, troverete sulle rive dell’America una vecchietta che vi condurrà nel Mato Grosso... e nel Mato Grosso prenderete in mano una zona e portate il Signore, portate il Signore!”. Figlioli, questo è avvento, questo avverrà e avverrà molto presto per molti di voi, vorrei dire per tutti voi. Sarete chiamati e mandati a portare il Signore in una grande zona: il vostro compito è quello di portare il Signore. Come farete, figlioli, a portare il Signore se voi non siete una piccola famiglia in collegamento con il cielo, in collegamento con Dio? Se voi non avete il telefono in casa come fate a portare il Signore? Ecco allora una cosa che io vorrei, perché è proprio il Signore che lo vuole: in ogni nostra casa, in ogni nostra Comunità, ci sia sempre il telefono. Attento a non fraintendermi, maestro caro, e che non vada nel Mato Grosso e dica: “Don Ottorino ha detto che nella casa ci deve essere il telefono e perciò spendiamo... prendiamo un aeroplano e con l’aeroplano mettiamo il telefono fino a Rio de Janeiro”. No, no! Parlo dell’altro telefono, parlo del telefono che mette in comunione con Dio. Certi periti agrari potrebbero anche sbagliare nell’interpretazione!

MISSIONI vita missionaria

APOSTOLO missione

APOSTOLO chi è

l’

apostolo

DIO unione con...

PREGHIERA telefonate a Dio

Il riferimento è forse a don Giovanni Sartori, figlio spirituale di don Ottorino e amico di casa.

MI219,4[07-01-1968]

4. Ogni casa, figlioli, deve avere il telefono, e quando c’è il telefono bisogna essere pronti a rispondere quando suona. Qualche volta siamo in chiesa, suona il telefono e subito qualcuno corre. Perché corre? Perché c’è il telefono che squilla; è quello esterno che chiama, chiama... e allora, figlioli, bisogna andare, bisogna andare a rispondere.
Quando Dio chiama bisogna andare a rispondere, e bisogna stare attenti al telefono, stare attenti alla volontà di Dio. E Dio parla in casa anche attraverso qualche confratello che sta poco bene, e il telefono vi dirà: “Compatitevi, vogliatevi bene, cercate ognuno di voi di essere a servizio, a servizio degli altri. Cercate di aiutare gli altri: siete venuti a servire, non a comandare”. E quando sei a tavola, e prendi il pezzo più bello del pollo, il telefono ti dirà: “No, non è carità, quel pezzo più grande dallo a Renzo, poverino!”. E quando a tavola tu cercherai di nascondere la mela più bella perché gli altri prendano le altre e quella resti a te, il telefono ti dirà: “No, non è carità! Metti quella mela bene in evidenza...”. “Ma, allora, me la portano via”. “Non importa, non importa, lasciala a lui, tu avrai un’altra ricompensa!”. E quando tu cercherai la valutazione che ti piace, e quando tu non sarai attento a dare la mano al tuo fratello, il telefono squillerà. Figlioli, state attenti, state attenti... perché sarebbe una brutta cosa vedere uno che non vuole ascoltare la voce che viene dal cielo! Un domani nelle nostre case non soltanto dovremo stare attenti a queste chiamate, ma anzi noi dovremo telefonare spesso. Ieri il nostro caro don Giovanni ha telefonato, perché era nel dubbio, e ha detto: “Sì, pensavo anch’io che fosse così, ma ho voluto accertarmi”. Anche voi, non siate troppo sicuri di voi stessi, non fidatevi troppo di voi stessi: telefonate, telefonate per accertarvi.

PREGHIERA telefonate a Dio

VOLONTÀ

di DIO

COMUNITÀ

unità

nella carità

Don Giuseppe Messi era un sacerdote diocesano, compagno di studi di don Aldo, che trascorse un periodo prolungato nella colonia agricola di Grumolo delle Abbadesse (VI) come tempo di riposo e di convalescenza.

La registrazione si interrompe bruscamente e l’omelia resta incompleta, anche se l’ultima frase fa capire che don Ottorino aveva già completato la sua riflessione.

MI219,5[07-01-1968]

5. Però c’è una differenza tra il telefono che ci sarà nella vostra casa e il telefono che c’era nella casetta di Nazaret. In questa si prendeva in mano la cornetta e, subito, immediatamente c’era la comunicazione con il cielo. Invece noi, tante volte, dovremo passare non attraverso la teleselezione, ma attraverso il centralino, e cioè, dal momento che la Madonna è in Paradiso, qualche volta bisogna prendere in mano il telefono: “Pronto... Potete passarmi la Madonna?”. E allora ti passeranno la Madonna e a lei tu potrai dire: “Senti, mamma... Fammi questo piacere, tu che te la intendi con il tuo figlio. Ho telefonato parecchie volte e mi hanno sempre detto che non c’è, che non c’è, che non c’è. Io non credo che non ci sia. Fa’ un piacere, domanda tu perché non ne posso più! C’è quel Giuseppe che me ne fa una per colore... Fa’ un piacere, pensaci tu!”.
Figlioli, abituatevi a telefonare alla Madonna, abituatevi a passare attraverso la Madonna quando parlate con il Paradiso. Gesù è nato per opera dello Spirito Santo nel seno purissimo della Madonna; l’incontro fra il cielo e la terra è avvenuto proprio in Maria. Anche noi dobbiamo camminare sulla stessa strada di Gesù. Se veramente vogliamo salvare le anime, dobbiamo incontrarci con Dio nelle braccia della Madonna. Durante il vostro percorso formativo nella Casa dell’Immacolata abituatevi a vivere come vivrete un domani nelle comunità apostoliche, abituatevi fin da adesso a stare attenti alla voce del Signore che vi parla attraverso i superiori, attraverso il regolamento, che vi parla in chiesa, nel confessionale: state attenti alle telefonate che vi vengono dall’alto e abituatevi a telefonare direttamente a Dio domandandogli: “Signore, che cosa devo fare adesso? Signore, dimmi un po’: devo fare questa o quell’altra azione?”. Figlioli, prima di fare dei pasticci, domandate a Dio; prima di far saltare la casa della vostra anima, domandate a Dio; prima di sbagliare, domandate al Signore! Vi raccomando in modo particolare di domandare a Dio attraverso la mamma, attraverso la Madonna; chiamate spesso al telefono la Madonna, parlate con lei e poi dite alla Madonna che vi passi Gesù. L’altra mattina ero in ufficio con don Aldo, e don Giuseppe Messi ha telefonato; don Aldo è andato al telefono e gli ha detto: “Aspetta un momento, don Giuseppe. Adesso ti passo don Ottorino che è proprio qui, ti passo don Ottorino che è proprio qui!”. Quante volte capita che squilla il telefono, una persona va a rispondere e dice: “Aspetta un momento; ti passo lui, lui è proprio qui!”. Questo, figlioli, vi capiterà se vi abituerete a telefonare alla Madonna; la Madonna vi dirà spesso: “Aspetta un momento, Renzo, aspetta un momento, ti passo Gesù, è proprio qui, vicino a me, e proprio qui!”. Nel Paradiso infatti Gesù ha l’abitudine di stare sempre vicino al telefono, vicino alla Madonna. È questo, figlioli, il mio augurio: il vostro telefono funzioni sempre, e nei vostri bisogni ricorrete sempre a questo telefono, perché solo così potremo imitare la famiglia di Nazaret e trasformare le nostre famiglie in tutte le parti del mondo.

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PREGHIERA

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