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120 L’apostolo della Pia Società San Gaetano

SS120[22/11/1964]

È una sintesi dell’ideale di apostolo, come era inteso da don Ottorino, stesa il 22.11.1964 (la data aggiunta a mano è del segretario) e in seguito ciclostilata e distribuita a tutti i Religiosi. Si conserva il testo originale: sono 6 fogli ingialliti, staccati da un blocco per appunti, numerati, scritti a mano con penna biro sulla facciata anteriore, con moltissime cancellature e correzioni e alcune sottolineature. Si conserva pure una copia del testo ciclostilato: sono 3 fogli grandi, dattiloscritti sulla facciata anteriore, con aggiunte manoscritte di don Ottorino sul primo foglio.

Apostolo P.S.S.G.

Nel ciclostilato don Ottorino aggiunge a mano dopo ognuna delle caratteristiche sopra indicate le seguenti parole: ‘Papa Giovanni, Metodista… Se nascessi mille volte mi farei prete mille volte… Apre tutte le porte; niente musoni’.

SS120,1[22/11/1964]

1 L’uomo
Il primo contatto di un apostolo con gli uomini è sempre un contatto umano. Di qui la necessità di curare con diligenza la formazione umana di colui che annuncia la buona novella, perché una mancanza per difetto o per eccesso nel comportamento non danneggi il messaggio divino che egli porta. Per allacciare il contatto con i vicini e con i lontani deve perciò presentarsi come persona distinta, compita nel tratto e nelle maniere. Deve evitare: l’egoismo, l’asprezza, l’autoritarismo, l’ironia e il pessimismo. Deve avere: 1) una grande bontà, una continua letizia e nel volto un perenne sorriso; 2) nel pensare: larghezza di vedute; 3) nel parlare: linguaggio interessante, equilibrato, aderente alla realtà e aggiornato; 4) nell’agire: prudenza, coraggio e costanza.

APOSTOLO uomo

FORMAZIONE

L’ultima parte della frase è sottolineata nel manoscritto originale.

Le parole finali sono sottolineate nel manoscritto originale.

SS120,2[22/11/1964]

2 L’uomo di Dio
L’apostolo è un uomo che vive in continuo contatto personale e cosciente con Dio ed è preoccupato di una cosa sola: fare solo e sempre e bene la Sua volontà. Egli ha incominciato a salire verso questa meta sublime, accettando la Madonna per Madre e lasciandosi da Lei guidare per l’aspra via della rinuncia e dell’annientamento del proprio io. La Madonna l’ha portato sopra il monte Calvario e l’ha fatto incontrare con Gesù, suo Amico e Fratello, crocifisso e abbandonato. Ai piedi della croce, l’apostolo ha visto il dolore sotto una nuova luce ed ha imparato ad accettarlo incondizionatamente. Ha incominciato così a celebrare ogni giorno la sua Messa, per unirsi sempre meglio alla Messa di Gesù. L’intima unione avvenuta con l’amico Gesù lo porta necessariamente a vivere il programma: - niente senza il permesso di Gesù, - tutto alla sua presenza.

APOSTOLO uomo di Dio

MARIA la nostra buona mamma

GESÙ

amico

GESÙ

unione con...

SS120,3[…]

3 1) Niente senza il permesso di Gesù
Quando l’apostolo deve prendere una decisione, cerca di ponderare la cosa servendosi della propria scienza ed esperienza, impegnando seriamente se stesso affinché la decisione sia logica e assennata. Se è necessario ricorre al consiglio di persone sagge ed esperte. Tutto considera alla luce di Dio e poi trae le conclusioni che lo spingeranno ad agire. In altre parole, compie tutta la sua parte umana e, prima di agire, sottopone tutto alla firma di Gesù, per avere la sicurezza che quella è la volontà di Dio. Agisce con fermezza e costanza come se avesse ricevuto un espresso comando di Dio. Spesso però troverà intralciato il cammino da ostacoli imprevisti: la macchina che non parte, una gomma che si rompe, una telefonata che interrompe il lavoro, una persona che viene a chiedere un favore o ad importunare oppure che manca all’appuntamento o ad una promessa, e mille simili cose. In tutto questo egli non deve perdere la calma, ma con carità, destrezza e pazienza cerca di superare, per quanto è possibile, l’ostacolo, vedendo sempre anche in questo la volontà di Dio.

APOSTOLO chi è

l’

apostolo

SS120,4[22/11/1964]

4 L’apostolo impara a trattare amichevolmente con Gesù. Gli chiede sempre con confidenza il permesso per agire e accetta sempre con gioia il successo o l’insuccesso che Gesù crederà opportuno concedergli. E se durante il giorno mille volte Gesù lo fermasse bruscamente sul suo cammino, egli risponde sempre amorevolmente di sì.
2) Tutto alla sua presenza Quando un superiore mi comanda un’azione, posso compierla in tre modi: a) da solo, mentre il Superiore è assente. b) da solo, alla presenza del Superiore. c) insieme con il Superiore. In questo terzo modo l’apostolo deve compiere le sue azioni. Accertatosi che quello che sta per compiere è voluto da Dio, agisce solo per Lui e con Lui.

APOSTOLO chi è

l’

apostolo

APOSTOLO

La frase è sottolineata nel manoscritto originale.

SS120,5[22/11/1964]

5 Il testimone di Dio
Ama Gesù nel fratello. L’apostolo che sa veramente amare Gesù nel fratello ha già assicurato l’efficacia del suo lavoro apostolico. Quando gli uomini con i quali egli tratta si sentono oggetto di attenzione, di affetto e di predilezione, egli ha già dato con la sua condotta la migliore introduzione al messaggio. Egli allora è presente dappertutto, non per adagiare la sua anima alla terra, ma per sollevare con la sua anima la terra verso il cielo. Non mimetizza se stesso facendo proprie le forme profane e mondane dell’ambiente. Condivide dolori e speranze, e non miserie e profanità. Sente e gioisce di essere Gesù che passa amando nei fratelli Gesù.

APOSTOLO testimonianza