121 I nostri Assistenti

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È una nota preparata per presentare agli Amici della Congregazione la figura e la missione dell’Assistente, futuro diacono permanente. Si conserva solamente l’articolo stampato nel numero di lancio di UNITÀ NELLA CARITÀ, p. 10-11, stampato alla fine del 1964.

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1 I nostri Assistenti
Gli Assistenti non sono Sacerdoti: sono Religiosi, ma sono laici. Agli occhi del mondo nulla li distingue. Appaiono giovani come tanti altri; allegri ed aperti, anche se chi li incontra sul proprio cammino si accorge che qualcosa di diverso emana dalla loro persona: essi portano un messaggio nel cuore. La loro missione è particolarmente suggestiva: esercitare un apostolato specializzato nelle molteplici attività della vita pastorale moderna. In questi tempi, in cui tecnica e scienza progrediscono in modo straordinario, si parla continuamente di ‘specializzazione’. Ora, anche nel campo apostolico si rendono necessari degli specializzati, perché si constata che molto spesso un generico non riesce a raccogliere frutti proporzionati al proprio lavoro e tenersi all’altezza dei propri compiti. Spesso capita che i sacerdoti, dovendo per necessità di ministero occupare molto del loro tempo in opere sociali o amministrative, non possono dedicarsi completamente alle loro attività sacerdotali e pastorali, con la conseguenza che alle anime viene a mancare quell’assistenza che il sacerdote deve dare. Il sacerdote è l’uomo di Dio e deve diffondere intorno a sé la presenza del divino. Se egli si lancerà alla conquista delle anime dedicandosi completamente alle opere esterne di apostolato, correrà il rischio di non essere né un santificatore di anime, né un buon organizzatore di opere. Di qui la necessità di un apostolato specializzato per le opere esterne. L’Assistente nostro ha la missione di ‘uscir di chiesa’ per dissodare ed aprire il terreno delle anime alla grazia, per far brillare la prima scintilla di Cristo.

CONGREGAZIONE appartenenza

CONGREGAZIONE missione

CONGREGAZIONE assistente

SACERDOZIO prete

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2 Quando in una parrocchia c’è un ambiente refrattario ed ostile, quando in una fabbrica la legge di Dio è calpestata, quando una famiglia versa in gravi difficoltà, l’Assistente si precipita sul posto. Ai giovani si presenta come un amico che divide con loro gioie e dolori, agli operai si accosta come un collega di lavoro, a tutti egli porta la gioia e la parola di Cristo.
L’articolo 8° delle nostre Costituzioni dice così: “Gli Assistenti avranno cura delle cose del culto e di tutto ciò che riguarda la chiesa e le cerimonie sacre. A loro sarà affidata l’assistenza dei giovani negli oratori, l’insegnamento della dottrina cristiana ai fanciulli e possibilmente la direzione delle scuole professionali. In modo particolare gli Assistenti dovranno portare nei vari settori della parrocchia, con opera di penetrazione, lo spirito cristiano del lavoro”. L’Assistente svolge il suo apostolato accanto al sacerdote dedicandosi a tutte quelle opere sociali che richiedono maggiore libertà di movimento, entrando in ogni ambiente, specialmente ove l’abito talare susciterebbe sospetto e incontrerebbe resistenza, per testimoniare un cristianesimo integrale. L’Assistente ha davanti a sé un campo di apostolato immenso, apostolato che presuppone una formazione pari a quella del Sacerdote ed una preparazione accurata e di primo piano. Per svolgere adeguatamente questa missione, gli Assistenti sono preparati “con una buona cultura classica, filosofica e teologica. Avranno una certa disinvoltura e praticità nel trattare, in modo da poter penetrare facilmente fra il popolo” (Costituz. art. 8°). Non basta. Questi elementi devono essere integrati da una grande bontà, da un assoluto disinteresse, da un vivo entusiasmo per la salvezza delle anime. Ecco sbozzato il ritratto del nostro Assistente, il tipo ideale dell’apo-stolo attivista di oggi. Gli Assistenti, è vero, rinunciano ad una famiglia e al sacerdozio: non rinunciano però a Dio, che servono in ogni opera di apostolato parrocchiale.

CONGREGAZIONE missione

CONGREGAZIONE assistente

È da notare che lo scritto di don Ottorino è della fine del 1964 e già a quel tempo parla del Diaconato permanente come di una realtà sicura e prossima.

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3 Ad essi la Chiesa sta per concedere il Diaconato ed allora sarà loro possibile amministrare il Battesimo, conservare e distribuire l’Eucaristia, benedire i Matrimoni, portare il viatico, leggere la Scrittura, istruire ed esortare il popolo, presiedere al culto e alla preghiera, ai funerali e alle sepolture.
Molti giovani sono stati attratti da questo sublime ideale: essere il fratello del sacerdote, preparargli la strada per portare tutti a Cristo. I nostri Assistenti si sono già lanciati nel campo dell’apostolato e vivono con gioia la loro vocazione e Dio feconda il loro lavoro. Molti gruppi di giovani vengono spesso a visitare la nostra Casa di formazione e, dopo aver compreso le finalità della Congregazione, non mancano coloro che confidano al ‘cicerone’: “Se il Signore mi chiamasse, verrei qui, tra voi, perché la vostra è una Famiglia religiosa giovane, animata dalla carità, intonata ai tempi. Penso, però, che a me piacerebbe diventare Assistente”. Ogni anno fra i Novizi c’è sempre qualcuno di questi giovani generosi, cui Gesù ha rivolto l’amoroso invito: “Vieni ad aiutarmi a salvare i tuoi fratelli!”. Il vero apostolo è contagioso: conquista. La vera testimonianza è una calamita: attira. La santità è fuoco: brucia.

DIACONATO

APOSTOLO salvezza delle anime