Lettere > Lettere ad un amico liceale in seminario > 13 Lettera a Florindo Lucatello del 2 marzo 1936.

13 Lettera a Florindo Lucatello del 2 marzo 1936.

L13 [02-03-1936]

Il tema è la triste situazione familiare a causa del padre, dedito al vino in maniera eccessiva, che il giovane figlio descrive drammaticamente attraverso il riflesso nella sua personale esperienza. È una lettera autografa, scritta con inchiostro, con grafia chiara e molte cancellature, su un foglio di quaderno a righe di quattro facciate: lo scritto riempie tre facciate, mentre la quarta è bianca. Non è firmata; anzi al posto della firma vi è uno scarabocchio illeggibile. Il testo stampato riproduce fedelmente l’originale, apportando correzioni solamente per migliorare la punteggiatura e per togliere errori ortografici e verbali. Seminario, 2-III-36 Se io ho fatto quello che ho fatto non fu già perché io volessi tentare un colpo su te, ma bensì su me stesso. Non ho fatto per scherzo quello che ho fatto e non ti assicuro per l’avvenire.

Papà Giuseppe amava bere un buon bicchiere di vino e a volte anche esagerava, ma la descrizione che qui ne fa il giovane Ottorino risente senza dubbio del suo carattere emotivo e del bisogno di impressionare l’amico per captarne la benevolenza.

L13,1 [02-03-1936]

1. Forse sarà causa di tutto ciò il mio stato fisico e morale. Non so... Ieri la passeggiata, o meglio, ogni passo m’è costato sangue. Forte male al capo, male poi, come ti ho detto, stanchezza generale ed a ciò si aggiungono mali morali che accasciano l’animo. La scuola... la poca virtù... la nulla virtù... le condizioni finanziarie, e poi... e poi mio padre!!!... È facile dire: “Beve un po’ troppo!”, ma non è così facile raffigurarselo a pugni con mia mamma o colla rivoltella in mano contro di lei! È facile sorridere vedendo un ebbro, ma quando lo si pensa col coltello in mano per volersi uccidere non è altrettanto facile il non sentirsi il cuore straziato! Ecco la giornata di ieri! Ecco la mia notte trascorsa! Ecco il mio oggi! Ecco, soprattutto, le mie vacanze pasquali! Tu vai a casa e per otto giorni sei adorato dai tuoi cari e ti diverti e gioisci e stai allegro, tant’è vero che sarebbe sembrato uno strozzare le vacanze se avessi dovuto preparare una conferenza, mentre quella per me sarebbe stata forse l’unica ora di vacanza. Ma Gesù vuole così e così sarà.Ho incominciato che avevo non ancora dieci anni a prendere dalle mani del padre ubriaco la rivoltella che già aveva sparato qualche colpo all’aria nel cuor della notte. Ero ancora fanciullo quando, non vedendo tornare mio padre ad una data ora, correvo a nascondere tutti i coltelli e poi giravo per le osterie per chiamarlo a casa. Ma non mi dilungo di più poiché non voglio, come non ho voluto ieri, turbare la gioia di qualche animo con la mia tristezza. Purtroppo so di averti già contristato anche troppo e non voglio più a lungo rendere tetri i tuoi giorni. Non voglio essere causa del tuo poco avanzare nella virtù. Se io non sono capace di salire non voglio almeno essere causa della rovina degli altri.Due fratelli vanno bene tra loro quando hanno ugual numero d’averi e difficilmente altrimenti. Io sono povero, io sono cattivo, io sono ignorante, io corrompo e sciupo il lavoro della grazia, io ti faccio sempre piangere con me, mentre tu hai molte e molte più ricchezze di me.

CROCE sangue

AUTOBIOGRAFIA famiglia

La lettera termina con l’iniziale di una parola che resta incompleta e indecifrabile.

L13,2 [02-03-1936]

2. No! Io non voglio mai più farti piangere con me, né rovinare con la mia l’anima tua. Ecco perché io ho fatto ciò che ho fatto. Chiedo perdono se a voi tutti io ho recato qualche dispiacere e qualche danno spirituale. Chiedo perdono soprattutto a te se spesso ho contristato il tuo cuore e t’ho guidato al male. Io, in questo momento, sento tutta la mia miseria e non mi sento la forza a continuare a distruggere l’opera che Gesù va compiendo nelle anime.

Nel Cuore di Gesù io mi rifugerò e chiederò la grazia di uscirne più virtuoso e più abile o di chiudere in pace i miei giorni sotto il peso di qualunque croce.

CONVERSIONE pentimento

DIO cuore di...