SS137[15/12/1971]


15.XII.1971
SS137,1[15/12/1971]
1 Mia cara Mamma Con animo sempre più riconoscente per l’affetto materno che nutri per me, comprendendo in pieno l’utilità del sacrificio che purifica e spiritualizza ogni azione, non ti prego di liberarmi dalle sofferenze, ma di essermi sempre guida e maestra nel trasformarle in amore. C’è una cosa, però, di cui sento tanto bisogno e per avere la quale mi necessita la tua mediazione. Non è una esigenza la mia, ma una necessità intima dell’anima, e sono certo di trovare la tua materna comprensione. Sento il bisogno di pensare sempre e solo come Gesù. Le mie parole vorrei fossero le parole di Gesù e le mie azioni una manifestazione esterna dell’amore che porto a Gesù. Vedi, Mamma, che la cosa che ti domando non è poi tanto strana. Tu stessa, nella tua vita, hai cercato di rassomigliare al Figlio, mentre il Figlio riproduceva lo splendore della Madre.GESÙ
MARIA mediatrice
SS137,2[15/12/1971]
2 Quello che chiedo, Mamma, non è per soddisfazione personale, ma per amore a Lui e ai fratelli, ai quali non voglio dare nulla di mio, neppure con il pensiero. I fratelli hanno bisogno di Gesù e non di questo povero uomo. È per questo che io sento la sete di essere solo di Gesù, per poterlo dare abbondantemente a coloro che inconsciamente lo attendono. Mamma, abbi compassione delle turbe che si saziano di cibi velenosi. Gesù è il loro pane. Insegnami a trasformare in Gesù tutti i miei confratelli. La casa tua si trasformi in una clinica, nella quale avvengano continui trapianti di cuore e di cervelli. Il tuo Gesù basterà per tutti. Non ti chiedo, Mamma, neppure la gioia di raccogliere i frutti del mio lavoro apostolico. A me basta essere sempre come mi vuole Lui. Pensare, amare, parlare, agire, come vuole Lui, per amore di Lui; questo desidero nel silenzio, nel nascondimento, nell’umiliazione. Arrivederci presto.Tuo don Ottorino
GESÙ
MARIA la nostra buona mamma
VOLONTÀ