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147 Lettera al Vescovo Di Stefano del 19 dicembre 1968.

L147 [19-12-1968]

Don Ottorino precisa che il primo impegno pastorale dei suoi Religiosi nel Chaco è il servizio parrocchiale, e che la scuola professionale prevista deve essere annessa alla parrocchia. Si conserva la copia carbone della lettera dattiloscritta: è un foglio grande di carta velina, scritto sulla facciata anteriore, con in calce una nota del segretario. La firma autografa è abbreviata.

19 dicembre 1968

Si tratta di don Pietro Martinello, superiore della Comunità Religiosa operante nel Chaco Argentino.

Il problema derivava dal fatto che la diocesi aveva affidato alla Congregazione la parrocchia San Giuseppe, ubicata nella parte nord della città di P.R. Sàenz Peña, dove risiedeva la Comunità Religiosa e dove era stato affittato un locale per la prima esperienza provvisoria della Scuola Politecnica Giovanni XXIII, mentre per la sede definitiva della scuola professionale era stato ottenuto un vasto terreno ubicato nella zona sud della città, fuori quindi dalla giurisdizione della parrocchia e totalmente staccato dalla stessa.

Il Capitolo generale era stato celebrato da poco e aveva specificato che il servizio pastorale nelle parrocchie costituiva la finalità primaria della Congregazione.

L147,1 [19-12-1968]

1. Eccellenza Reverendissima, in questi ultimi giorni P. Pietro mi ha scritto due lettere per sollecitare una nostra decisione circa la costruzione della Scuola Politecnica Giovanni XXIII da affidare alla Congregazione.Non Le nascondo che queste lettere hanno meravigliato me e tutti i membri del Consiglio Generalizio, in quanto sembrano appoggiare l’erezione di una Scuola che sarà in primo piano rispetto all’apostolato parrocchiale. Ora Vs. Ecc.za sa che la nostra Congregazione non può assumersi tali impegni perché non è conforme al nostro programma di apostolato confermato dal Capitolo Generale. Abbiamo mandato volentieri i nostri Religiosi nella Sua Diocesi per assumere la cura d’anime nelle Parrocchie e la direzione di opere per vocazioni. Se abbiamo accettato anche la direzione di una Scuola è stato perché se ne è visto il bisogno, ma ci siamo sempre preoccupati di sottolineare che detta Scuola sarebbe stata di proporzioni ridotte, strettamente annessa alla Parrocchia e posta in secondo piano rispetto all’apo-stolato parrocchiale.Ora comprendo, Ecc.za, la situazione di disagio in cui Lei viene a trovarsi di fronte alla cittadinanza. Noi Le proponiamo alcune soluzioni fra le quali quella di affidare la Scuola Giovanni XXIII ad una Congregazione specializzata nella formazione della gioventù.Da parte nostra Le siamo sempre grati per l’attenzione paterna, la fiducia e l’incoraggiamento mostrati verso i nostri Religiosi inesperti, e desideriamo dirLe che siamo sempre lieti di collaborare con Vs. Ecc.za per portare la luce del Vangelo a tante anime assetate di verità e di Dio.Con i sentimenti della più sincera stima Le rinnovo gli auguri più cordiali per le prossime feste natalizie e chiedo la Sua Benedizione sulla nostra Famiglia. Dev.mo

Sac. Ottorino Zanon

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