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156 Lettera del 16 aprile 1968 a mons. Mozzoni.

L156[16/04/1968]

Don Ottorino comunica l’impossibilità di accettare ‘nuove missioni’ e accenna a una precedente proposta per una Prelatura in Argentina. Si conserva la copia carbone della lettera dattiloscritta: è un foglio grande, scritto sulla facciata anteriore, con in basso a sinistra l’indirizzo. La firma autografa è abbreviata. Si conserva pure la lettera autografa di S. E. mons. Mozzoni del 6.4.1968, della quale la presente è risposta.

16 aprile 1968

S.E. mons. Antonio M. Aguirre era vescovo della diocesi di San Isidro, alla periferia nord di Buenos Aires, e il nunzio apostolico, messo al corrente da S.E. mons. Di Stefano del desiderio di don Ottorino di avere un punto di appoggio a Buenos Aires, lo aveva spinto a fare richiesta di sacerdoti alla Congregazione per la sua diocesi, come appare nella lettera seguente a S.E. mons. Aguirre, che porta la stessa data della presente.

Don Ottorino aveva incontrato il nunzio Mozzoni per suggerimento e interessamento di S.E. mons. Di Stefano. In tale circostanza il nunzio aveva accennato al progetto di erigere due prelature territoriali nel nord Argentina e aveva proposto di affidarne una alla Congregazione. Di fatto, poi, l’8.9.1969 vennero costituite le prelature di Cafayate – Salta e di Humahuaca – Jujuy, affidate agli Agostiniani spagnoli quella di Cafayate e ai Claretiani spagnoli quella di Humahuaca.

Don Ottorino si riferisce a un progetto maturato con il Card. Rossi di costituire in San Paolo un centro di formazione per diaconi, la cui responsabilità il cardinale voleva affidare alla Congregazione. Di fatto poi l’impegno della Congregazione in Brasile si rivolse ad altre priorità.

L156,1[16/04/1968]

1 Eccellenza Reverendissima, ho qui sul mio tavolo la Sua cortese e gradita lettera del 6 c.m. e Le esprimo la mia riconoscenza per le parole di stima e di affetto che V.E. ha avuto per questa Congregazione.Nella risposta (di cui Le accludo copia) alla lettera di Sua Ecc.za Mons. Aguirre ho fatto presente l’attuale nostra situazione e l’impossi-bilità di disporre di Sacerdoti e di Religiosi per aprire nuove Missioni. Siamo nella necessità di mandare rinforzi alle ‘prime linee’… ma gli uomini sono così pochi! Durante l’incontro che ebbi con Vostra Eccellenza lo scorso anno, V.E. mi accennò alla possibilità di ottenere in cura d’anime una Prelatura in Argentina. Avevo preso in seria considerazione la cosa, con l’intenzione di esaminarla e disposto anche a farla rientrare nei programmi di un futuro lavoro apostolico della Congregazione.Rimasi in attesa dei termini dell’offerta finché mi fu presentato un’altra proposta dall’Em.mo Cardinale Arcivescovo di San Paolo (Brasile) Mons. Rossi, venuto a visitarci in Italia. Non avendo più avuto notizie da parte di V.E., fui indotto ad accettare la proposta di S.Em. Mons. Rossi, anche per il fatto che essa implicava un lavoro particolarmente adatto alle finalità della nostra Congregazione. Naturalmente questo progetto andrà a realizzazione quando ci saranno le forze; ho quindi dovuto rinunciare, anche se a malincuore, all’offerta di V.E. e di Mons. Aguirre.Mi creda, Eccellenza, che il primo a soffrire di questo no, che nonostante tutto Le devo dire, sono io. Il limite della nostra azione apostolica è forse la Croce più dolorosa con la quale il Signore ci predilige!In unione di ideali e di preghiera mi creda

dev.mo

Sac. Ottorino Zanon

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