Lettere > Lettere ad un amico liceale in seminario > 17 Lettera a Florindo Lucatello del 2 aprile 1936.

17 Lettera a Florindo Lucatello del 2 aprile 1936.

L17 [02-04-1936]

Il tema è la rinnovata paura di essere elemento di inciampo per l’amico nel cammino della virtù, e allo stesso tempo la sofferenza per la possibile perdita di una amicizia profonda ed importante. È una lettera autografa, scritta con inchiostro, con grafia chiara e alcune cancellature, su un foglio di quaderno a righe: due facciate risultano scritte, mentre le altre due sono bianche. È firmata “Tuo fratello”, e una postilla segue la firma. Il testo stampato riproduce fedelmente l’originale, con le abituali correzioni relative alla punteggiatura e a qualche errore ortografico, e con l’eliminazione di maiuscole inutili. Seminario, 2-IV-1936

È questa la prima volta che nel carteggio appare il cognome completo dell’amico.

L17,1 [02-04-1936]

1. Mio carissimo Lucatello, spero tu non sia in collera con me per l’accaduto. Io non voglio divenire tuo nemico, ma solo credo bene per te il ritornare, a mio riguardo, indietro di tre mesi e più. Noi, se desideri, saremo amici come lo fummo in novembre e dicembre, e così io spero di non essere più ostacolo al tuo cammino verso Gesù.

Considera bene e poi confessami: è più il bene od il male che hai ricevuto da me?... Se vuoi ti rispondo io: “Se tu non avessi avuto continuamente al fianco questa vipera, saresti molto e poi molto più in alto”. Quante volte ho contrastato, come tu pure lo confessi, i tuoi passi! Quante volte ti ho distratto dal bene! Quante volte ti ho eccitato col mio carattere insoffribile e con le mie idee stravaganti!

AUTOBIOGRAFIA seminario

Quest’ultima frase, nel testo originale, è posta a continuazione della firma e con carattere più piccolo.

L17,2 [02-04-1936]

2. Tu vedi (basta citare il fatto del bollario e quello di ieri sera) come io sia senza carità e duro con te. Tu vedi tutto questo e, se lo neghi, mentisci. Ora tu nel mio stato che cosa faresti? Non preferiresti morire piuttosto d’essere di inciampo ad un’anima che tende a Gesù? Vorresti che io, che tanto voglio amare il mio Gesù, osassi recare questo dispiacere al caro Amico e Sposo dell’anima mia? Vorresti che io conficcassi una nuova spina nel Cuore che tutto, tutto si è dato a me? Vorresti ch’io mi gettassi contro il mio Gesù? No! Caro Florindo, questo, coll’aiuto di Gesù, non lo farò mai!!! Oggi il cuore mi sanguinava al pensiero di dover perdere un cuore che mi comprendeva e mi compativa. Ho sentito tutta la forza del sacrificio, ma tra le lagrime ho ricevuto da Gesù la forza di dire un sì. Ho pianto, ho sofferto, ma ora spero di poter resistere. Prima in chiesa non ho saputo dire parola, ma il mio cuore ha sentito il Cuore di Gesù che palpitava vicino.

Che sarà in questa notte? Non lo so, ma certo credo sarà come la scorsa. Che vada io all’inferno, pazienza!, ma che almeno non conduca gli altri.

Perdona tutto e se credi talvolta ricordarti di questo povero giovane farai una grande carità.Non voglio col mio pessimo carattere rendere infelici gli altri.

Tuo Zanon

GESÙ

amico

APOSTOLO distacco

DIO cuore di...