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18 Lettera a Florindo Lucatello del 20 aprile 1936.

L18 [20-04-1936]

Il tema, partendo dal ricordo delle recenti vacanze pasquali in famiglia, è quello della futura vita pastorale, fonte di slancio e di ardente desiderio per essere totalmente del Signore. È una lettera autografa, scritta interamente a matita su un foglio di quaderno a righe di quattro facciate completamente piene. La data e la dicitura “Lunedì dopo il ritorno dalle vacanze pasquali” sono scritte con matita rossa. Manca la firma. Il testo stampato riproduce fedelmente l’originale, con l’eliminazione di alcune maiuscole e la correzione della punteggiatura e di qualche errore. 20-IV-36 Lunedì dopo il ritorno dalle vacanze pasquali

Il riferimento è alle gare di cultura religiosa che, all’epoca, si svolgevano fra i membri dell’Azione Cattolica, sia a livello parrocchiale, come vicariale e diocesano.

I punti interrogativi a questo punto sono ben sette, e gli ultimi quattro sono così distanziati tra di loro da occupare mezza riga.

L18,1 [20-04-1936]

1. Fratello mio,

io ti confesso in questi giorni ho provato le gioie più pure e più sante, i dolori più acuti e le tentazioni più bestiali. Ho sentito tutta la grandezza del Sacerdozio e del sacrificio, e ho pure avuto dei momenti di prova che mi fecero vedere solo la parte negativa. Desiderai gli Esercizi con tutto il cuore ed ancor martedì sarei tornato in Seminario. Ho pensato, mentre parlavo a qualche vecchio: “Io tra quattro anni dovrò parlare a quei vecchi ed essere loro padre? Io dovrò alzare la mia mano per donare la pace alle loro anime?Io dovrò oppormi ai loro desideri? Io dovrò istruire, per esempio, gli uomini cattolici ed insegnar loro la gara di cultura ed interrogarli come tanti marmocchi? Ma toccherà proprio a me salire l’Altare colle mani consacrate? Toccherà a me inviare al Cielo le anime?”.

AUTOBIOGRAFIA seminario

APOSTOLO entusiasmo

SACERDOZIO prete

CROCE tentazioni

Il riferimento è sempre alle piccole esperienze apostoliche fatte durante il periodo delle vacanze pasquali trascorse in famiglia.

L18,2 [20-04-1936]

2. Fratello mio, aiutami a salire, ad immedesimarmi con Gesù. Aiutiamoci a vicenda. Gesù è tanto buono e certamente ha già perdonato la nostra infedeltà. Non guardiamo al passato poiché entrambi a quella vista ci sentiremmo venir meno le forze per proseguire. Preghiamo, preghiamo tanto, fratello, e Gesù, che accoglie l’offerta della povera vedova, certo non rifiuterà il dono che gli facciamo del nostro cuore. Diamo, in questi giorni, tutto a Gesù; tutto, tutto diamo e Gesù si darà tutto a noi. Nelle nostre chiese, Gesù, il Benefattore, il Re, l’Amico, è abbandonato, ma non sarà più così poiché noi vorremo stringerci a Lui e condurre a Lui ogni cuore.

Quando in questi giorni parlavo ai bambini individualmente o a piccoli gruppi del buon Gesù, sentivo tutta la gioia del Maestro nell’avere quei cuoricini innocenti. Quando, additando la porticina dorata, descrivevo loro la potenza e la bontà di Gesù mi sentivo più in cielo che in terra, poiché sentivo la presenza dell’Amore. Gesù ha sete dei nostri cuori e di molti altri ancora.

GESÙ

sequela

GESÙ

amico

APOSTOLO entusiasmo

Nell’originale l’espressione “o nemici” è fra parentesi e sottolineata, mentre la seguente “mai più, meglio morire” è fuori parentesi, ma sotto la precedente e con carattere più piccolo.

L18,3 [20-04-1936]

3. Fratello, diamoci a Gesù senza restrizioni e senza commenti. O tutti o niente. O santi o morti. O amici o nemici (mai più, meglio morire). Ieri sera, facendo una visita al cimitero, mentre ero appena uscito dal bel mondo affascinante ed il sole sereno illuminava i miei passi coi suoi raggi cadenti, compresi che nulla è la vita se non è amore. Nulla è la vita se non è ardire. Nulla è la vita se non è morire. Sì, morire nel corpo per trionfare e glorificare in eterno il Creatore.

Anime! Anime! Soffrire, amare e morire! Gli anni fuggono veloci, la morte si appressa, e tante creature vanno incontro ad un’eternità di pene. Gesù piange e ci invita ad aiutarlo nella sua opera di conquista, e noi saremo quei vili che ricusano un po’ di lavoro per Gesù?!! Saremo quei perfidi che dopo d’aver tanto ricevuto osiamo ancora opporci all’amore di Gesù che sempre attende un cuore che lo ami?

Poveri noi, che a Gesù osiamo misurare il minuto! A Gesù che tutto ha dato per noi! Che sempre ci aspetta e sempre perdona!Fratello amatissimo, aiutiamoci a volare, ma molto in alto fino ad immedesimarci in Gesù ed a consumare nel suo amore ogni nostra miseria. Gesù sia nel tuo cuore e ti benedica.

CONSACRAZIONE santità