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19 Schemi di omelie per un triduo di preparazione alla festa della Madonna di Lourdes

O19[1940]

Sono quattro schemi per omelie in preparazione alla festa della Madonna di Lourdes, patrona della curazia di Anconetta, dipendente a quel tempo dalla parrocchia di Araceli. Sono preceduti dalla presentazione dei titoli dell’omelia di ogni giorno, con indicazione di esempi e di libri dai quali trarre materiale. Si conserva il testo originale: sono le pagine 33-40 di un quaderno a quadretti (Q8), scritte con inchiostro e aggiunte con matita, con cancellature e correzioni.

Triduo della Madonna

(Anconetta 11. II. 1941)

O19,1[1940]

1
I L’Immacolata. II Apostolato della preghiera. III Santa Messa. IV Il Santo Rosario. Festa Signora d’ogni grazia - Mediatrice - Ogni bene dalle sue mani.

I - L’Immacolata 1) Betulia salvata da Giuditta. Un nemico più crudele di Oloferne è Satana, ma un’altra Vergine ci salva: è Maria. Maria sola è tutta pura e può calcare il capo... 2) La Chiesa la saluta Immacolata: Nell’anno 1854 - 8 dicembre - Pio IX e la definizione. Nell’anno 1858 a Lourdes ad una semplice Verginella Maria veniva a confermare la parola del Pontefice. 3) Gesù, nello scegliersi una Madre, non la volle ricca, ma pura, trasparente; predilesse i puri e i vergini, amò l’innocenza dei fanciulli... La Madonna stessa segue le predilezioni del Figlio: Bernadetta, Fatima.

MARIA

MARIA Immacolata

Evidentemente don Ottorino riassume con poche parole un fatto della vita di San Tommaso d’Aquino.

O19,2[1940]

2 4) Il Signore non parla a chi ha il cuore attaccato alle creature ed alle soddisfazioni terrene. Stacchiamolo: la rinuncia ed il sacrificio oggi non si conoscono più; oggi si vuole divertirsi, soddisfare le proprie passioni.
Purifichiamo il nostro cuore, il nostro corpo: solo così udremo Gesù... 5) “Beata colei che ti fu madre”. Sì, beata poiché fu lei a schiantare la potenza di Satana... A lei ricorriamo in questa sera per avere forza e coraggio per debellare le nostre passioni... San Tommaso bambino... una carta... “Ave Maria”... la inghiotte... muore... muore... Più grande è tentato in una cella... un tizzone ardente... Con Maria saremo forti... Se vogliamo vincere abbiamo sul labbro questo santo nome... invochiamolo nelle tentazioni, nelle tristezze... Entrando in Paradiso noi pure potremmo dire: “Beata colei che ti fu Madre”.

PENITENZA sacrificio

MARIA la nostra buona mamma

CROCE Demonio

Don Ottorino indica, nel testo originale, il testo dal quale ricava l’esempio tratto dalla vita di Sant’Agata.

O19,3[1940]

3 II - Apostolato della preghiera
1) Scena della prima apparizione a Lourdes, calcando sulla preghiera di Bernadetta, la preghiera di Maria, e l’unione delle due preghiere. La preghiera è quel filo che ci unisce col cielo: è una gioia, è una consolazione... Si sente spesso dire che il mondo va male. Ma che cosa abbiamo fatto noi per migliorarlo? Che possiamo fare? Pregare. Catania e il velo di Sant’Agata. Anche noi abbiamo un incendio da spegnere: le nostre passioni, la guerra... Pochi pregano, pochi pregando sanno oltrepassare i loro interessi personali per occuparsi degli interessi delle anime e della Chiesa. Noi dobbiamo pregare per tutti, ma specialmente per i sacerdoti e per i peccatori. 2) Per i sacerdoti. Nella vita dei frati predicatori: hanno da passare un fiume - le turbe aspettano - una barca senza remi - una bimba di otto anni scende dal monte con un grosso ramo e con quello traghetta i padri. Spesso i sacerdoti sono come quei frati, e non possono compiere la loro opera: il demonio, il mondo... è necessario fecondare il loro lavoro. San Vincenzo spesso... i suoi amici pregano per i sacerdoti dicendo: “Forse in quel momento un moribondo ecc.”. 3) Per i peccatori. Sono nostri fratelli, redenti dallo stesso Sangue. Non mormorare, ma amare. Impariamo da Gesù come tratta i peccatori e li predilige: Maddalena, Giuda, i crocefissori, il ladrone... Preghiamo tanto per loro. Gesù entra a Betania: Lazzaro e Marta ottengono la conversione di Maria.

MARIA Lourdes

MONDO

PREGHIERA

PECCATO passioni

PECCATO peccatore

SACERDOZIO prete

APOSTOLO

O19,4[1940]

4 4) Questo genere di preghiera è un apostolato.
A niente varrebbe il nostro lavoro se Dio non desse la sua grazia. Ed ecco perché è sorto un esercito di oranti di parecchi milioni, i quali si impegnano a recitare ogni giorno una piccola preghiera ed un Pater Ave e Gloria secondo la intenzione del Sommo Pontefice per il trionfo della Chiesa. So che molti di voi siete iscritti a questa milizia e vorrei che tutti vi iscriveste e lo spero che passerete a dare il nome al vostro Curato. Ci occupiamo di tutto, ma non dimentichiamoci che siamo figli di Dio, redenti dal sangue di Cristo, destinati tutti al Cielo: salviamo i nostri fratelli, rinunciamo a qualche cosa, pensiamo un po’ di più all’anima nostra... Conclusione. Bartolomeo Apostolo – narra la leggenda aurea - entrò in un tempio dov’era l’idolo d’Ascarot... e molte altre nicchie con bracieri e profumi. Si portò nel mezzo, alzò le mani, pregò, pianse... e cadddero. Nei cuori di molti uomini anche oggi il demonio ha acceso molti fuochi... Alziamo le nostre braccia, leviamo il nostro grido...

GESÙ

redenzione

GRAZIA Corpo Mistico

ESEMPI vita dei santi

PREGHIERA

APOSTOLO

Il titoletto è sottolineato con due linee nel testo originale.

O19,5[1940]

5 III - La Santa Messa
Si fecero nozze a Cana... “Non è ancora giunta la mia ora”... Il miracolo... Maria previene persino il desiderio degli altri, ed anticipa l’ora di Cristo. Gesù aveva ragione a dire che non era ancor giunta l’ora sua. L’ora sua era un’altra. E venne nell’ultima cena quando non l’acqua in vino, ma il vino cambiò nel suo Sangue vero. E quel Sangue lo diede da bere alle anime nostre. E istituì la Santa Messa. Un umile sacerdote sale l’altare, offre a Dio una sottile ostia di pane... Pronuncia le parole di Cristo. O meraviglioso mistero: i nostri occhi, le nostre mani non si accorgono di nulla, tutto resta come prima per i sensi. Ma i cieli sono spalancati. Dio si è fatto presente, intorno prorompono i cori angelici nell’altissimo cantico: santo, santo, santo. Nel vangelo si legge di uno disavveduto: possedeva un campo con un tesoro e non lo sapeva. Poteva farsi ricco... Anche nei nostri paesi, a pochi passi da casa nostra, c’è un tesoro... Potremo diventare ricchissimi: questo tesoro è la Santa Messa. Nulla vi è di più sublime. L’Apocalisse ci descrive una gran visione. Nel Cielo si ergeva un trono altissimo, e intorno 24 anziani vestiti di bianco. Ed ecco in mezzo venne un agnello ritto in piedi, ma come ucciso. Tutti si prostravano davanti dicendo: “Degno è l’Agnello di ricevere la gloria e la benedizione, perché è stato ucciso, e col suo Sangue ci ha redenti”. Questo agnello che sta ritto come un leone e pure è ucciso, questo agnello che sta sul trono e ci redense è figura di Gesù... che sull’altare sta ritto come sacerdote ed è offerto come vittima. Non è un ricordo, ma una rinnovazione. A Natale si ricorda la nascita; a Pasqua... a Pentecoste... Sull’altare è lo stesso Sacrificio della Croce. Gesù si pone nelle mani del Sacerdote e si offre al Padre per noi. Se ascoltando la Santa Messa pensassimo al Calvario... Se pensassimo che quella bianca particola...

MARIA mediatrice

GESÙ

GESÙ

servo

EUCARISTIA S.Messa

ESEMPI Eucaristia

DIO passaggio di...

DIO scoperta di...

Don Ottorino pone, nel testo originale, l’indicazione del volume e della pagina da cui è tratto l’episodio sopra riassunto in forma troppo sommaria per essere compreso.

O19,6[1940]

6 Niente di più utile.
Un povero fanciullo d’inverno camminava lacero e scaltro per le vie di Ravenna... mani arrossate... pieno di fame.. Morendo la mamma lo aveva affidato al fratello maggiore, il quale lo maltrattava e lo bastonava. Un giorno vede luccicare una moneta e fa celebrare una Messa. Il giorno dopo un altro suo fratello viene a sapere le sue sofferenze... e lo fa studiare. Diviene il segretario di Papa Clemente II, San Pier Damiani. Niente vi è di più utile per i vivi e per i morti: - per i vivi. Molti si meravigliano come Dio non abbia ancora distrutto il mondo dopo tanti peccati. Nell’Antico Testamento puniva gravemente anche il più piccolo peccato (diluvio, fuoco). È Cristo che si offre per noi e placa l’ira divina. È Gesù che chiede per noi. - per i morti. Sono i nostri cari a cui siamo legati con vincoli speciali di riconoscenza: tendono la mano, abbiamo un tesoro e non vogliamo dare. Una povera cerca lavoro... bussa presso una signora, fa celebrare una Messa... Ci sono nella vita dei giorni neri. In uno di questi, narra una leggenda, un principe di Germania voleva impiccarsi, ma trovò una persona amica che lo consigliò ad ascoltare ogni dì la Santa Messa. Gradì il consiglio, e trovò la pace. Un giorno giunse in ritardo, e trovò un uomo che tornava da Messa... Guai a coloro che vendono la Messa, ossia tralasciano d’ascoltarla e forse in giorno di festa per amore di divertimento...

NOVISSIMI purgatorio

ESEMPI vita dei santi

ESEMPI Eucaristia

GESÙ

servo

O19,7[1940]

7 IV - Il Santo Rosario
Dal campo dei filistei era uscito un guerriero... Davide vinse con una fionda. Anche noi abbiamo una fionda potente, anche noi possiamo ripetere al nemico: “Tu vieni a me armato... con lusinghe... ma io vengo nel nome di Maria, di colei che ti schiacciò la testa”. La Vergine a Lourdes appare col rosario e lo raccomanda. È grande per la sua origine. Momento triste del 1200... eresia... alle porte di Tolosa era arrivato dal di là dei monti un pellegrino straniero: si chiamava Domenico. Era il capitano che la Vergine s’era scelto per vincere gli Albigesi... Tre secoli più tardi i Turchi minacciano... Pio V istituisce la festa del Rosario. È grande per la sua natura. Infatti è composto da: - Padre nostro, insegnato da Gesù. - Ave Maria, dettata dagli Angeli, da Elisabetta e dalla Chiesa.

PREGHIERA rosario

Anche qui don Ottorino accenna a un episodio che non è possibile ricostruire con i pochi accenni offerti.

O19,8[1940]

8 - Pretesti mondani
È preghiera da donnicciole. Ampére, Manzoni... non erano donnicciole. Corona di noccioli neri. È preghiera noiosa, recitata distrattamente. Non è noiosa se meditata. Per esempio, durante i misteri gaudiosi mettiamoci a meditare la Vergine presente nel mistero. È cosa inutile. Marchese Roberto d’Azeglio e Don Bosco. Bella abitudine del Rosario nelle famiglie. Conclusione. Rolando, ferito a Roncisvalle, saluta la sua spada che lo ha sostenuto. Anche noi, morendo, saluteremo la nostra corona: non sarà solo un atto pio dei parenti che ci legano le mani con essa, ma sarà un’arma gloriosamente impugnata durante la vita.

PREGHIERA rosario