L’episodio della resurrezione del figlio della vedova di Nain è narrato da Lc 7,11-17.
MI37,1 [14-11-1965]
1.Non so se vi ricordate di quella volta che Gesù è andato a Nain. Voi avete sentito parlare della città di Nain; non è certo una città grande, ma un paesetto così piccolo che non c'è neanche una strada per andarci, ma solo un sentiero. È un sentiero dove possono passare solo gli uomini che non abbiano cinquant’anni, perché è veramente ripido, e gli asini. In questo paese di Nain, con circa sette o otto o dieci case e una cinquantina di gatti, giunge Gesù. Una mamma sta portando al cimitero suo figlio e tutti i cittadini di quel paese l'accompagnano, e naturalmente sono tanti perché ci sono tutti; un piccolo paese è come una grande famiglia. Che cosa fa Gesù? Anzitutto la ferma. Ricordate poi che cosa fa? Ha tirato fuori il bisturi, si è messo a fare un'operazione, si è messo a trovare il cuore? Ha fatto come per una macchina, ha tirato fuori un cacciavite e l'ha messa a posto: ha fatto cosi? No! Ha detto una parola: "Alzati!", e il piccolo si è alzato. C'è un morto, Lazzaro, nel sepolcro. Gesù dice: "Aprite il sepolcro". Gli rispondono: "Eh, puzza; è morto da quattro giorni". Gesù insiste: "Non vi ho detto che... Aprite!". Allora aprono e Gesù grida: "Lazzaro, vieni fuori". Chi ha visto il sepolcro di Lazzaro capisce che Gesù doveva dire: "Vieni fuori", perché c'era un buco e si spingeva il cadavere dentro, e da lì doveva uscire fuori il cadavere che era legato. La parola di Cristo è una potenza.PAROLA DI DIO Vangelo
GESÙ
Non siamo in grado di individuare chi sia Paolo nominato da don Ottorino perché la meditazione era rivolta a tutti i giovani della Casa dell’Immacolata, e quindi erano presenti in cappella anche i ragazzi della scuola media.
L’episodio della guarigione del paralitico è narrato in Mt 9,1-8; Mc 2,3-12; Lc 5,18-26.
MI37,2 [14-11-1965]
2.Supponiamo, invece, che muoia uno di voi: Paolo . Muore giocando in cortile: batte la testa contro il suo assistente, che naturalmente ha la testa d'acciaio, e muore. Pianti e lacrime. Allora poiché Gesù ha detto: "Alzati!", l'assistente comincia anche lui a dire: "Paolo, alzati!", ma non succede niente. Figlioli, capite chiaramente che se io registro la parola "alzati" e ad alcuni cadaveri faccio sentire "alzati, alzati, alzati...", i poveri cadaveri restano lì. Se io faccio dire la parola "alzati" ad un pappagallo e il pappagallo grida: "Alzati, alzati, alzati..." davanti ai cadaveri, i poveri cadaveri non si alzano. Allora perché la parola "alzati" in bocca a un pappagallo non produce niente, mentre in bocca a Cristo fa saltare per aria anche un morto? Gesù dice "alzati" a un bambino morto e questi risorge; parla a uno storpio e questi si alza; ordina a un morto, Lazzaro, e questi salta fuori dal sepolcro. Perché? Perché la parola di Gesù porta vita. La parola di Gesù è forza viva, mentre la parola del pappagallo fa compassione, è pronunciata anzi con fatica. Allora state attenti: non è la tua parola, ma è la parola insieme con qualcosa d'altro che porta il bene; è la parola con qualche cosa che viene insieme con la parola stessa che porta la vita. Portiamo un altro esempio ancora. C'è un altro morto, uno che è in peccato mortale: uno storpio, un povero storpio. Che cosa dice Gesù? "Ti sono rimessi i tuoi peccati". Che cosa ha fatto Gesù quando ha detto così? Ha fatto il miracolo, ha risuscitato un'anima. Lui, guardando dentro, ha visto che c'era un'anima morta e ha risuscitato l'anima. Che cosa è successo? Da Gesù è partita, attraverso la parola, la vita che è entrata in quell'anima e quell'anima è risorta. Poi si è aggiunto anche il miracolo della guarigione fisica: "Affinché sappiate che ho il potere di guarire anche l'anima: alzati e cammina!", e allora con la sua parola parte un'altra forza ancora e risana il corpo.ESEMPI testimonianza
PAROLA DI DIO Vangelo
CREATO corpo
L’episodio del sacrificio del Monte Carmelo è narrato in 1 Re 18,20-40.
MI37,3 [14-11-1965]
3.Nell'Antico Testamento si trova che il Signore aveva legato la vita alla parola. Anche i profeti capirono questa verità. Quando il Signore, per esempio, chiama Giona e gli dice: "Va’ e predica la penitenza", che cosa fa il Signore? Dice a Giona: "Va’ e parla". E con la parola del profeta il Signore vuole portare Lui qualcos’altro alle anime. Non soltanto Gesù parla e porta vita, ma il Signore vuole portare vita alle anime anche attraverso i suoi uomini. Allora dirà ad Elia: "Va sopra il monte Carmelo", ed Elia comincerà a dire: "Fuoco, fuoco, fuoco... Facciamo un sacrificio... Scenda il fuoco dal cielo...". La parola dell'apostolo porta vita. Figlioli, perché la parola del profeta porti vita che cosa è necessario? È necessario che il profeta sia attaccato a nostro Signore. Se il profeta non è attaccato a nostro Signore, la parola del profeta è come la parola di un pappagallo o come la parola di un giradischi. È chiaro? Gesù quando parlava, parlava come agiva, perché era Dio, era attaccato alla vita; Lui era la vita e portava la vita. Se io, per esempio, sono chiamato da Dio e Dio mi dice: "Va’ e predica in nome mio!", io porto la vita alle anime predicando? Porto vita se sono congiunto con Dio. Se io non sono congiunto con Dio, porto vita? No! Sono una campanella che suona, direbbe San Paolo; sono un disco, direbbe San Paolo se fosse qui adesso; sono un pappagallo!PAROLA DI DIO Sacra Scrittura
APOSTOLO predicazione
APOSTOLO profeta
APOSTOLO vita interiore
DIO Figlio
L’episodio della guarigione della donna afflitta da una grave emoraggia è narrata dai Sinottici: Mt 9,20-22; Mc 5,25-34; Lc 8,43-48.
Don Ottorino con questo termine intende le nozioni teologiche su Dio, il contenuto delle scienze teologiche.
MI37,4 [14-11-1965]
4.Consideriamo il vangelo di oggi: una povera donna ha una malattia, e continua a perdere sangue per una brutta emorragia che la affligge da tanti anni. È stata curata da vari medici, ha speso tutti i suoi soldi per curarsi, non è capace di guarire. Ha sentito dire che Gesù fa i miracoli, che Gesù è un taumaturgo, che Gesù è un grande mago: basta toccarlo, basta toccarlo. Pensa tra sé: se io lo tocco sono sicura della guarigione. Si avvicina piano piano, e finché gli altri girano l'occhio lei tocca la veste di Gesù. Si dice che le donne la fanno anche al diavolo, e questa donna riesce a toccare la veste di Gesù. Toccata la veste pensa: "Ce l'ho fatta, ce l'ho fatta...!". Ma Gesù chiede: "Chi mi ha toccato?". San Pietro, sempre intelligente, risponde: "Signore, chi ti ha toccato? Tutti ti spingono". Ma Gesù insiste: "Ho sentito una forza che usciva da me; chi mi ha toccato?". Questa volta lo ha detto sul serio: "È uscita una forza...", e poiché Pietro capisce che sarebbe stato pericoloso parlare questa volta tace. Allora quella povera donna umiliata che credeva di farla franca, che sperava di poter scappare via con la grazia, con il suo miracolo, esclama: "Sono stata io". E Gesù: "Donna, la tua fede ti ha salvato. Ricordati che tu sei salva non perché mi hai toccato e io ti ho dato la grazia, ma perché tu credi in me. Sei salva, te lo confermo, te lo dico io, Dio. Sei salva, va in pace, ma ricordati che la vita non viene perché mi tocchi; la vita viene dalla fede, perché tu hai avuto fede!". Figlioli, avete capito l'importanza di queste cose? Voi fra non molto sarete mandati per il mondo a predicare, a parlare di Dio. Voi a scuola state studiando il linguaggio degli uomini per poter parlare agli uomini: bel cibo, cibo fresco! Che cosa studierete in teologia? Il linguaggio di Dio. Le cose di Dio ci vogliono, ci vogliono. Però ricordatevi che il linguaggio degli uomini e le cose di Dio non sono ancora sufficienti per dare la vita: per dare la vita ci vuole vita. Per dare la vita ci vuole qualcosa di più, perché il linguaggio degli uomini e le cose di Dio che voi dovete imparare e imparare bene, non sono sufficienti. Se voi non avete la vita, userete il linguaggio, ma questo linguaggio sarà un campanello che suona, sarà un disco, un bel disco, sarà un pappagallo che parla. Se volete salvare il mondo dovete congiungere alla vostra parola la vita, dovete essere portatori di vita. Ma per portare la vita, dovete averla in voi e averla in abbondanza.PAROLA DI DIO Vangelo
GESÙ
medico
VIRTÙ
fede
APOSTOLO predicazione
MONDO
APOSTOLO testimonianza
APOSTOLO salvezza delle anime
APOSTOLO vita interiore
Galati 2,20.
MI37,5 [14-11-1965]
5.Questa vita non la dovete acquistare in quarta teologia, ma qui, subito, fin d’ora dovete cominciare ad acquistare la vita. Che cos'è questa vita che voi dovete dare attraverso la parola? Questa vita è la vostra unione con Cristo! È la vostra fede, figlioli! Voi dovete essere ripieni di fede; dovete credere, credere. Dovete sentire dentro di voi la presenza dello Spirito di verità; dovete sentirvi immersi in Dio; dovete conversare con Dio giorno e notte. Dovete raggiungere il dominio della vostra natura, vivere la vostra consacrazione, per cui ad un dato momento potete dire come Paolo: "Io vivo, sì, ma non vivo io, è Cristo che vive in me!" . Io e Cristo siamo uno, viviamo insieme. Io lavoro per Lui e solo per Lui. A me il mondo non interessa più; è un distacco dal mondo quello che compio, è un totale abbandono del mondo, delle cose del mondo, delle distrazioni del mondo, della gloria del mondo. È un abbandono del mondo per tuffarmi completamente nelle cose di Dio. Io ho abbandonato la mamma, ho abbandonato il papà, ho abbandonato il paese, ho abbandonato le soddisfazioni umane prendendo interesse per una cosa sola: Dio, vivere per Lui, solo per Lui!FORMAZIONE
GESÙ
VIRTÙ
fede
DIO Spirito Santo
DIO presenza di...
VIRTÙ
dominio di sé
MONDO
San Domenico Savio (1842-1857) fu per alcuni anni, e precisamente dal 1954 alla morte, allievo di San Giovanni Bosco nell’oratorio salesiano di Valdocco in Torino.
Don Bosco aveva appeso al muro nel suo primo istituto a Torino questa massima, tratta da Gen 14,21, dove ha un significato meno spirituale: “Dammi le persone; i beni prendili per te”.
MI37,6 [14-11-1965]
6.Voglio diventare assolutamente il cavaliere di Dio, l'araldo di Dio, pronto a consumarmi come la lampada del Santissimo: non importa se in America o in Italia; non importa se superiore generale o eterno portiere; non importa se in una stalla a mungere oppure a capo di una università; non importa niente. Sono consacrato al Signore, per il Signore. Questo dovete sentire: la grandezza della vostra totale consacrazione a Dio. Dovete vivere questa consacrazione totale al Signore, sentire la gioia di questa consacrazione, cercare ogni giorno di viverla bene. Ecco, allora, il più piccolo va dall'assistente; un altro va dal padre spirituale; un altro ancora va dal vicerettore, dal rettore, da chi riveste autorità in questa Casa, che io non conosco perché non sono di qui, e dice: "Mi insegni, mi insegni a voler bene al Signore, mi insegni ad amare il Signore". Così si comporta il piccolo Domenico Savio che batte alla porta di San Giovanni Bosco e chiede: "Che cosa vogliono dire quelle parole ‘Da mihi animas et cetera tolle’ ?" E don Bosco gliele spiega, e allora il piccolo Domenico Savio dice: "Ecco, qui c'è la mia anima, don Bosco; la dia al Signore, la dia al Signore...!". Figlioli miei, dovete assolutamente cercare di raggiungere questo ideale dalla quinta elementare in poi, cioè congiungervi a Dio per essere, un domani, gli araldi di Dio. Verrà il giorno, e verrà molto presto, che dirò ad alcuni: "Partite ed andate a Monterotondo"; ad altri: "Partite e andate a Zacapa"; ad altri: "Andate in Australia"; ad altri: "Andate in capo al mondo... Andate e predicate!". L'ha detta Gesù questa parola, e io voglio ripeterla in nome di Gesù a quelli che partiranno da questa Casa. Quando voi siete venuti qui, siete venuti per prepararvi ad essere predicatori, predicatori dal pulpito, dal confessionale, nelle adunanze, nell'oratorio, negli incontri personali. Voi siete i predicatori del Vangelo, del regno di Dio: "Andate e predicate". Questa parola equivale a: "Andate, e attraverso la vostra voce portate vita, non erudizione; portate vita, vita!". Ma questa vita non la potete portare se non l'avete dentro di voi, se non siete immersi nella vita, vorrei dire quasi immedesimati nella vita.VOLONTÀ
di DIO abbandono alla...
CONSACRAZIONE
SLOGANS consacrazione
CONGREGAZIONE assistente
FORMAZIONE direzione spirituale
ESEMPI di Santi
APOSTOLO salvezza delle anime
GESÙ
unione con...
MISSIONI
FORMAZIONE
APOSTOLO predicazione
PASTORALE
PAROLA DI DIO Vangelo
MI37,7 [14-11-1965]
7.Quando l'anno scorso è venuto qui un vescovo del Pakistan, che forse i più grandi ricordano, vestito di nero, con pantaloni piuttosto scadenti, senza nessuna insegna vescovile, tanto che sembrava un fratello laico, l'ho portato a visitare il laboratorio e siamo stati a conversare insieme. Qualcuno degli assistenti, là dentro, ha detto: "È un fratello laico?". "No, è un vescovo!". "Oh, un vescovo...". Bene, questo vescovo mi raccontava: "Quando mi hanno fatto vescovo - sono domenicano - mi sono trovato mandato nel Pakistan, in mezzo a gente povera e semplice. Allora mi sono chiesto: "Come faccio ad annunciare la fede in Gesù Cristo a quella gente?". Ho pensato subito di procurarmi le prediche del santo Curato d'Ars. Ho comperato il volume delle prediche del santo Curato d'Ars. Ho cominciato a leggerle e mi sono chiesto: "Come faceva il santo Curato d'Ars a convertire le anime con prediche così semplici? Dentro c'è poco contenuto". E allora ho concluso con questa riflessione: "Le prediche del santo Curato d'Ars in bocca al santo Curato d'Ars facevano piangere la gente e la portavano a confessarsi, in bocca mia la fanno ridere. Allora è necessario cambiare l'uomo!". Figlioli, prendete uno che si metta in chiesa a dire: "Ricordatevi che la fede, la fede...". Prendete invece un santo, come San Giovanni, come il santo Curato d'Ars, figlioli, il santo Curato d'Ars che dice: "Figlioli, tra poco saremo giudicati da Dio. Io sono il vostro parroco, e dopo aver rimproverato me Dio giudicherà qualcuno di voi e dirà: 'Tu vai all'Inferno'. E il Signore dirà a me: 'Tu, parroco, vieni qui: condanna, manda all'Inferno tu, perché tu hai parlato, hai detto queste cose e nessuno ha ascoltato!'. E io dovrò venire fuori e condannare voi, figlioli". E si mette a piangere, e dopo va a confessarsi perché si sente responsabile. Figlioli miei, capite perché il santo Curato d'Ars alla notte pregava, perché il santo Curato d'Ars digiunava, perché il santo Curato d'Ars credeva, perché il santo Curato d'Ars era un santo!AUTOBIOGRAFIA
ESEMPI apostolo
MISSIONI
ESEMPI testimonianza
ESEMPI di Santi
APOSTOLO predicazione
CONVERSIONE
APOSTOLO salvezza delle anime
ESEMPI parola
PASTORALE parroco
NOVISSIMI inferno
CONSACRAZIONE santità
Don Ottorino allude alle commoventi parole che Giovanni XXIII improvvisò dalla finestra della sua biblioteca privata quando, la sera dell’11 ottobre 1962, vide Piazza San Pietro illuminarsi da migliaia e migliaia di fiaccole portate dai fedeli accorsi numerosissimi per celebrare l’inizio del Concilio Vaticano II.
MI37,8 [14-11-1965]
8.Cari amici, il cardinale Roncalli, poco prima di essere eletto Papa, mi diceva : "Quelli che mancano oggi sono i santi che fanno qualche sbaglio di grammatica quando insegnano il Vangelo, i santi che si disprezzano un pochino; l'essenziale è che siano pieni di Vangelo, che vivano il Vangelo. Lo dica ai suoi giovani, lo dica ai suoi preti che siano pieni di Vangelo, che credano in Dio e allora verrà fuori Dio... a un dato momento si sentirà Dio e allora verrà anche la conversione del mondo!". Quando è stato eletto Papa non faceva certo discorsi difficili. Ricordate la sera dell’apertura del Concilio come parlò con semplicità: "... anche la luna stasera... Andando a casa date un bacio ai vostri bambini...". La gente restò commossa! I monsignori stessi commentavano: "Oh, che Papa, oh, che Papa, oh...". Che cosa aveva detto? Poche cose aveva detto, ma erano cose buone, dette con il cuore. Preferite un ciliegio non eccessivamente grosso, ma vivo con le ciliegie, o un ciliegio molto grosso e morto? Lo preferite piccolo e vivo. Un apostolo che è pieno di Dio butta fuori ciliegie, gli altri invece neppure le foglie, perché sono morti. Ora io vi raccomando: cercate di essere ciliegi vivi e non ciliegi morti, perché legna da ardere ce n'è tanta lo stesso.CONSACRAZIONE santo
PASTORALE giovani
VIRTÙ
fede
APOSTOLO uomo di Dio
MONDO
VIRTÙ
semplicità