Lettere > Lettere ai familiari > Destinataria: Suor M. Berica Scortegagna > 2 Lettera a Suor M. Berica del 5 febbraio 1936.

2 Lettera a Suor M. Berica del 5 febbraio 1936.

L2 [05-02-1936]

Lettera alla cugina Suor M. Berica scritta dal seminario vescovile di Vicenza dove Ottorino frequenta il corso di III liceo. In essa si dilunga a parlare della necessità di una seria preparazione al sacerdozio, nella preghiera e nel sacrificio, per essere saporito sale della terra. È una lettera autografa, scritta con inchiostro e con grafia chiara e minuta, su un foglio intestato “Seminario Vescovile - Vicenza”, piegato in due e conservato in cattivo stato: in totale sono quattro facciate completamente scritte. Ci sono la data e la firma. Non possediamo la lettera di Suor Berica, del dicembre 1935, della quale la presente è risposta. Il testo stampato riproduce fedelmente quello originale, senza la minima correzione, ad eccezione di evidenti errori ortografici e di lievi variazioni della punteggiatura. 5 - II - 1936 In Gesù mia cara cugina.

Nell’originale si legge erroneamente “almaccando”.

Nell’originale si legge erroneamente “sipido”.

L2,1 [05-02-1936]

1. Non vedendo alcuna risposta alla tua del dicembre scorso certo sarai andata almanaccando mille cose sul mio conto, ma eccomi finalmente a te per sciogliere ogni nube e passar teco un’oretta in santa conversazione. Qualche chilometro ci separa, è vero, ma un Cuore ci unisce ed un Tabernacolo ci vede spesso ai suoi piedi. Quando nei tempi liberi della giornata io fuggo dal mio Gesù, io sento vicini tutti i miei cari, poiché mi sento immerso nell’Immenso. Da parecchie sere cerco il tempo per scriverti ed ora finalmente, dopo d’aver preparata la spiegazione del tratto di S.S. Scrittura che dobbiamo presentare domani, dopo d’aver dimostrato le perfezioni infinite di Dio e molte altre cose, eccomi finalmente con un’ora disponibile e col cuore in pace per il dovere compiuto.Ti devo anzitutto partecipare che sono divenuto, contro mia volontà, scrittore. Ecco una delle cause per il mio ritardo. Ho pubblicato, incaricato dai superiori, o meglio dall’Assistente Ecclesiastico e dal Cerimoniere Vescovile, un libretto sulle cerimonie del Piccolo Clero, lavoretto che m’ha rubati tutti i tempi liberi di tre mesi. L’ho fatto per obbedienza, ma mi sono opposto a porre la firma. Un altro opuscoletto che spero esca presto, questo lo sto facendo, sia pur per obbedienza, ma volentieri, riguarda la grazia concessa dalla Celeste Regina dei Pirenei alla mia mamma. Appena sarà pubblicato non mancherò di mandartene una copia. Come vedi, tutte belle cose, ma credimi che io mi trovo meglio ritirato nella mia cameretta a studiare, e soprattutto a pregare, ovvero a consolare qualche anima. Gesù, per sua bontà, s’è degnato di farmi gustare la dolcezza del suo Amore e la gioia del sacrificio, e perciò ti invito a ringraziarLo con me. Tu sai che S. Filippo Neri pregava il Signore a volergli tenere una mano sul capo altrimenti, egli diceva: “Io minaccio di farmi turco”.Che cosa dovrei dir io che non solo non sono S. Filippo, ma neppure tendo ad avvicinarmi alla sua santità?Ieri sera aprendo per caso il testo greco del S. Vangelo secondo S. Luca (salvo errore), mi capitò sott’occhio quel passo in cui Gesù diceva: “Se il sale diviene insipido con che si salerà?”.

EUCARISTIA tabernacolo

AUTOBIOGRAFIA seminario

L2,2 [05-02-1936]

2. Credimi, cugina mia, vivendo in mezzo al mondo è purtroppo facile che questo sale perda il suo sapore. E quale responsabilità non incombe allora sul capo d’un apostolo mandato ad accendere il mondo? Come farà a riscaldare le anime se egli stesso è agghiacciato? Ed è per questo ch’io notte e giorno prego il mio Gesù a non voler lasciar raffreddare questo mio povero cuore; a non voler abbandonare questa fragile barchetta in balia di un mare sconvolto ove può solo trovare rovina e morte. A questo scopo io mi raccomando alle tue ferventi preghiere certo che il Divino Agnello si degnerà ascoltare le voci della sua diletta Sposa, che Lo supplica per la salute del mondo. Gesù dalla Croce ha manifestato, con un grido estremo, la sua sete d’anime. Quel grido fu rivolto a me, e sarà mio dovere un giorno di condurre tutti ai piedi della Croce per saziare il mio Gesù. Però quel grido fu rivolto anche a te. E se a te non sarà mai dato di poter alzare la tua mano consacrata per sciogliere i vincoli di Satana, t’è però concesso di condurre con la tua preghiera e coi tuoi sacrifici i penitenti ai piedi del confessore. A te è possibile ottenere da Gesù la santificazione degli Apostoli, ad essere, come S. Teresa del Bambino Gesù, l’Apostolo degli Apostoli, l’anima dell’apostolato.

APOSTOLO

GESÙ

unione con...

GESÙ

Via Crucis

PREGHIERA

Il riferimento è ad Attilio Scortegagna, fratello di Suor M. Berica e minore di lei di due anni.

È un altro fratello di Suor M. Berica, minore di lei di otto anni.

L2,3 [05-02-1936]

3. Tu mi domanderai anche come io me la cavi nella scuola. Vere difficoltà non ne trovo; lo studio, in media, occupa otto ore della mia giornata, quando non superano le nove ore. Però la scuola si fa sempre più interessante perché s’avvicina sempre più ai nostri ideali. Quando ancora mi trovavo nei banchi del ginnasio, stentavo a credere ai Superiori che dicevano che la scuola è una cosa secondaria. Ora, alla soglia della Teologia, dopo otto anni di Seminario, mi sono convinto che la parte principale della formazione sacerdotale è una soda preparazione del carattere alle lotte apostoliche; in una parola sono persuaso che bisogna anzitutto farsi santi e poi il resto. Dico che mi sono persuaso, poiché superficialmente questa frase la si ripete sovente, ma si sfugge spesso dal metterla in pratica. Prega tanto per la santificazione mia e dei miei compagni e di tutti i Sacerdoti.Quanto poi a Quinto non ti saprei certo dare novità. So solo che non deve essere morto alcuno dei parenti nostri e che la vita continua metodica, forse anche troppo. Di Attilio da un pezzo non ho nuove, ma temo che l’ambiente militare non gli conferisca troppo. Ad ogni modo tra non molto spero d’avere il tempo per mandargli quattro righe. Tu intanto non desistere dal pregare per lui.Dei tuoi fratelli quello da cui spero di più è Sante, per non parlare dei piccoli, di cui non si può dir niente. Sante è divenuto un vero ometto, serio e devoto.Del resto di Quinto sono certo che tu avrai relazioni ben più ampie delle mie. Ricordiamoci però che la patria nostra è altrove e lì devono convergere tutti i nostri sospiri.

AUTOBIOGRAFIA seminario

Il riferimento è agli allievi del seminario minore e maggiore.

Si tratta di una sorella di mamma Clorinda, trasferitasi in Francia con la propria famiglia.

L2,4 [05-02-1936]

4. Io non so ancora quali siano i tuoi uffici, ma sono convinto che tu farai tutto per Gesù e che ogni sacrificio ti sarà dolce perché aiutata nel sostenerlo. Talvolta tra le tue occupazioni ed i tuoi sacrifici rivolgi il pensiero al tuo cugino che lontano sta preparandosi con lo studio, e soprattutto con la preghiera, a divenire sale della terra e luce del mondo. Prega che il buon Gesù mi faccia morire piuttosto di non corrispondere alle sue innumerevoli grazie; piuttosto ch’io divenga, non dico lupo rapace, ma pastore sonnolento del gregge divino. Prega affinché giunto all’ultima ora di mia vita, volgendomi indietro, possa vedere dietro a me una lunga scia luminosa che va sempre più allargandosi, avvolgendo tutti nella fiamma che esce dal Cuore divino. Avvicinati spesso a Gesù e lì, o personalmente o col cuore, mi troverai in ogni momento della giornata. Chiedi anche a qualche tua Sorella qualche preghiera e, soprattutto, qualche piccolo sacrificio per questo tuo cugino che tende alla santità del ministero apostolico.Noi lavoriamo e preghiamo, ma abbiamo bisogno che altre anime ci sostengano con la loro preghiera e ci guidino coi loro sacrifici.

Quando ero più giovane mi dicevano di non pensare che tutti i preti fossero santi né di sognare che tutti giungessero al Sacerdozio con le dovute disposizioni (veramente preparato non può essere nessuno). Ora, in contatto con minoristi e maggioristi, purtroppo constato che qualcuno va al Sacerdozio come un universitario andrebbe alla laurea. Questo mi fa tremare e per questo mi rivolgo per scongiurarti a voler supplicare Gesù ad avere pietà del gregge e dei pastori. Vedo sempre più chiaramente che Gesù, contro mio merito, mi ha in ogni tempo prediletto e guidato per mano affinché non avessi da inciampare per via. E come potrò io da solo, con le mie deboli forze, innalzare sino al Cielo un degno inno di ringraziamento?Quando mi prostro dinanzi al Divin Sacramento sento salire a galla la mia miseria mentre nel fondo odo la voce del Maestro che dice: “Ricompensa è amore”.Termino perché il tempo mi sfugge e devo scrivere altre due lettere: una alla zia Aurelia (Francia) e poi un’altra. Interpretando un tuo desiderio saluterò la zia anche per te.

Così invocando su di te e su tutta la tua Famiglia spirituale, specie sulla Superiora affinché possa guidarti a Gesù, ogni celeste benedizione, di cuore ti saluta

tuo cugino Ottorino

SACERDOZIO prete

GESÙ

cuore di Gesù

APOSTOLO

GRAZIA Corpo Mistico

ESEMPI Eucaristia