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200 Lettera del 26 giugno 1969, a S.E. mons. Adolfo Luigi Bossi.

S.E. mons. ADOLFO LUIGI BOSSI, O.F.M.Cap., nacque a Sesto San Giovanni (MI) il 23.6.1908 e fu consacrato sacerdote il 23.7.1933. Inviato misionario in Brasile, il 14.9.1958 venne consacrato vescovo della Prelatura di Sao José do Grajaù nello Stato del Maranhao. Rinunciò il 22.8.1970 e ritornò a vivere a Milano presso il convento dei Cappuccini del Cimitero Maggiore.

La lettera del 18.6.1969 di S.E. mons. Bossi fa trasparire un cuore eminentemente missionario, innamorato della sua gente e preoccupato per dare una risposta alle necessità religiose della sua Prelatura. Fra l’altro scrive: “So che Ella ha aperto case in Brasile e questo mi conforta e spinge a scrivere e a chiedere qualche suo sacerdote e diacono anche per la prelazia di Grajaù. Dirà che siamo pochi… Sempre saremo pochi. Stando solo al numero, mai più nessuno dovrebbe andare a lavorare in altre regioni. Almeno due sacerdoti per il seminario o per una parrocchia, a scelta. Rimango qui a pregare e a sperare. Non mi dica di no…”.

L200[26/06/1969]

Don Ottorino fa presente l’impossibilità di inviare Religiosi della Congregazione nella Prelatura di Grajaù in Brasile a causa degli impegni già presi in America Latina. Si conserva la copia carbone della lettera dattiloscritta: è un foglio grande di carta velina, scritto sulla facciata anteriore. In alto, a sinistra, è posto a mano dal segretario l’indirizzo. La firma è uno scarabocchio, certamente non di don Ottorino. Si conserva pure la lettera di S.E. mons. Bossi del 18.6.1969, della quale la presente è risposta.

26 giugno 1969

Eccellenza Rev.ma, di ritorno da una visita alle nostre Missioni dell’America Latina trovo la Sua pregiatissima dell’8 giugno e, sinceramente, mi trovo imbarazzato a rispondere per il timore di arrecarLe una delusione che sarà certamente dolorosa per il Suo cuore di Pastore. Purtroppo non mi è in alcun modo possibile venire incontro al Suo bisogno di Sacerdoti e Religiosi per la Prelazia di Grajaù. La nostra Congregazione conta troppi pochi membri per poter estendere il proprio raggio di influenza a tutte le zone dalle quali continuamente ci giungono appelli di aiuto. Già a molti Vescovi ho dovuto dire di no... e il pensiero del bene che non possiamo portare a tante anime a causa della nostra umana limitatezza mi fa veramente soffrire molto. D’altra parte avendo aperto nel giro di un solo anno ben tre Missioni nell’America Latina, il personale che abbiamo è ancora insufficiente a fronteggiare il minimo dei bisogni di queste zone. Confido tuttavia che l’Ecc.za Vostra avrà la bontà di comprendere e perdonare il rifiuto che, contro il mio stesso desiderio e con mio vivo rammarico, Le debbo presentare. Mentre ringrazio di cuore delle preghiere, prometto un contraccambio perché il Signore benedica l’Ecc.za Vostra, il Suo lavoro apostolico e tutta la popolazione di Grajaù. Con rispettosi e cordiali ossequi.

Sac. Ottorino Zanon