Il titolo non si trova nel manoscritto, dove don Ottorino pone semplicemente “S. Marco 18,31…”, con un evidente errore perché si tratta di Lc 18,31 avendo il vangelo di Marco solamente 16 capitoli.
SS31[25/02/1968]


Il riferimento è al grave disastro della caduta di un masso enorme sul lago artificiale originato dalla diga del Vajont nel Bellunese, il cui straripamento aveva cancellato un paese intero con la perdita di numerose vite umane.
Don Ottorino richiama il gesto eroico di San Massimiliano Kolbe, francescano conventuale polacco, che nel lager di Auschwitz si offrì per salvare la vita di Franz Gajiowniczek, un padre di famiglia che era già stato scelto per essere inviato nei forni a gas, e morì al suo posto la vigilia della festa dell’Assunta del 1941.
SS31,1[25/02/1968]
1 I) Il giornale di ieri, in prima pagina, riportava: “I carabinieri alla ricerca degli ingegneri del disastro del Vajont. Interessata l’Interpol”. Due ingegneri responsabili, che fuggono per non subire l’umiliazione dell’arresto e la pena meritata. II) Scena ben diversa è avvenuta durante la guerra in un campo di concentramento: uno fugge, non è rientrato, e dieci devono morire. Tra questi prescelti c’é un padre di famiglia. Un religioso si avanza e chiede di sostituirlo: è Padre Massimiliano. Atto eroico, generosità immensa. Che diversità tra i due ingegneri e Padre Massimiliano! Due colpevoli che fuggono; un innocente che si offre.ESEMPI carità
ESEMPI vita dei santi
Allusione al famoso racconto che sta all’origine della chiesetta del Quo Vadis sull’Appia antica a Roma. Pietro, per paura della persecuzione, fuggiva da Roma. Gli apparve il Signore diretto verso la città. Alla domanda stupita di Pietro: “Quo vadis, Domine?” (Dove vai, Signore?), rispose: “A morire di nuovo al posto tuo”. Allora Pietro tornò e affrontò coraggiosamente il martirio.
SS31,2[25/02/1968]
2 III) Un fatto più grandioso ci è presentato oggi da un altro giornale. Il giornalista è S. Luca, al capitolo 18,31. Si tratta di un innocente e non di un ingegnere colpevole. Si tratta di uno che non è dentro al campo di concentramento, ma che volontariamente si dirige verso il campo di concentramento per salvare i prigionieri. a) Noi siamo i salvati. Lui ha preso il mio posto di condannato. L’ha preso volontariamente. Intervistiamo quel soldato salvato dal sacrificio di Padre Massimiliano: nella sua casa egli mostra agli amici la foto del Padre e sul suo labbro c’è sempre una voce: Lui mi ha salvato. b) Io devo imitare Padre Massimiliano. Devo imitare Gesù. Dove vai? “Ad offrirmi per i fratelli”. In Quaresima, ogni giorno, nel segreto devo offrire qualche cosa.PAROLA DI DIO Vangelo
GESÙ
GESÙ
imitazione
PENITENZA
