Omelie > 34 Catechesi sulle virtù e sui sacramenti

34 Catechesi sulle virtù e sui sacramenti

Il titoletto non esiste nel testo originale di don Ottorino.

O34[1948]

Sono gli schemi di catechesi su alcune verità cristiane, tenute forse ai Religiosi o ai giovani dell’Istituto San Gaetano nell’anno 1948-1949. Si conserva il testo originale: sono le pagine 1-28 di un quaderno a quadretti (Q11), scritte con inchiostro e con alcune aggiunte a matita, con abbondanti correzioni e sottolineature.

La santità è fare la volontà di Dio

Il verbo ‘travagliando’ significa ‘con forza e sacrificio’.

O34,1[1948]

1 La perfezione si conquista travagliando.
Plutarco, avendo preso due cagnolini figli di uno stesso padre, li educa uno alla pesca e l’altro alla caccia. Poi li porta nel foro, getta del pesce e fa uscire una lepre: l’uno prende il pesce e l’altro insegue la lepre. Sono fratelli, ma con l’esercizio si arriva a superare le inclinazioni della natura. San Francesco di Sales: “Tutta la scienza dei santi si restringe a due cose: fare e soffrire. E chi meglio ha fatto queste cose si è fatto più santo”. Fare: non cercare grandi cose. I grandi guadagni (grandi affari) sono rari. È la goccia continua che bagna: sopportare il prossimo, mortificare una affezione, essere pronti al dovere ecc. San Filippo Neri desidera il martirio, vuole andare nelle Indie; Dio gli dice che le sue Indie sono a Roma, e si fa santo. Santa Geltrude aveva recitato il Mattutino; viene una inferma e la prega di recitarlo con Lei. Le appare il Signore e la premia. Un giovane studente gesuita sta per uscire per andare a passeggio. Un padre lo prega di servirgli la Santa Messa. Va missionario e muore martire: il Signore gli rivela che la grazia del martirio gli era stata concessa per il sacrificio di aver rinunciato a mezz’ora di passeggio.

ESEMPI volontà

di Dio

VOLONTÀ

di DIO

A questo punto don Ottorino cerca di fare un riassunto di quanto detto prima, ma il riassunto risulta più sviluppato dello schema.

O34,2[1948]

2 Vogliamo servire Dio a modo nostro: quando siamo ammalati, lo vorremmo da sani; Lui vuole la carità, noi l’umiltà ecc.
Io sono contento di quanto mi avviene nella giornata, perché tutto avviene per disposizione di Dio. Siamo venuti per santificarci e per salvare le anime. La santificazione, cioè la perfezione, si acquista con la fatica. Plutarco e i due cagnolini = stiamo facendo scuola di ginnastica. San Francesco di Sales: tutta la scienza dei santi si restringe a due cose, fare e soffrire. 1) Che cosa fare - non cercare grandi cose - i grandi guadagni sono rari. L’osservanza del regolamento è il primo mezzo per la nostra santificazione, il binario. S. Filippo Neri: le tue Indie sono a Roma. Santa Geltrude: ripete l’Ufficio con una malata. Dobbiamo servire Dio, ma non a modo nostro. Tutte le azioni ci devono portare alla santità. 2) Come fare? Fare con prontezza, con gioia (anche nella sofferenza). La perfezione consisterà nel restare indifferenti dinanzi al dolore. Il giovane gesuita rinuncia al passaggio: martire.

CROCE

APOSTOLO

APOSTOLO salvezza delle anime

VOLONTÀ

di DIO

Il titolo è sottolineato nel testo originale e seguito dall’indicazione “Diario spirituale, pag. 30’.

Questa espressione, come altre tre nel corso della trattazione del tema, è sottolineata con una linea rossa.

Don Ottorino ricorre ad un esempio che non si capisce a chi si riferisca per le poche indicazioni poste.

O34,3[1948]

3 I due piedi sui quali si cammina verso la perfezione: santificazione e amore di Dio.
Correzione fraterna. Umiltà È il fondamento di tutte le altre virtù. S. Agostino: per giungere alla santità: I via umiltà II via umiltà III via umiltà. San Luigi Gonzaga: una preghiera speciale all’angelo custode. Un certo Pascasio per vent’anni la domanda al Signore e ne ha ancora poca; entra in chiesa mentre si sta cacciando un demonio; esce subito gridando: “Questo io temo”. Il Signore a Santa Brigida: chi cerca le cose sublimi conviene si eserciti nelle basse. È necessaria per salvarsi. San Bernardo: la porta del cielo è tanto stretta che non possono passare che i piccoli. Il monaco morente - il ladrone pentito. È l’arma più potente per vincere il demonio. San Macario trova un demonio alla porta della cella con una falce; indietreggia al suo apparire. Il demonio gli dice: “Ti odio, desidero farti del male, ma non posso: sei come me, povero, puro ecc., ma in una cosa sei diverso, nell’umiltà”. Sommamente gradita a Dio. Digiuna sette settimane per capire un passo - parte per chiedere spiegazione - un angelo glielo spiega.

VIRTÙ

umiltà

APOSTOLO vita interiore

CROCE Demonio

Evidentemente don Ottorino si riferisce ad un esempio che non si è in grado di ricostruire.

O34,4[1948]

4 1° grado dell’umiltà
Conoscenza di noi stessi – diario – Rodrigues. La vera umiltà non è fatta di parole o atti, ma è intima. Umiltà = l’uomo conosce se stesso e diventa vile a se stesso. 1° grado - non stimare se stessi - disprezzare se stessi: a) tenere a mente - che cosa sei stato (bimbo) - che cosa sei (cosa misera) - che cosa sarai (vermi) b) chi eri prima che Dio ti creasse: ti ha creato dal nulla e ti conserva la vita. c) siamo meno di niente: abbiamo aggiunto il peccato - peccato originale – abbiamo perso i doni – compiamo il peccato attuale. Il vescovo che lascia la diocesi e si ritira in Terra Santa.

VIRTÙ

umiltà

Don Ottorino pone il capitolo dell’Imitazione di Cristo che tratta dell’umiltà.

Questo tema è tratto in forma molto breve, e gli appunti sono scritti a matita: non si capisce se sia il III grado dell’umiltà o un tema specifico sull’unione con Dio.

O34,5[1948]

5 2° grado dell’umiltà
Desiderare di essere disprezzato dagli altri. Conseguenza del primo: noi amiamo sempre che gli altri la pensino come noi - ora se noi non ci stimiamo... Un religioso che entra in convento e disprezza se stesso viene messo in un posto umile e mostra disgusto. Il dire male di sé spesso è umiltà pelosa. Scalini per salire a questo grado: 1) Non desiderare di essere stimato e onorato - fuggire. Gesù fugge (re) - Il gigante Anteo combatte con Ercole, piglia forza ogni volta che cade a terra; Ercole lo alza in alto e lo vince. Questo fa il demonio con noi. 2) Sopportare con pazienza di essere disprezzato. Imitazione di Cristo. 3) Desiderare d’essere disprezzato. Esempio di Gesù che lava i piedi. Unione con Dio La scala di Giacobbe. Vedere Dio presente negli eventi lieti e tristi. Sentire Dio (anche i demoni lo sentono). Amare Dio - fumo d’incenso: - meditazione viva (Mons. Veronesi) - esame di coscienza - corona - visite - ore di adorazione - atti di amore.

CONSACRAZIONE religioso

DIO passaggio di...

DIO scoperta di...

DIO rapporto personale

GESÙ

imitazione

L’esposizione del sacramento della penitenza abbraccia la parte centrale di queste catechesi.

O34,6[1948]

6 Penitenza
Con fatica uno di voi è riuscito a raggranellare alcuni soldi ed ha comperato una bicicletta nuova. Eccolo, glorioso, a provarla in cortile: vola, sogna, ma ecco che in cortile c’è un chiodo e buca una gomma. Bisogna buttare via la bicicletta? No. Anche noi col Sacramento del Battesimo siamo stati ripuliti dal peccato... Dovevamo, dopo un peccato, essere rigettati? Dio ebbe pietà di noi ed ecco il Sacramento della Penitenza. - Penitenza virtù: dispiacere di avere offeso Dio unito al desiderio di riparare. - Penitenza sacramento: sacramento istituito da Gesù Cristo per rimettere i peccati commessi dopo il Battesimo. Quali peccati? - Il peccato originale, commesso senza la volontà, viene rimesso anche senza la volontà col Battesimo. - I peccati attuali, più o meno gravi, contro la volontà di Dio, possono essere rimessi solo da Dio.

GRAZIA Confessione

ESEMPI peccato

Don Ottorino, nel manoscritto originale, attribuisce la promessa del sacramento della Penitenza a Matteo 18, che contiene il discorso sulla comunità ecclesiale e sul perdono, ma non accenna per nulla a tale sacramento.

O34,7[1948]

7 Dio può rimetterli per sé o per altri: è più conveniente per altri perché aumenta l’umiltà e la fede. In ogni religione troviamo il sacerdozio; gli uomini preferiscono un intermediario.
Chi istituì la Penitenza? Promessa: “In verità vi dico, tutto ciò che legherete sulla terra...”. Istituzione: “Ricevete lo Spirito Santo: a chi rimetterete i peccati saranno rimessi...”. Si tratta della Confessione. Come può il sacerdote ritenere o rimettere se non conosce? Lo dice la storia. Lo dice la ragione. Chi inventò la confessione: - i fedeli: no - i preti - per interesse? No - per piacere? No

GRAZIA Confessione

SACERDOZIO prete

L’esempio portato da don Ottorino non è certamente da annoverare fra i motivi soprannaturali.

O34,8[1948]

8 Dolore dei peccati
Esempio del re offeso e del figlio del re che si sostituisce. Con l’esame di coscienza ci accorgiamo di essere stati gli uccisori del figlio del re con i nostri peccati (uccisori o schiaffeggiatori). Per avere la remissione non basta conoscere: anche Giuda conobbe, ma si impiccò; bisogna sentire il dispiace, cioè dolore. Che cosa è il dolore? = Dispiacere di avere offeso Dio perché buono e giusto. Necessità = Giona, Ninive, Adamo ed Eva, David. Se non farete penitenza perirete tutti. Due specie di dolore: - Perfetto (contrizione) = cancella i peccati. - Imperfetto (attrizione) per avere un regalo, per paura di un castigo. Qualità: - sommo nella mente. - interno - “Scindite corda vestra et non indumenta vestra” (Gioele). - soprannaturale = motivi soprannaturali. Uno si è ucciso: mentre sta morendo si pente perché sta perdendo la vita e non per il peccato. - universale = tutti i peccati, senza riservare idoli in casa (Cromazio e San Sebastiano).

CONVERSIONE pentimento

PECCATO

Le parole in latino significano: “Tutti insieme morirete” (Lc 13,5).

Don Ottorino riporta la definizione classica di peccato: “Il peccato è il dare le spalle a Dio per dirigersi verso le creature”.

L’espressione latina significa: “Se voglio ritornare a Dio, devo separarmi dalle creature”.

“Io amo coloro che mi amano” (Prov 8,17).

“Chi mi ama, sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò” (Gv 14,21).

“L’amore ricopre anche una moltitudine di peccati” (1Pt 4,8).

O34,9[1948]

9 Necessità:
1) Il dolore imperfetto è indispensabile per ottenere il perdono nella confessione. - Sacra Scrittura: “Se non farete penitenza... omnes simul peribitis”. “Convertitevi e fate penitenza perché siano rimessi i vostri peccati”. - Ragione: “Pecccatum est aversio a Deo et conversio ad creaturas”. “Si volo redire, debeo me a creaturis separare”. 2) Il dolore perfetto rimette subito il peccato. “Ego diligentes me diligo”. “Qui diligit me, diligetur a Patre meo et ego diligam eum”. San Giovanni Crisostomo: l’amore (la carità) è come una fiamma che entra in un bosco (una selva) e brucia tutto. “Caritas operit multitudinem peccatorum”.

CONVERSIONE pentimento

PECCATO

Don Ottorino si riferisce ad un esempio molto tradizionale nella presentazione del proponimento non vero e fasullo.

O34,10[1948]

10 Proponimento
La storia del lupo. Necessità: il dolore vale poco se non è unito al proposito. Un ragazzo dell’Istituto una notte ha un colpo di pazzia, si alza, va in direzione, ruba, e poi chiede perdono: “Un’altra volta tenga chiuso, perché forse questa sera verrò un’altra volta”. Qualità del proponimento: - fermo = gli attori del teatro, con parte del re, di cardinali ecc. - subito dopo tornano quello che erano. Lo stesso sarebbe fare la confessione e poi tornare come prima. Non scoraggiarsi per le difficoltà: non fate di meno di giocare per il pericolo di perdere; quando si comincia si ha la speranza di vincere. - universale = non ruberò più soldi, ma incomincerò a rubare patate. - efficace = usare i mezzi per mantenerlo: a) fuga delle occasioni b) correggere le cattive abitudini c) ascoltare i consigli del confessore.

CONVERSIONE pentimento

O34,11[1948]

11 Occasioni: tutto quello che ci porta facilmente al peccato.
Il famoso generale Cambronce, francese, da soldato si ubriacava: percuote il capitano, viene condannato a morte, non si sente di promettere di non ubriacarsi, ma promette di non bere più vino... Finché state con l’occasione state col peccato.

CONVERSIONE pentimento

L’affermazione teologica in latino significa: “L’accusa, per il perdono dei peccati gravi commessi dopo il Battesimo, è necessario per diritto divino”.

“Nessuno si vergogni di confessare la sua mancanza, perché senza la confessione non può essere guarito”.

O34,12[1948]

12 Confessione dei peccati (accusa)
La confessione è l’accusa dei peccati fatta al sacerdote confessore, avente il potere di rimetterli. Due cose dobbiamo chiederci: - se sia necessaria - quale deve essere 1) La confessione “ad remissionem peccatorum lethalium, quae post Baptismum commissa fuerunt, est necessaria iure divino”. Sacra Scrittura = Gesù ha istituito il Sacramento della Penitenza sotto forma di un giudizio; ora il sacerdote giudice non può giudicare se non conosce le colpe. Atti degli Apostoli: “Molti fedeli venivano e confessavano le loro mancanze”. Sempre tutti credettero alla divina istituzione Agostino: “Neminem vulnus suum pigeat confiteri, quia non potest sine confessione sanari”. 2) Qualità: - sincera: a. tutti i peccati gravi e le circostanze che mutano la specie (rubare in chiesa) b. non per secondi fini, per farsi vedere buoni, per ottenere qualche cosa c. non per accusare gli altri e scusare noi stessi - umile: fariseo e pubblicano - semplice: si accusano i peccati senza tanti giri, deve sapere che... È da uomini l’accusare il proprio peccato. Il figliolo prodigo: “Padre, ho peccato”, e il padre lo abbracciò. Adamo: “È stata la donna che...”.

GRAZIA Confessione

O34,13[1948]

13 Soddisfazione
Ogni peccato: un duplice reato - culpae - poenae: aeternae - temporalis. Un giovane trovatello viene accolto in casa di un signore, che lo tiene come un figlio, lo ama, lo adotta. Ma ecco che il giovane fugge un giorno da casa con la macchina all’insaputa del padre: la rompe e si fa male. Conseguenze: 1. offesa ad un padre amoroso (reatum culpae) 2. cacciato da casa (reatum poenae aeternae?) 3. la macchina da riparare (reatum poenae temporalis) 4. sue piccole ferite (conseguenze - abitudini cattive) Necessità: Concilio di Trento. Mosè è perdonato, ma non entra nella Terra Promessa. David è perdonato, ma gli muore il figlio. Come riparare il reatum poenae temporalis: - con la penitenza, la preghiera, le opere buone, le indulgenze ecc. - prima di tutto con la penitenza imposta dal confessore.

PECCATO

O34,14[1948]

14 Effetti della confessione
Racconta una leggenda che Dio creò gli uccelli senza le ali. Un dì li radunò e le offerse loro. Nessuno le voleva. Solo uno piccolino si fece avanti, ne prese due e volò. Allora anche tutti gli altri si accostarono. Da ultimo lo struzzo si accostò: venne avanti piano piano, guardò con disprezzo, ed infine si piegò e ne prese due, ma piccole, e non volò. Anche tra noi spesso qualcuno si accosta alla confessione come lo struzzo e non vola, non cresce in amore. 1) remissione dei peccati: peccati gravi e veniali e pena eterna. San Giovanni Crisostomo: “Nei processi il reo attende la sentenza, qui la assoluzione”. 2) l’infusione o l’aumento della grazia. 3) la restituzione dei meriti. 4) la pace della coscienza. San Gregorio: “Un tumore è doloroso finché non è scoppiato”. San Filippo Neri ed il giovane che piange perché non è capace di vincersi: “Tengo in mano la medicina”.

ESEMPI confessione

GRAZIA Confessione

O34,15[1948]

15 Estrema Unzione
Istituzione – motivo: da Gesù – San Giacomo 5,14-15 Materia – forma – ministro – soggetto (infermo capace o già incapace). Effetti: - anche la salute corporale - sollevare lo spirito - premunirsi contro i pericoli (paura della morte, ricordo delle colpe, giudizio, tentazioni del demonio) - cancella i peccati veniali - cancella talvolta ‘indirecte’ i mortali - toglie o tutte o in parte le reliquie del peccato. Disposizioni: 1) grazia di Dio 2) fede 3) non ultimi momenti L’Estrema Unzione non ammazza. Niente bugie misericordiose. San Giovanni di Dio: 25 anni di purgatorio perché aveva rifiutato l’Estrema Unzione.

GRAZIA

O34,16[1948]

16 Ordine Sacro
Nella vita di Garcia Moreno, presidente della Repubblica dell’Equatore, si legge che a Quito si presentò un giorno un frate tremante col cappello in mano. “Mettete il cappello...”. “Un povero religioso dinanzi al presidente della Repubblica?”. “Che cosa è il presidente della Repubblica dinanzi al ministro di Dio?”. Il sacramento dell’Ordine ha un potere così grande che innalza il povero uomo alla sublimità... Sacramento sociale (come il matrimonio). Necessità: gli Apostoli dovevano morire... - portare a noi i frutti della Redenzione. Istituzione: - “Hoc facite in meam memoriam”. - “A chi rimetterete i peccati saranno...”. - San Paolo a Timoteo: “Ricordati di ravvivare la grazia che ti ho dato, con l’imposizione delle mie mani”. Effetti: 1) carattere - lo separa dagli uomini. 2) potestà a) istruire piccoli e grandi b) nutrire le anime c) sanare.

GRAZIA

ESEMPI prete

Il titolo vuole significare che la religione è una necessità fondamentale per l’uomo.

O34,17[1948]

17 Fondamentale
Vi è stato detto questa mattina come, cominciando da martedì, ci troveremo ogni settimana per alcune proiezioni luminose. Ora tratteremo vari temi. Perciò nelle nostre lezioni di catechismo salteremo certe cose per trattarle in una forma più semplice ed attraente il martedì sera. Così lasciamo per ora i gradi dell’Ordine Sacro, e pure il Matrimonio, ed entriamo in un altro campo. Per qualche domenica io suppongo di trovarmi dinanzi ad un gruppo di giovani usciti dalla giungla, che non sanno ancora niente né di Dio, né di religione. Ora io devo prendere questi piccoli pagani; che possono avere nome o Sartori o Spagnolo..., e portarli verso la luce, senza pretendere di dar loro da bere quello che voglio. I) devo dimostrare loro l’esistenza di Dio. Questo lo faremo con le proiezioni; per il momento, dato che voi siete ‘buoni pagani’ supponiamo provata. II) ecco che noi conosciamo Dio creatore con tutti i suoi attributi: conservatore... Sappiamo di essere sue creature, che dipendono da lui. Quale relazione tra Dio e noi, e noi e Dio? Noi ci accorgiamo di dipendere da Dio, ci prostriamo dinanzi a Lui (adoriamo), lo ringraziamo, chiediamo perdono, domandiamo = religione: così ci leghiamo un’altra volta a Dio.

PASTORALE giovani

O34,18[1948]

18 Necessità della religione .
È necessaria per un vincolo che nasce dalla legge naturale. Non sarebbe necessaria se noi non dipendessimo da Dio. Necessaria all’individuo: a) dependet a Deo b) ex gratitudine c) ex fine d) ex Dei excelentia e) ex consensu gentium. Necessaria alla società: a) è costituita da uomini b) è il fondamento della giustizia c) fonte dell’autorità.

PASTORALE giovani

O34,19[1948]

19 Una sola è la vera religione
Per conoscere la vera religione e le verità è necessaria la rivelazione provata da miracolo. Abbiamo visto la necessità di una religione, e come la vera non può essere che una. Ora l’uomo con la sola sua intelligenza può arrivare fino a questo punto. Voi, piccoli pagani, non potete andare più avanti. Come si deve onorare Dio? Quale il nostro avvenire dopo la morte?... Solo Dio può dirci queste cose. Due sono i passi che dobbiamo fare: 1) vedere come Dio può rivelarci le verità; 2) vedere dove troviamo nelle varie religioni la voce di Dio. (1) Dio parla o direttamente o per mezzo di altri. In ogni caso ci vuole una prova che Dio abbia parlato = un miracolo. Che cosa è il miracolo: è un effetto soprannaturale, superiore alle forze della natura.

PASTORALE giovani

O34,20[1948]

20 Dobbiamo nel miracolo cercare quattro elementi:
1) verità storica 2) verità filosofica 3) verità teologica 4) verità relativa Per esempio, ecco un muratore che mentre sta lavorando precipita e si fracassa la testa. Disperazione della moglie... Viene per quelle parti il medico, le guardie, ed anche Sant’Antonio da Padova: si ferma, ha compassione, prega Dio e lo risuscita. Dobbiamo vedere: 1) verità storica - è proprio vero che era morto? 2) verità filosofica - non si poteva guarire con mezzi umani? 3) verità teologica - è stato proprio Dio? 4) verità relativa - perché ha fatto il miracolo? Ora, quando viene uno e dice: “Io sono Dio, ascoltatemi” ovvero: “Io sono un inviato da Dio”, noi diremo: “Fuori le prove, e noi ti ascolteremo”. Cioè, fuori i segni, i miracoli. Noi gireremo in cerca della religione che ci dia queste prove...

PASTORALE giovani

O34,21 [1948]

21 Storicità di Cristo
Abbiamo visto che cosa è la Rivelazione, e come sigillo di essa sia il solo miracolo. Ora prendiamo a studiare il Cristianesimo, e cominciamo. Fondatore dicono che sia un certo Cristo. Storicità: dalle fonti si conosce l’esistenza di un personaggio. Nessun personaggio è più storicamente ricco di fonti di Cristo. Fonti sulla storicità di Cristo: 1) Documenti giudaici = Giuseppe Flavio, Filone, Talmud 2) Documenti pagani = Tacito, Plinio, Svetonio 3) Documenti cristiani: - extracanonici = padri apostolici, archeologia, liturgia - canonici = 27 libri del Nuovo Testamento.

PASTORALE giovani

CHIESA cristianesimo

O34,22 [1948]

22 Gesù Cristo
Dai documenti studiamo Gesù Cristo. Gesù Cristo ha detto di essere Figlio di Dio: 1) “In principio erat Verbum et Verbum erat Deus... et Verbum caro factum est. Haec scripta sunt ut credatis quia Iesus est Filius Dei”. 2) “Ego et Pater meus unum sumus”. 3) Dinanzi al tribunale dice di essere il Figlio di Dio. 4) San Pietro: “Multifarie multisque modis olim Deus loquens in profetis et patribus, novissime vero locutus est nobis in Filio quem constituit haeredem universarum per quem...”. 5) Negata Christi divinitate, non explicatur origo, propagatio, conservatio Christianismi. Se il mondo si rivolse al Cristianesmo diss’io, senza miracoli, quest’uno è tal che gli altri non son il centesmo.

GESÙ

A questo punto del manoscritto originale don Ottorino pone uno schema riassuntivo delle prove della risurrezione di Gesù.

O34,23 [1948]

23 Risurrezione di Gesù
Gesù dice di essere Figlio di Dio, di essere un inviato del Cielo... I Giudei chiedono: “Dacci un segno...”. Gesù risponde: “Vi darò il segno di Giona profeta. Distruggerete questo tempio ed in tre giorni io lo ricostruirò”. “Discenda dalla croce e noi crederemo; ha salvato gli altri...”. Eccolo morto, veramente morto: il sangue, le ferite... “Vi darò un segno...” aveva detto; ecco il segno della sua divinità. Risorge, lo vedono gli apostoli, le donne, i discepoli... I Giudei pagano i soldati. Sale al Cielo alla presenza di più di cinquecento persone. S. Paolo insiste sulla prova della risurrezione: “È apparso anche a me. Sono ancora vivi coloro che l’hanno visto... sarebbe vana la nostra fede...”.

GESÙ

mistero pasquale

PASTORALE giovani

Il titoletto non è di don Ottorino.

O34,24 [1948]

24 Pentecoste
Vista la Chiesa uscita dalla Pentecoste e diffusa nel mondo sotto l’influsso dello Spirito Santo.

*** La Chiesa Gesù Cristo ha istituito la Chiesa come vera società. Pietro capo. La società è l’unione di più membri: a) più membri (multitudo) b) fine comune c) mezzi comuni per raggiungere il fine d) autorità = legifera, iudicialis, coactiva. Multitudo: 12 Apostoli, non uno... omnes gentes Fine: “Come il Padre ha mandato me così io mando voi” Media: sacramenti Auctoritas: “Tu es Petrus” = potere di legare e di sciogliere. - potestà legislativa: docete. - potestà giudiziale: ligare e sciogliere. - potestà esecutiva: ligare

CHIESA

PASTORALE giovani

Era un grande oratore francese.

O34,25 [1948]

25 Il Papa è il successore di Pietro.
I Vescovi sono i successori degli Apostoli. L’infallibilità del Papa - Concili. Monsambré: sogno o visione - un mare sterminato - una roccia - cima che toccava il cielo - battelli, pesci, uccelli... Rivolse una voce: “Chi sei?”, e udì: “Tu sei Pietro e su questa pietra io edificherò la mia Chiesa ecc.”. Pietro morì; come poteva avverarsi la parola di Gesù: “Sarò con te fino alla fine dei secoli”? Ecco il Papa e la sede di Roma. Infallibilità: se sbagliasse non sarebbe una pietra ferma. Promessa di Gesù: “Pietro: Ecco Satana che ti circonda per macinarti come il frumento, ma io ho pregato per te affinché la tua fede non venga meno”. Concili - Apostoli - vescovi... Dio è con la Chiesa...

CHIESA

PASTORALE giovani

A questo punto don Ottorino pone un riassunto degli ultimi catechismi, aggiungendo in matita una data: 17.7.1949”.

O34,26 [1948]

26 Riassunto passati catechismi
Religione: che cosa è? Necessaria. È una: una la creatura, uno Dio. È vera: quella provata dal miracolo. Storicità di Gesù. Ha detto di essere Dio. Lo provò con la risurrezione. La Chiesa. Istituita da Gesù, continua l’opera sua. Pietro è il capo. Il Papa è il successore di Pietro. Nostro dovere. Due padroni: o... o... = o con Cristo o contro di Lui. Non siamo con Cristo: a) vivendo in peccato b) leggendo certe cose c) strapazzando i nostri doveri: Santa Messa, sacramenti, preghiere d) parlando male della Chiesa (Dio, Papa, vescovi).

PASTORALE giovani