372 Lettera del gennaio 1964 a Giampietro Fabris.

GIAMPIETRO FABRIS, nato il 29.12.1948 a Dueville (VI), frequentò nella Casa dell’Immacolata i corsi del ginnasio, del liceo e della propedeutica, e nel seminario diocesano il corso teologico. Fece il Noviziato nell’anno 1964-1965, emettendo la professione religiosa il 26.9.1965. Ricevette la consacrazione presbiterale l’11.6.1972 nella sua stessa parrocchia di Dueville. Nei primi anni di sacerdozio rimase nella Casa dell’Immacolata svolgendo attività di promozione vocazionale e di formazione, e nel 1979 venne inviato in Brasile, dove continuò a lavorare nella formazione dei giovani seminaristi affiancando a questo impegno il servizio pastorale. In seguito a una forte crisi di identità personale lasciò la Congregazione il 12.12.1987 e il 23.12.1987 celebrò il matrimonio civile con una giovane brasiliana. Soltanto in seguito ottenne la dispensa papale dagli obblighi derivanti dalla sacra ordinazione.

L372[/01/1964]

Don Ottorino invia una lunga lettera al giovane Giampietro Fabris, nell’anno precedente la sua esperienza del Noviziato: con argomenti semplici e con abbondanza di immagini cerca di illustrare il significato dell'obbedienza nel piano di Dio. Si conserva una copia della lettera: sono tre fogli grandi bianchi, debitamente numerati, dattiloscritti nella facciata anteriore. Manca la firma, ma Giampietro Fabris interpellato personalmente dal postulatore assicura che il testo è conforme all'originale. Nel testo dattilografato molte sono le correzioni.

Gennaio 1964

Il titoletto ‘Qual’è il tuo posto?’ è sottolineato nel testo originale, e così pure tutti gli altri della presente lettera.

L372,1[/01/1964]

1 Mio caro Giampietro, ho sentito che da un po' di tempo la vita di comunità ti è divenuta pesante e ti stai domandando: "Ma perché si deve obbedire ad un superiore? Che diritto ha lui di comandarmi? Non siamo stati creati liberi?".Sì, è vero, caro Giampietro, che tu sei stato creato libero, ma con il dovere proveniente da parte del tuo Creatore di andare liberamente ad occupare quel posto per cui tu sei stato creato. Non a caso sei capitato sopra la terra. Fin dall'eternità Dio ha pensato a te e ti ha creato nel tempo per affidarti un compito che rientra nel piano meraviglioso universale di Dio. Come un ingranaggio di una macchina può ricevere e trasmettere il moto solo se si trova al suo posto, così anche tu solo al tuo posto potrai ricevere e trasmettere i doni di Dio.Al tuo posto tu ti troverai nelle condizioni ideali per trafficare i talenti ricevuti dal Creatore e per sviluppare in pieno quella tua personalità di cui sei tanto preoccupato.Qual’è il tuo posto? Attraverso a ben noti segni tu hai intravisto una chiamata divina che ti invitava a seguire il Maestro sulla via dell'apostolato e della vita religiosa. Hai compreso che il tuo posto doveva essere vicino all'altare per immolare ed essere immolato per la salvezza dei fratelli.

CONSACRAZIONE obbedienza

CONSACRAZIONE offerta totale

DIO creatore

DIO

L372,2[/01/1964]

2 Hai detto di sì all'amico Gesù che dolcemente ti invitava a seguirlo ed in un momento di entusiasmo hai dichiarato di essere pronto a seguirlo anche fino al martirio. I volontari.Nel luogo ove ti condusse Gesù, riuniti dal medesimo amico divino, hai trovato tanti fratelli, tutti animati da un altissimo ardente ideale, quello di compiere solo, bene, sempre e a qualunque costo la volontà di Dio.Sono giovani ardenti, pieni di vivacità e di gioia, talvolta rumorosi ed irrequieti con una vita spesso esuberante. Sono questi gli uomini che Dio crea per essere i suoi collaboratori nella redenzione del mondo, ai quali dà con larghezza i suoi doni e poi chiede loro l'offerta totale di se stessi per prenderli e porli sul candelabro ad illuminare.Solo di questi uomini totalmente consacrati al servizio divino Dio si serve per illuminare, riscaldare, sollevare e divinizzare questa povera umanità che va inutilmente errando in cerca di pace.Sei un volontario di Dio.Anche tu, caro Giampietro, sei entrato tra il manipolo volante dei volontari di Dio. La tua gioia deve essere quella di fare la volontà, non tua, ma quella di Dio.Non importa se Dio ti farà seminare o raccogliere; se ti darà salute o malattia; se sarai compreso o incompreso nel tuo lavoro apostolico; se sarai lodato o deriso o compatito o maltrattato da chi meno lo dovrebbe fare. Ricordatelo bene che tutto questo non interessa. Anzi perché il tuo amor proprio, combattuto ma non morto, non ti giochi qualche brutto scherzo, metti in preventivo per amore del tuo Dio tutte le conclusioni più negative possibili ed accettale, amale e desiderale, sapendo che il sacrificio è oro puro che serve per pagare i tuoi peccati e quelli dei fratelli.Caro Giampietro, siamo fratelli di Gesù Crocefisso. Egli venendo tra noi ebbe un desiderio solo: fare la volontà del Padre e salvarci con la sofferenza. Ogni giovane creato per essere apostolo deve avere lo stesso desiderio. Deve aver fame di questo cibo: "Dio mio, sento che tu mi hai creato per te, o Signore. Che io mi consumi per te come una candela dinanzi all'Altare. Non importa dove e come purché io arda solo e sempre per te".Il direttore d'orchestra.In un'orchestra i suonatori possono essere dei famosissimi professori di musica; hanno tutti uno strumento ed una parte ben precisa da suonare.Direttore e suonatori devono sforzarsi d'interpretare il pezzo secondo lo spirito che animava il musicista nel comporlo. Però tutti i suonatori sono legati alla bacchetta del direttore d'orchestra. Egli può anche rallentare il tempo o accelerarlo fuori di posto. Sarà condannato dal compositore, se presente, ma nessuno dei suonatori si penserebbe di andare per conto proprio abbandonando il tempo seguito dal direttore.

GESÙ

amico

COMUNITÀ

VOLONTÀ

di DIO

APOSTOLO

DIO piano di salvezza

CONSACRAZIONE offerta totale

CROCE

VIZI

PENITENZA sacrificio

GESÙ

Via Crucis

L372,3[/01/1964]

3Ora, caro Giampietro, Dio è il compositore e noi tutti dobbiamo amorosamente cercare di suonare il ritmo stabilito da Lui. Però Dio ha posto tra i suoi volontari dei direttori d'orchestra che sono i superiori. Possono sbagliare, sono uomini e sbagliano. Però non per questo un suonatore è autorizzato di creare il caos nell'orchestra. Dio è presente, Lui vede: se necessario può intervenire, se lo permette io devo accettare.

Vedi, caro Giampietro, è qui l'essenza della tua donazione. È facile obbedire ad un angelo che viene dal Cielo a parlarti in nome di Dio, ma non è altrettanto facile obbedire ad un superiore quando forse lo trovi meno pronto di te nello sciogliere le questioni e meno aperto ai problemi. Eppure Dio non si serve sempre degli angeli per comandare ai suoi uomini. Talvolta si è servito anche della superbia, della imperizia degli uni per realizzare negli altri i suoi piani, come nel caso del censimento e della nascita di Gesù a Betlemme. Non guardare, mio caro amico, le cose con il corto sguardo umano. Sii nelle mani di Dio, di quel Dio che ha liberato Pietro dal carcere, che a Daniele ha mandato il cibo nella fossa dei leoni, che ha trasportato in aria il diacono Filippo, che sempre si è mostrato presente al fianco dei suoi anche e specialmente quando li ha lasciati in condizioni umanamente insopportabili.

Non puoi lamentarti.Perché lamentarti se hai difficoltà nell'obbedire? Forse che Gesù non ha trovato difficoltà nel compiere la volontà del Padre? Forse, mentre ti ha chiamato a seguirlo, ti ha promesso di metterti a capo dei superiori dolci, amabili, caritatevoli, pronti sempre a cullarti ogniqualvolta tu avessi posta la mano su una piccola spina? Leggi il S. Vangelo e ti accorgerai che il segno dell'apostolo deve essere la Croce, portata con amore dietro il Maestro. La felicità ti è stata promessa non qui in terra, ma in Cielo. Sei libero di scegliere. Dio vuole volontari e non forzati, sorridenti e non musoni, generosi e non egoisti, soldati in attenti e non pensionati.A te la risposta.

Don Ottorino

ESEMPI superiore

CONSACRAZIONE

CONSACRAZIONE obbedienza

APOSTOLO

CROCE

GESÙ