O38[1950]

È lo schema di una omelia per la festa di San Giuseppe del 1950. Si conserva il testo originale: sono le pagine 30-32 di un quaderno a quadretti (Q11), scritte con inchiostro, con correzioni e sottolineature.

San Giuseppe 1950

O38,1[1950]

1 San Giovanni nell’Apocalisse vede in Cielo un numero immenso di santi. Processione: Papi, re, martiri, grandi organizzatori, missionari... Ma allora la santità consiste in queste grandi cose? nelle grandi opere ? Ma ecco un’altra schiera di anime semplici: Santa Teresina, Domenico Savio, e tra queste San Giuseppe. In che cosa consiste allora la santità? - nel fare la volontà di Dio. - nel sapere rispondere alla missione affidataci da Dio. È vicario dell’Eterno Padre. Dio avrebbe potuto provvedere da solo a Gesù, ma si serve sempre degli uomini. Volle a fianco di Gesù uno che tenesse le veci del Padre celeste, e questi fu Giuseppe. A lui allora gli ordini del Cielo:

O38,2[1950]

2 1) Non temere di prendere Maria come tua sposa... gli porrai nome Gesù. 2) Sorgi, prendi il Bambino e sua Madre... e fuggi in Egitto, e resta là finché io te lo dirò. 3) Sorgi... torna nella Palestina. 4) L’angelo gli ordina di recarsi a Nazaret. È sposo di Maria. Racconta la leggenda che molti fossero i pretendenti alla mano di Maria, e si volle lasciare la scelta al Cielo. Ogni candidato portò la sua verga nel tempio e fiorì quella di Giuseppe. Raffaello ha eternato la scena nel quadro dello sposalizio di Maria con Giuseppe, dove si vede che gli altri pretendenti spezzano le verghe con sdegno. È custode di Gesù. Come Giuseppe Ebreo custodisce il frumento , così San Giuseppe custodisce Gesù che deve sfamare il mondo intero.

O38,3[1950]

3 San Giuseppe corrisponde. Non le grandi opere fanno santi, ma il saper fare bene la volontà di Dio. San Giuseppe tace, e nessuna parola si conserva di lui: - a Betlemme di fronte ai rifiuti - dinanzi ai pastori - dinanzi ai magi - all’ordine della fuga - al tempio... Ma se tace, è pronto ad agire: - cerca la grotta - parte subito - lascia la patria... Sua unica cura: compiere il suo dovere. Ecco come noi dobbiamo imitare Giuseppe. Anche noi abbiamo una missione nella vita; ogni creatura, anche la più misera, ha una missione. La nostra santità la realizzeremo nel compiere bene la nostra missione.