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380 Lettera ai giovani della Casa dell’Immacolata del 28 febbraio 1966.

L380[28/02/1966]

Don Ottorino scrive da P. R. Sàenz Pena - Chaco (Argentina), durante il 1° viaggio in America Latina insieme con don Aldo: offre le prime impressioni dall’arrivo a Buenos Aires agli incontri con i vescovi, i sacerdoti e la gente. Si conserva la lettera originale: è un foglio grande intestato "Pia Società San Gaetano - Vicenza ", con lo stemma, dove don Ottorino ha cancellato "Vicenza" e scritto "R. S. Pena - Chaco", scritto a mano con penna biro su ambedue le facciate. La firma autografa è con il solo nome, ed è seguita da quella di don Aldo.

28.II.66

Presidencia

1300 Km da Buenos Aires

L’espressione vuole indicare che alla stanchezza del viaggio si aggiunse nuova stanchezza con la visita alla città di Buenos Aires.

Nell’originale le due parole ‘in italiano’ sono sottolineate.

La diocesi era di recente erezione, con pochi sacerdoti diocesani, ma con molteplici Comunità di Religiosi di distinte Congregazioni e distinte nazionalità.

La parola ‘tutti’ è sottolineata per due volte nell’originale.

L380,1[28/02/1966]

1 A tutti pax et bonum (e caldo) Arrivati a Buenos Aires vi abbiamo scritto in fretta due righe e speriamo che il vento ve le abbia recapitate.Siamo arrivati a Buenos Aires verso mezzogiorno stanchi morti. Il vescovo Di Stefano, con il Vicario e P.Luna all'aeroporto ci hanno accolti fraternamente. Sono stati eroici fare 1300 Km per venirci a ricevere. Nel pomeriggio visita alla città. È stata la sepoltura fisica. Al mattino partenza per il Chaco. Prima sosta ad un centro di 35.000 anime ove è parroco un compagno di Mons. Di Stefano. Accoglienza fraterna, pranzo. Ottimo sacerdote. Sono in due soli. Un bellissimo centro: è una cittadina moderna. Poi distese immense di campagne bene coltivate: "Qui sono i veneti...qui i friulani, ecc...". Sembra di essere in Italia. Alla sera sosta a Santa Fe. Visita all'Arcivescovo. Ci invita ad aiutarlo. Ospiti del Seminario. I seminaristi ci circondano di affetto. Don Aldo è commosso. Ha deciso di imparare il castigliano.

Al mattino (27) si prosegue. Uragano... la strada è veramente bella. Sosta a Reconquista. Il vescovo è un fratello. Verso le 15 arrivo a Resistencia. È pronto il pranzo in casa del vescovo che, col vicario ed il segretario, ci serve a tavola. Siamo commossi (e non pensate che siano vescovi di montagna...). Ancora 160 Km. e saremo a destinazione. Uragano. Un ponte rotto. Finalmente...Al mattino, oggi, riunione dei sacerdoti, che convengono da tutte le parti. Alcuni non riescono a venire per le inondazioni. Mons. Vescovo tiene una relazione in spagnolo e poi io, in italiano, tengo una meditazione. Indi il pranzo (in 16). È una cosa veramente commovente. Sono figli di Don Orione, Redentoristi Polacchi, ecc... Congregavit nos in unum Christi amor. Qui ci si sente cattolici, membri della Chiesa. Si sente il bisogno di muoverci e di far presto. Già i protestanti sono terribilmente in azione. Hanno già un piccolo collegio. Hanno chiese. Hanno comperata la terra per fare una clinica. Sono parecchie sette (Così a Zacapa). Mentre per tutta la città (50.000 anime) e alcuni paesi (in tutto 100.000 anime) ci sono appena quattro padri di Don Orione. Questi padri ci supplicano di venire, di prendere un pezzo di città e unire alla cura d'anime una scuola professionale. Abbiamo girato in macchina con il vescovo autista tra strade asfaltate e pantani (causa le inondazioni). Il Vescovo ci propone una parte della città. Mercoledì sera avremo una riunione con il sindaco, il vice console d'Italia, ed una quindicina di laici. Il Vescovo vuole che sentiamo anche il parere dei laici. Il sindaco è anche l'amministratore diocesano. Fa tutto gratuitamente. Qui i cattolici sono cattolici e si sentono onorati di poter fare qualche cosa per la Chiesa. Mancano uomini... mancano uomini... Tutti i vescovi che abbiamo incontrato ci rivolgono il medesimo appello.Le città sono come le nostre, più nuove e ridenti, piene di giardini. Tanto bestiame. Gente a cavallo che guida il bestiame. È un mondo nuovo. Che peccato che per tanti anni il sacerdote non sia stato presente!... Non si può perdere tempo. Il mondo operaio è il più sano. Facciamo tempo a salvarlo. Pregate. Pregate e chiedete a Dio tante vocazioni. Preparatevi bene.

A tutti, tutti, tutti... (non faccio nomi, ma tutti vi ho presenti) un fraterno abbraccio (qui si costuma così).

Vostro Don OttorinoN.B. Per altre informazioni leggete la lettera scritta da don Aldo all'Istituto.

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